Gli anni d’oro di Topolino 2

29 MAR 2010
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E’ impossibile recensire un volume del genere, fosse solo composto da una sola delle due storie “mitiche” che racchiude già meriterebbe il massimo dei voti, ma c’è anche la storia di “Topolino Ammazzasette”, e ci sono tante altre domenicali, e ci sono gli apparati critici di Boschi e Becattini… Inizio a temere di dover inserire un nuovo grado di giudizio a “sei stelle”.
Per completezza di informazione, vi riporto le storie contenute nel volume: “Topolino sosia di Re Sorcio“, lunga continuity dove avventura e politica si intrecciano, a cominciare dall’atteggiamento di Mickey nei confronti della monarchia: un cittadino “qualunque” è in grado di gestire al meglio il piccolo stato, applicando nei confronti dei suoi sudditi una politica non dissimile da quanto il governo statunitense stava facendo per uscire dalla Grande Depressione negli anni ‘30.
Topolino cacciatore di balene” secondo me è l’apice dello stile grafico del periodo “classico” di Gottfredson; si tratta della rivisitazione disneyana del Moby Dick, senza dissacrare il mito di Melville: non si tratta, cioè, di una parodia ma di un omaggio affettuoso a tutto il mondo di miti e leggende marinare di cui è permeato anche il Moby Dick originale.
Le due domenicali “Topolino Ammazzasette” e “La stazione di servizio di Topolino“, sono delle godibilissimi versioni a fumetti dei cartoni animati “The Brave Little Tailor” e “Mickey’s Service Station”, rispettivamente. Davvero splendidi i disegni, in particolare la vignettona di apertura (di un formato inutilizzabile per le dailies) della storia del piccolo sarto. Mi chiedo chi non acquista questo volume cosa possa volere di più…

Autore dell'articolo: Paolo Castagno

Sono appassionato lettore e collezionista di fumetti Disney sin da quando ho imparato a... guardare le figure. Il Papersera - sia il sito sia l'associazione - sono per me motivo d'orgoglio!