I Classici di Walt Disney (seconda serie)

10 LUG 2018

Introduzione

Il primo numero della seconda serie, gennaio 1977.

Nel Gennaio 1977 (o per amor di precisione il 20 dicembre 1976) I classici di Walt Disney fino ad allora arrivati al numero 71 in quasi 20 anni di pubblicazioni, si presentarono in edicola ripartendo dal numero 1, e prendendo quindi come definizione il termine di “Classici seconda serie“.

Il numero 1 della serie (Le grandi Parodie) è tecnicamente una ristampa, quasi anastatica, del numero 3 dei Classici prima serie. La differenza più evidente è nella copertina, opera di Giancarlo Gatti, mentre le storie all’interno del fascicolo, compresa le tavole di raccordo tra le storie, sono le stesse presentate del numero suddetto.

Un’ulteriore novità è che la pubblicazione assume ufficialmente i connotati di testata regolare con una propria registrazione, e non più supplemento di altre testate, come veniva indicato in precedenza. La cadenza, genericamente bimestrale nella serie precedente, diventa invece mensile. Inizia qui l’avventura di una grande testata Disney che ad oggi non sta certo vivendo il suo maggior momento di gloria, ma che ha avuto negli anni l’innegabile merito di formare intere generazioni di lettori presentando loro quanto di meglio venne prodotto (principalmente in Italia) nell’ambito del fumetto Disney.

Storia

Con il numero 2 (All’erta, Paperino) inizia la serie di volumi inediti. All’interno ci sono comunque ristampe di storie già apparse sul Topolino libretto, sebbene mai pubblicate prima nei Classici prima serie, con le tavole di raccordo (la cosiddetta frame story) realizzate da Dalmasso e Perego totalmente nuove.

Immagine promozionale del 2019 nell’ultima fase dei Classici: in copertina rettangoli colorati spezzano la monotonia della copertina bianca. Il concept dello spot era in uso anche negli anni precedenti.

Per i successivi numeri ci sarà questa curiosa e particolare alternanza: i numeri dispari saranno ristampe delle pubblicazioni della serie precedente, mentre i numeri pari avranno titolo e contenuti di raccordo inediti, con all’interno storie in genere pubblicate qualche anno prima sul libretto.
Per quanto riguarda i numeri dispari, con le uscite successive la sequenza rispecchierà in linea di massima quella della prima serie, con qualche piccola variazione, come abbiamo visto per il primo numero.

Le copertine manterranno la firma di Giancarlo Gatti fino al numero 11 (tranne il numero 9 ad opera di Marco Rota), ed a partire dal numero 13 (con l’eccezione di numeri 17, 25, 47, 51, 53, 55 e 61) la copertina sarà quella della prima edizione del volumetto.

La variazione con la precedente serie era inoltre costituita anche dal logo Mondadori, sia in costina che sulla facciata anteriore. In alcune uscite anche le illustrazioni interne, che tipicamente occupano le pagine precedenti all’inizio dei fumetti, verranno riutilizzate nelle ristampe.

A causa del contenuto fortemente legato ad eventi particolari, non saranno mai ristampati dalla prima serie il numero 4, il 16 e il 29, essendo pubblicazioni speciali riguardanti le Olimpiadi del 1960, 1964 e 1968, con all’interno parecchie pagine dedicate a redazionali di ambito sportivo.

Per quanto riguarda i numeri pari, l’onore della copertina spetterà quasi sempre a Giancarlo Gatti, salvo alternarsi con Marco Rota in alcune uscite. La frame story sarà invece opera principalmente della coppia Dalmasso-Perego, quest’ultimo sostituito da Giancarlo Gatti in alcuni casi e da Sergio Asteriti in una sola occasione.

Efficace claim usato per molti anni: qui abbiamo a sinistra il n. 207 del febbraio 1994 e a destra il n. 278 del gennaio 2000.

Si ha quasi la sensazione di avere due pubblicazioni bimestrali parallele, con la possibilità di riuscire a recuperare le vecchie pubblicazioni della prima serie, non sempre facilmente reperibili.
Ad un certo punto, però, l’alternanza giunge al termine: già dal numero 58 (Paperino eroe) dell’Ottobre 1981, era scomparsa l’inedita di raccordo tra le storie, mentre i numeri dispari andranno avanti con le ristampe fino al n.67 (Topolino estate) del Luglio 1982, provocando forse qualche sbandamento tra i lettori e magari anche una piccola delusione per il non completamento totale delle ristampe della prima serie: in pratica mancano all’appello le ristampe di 38 volumi su un totale di 71 pubblicati nella prima serie.

