Pk Giant 44 – Agdy Days/La sindrome di Ulisse

08 NOV 2018
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Primo numero della versione Double di Pk Giant, un gradito esperimento della redazione per venire incontro alla paventata chiusura della testata, e per permettere ai lettori superstiti di pubblicare Pkna. Volume cicciotto, brossurato, maneggevole, con le copertine ristampate integralmente, una inedita di Pastrovicchio per la storia di apertura, redazionali al solito inesistenti. Non si sa quando uscirà il prossimo volume, dato che viene annunciato ma manca la tempistica. UPDATE: da Anteprima di Novembre scopriamo che il possimo numero uscira a gennaio, quindi la testata dovrebbe rimanere bimestrale.
Passiamo alle storie. Agdy Days link è una storia ben strana, che si snoda su due binari paralleli a prima vista con poco in comune. Paperinik va in Siberia per cercare un asteroide, e scontrandosi con un diabolico uomo d'affari tallonato anche da Angus e Camera 9, nei luoghi che avevano visto un primo attacco degli Evroniani a inizio '900. Sullo sfondo sciamanesimo e filosofie naturalistiche. L'altra parte è ambientata in borsa, con due broker che commentano l'andamento delle azioni del malvagio bilionario. Una sequenza quasi estemporanea, ma che comunque vuole riflettere, in maniera un po' superficiale, sulla finanza e sui meccanismi che regolano il denaro: temi comunque adulti, e quindi coerenti con lo stile di Pkna. Macchetto realizza i suoi testi con il suo tipico piglio iterativo, mentre Urbano realizza un buon lavoro, anche se si notano vignette ampie e quasi vuote, forse sintomo di una sceneggiatura un po' improvvisata.
Anche la Sindrome di Ulisse è un riempitivo, con pochi agganci alla continuity, ma ha tutt'altro tono. Artibani e Centomo, marito e moglie, realizzano una storia affascinante che nelle prime venti tavole lancia più di un dubbio al lettore. Paperino si ritrova, senza memoria e senza Uno, in un lontano villaggio di pescatori, vittime di strani attacchi marini. È molto interessante vedere il nostro papero in balia degli eventi, completamente solo e galleggiante in un'atmosfera malata fatta di paure e incubi. La seconda parte, in cui i nodi vengono al pettine e si ritorna allo status quo, è più ordinaria. Resta comunque una storia coraggiosa e davvero valida, impreziosita dai disegni della bravissima Manuela Razzi, qui purtroppo alla sua ultima prova con Pkna.
Un volume fatto di storie “riempitive” rispetto alla saga di Pkna, con risultati molto diversi, ma che testimonia l'approccio mai banale e maturo che il PkTeam portava avanti, anche in occasione di vicende meno decisive, ma non per questo meno avvincenti.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.