Topolino 3398

07 GEN 2021
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I lettori appassionati di Topolino non possono che apprezzare molto il tentativo della Redazione di provare ad aumentare la presenza del personaggio di Mickey Mouse sulle pagine del settimanale.

È già da un po’ di tempo, infatti, che soprattutto attraverso le sempre più presenti sceneggiature di Marco Nucci, ma anche grazie all’apporto di altri autori come Alessio Coppola, Topolino è tornato a essere protagonista di gialli ed avventure, dopo che per molti anni le sue comparsate si limitavano prevalentemente alle grandi produzioni in costume e alle storie di Casty, quando presenti. Quindi questa ripresa del Topolino-personaggio e della sua quotidianità nell’avventura è un’operazione che lo scrivente guarda con molto favore, altrettanta fiducia e solide aspettative.

Purtroppo però a volte tali aspettative devono fare i conti con la realtà. Topolino e i misteri di Mister MacGuffin (Nucci/Soldati), nonostante il rimando al maestro del brivido Alfred Hitchcock che ha coniato il termine, è a conti fatti una storia leggera e dai toni comici che gioca sul presupposto (piuttosto abusato) secondo cui Topolino non sarebbe in grado di restare lontano da guai e misteri. E che risulta anche particolarmente insopportabile quando si va a evidenziarne in maniera marcata le sue spiccate qualità di aiutante della legge.

Lo svolgimento è abbastanza banale nel suo complesso, ma ciò che riesce a salvare la storia sono l’ambientazione, con Topolino finalmente (e speriamo sempre più) calato nella vita di Topolinia e dintorni, un buon ritmo di sceneggiatura e qualche buona trovata comica. Non contribuiscono al risultato finale i disegni di Giampaolo Soldati questa volta, in quanto non sembrano adatti all’atmosfera che si voleva creare, e non convincono le espressioni convulse di un Topolino a tutti gli effetti in crisi di astinenza.

Un Topolino vincente e un po’… antipatico

Un miglior risultato è riscontrabile in Zio Paperone e il trasloco dello spread, di Sisti e Mangiatordi, che fa parte dell’ottimo ciclo di storie sull’alta finanza. Questa volta vengono spiegati con semplicità e chiarezza i meccanismi alla base dello spread e i vantaggi nel tenere basso tale indice. La trama fila e la spiegazione è chiara e non didascalica. Belli come sempre i disegni di Mangiatordi.

Anche la storia finale del numero può definirsi abbastanza riuscita. Storia Papera: Il rinascimento (Macchetto/Held) rimane sulla falsariga delle altre puntate di questa serie. Che la coppia Paperoga-Pico funzioni era già un dato di fatto, e le trovate assurde e paradossali con cui viene presentata la storia del XV secolo sono adatte a qualche minuto di leggero intrattenimento. Nulla di trascendentale, ma la storia mantiene un aspetto “classico” anche grazie al tratto morbido di Held.

I due mattatori

Pippo e il successino del cibo tiepidino (Fontana/Piras) è una semplicina riempitivina che probabilmente si farà ricordare solamente per il titolino bruttino.

Ma la notizia inaspettata di questo numero è il ritorno di Young Donald Duck, che in questa “seconda ondata” riporta già dal primo episodio molte delle criticità della “stagione” precedente. Tra le cose non riuscite di questo numero va purtroppo menzionato anche il Che aria tira di Silvia Ziche, rubrica che negli ultimi tempi alterna intuizioni simpatiche a vignette anonime come quella di questa settimana.

Sono presenti tra le pagine del settimanale ben due interviste: la prima fatta all’attore Rocco Papaleo, in promozione di un film, la seconda a Riccardo Zanotti, il frontman dei Pinguini Tattici Nucleari, band italiana in grande ascesa tra i ragazzi e non solo.

Chiude il numero, e la recensione, il prologo de L’inizio e la fine di Marco Gervasio. In questa nuova saga di Fantomius l’autore romano ha promesso grandi cambiamenti e colpi di scena, e queste prime sei tavole, che vedono il ritorno di un personaggio che già avevamo incontrato in passato, assolvono bene al compito di incuriosire il lettore per le puntate future.



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Autore dell'articolo: Matteo Gumiero

Costretto a scrivere qualcosa in questo spazio, sono ingegnere, non amo scrivere ma in compenso mi piace leggere. Fumetti, soprattutto.