Gli anni d’oro di Topolino 33

01 NOV 2010
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Il volume si apre con una delle storie che personalmente ho amato di più, fino a consumare l’Oscar Mondadori (Topolinissimo 1932) che la conteneva: “Topolino e i pirati“, una delle più lunghe e famose avventure di Mickey, dove incontriamo per la prima volta il gorilla Spettro e Capitan Toporagno, destinati ad apparire di nuovo nelle avventure di Topolino. Specialmente il capitano avrà per mare lo stesso ruolo che lo zio Mortimer ha per il West e il capitano Doberman per le avventure aviatorie, quello, cioè, di elemento giustificante per fornire maggiore coerenza alle avventure di Topolino. Così come nell’episodio dell’isola misteriosa, incontriamo nuovamente una tribù di cannibali che sembrano ricalcati su quelli delle comiche mute degli anni venti, più simili a clown che a selvaggi veri e propri… figure che le recenti politiche editoriali della Disney negli Stati Uniti non potrebbero più permettere.
La storia seguente “Topolino e Orazio nel castello incantato” si inquadra nella scia del successo delle pellicole “gotiche” prodotte ad Hollywood in quegli anni: anche Topolino vive, assieme ad Orazio, la sua avventura horror nel tentativo di salvarsi dal folle piano di conquista del mondo organizzato da tre scienziati. Anche in questo caso la trama si ispira a quella di un cartone animato uscito lo stesso anno con il titolo di The Mad Doctor, dove il numero dei professori è di uno solamente. Degno di nota è il fatto che nella striscia del 17 novembre del 1932 due degli scienziati osservino Mickey e Orazio tramite l’utilizzo del visivox, una specie di televisore ante-litteram che precedeva di alcuni anni gli apparecchi televisivi veri e propri. Non sarà questo l’unico caso di “profezia tecnologica” ad apparire nelle strisce di Mickey.
La breve storiella “Topolino e l’accalappiacani” serve a consolidare il rapporto tra Topolino e il suo cane, grazie alle peripezie che i due dovranno affrontare a causa di un accalappiacani del tutto simile a Gambadilegno (compresa la gamba di legno).
Ma il pezzo forte del volume è senza dubbio “Topolino eroe dell’aria“! Si tratta di un ritorno al primo amore di Mickey: avevamo fatto la sua conoscenza (solo tre anni prima) mentre sognava di emulare le imprese aviatorie di Lindbergh con i mezzi artigianali che aveva a disposizione nella sua fattoria. Ora Topolino ha l’occasione di realizzare il suo sogno a bordo degli aeroplani del servizio postale statunitense. In questa storia possiamo vedere le prime iniziative propagandistiche del Mickey made in USA: in quegli anni i destini dell’aviazione civile ancora non erano ben definiti, e in molti pensavano che i dirigibili potessero rappresentare il futuro. A bordo di un piccolo aereo fabbricato negli Stati Uniti (e messo a punto dal fidato motorista Musone) Topolino riesce a sconfiggere i pirati dell’aria che si trovavano a bordo di un dirigibile, del tutto simile ad uno Zeppelin di fabbricazione tedesca. Questa storia è stata la prima a venire pubblicata in Italia sulle pagine di Topolino Giornale, tra l’altro con pochissimo ritardo rispetto alla data di pubblicazione originale. Altro numero imperdibile!

Autore dell'articolo: Paolo Castagno

Sono appassionato lettore e collezionista di fumetti Disney sin da quando ho imparato a... guardare le figure. Il Papersera - sia il sito sia l'associazione - sono per me motivo d'orgoglio!