Immagine promozionale usata nell’agosto 2009, quando lo sfondo bianco era usato come linea distintiva della testata.

Forse anche per questo i Classici perderanno un po’ del loro fascino, dovuto anche alla mancanza della storia di raccordo, che verrà ripristinata molti anni dopo, precisamente nel 2014, con la nuova pubblicazione periodica Topostorie.

La grafica complessiva della copertina cambiò per la prima volta con il numero 128 (Risate al Sole) dove venne introdotto il titolo ufficiale della testata (I Classici) al quale si affiancò lo slogan “Le più belle storie Disney“; altri esempi di reimpaginazione della copertina si ebbero con il numero 169 (Paperonissimo), il 186 (primo fascicolo a non avere più un suo titolo), il 197 (che fece un po’ di “pulizia” degli orpelli che si erano aggiunti nel tempo ai layout delle copertine), il 342 che aprì la serie di copertine con lo sfondo bianco che dura sino al numero 510. Nel numero 471 allo sfondo bianco venne aggiunto un riquadro colorato e nel numero 496 il disegno di copertina venne dotato di un fumetto(!). Si tratta dell’ultimo cambio prima di un profondo restyling della testata, che riparte dal numero 1 nel giugno 2019 (anche se la testata formalmente resta la stessa), ma questa è un’altra storia.

Curiosità

  • Il numero 62 (Topolino Mistery) presenta in ultima pagina un elenco completo di tutti i titoli della collana usciti sino a quel momento.
  • Il numero 97 (I Love Paperino) venne distribuito con in omaggio il primo numero della serie “Pippo &…”
  • Il numero 147 (Magnum BD) ha in copertina una scena tratta da “Zio Paperone e la dollarallergia”, ma la storia non appare al suo interno!
  • Nel dicembre 1987 vennero pubblicati due numeri, il 132 (Giostra Disney) e il 133 (Buon compleanno, Paperone!) per riallineare le date stampate a quelle effettive di uscita in occasione del passaggio Mondadori-Disney.
  • Fino al n.185 (Pic-nic) dell’Aprile 1992 tutti i volumi avevano un titolo di copertina che li identificava, dal numero successivo si mantenne solo il numero come lo è ancora al momento.
  • Dal 1995 al 2005 per l’intero periodo delle uscite dell’anno solare, le 12 costine formeranno un unico disegno, visibile ordinando verticalmente i numeri del medesimo anno, come mostra la gallery sottostante.
  • Da segnalare il n.360, del Novembre 2006, con una copertina che celebra i 30 anni della pubblicazione, ma senza storie particolari al suo interno. Anche il n.400, del Marzo 2010, ha una copertina auto celebrativa ma null’altro che richiami la particolare ricorrenza.

Statistiche

  • I primi tre sceneggiatori, per numero di tavole ristampate su “I Classici” risultano essere Guido Martina, Rodolfo Cimino e Giorgio Pezzin.
  • Per quanto riguarda i disegnatori sul podio troviamo Romano Scarpa, Massimo de Vita e Luciano Gatto.
  • La media di anni che passano tra la prima pubblicazione di una storia e la sua riproposta su “I Classici” è di poco superiore ai 14 anni, sebbene abbia avuto dei picchi molto pronunciati nel tempo: dai 5,5 del 1992 agli oltre 24 del 1998. Da oltre 10 anni, comunque, il dato si è assestato tra i 10 e i 14 anni.

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Le nostre recensioni

NumeroVoto del recensoreVoto medioForumInducks
I Classici Disney 327 44.3
I Classici Disney 335 22.0
Recensione/comparazione - Mickey Parade 23.5
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I Classici Disney 393 33.3
I Classici Disney 400 22.4
I Classici Disney 426 02.0
I Classici Disney 431 22.2
I Classici Disney 438 02.0
I Classici Disney 444 32.3
I Classici Disney 445 22.0
I Classici Disney 446 32.5
I Classici Disney 447 31.8
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I Classici Disney 450 11.1
I Classici Disney 12 4.54.2
I Classici Disney 24 - Gli scherzomondi di Doppioscherzo 33.9
I Classici Disney 25 - Gli strani casi del Detective Donald 3.53.4
I Classici Disney 25 Extra - Paperallegria 33.6

Autore dell'articolo: Alfonso Torino

All’età di quattro anni ho iniziato a leggere fumetti Disney e dopo cinquant’anni non ho ancora smesso. Contemporaneamente ho seguito ed amato il mondo dell’animazione, soprattutto frequentando i cinema sin da bambino. Grazie al Papersera ho scoperto il piacere di divulgare alle giovani generazioni la passione per la lettura ed in particolare per l’universo fumettistico a noi più caro.