Topolino 3367

09 GIU 2020
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La copertina di Giorgio Cavazzano è dedicata alla storia di Casty

Un numero quasi completamente sciapo, quello di questa settimana. La parte del leone sembra farla la pubblicità alla grande saga calcistica dell’estate che comincerà su Topolino 3368 (Il torneo delle cento porte), a corredo della quale è presente anche una approfondita intervista ai due autori, Marco Nucci e Donald Soffritti.

Parlare invece delle storie presenti sul settimanale è più ostico del solito, stavolta.

In apertura abbiamo la prima parte (di due) di Topolino e le onde Skertz (Casty/Coppola): narrazione piacevole (per quelli a cui piace il genere di storie soft dell’autore) ma senza particolari guizzi, almeno al momento.

A seguire, purtroppo, la fiera delle banalità.
Il nuovo episodio della serie dedicata al nipote combinaguai di Archimede, ossia Newton Pitagorico e il grammofono silenzia-tutto (Nucci/Intini), è praticamente il rifacimento di una precedente avventura, dove il maldestro genietto scombinava senza troppi complimenti i colori, salvo poi rimettere tutto a posto dopo innumerevoli tentativi di ripristino non andati a buon fine. Stavolta quelli presi di mira sono i suoni e, anche stavolta, l’invenzione fa cilecca. Quale sarà la soluzione? Spegnere il marchingegno e attendere che lo scompiglio torni al suo posto da solo.

Mi chiedo a che pro pubblicare queste storie (che alla fine sono tutte basate sullo stesso canovaccio) a così breve distanza l’una dall’altra, se poi i risultati sono questi. Inflazionare un autore e una trama non credo sia mai una buona cosa.

In Paperino e la fonte scintillante (Panaro/Soldati) vediamo invece Paperino e nipoti in cerca di una misteriosa fonte che risolverebbe i problemi di lucidatura delle monete di Zio Paperone, ma sono ostacolati da qualcuno… chi sarà mai? L’attenzione resta quindi alta per scoprire l’identità del sabotatore, salvo poi arrivare a leggere le vignette finali e chiedersi quale sia stato il senso di quanto letto fino a poco prima.

Dopo la breve Pippo Blog & Tales: L’arrembaggio a sorpresa (Panini/Ubezio), secondo episodio della serie che ripropone in veste dinamica e scherzosa la struttura dei Mercoledì di Pippo, ma che è appunto troppo breve per reggere sulle sue spalle l’intero numero, arriviamo a quella che, dal titolo, sembra essere un’idea interessante, visti i protagonisti.

I fratelli de’ Paperoni: Lo scarabeo d’oro (Stabile/Asaro) ci presenta infatti Paperone e Gedeone imbarcati nella stessa avventura, alla ricerca di un tesoro. Ci si aspetterebbe una storia dinamica, frizzante e piena di colpi di scena, visti i protagonisti, e invece tutto si riduce ad una sequela continua di battibecchi tra i due, senza nessun ostacolo, nessun antagonista, nessun colpo di scena, nessun perché.

In chiusura, Rockerduck e il segnale dal futuro (Mazzoleni/Mazzon), storia che sembra arrivare dritta dagli anni Novanta, visto l’impianto e la macrotrama che, fondamentalmente, sono stati già sfruttati diverse volte in passato. Lettura che se non altro scorre via senza problemi, ma che soffre purtroppo tremendamente di già visto.

Le fantastiche borracce in acciaio di Topolino e Paperino
Il gadget allegato in edicola a Topolino 3367

È chiaro che il settimanale, per scopo dichiarato ormai sempre più frequentemente dagli autori e dagli addetti ai lavori, è indirizzato ad un pubblico di giovani(ssimi), ma è altrettanto vero che scrivere per i bambini non vuol dire scrivere storie senza né capo né coda. Non si chiedono certamente contenuti di livello aulico o con risvolti filosofici che portino a considerazioni sui massimi sistemi dell’universo, ma una lettura che lasci qualcosa al lettore anche dopo aver chiuso l’albo non dovrebbe essere una richiesta così fuori dal mondo.

Speriamo in numeri migliori, insomma, che almeno si facciano ricordare anche a distanza di qualche settimana.

Oltre alle storie, troviamo un’intervista alla giovane cantante Senhit, un piccolo approfondimento sui campioni olimpici e alcuni consigli di lettura per ragazzi. In allegato, inoltre, la borraccia con le immagini di Paperino o Topolino.

Autore dell'articolo: Valentina Corsi

Ho imparato a leggere a 4 anni con Topolino e non l'ho più abbandonato. È stata anzi la molla che mi ha portato a scoprire l'amore per la lettura, in tutte le sue declinazioni. Dalle strip dei Peanuts ai Bonelli (sono una texiana incallita), ad Asterix, ai romanzi e a molte altre declinazioni, la lettura è sempre stata una mia compagna fissa. Sono sul Papersera dal 2006, oltre che alla moderazione del forum collaboro alla gestione della pagina Facebook, mi occupo delle recensioni settimanali di Topolino e, tempo permettendo, contribuisco a supportare le varie iniziative dell'Associazione, sia attraverso lo schermo, sia dal vivo in occasione di fiere e raduni.