Disney Anni d’Oro 29

01 NOV 2013
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Per gli appassionati di questa collana la buona notizia è che, per ora, la Panini non ha optato per la sua soppressione, come invece avvenuto per l’altra pubblicazione “nobile” di casa Disney. La ventinovesima uscita di Disney Anni d’Oro raggiunge così puntuale le edicole con un albo in linea con l’andamento generale che ha contraddistinto la serie fin dalle sue origini.

Pretesto narrativo di questo numero sono le videocassette VHS, lo storico supporto popolare per prodotti audiovisivi che ha contribuito non poco a diffondere, anche nel nostro Paese, la filmografia Disney tra i giovanissimi degli anni ’80 e ’90 del secolo scorso. Da notare la presenza, sottoforma di piccola immagine a corredo dell’articolo introduttivo di Luca Boschi a pag. 8, di quello che negli anni ha assunto la connotazione di un vero e proprio Sacro Graal tra i collezionisti: il volume di Bambi, con la storia a fumetti di Chase Craig e Morris Gollub (unica edizione in Italia) e diverse pagine con disegni preparatori del piccolo cerbiatto ad opera di Carl Barks. Questo libro, pubblicato proprio per questi contenuti come “supplemento a Zio Paperone” (testata che, in quegli anni stava riproponendo l’opera omnia del Maestro di Merril), ha raggiunto le edicole nel giugno del 1992 allegato alla videocassetta del classico d’animazione nel cinquantenario dalla sua uscita, un mese dopo la sua distribuzione (senza libro) presso le videoteche ed i negozi specializzati. A promuovere la videocassetta anche la breve storia, pubblicata in questo numero, Bambi e l’adozione… da sogno, scritta da Massimo Marconi e disegnata da Giorgio Cavazzano, seconda delle tre con protagonista la giovane paperopolese attivista del WWF Pandy Pap. Disegnata dal Maestro veneziano è anche Tip & Tap e la solitudine di Jack, cronologicamente la terza delle quattro storie realizzate tra il 1990 ed il 1993 come promozione a Telefono Azzurro (la prima, Topolino e il segreto di un bambino, era stata invece riproposta nello scorso numero di Disney Anni D’Oro).
Sempre sul tema dell’home video e, per estensione, delle produzioni seriali per la tv, è Paperino e la serie televisiva, brillante satira sul piccolo schermo e sul suo potere di generare tra il pubblico modelli di comportamento, scritta e disegnata da Massimo De Vita. E’ così che, a seguito dell’improvviso successo di Paperino come protagonista di un telefilm autobiografico, i paperopolesi si scoprono indolenti, scansafatiche e dediti al riposo, come vuole la classica tradizione nostrana perlopiù lontana dall’intraprendenza barksiana, grazie alla quale invece il nostro Donald sembrava inizialmente riuscire abilmente in decine di lavori diversi.
Introdotte da un sintetico, ma molto ben documentato, articolo di Alberto Becattini, campeggiano nella parte centrale dell’albo due esempi della spiccata vena nonsense di Luciano Bottaro e Jerry Siegel. Del primo viene riproposta Paperino e il vaso rosso dei Ming, da più parti attesa sette mesi or sono nella raccolta delle storie del Maestro ligure a tema piratesco per l’ultima uscita di Tesori Disney; dell’autore nativo di Cleveland troviamo invece Zio Paperone e il viaggio nel paese-che-non-c’è, onirica avventura della coppia Paperone – Rockerduck a bordo di una nave governata da un diabolico, novello Mida, per i disegni di Romano Scarpa. Da notare che, in redazione, nell’approntare il sommario dell’albo (sulla base evidentemente di quello del precedente), una svista ha fatto sì che per questa seconda storia campeggiasse anche un’ulteriore (errata) attribuzione.
Completano il numero due brevi storie statunitensi di ben più difficile reperibilità: Re Luigi nel giorno del “fiore rosso”, ottimamente illustrata da Al Hubbard, sempre a proprio agio nel rappresentare figure umane e personaggi dai film d’animazione, e Pico De Paperis in: Sassotromboclarino, quattro tavole disegnate da Tony Strobl ed inchiostrate da John Liggera, in cui riscopriamo la genuina essenza del primo Ludwig Von Drake televisivo, geniale e sperimentativo fino all’eccesso nelle scienze come nelle arti. Entrambe le storie erano assenti dalle edicole italiane dalla loro prima pubblicazione sull’Almanacco Topolino negli anni ’60.

Autore dell'articolo: Marco Travaglini

Giornalista pubblicista, vivo e lavoro a L'Aquila. Appasionato e collezionista di fumetti, libri, film, audiovisivi e tutto quanto riporti il marchio Disney, incontro per la prima volta all'età di 7 anni sia il Mickey Mouse delle daily strips sui supplementi del quotidiano romano Il Messaggero, sia le storie di Carl Barks sul glorioso mensile Zio Paperone. Nel 2009 ho avuto la fortuna di lavorare per qualche mese presso la Nintendo of Europe a Francoforte. Dal 2006 contribuisco attivamente a tutti i prodotti editoriali e alle iniziative del Papersera.