Topolino 3307
Se è vero che di solito si dice che i libri non vanno giudicati dalla copertina, in questo caso non si può non partire proprio da quella, e anche con un giudizio più che netto. La copertina in questione, opera di un ispiratissimo Andrea Freccero (coadiuvato ai colori da Andrea Cagol) è decisamente qualcosa di superlativo, ispirata ad uno dei quadri più celebri di Carl Barks, che ci riporta ai tempi in cui Paperone picconava in lungo e in largo nel gelido Nord.
Copertina che appunto si ispira alla storia di apertura, ovvero la seconda ed ultima parte di Klondike – Il papero dei ghiacci (D'Antona/Pastrovicchio), dove l'intricata vicenda viene al pettine. Di sicuro le storie con questa ambientazione sono sempre passate al lanternino dagli appassionati e dai lettori più esigenti in cerca di tutti i riferimenti canonici a quanto già raccontato negli anni, ma c'è da dire che stavolta, pur essendo una storia di ampio respiro, l'aspetto del canon è messo da parte per offrirci un'avventura sì complessa ma al tempo stesso anche molto semplice per certi punti di vista. Il Paperone che vediamo in queste vignette, infatti, non sembra avere quel piglio e quell'esperienza che ci saremmo aspettati, ma nel complesso la storia scorre piacevolmente e le sfumature caratteriali o certe sottigliezze giuridiche non inficiano troppo il risultato finale.
A seguire abbiamo Minni e l’evento esclusivo (Bosco/Mazzarello), storia molto frizzante e originale, in cui alla coppia di amiche si contrappongono Gamba e Sgrinfia, facendo sì che il plot ultra abusato del ricevimento altolocato nato dalle frequentazioni dei Club delle ragazze venga comunque svecchiato e reso più dinamico.
Dopo le due brevi, con Gambadilegno e Trudy in: la giornata della cactacea abbiamo il ritorno di Sio sul settimanale, con una storia che affianca una trama seppur minima al suo iconico umorismo nonsense, ritrovato anche e soprattutto nel finale.
In chiusura troviamo Topolino e l’alieno canterino (Nigro/Mottura), che ci offre il ritorno della macchina del tempo, stavolta per inviare Topolino e Pippo nell'antica Cina. Il pretesto non è dei migliori, e anche la trama risulta nel complesso abbastanza semplice e lineare, senza chissà quali guizzi a cui le storie del filone ci hanno abituati.
Nel complesso un buon numero, dove spiccano comunque alti e bassi. Interessante e completo, invece, il redazionale sull'esplorazione spaziale, e altrettanto valida l'intervista a Casty, preludio della sua storia pubblicata sul prossimo numero.
Nota stonata resta, ahimè, l'aumento del prezzo di copertina a 3€, notevole se si considera che il precedente aumento era avvenuto all'incirca proprio un anno fa. Nel suo editoriale il direttore Bertani ci rinnova la volontà sua e della redazione di farci divertire, e non possiamo che augurarci che sia davvero così.