L’opera omnia di Romano Scarpa vol. 3
Un altro volume straordinario, che fa strabuzzare gli occhi tale è la quantità di materiale qui contenuto. Tantissimo Scarpa autore completo, perfetto dopo aver ingranato con le sue prime storie. Inanella una via l’altra trame eccezionali, nuove e classiche al tempo stesso, rispettoso della tradizione ma innovativo nei dettagli e nei personaggi secondari che fungono da motore della storia.
E allora parliamo dell’Uomo di Ula-Ula, presenza ingenua e romantica, che rappresenta lo stato di natura e la bellezza della semplicità. Il tutto che si innerva su di una complessa sceneggiatura incatenata vista da diversi punti di vista e con flashback continui. Straordinario.
Oppure la “Fondazione de’ Paperoni”, in cui bizzarre invenzioni, comici guai e consommè si rincorrono in vignette vivaci piene di movimento, con un Paperone straordinario nel suo essere generoso e burbero.
Anche i topi non scherzano, con un paio di gialli sensazionali. Se nell’Unghia di Kalì l’ispirazione è alla vicenda gottfredsoniana di Macchia Nera, con interessantissime divagazioni thriller, ne la Dimensione Delta Scarpa introduce un universo tutto nuovo. Recupera il dr. Enigm, inventa Atomino Bip-Bip, genera un giallo intricato e misterioso, che cresce a poco a poco con la storia con sempre più forza, fino ad esplodere nelle scene finali, tra combattimenti geniali e twist inediti.
Il volume continua con una magica e bellissima Biancaneve (con Grimilde) e una spassosa satira sulla scuola di quegli anni, a cura di Guido Martina. Articoli e redazionali ok, alcune mancanze nelle decensure purtroppo, ma la chicca è nella pubblicazione completa delle 37 tavole di storyboard dell’Uomo di Ula-Ula. Molto affascinante osservare il metodo di lavoro del Maestro, il movimento che mette nei personaggi e la composizione della tavola.
Per quanto riguarda le edizioni delle storie, nulla questa settimana viene da Zio Paperone, ma abbiamo “Ula-Ula” da una ristampa appositamente ricolorata su Topolino 2264 (numero celebrativo per i cinquant’anni della testata) e “La scuola dei guai” con i colori tratti da una ristampa su Paperino. Le altre storie hanno la colorazione originale (con le pagine in origine in bianco e nero colorate con colori corretti), con qualche modifica apportata al testo nel corso degli anni.
Un volume straordinario, imperdibile. Non ci sono altre parole.