Topi e paperi al volante

13 GEN 2020
Le auto di Paperino e Topolino

L’albo pubblicato dall’AISA.

Nel pur ampio panorama di saggi e studi sul fumetto disneyano, probabilmente mancava un’analisi sulle vetture abitualmente guidate dai protagonisti delle nostre storie preferite. A colmare questa lacuna ci ha pensato l’AISA (Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile) che lo scorso marzo ha dato alle stampe una monografia (la 123ª della collana ultra trentennale pubblicata dall’Associazione) intitolata Cars & Strips – Le auto di Paperino e Topolino.

L’agile libriccino brossurato, di circa 50 pagine in formato A4, si presenta con un’elegante copertina blu con le immagini del dipinto a olio di Floyd Gottfredson dedicato a Topolino e il mistero dell’Uomo Nuvola (“Mickey Mouse on Sky Island” realizzato nel 1979) e una vignetta tratta dalla tavola domenicale del 20 febbraio 1944 scritta da Bob Karp e disegnata da Al Taliaferro, con Paperino intento ad applicare sul parabrezza della 313 il bollo governativo sul razionamento del combustibile.

Da "Topolino e il tesoro di Clarabella"

La trattazione si divide più o meno equamente tra i due personaggi, passando in rassegna alcune tra le vetture più importanti apparse sui fumetti Disney.

Per contestualizzare al meglio i due universi narrativi sono stati scelti stralci delle introduzione dei primi due celebri volumetti della collana Oscar Mondadori (Vita e Dollari di Paperon de’ Paperoni e Gli anni ruggenti di Topolino) a firma rispettivamente di Dino Buzzati e Oreste del Buono.

I contributi della monografia sono a cura di Riccardo Daglia, ingegnere meccanico e vice presidente dell’AISA, e Aldo Zana, giornalista, storico dell’automobile e socio dell’Associazione.

La Belchfire di Paperino

Ovviamente immancabili le analisi relative alla 313 di Paperino (a partire dalla primissima apparizione nel cortometraggio “Don Donald” del 1936, alle varie versioni apparse sulle daily strips e sunday pages disegnate da Taliaferro, fino alla 313/X di Paperinik), e alla 113 di Topolino, insieme alle altre tipologie di vetture condotte da Mickey nel corso dell’epopea delle strisce disegnate da Floyd Gottfredson.

Trattazioni più specifiche sono invece dedicate alla storia promozionale “Mago Merlino presenta: Paperino e la “850””, scritta da Rodolfo Cimino e disegnata da Giovan Battista Carpi, pubblicata a puntate su Topolino nel 1964, a “Topolino e la meravigliosa Vussei”, scritta e disegnata da Dick Moores pubblicata per la prima volta in USA nel 1952 e alla già citata “Topolino e il mistero dell’Uomo Nuvola” scritta da Ted Osborne e disegnata da Floyd Gottfredson nel 1936.

Paperino alla guida della FIAT 850

Paperino alla guida della FIAT 850.

Interessantissima per i collezionisti di automodelli la precisa analisi tracciata da Riccardo Daglia in merito alle versioni “giocattolo” delle vetture dei personaggi disneyani prodotte dall’italiana Politoys (poi Polistil) a partire dal 1968.

A conclusione un articolo riepilogativo di Alberto Becattini che sintetizza in poche pagine i veicoli più significativi apparsi sui fumetti Disney.

A corredo della trattazione, viene presentato un ampio apparato fotografico con tante immagini a colori tratte dalle storie citate. Presenti diverse strisce e vignette, anche con confronti tra edizioni americane ed italiane delle stesse, oltre alla tavola autoconclusiva di Barks “Paperino – Troppa… classe” del 1947.

La monografia in pdf senza immagini è scaricabile gratuitamente alla pagina https://www.aisastoryauto.it/monografie/monografia-123/

La versione cartacea può essere richiesta scrivendo all’indirizzo lorenzo.boscarelli@gea.it

Autore dell'articolo: Marco Travaglini

Giornalista pubblicista, vivo e lavoro a L'Aquila. Appasionato e collezionista di fumetti, libri, film, audiovisivi e tutto quanto riporti il marchio Disney, incontro per la prima volta all'età di 7 anni sia il Mickey Mouse delle daily strips sui supplementi del quotidiano romano Il Messaggero, sia le storie di Carl Barks sul glorioso mensile Zio Paperone. Nel 2009 ho avuto la fortuna di lavorare per qualche mese presso la Nintendo of Europe a Francoforte. Dal 2006 contribuisco attivamente a tutti i prodotti editoriali e alle iniziative del Papersera.