Tesori Disney 14

01 APR 2012
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Se ci trovassimo a dover prendere in considerazione solo ed esclusivamente la storia ci sarebbe ben poco da discutere. Paperolimpiadi è uno dei più importanti e riconosciuti capolavori del compianto Maestro Romano Scarpa. Un’avventura lunga e corale con protagonisti i canonici characters della banda dei paperi oltre ad altrettanti coprotagonisti creati negli anni dallo stesso artista veneziano. Una sorta di summa dell’opera scarpiana, alla quale andrebbero assolutamente strette le “sole” cinque stelle contemplate dal nostro sistema di valutazione.
Più volte in passato abbiamo cercato in questa sede, per quanto possibile, di passare oltre ai tanti episodi di estrema sciattezza che hanno accompagnato la non lunga vita editoriale della testata Tesori Disney. Nata sotto i migliori auspici e con la dichiarata consapevolezza di finire in “mani esigentissime”, come ha personalmente ribadito la stessa direttrice De Poli non più tardi di tre mesi fa nel giustificare l’importante aumento di prezzo nello scorso numero, la testata si è resa ripetutamente colpevole di macroscopiche sviste (non ultima il colore dei capelli della sirena nelle tavole finali di Il bel cavaliere e la regina del lago perduto sul numero 13, per dirne uno dei tantissimi tra tavole invertite o colorazioni e dialoghi non originali), che hanno contribuito non poco a compromettere la stessa fiducia del pubblico di appassionati nei confronti di redazione ed editore.
Se in passato, quindi, si è cercato di chiudere più di un occhio nei confronti di una cura editoriale non idonea per evidenziare d’altro canto la qualità del prodotto sotto tutti gli altri aspetti quali redazionali ed approfondimenti, oltre ovviamente alle storie stesse, questa volta è impossibile non soffermarsi su cosa suddetto numero poteva essere e non è stato. Nell’articolo che introduce il primo episodio della storia si ripercorre la difficile vita editoriale di Paperolimpiadi in riferimento alla nota “tavola scomparsa” della terza puntata, inedita in Italia ma pubblicata all’estero. Tavola che per la prima volta appare in questa sede e che renderebbe finalmente giustizia al capolavoro del Maestro Scarpa: se non fosse che, come già avvenuto nella prima ristampa della storia sul volumetto Disney Olimpiadi del 1996, a mancare sono altre quattro tavole (dalla trentunesima alla trentaquattresima del primo episodio) poi ripristinate nella successiva ristampa del 2008 (Super Disney 43). Un clamoroso ed ingiustificabile autogol per un volume prestigioso e costoso; e che a pagina 12 per l’appunto dichiara questa versione della storia come l’unica “veramente integrale”.
La redazione del Papersera, nel riconoscere e lodare ovviamente il competente ed appassionato lavoro che Luca Boschi ed Alberto Becattini svolgono da anni per questa e per analoghe testate dell’editore, non considerando minimamente ammissibile né che tale lavoro possa essere svilito da simili, macroscopici abbagli, né che una testata (la cui fruizione per gli appassionati comporta un esborso monetario non indifferente) possa contraddistinguersi esclusivamente per una cura inadeguata, si augura quantomeno un gesto di riconoscenza, pur simbolico, che possa in qualche modo riparare al torto subito da coloro che continuano con enormi sforzi a sostenere, nonostante tutto, le pubblicazioni a marchio Disney.

Autore dell'articolo: Marco Travaglini

Giornalista pubblicista, vivo e lavoro a L'Aquila. Appasionato e collezionista di fumetti, libri, film, audiovisivi e tutto quanto riporti il marchio Disney, incontro per la prima volta all'età di 7 anni sia il Mickey Mouse delle daily strips sui supplementi del quotidiano romano Il Messaggero, sia le storie di Carl Barks sul glorioso mensile Zio Paperone. Nel 2009 ho avuto la fortuna di lavorare per qualche mese presso la Nintendo of Europe a Francoforte. Dal 2006 contribuisco attivamente a tutti i prodotti editoriali e alle iniziative del Papersera.