Pk2 Giant 5 – Gradi di Separazione / Altovolume

02 OTT 2020
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Continua la ristampa di Pk2, ormai arrivata oltre la metà. Nulla di nuovo sul fronte editoriale, e siamo felici che il percorso prosegua.
Gradi di separazione presenta una sonda che arriva dal pianeta Corona, in cerca di un bersaglio non ben identificato. Peccato che precipiti in Antartide, dove lo scienziato Argale Cardaxis è pronto a studiarla. Sul luogo arrivano anche Everett, Lyla, Angus e Paperinik. Catenacci mette su una trama ricca di spunti – una sotterranea rivalità tra i due scienziati, mai più approfondita, un’entità fatta di cellule replicanti, lo scenario polare che ricorda quello de La cosa, Juniper che usa i suoi poteri sul povero Morrighan – con dei buoni disegni di Barbaro, anche se a volte risultano un po’ affrettati. Un numero buono, che propone al lettore nuovi indizi in un puzzle sempre più variegato, ma anche sempre più sfocato. Difficile trovare un punto centrale. La trama funziona comunque bene, con un insieme di personaggi variegato e ben assortito: Angus e Lyla, Everett e Argale, Paperinik nel mezzo. Il rimpianto resta nel non comprendere del tutto l’intelligenza di Argale e i suoi nascosti dissapori: non sapremo mai che cosa nascondeva.

Lo stesso problema è presente nell’episodio successivo, Altovolume, facente parte del ciclo poliziesco sui chip iniziato con l’originale numero 8. Secchi crea un cattivo poco credibile – l’avvocato Grafton – con un paio di dialoghi agghiaccianti nella loro banalità, ma struttura una trama con del potenziale, tra minidroidi in forme molteplici, onde soniche che fondono l’acciaio (interessante l’effetto computerizzato al metallo fuso, anche se non invecchiato benissimo), e concerti di musica alla Century. Il tutto contrappunto dal tema dell’intervista in diretta ad Everett Ducklair da parte di Angus Fangus. Paperinik indaga, cerca indizi, non risulta passivo come in altri episodi. Molto buoni i disegni di Urbano. La trama dei chip non risulta molto intrigante, ma funzionano bene, come sempre in Pk2, le varie trame che si intersecano e che si svelano in piccole dosi. Questo approccio da serie televisiva, in cui molteplici personaggi vengono seguiti nelle loro azioni, appare moderno oggi come allora. Peccato che, con il destino della testata vicino ad essere segnato, le potenzialità della serie non potranno esprimersi completamente. L’episodio non risulta molto importante nell’economia della serie, e certi personaggi non torneranno più (come Spader).

Per fortuna, con il prossimo numero avremo una grande storia, il vero punto di svolta della serie.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.