I Classici Disney 447

01 FEB 2014
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Altro numero, altro giro di storie recenti e brevi, alcune sottotono altre meno, solo Freccero resta a dare alta qualità con belle copertine, come questa volante con Topolino e Pluto, su di un aereo, sognanti e avventurosi.
Procediamo dunque ad un rapido commento delle storie meritevoli. In Orazio e la “Cavezza ripara” Bosco confeziona una bella storia per un personaggio poco usato, ma sempre valido. Lavoratore serio, imprenditore indipendente, piccolo commerciante, decide spinto da Clarabella a fare il gran passo, creando un marchio e strutturando franchising in giro per Topolinia. Tematiche moderne e manuale di economia tascabile rende questa una storia comunque attuale e fresca, con un pizzico di analisi sociale che non guasta. Asteriti fa il suo compito con il consueto garbo.
In Tip & Tap e le sorprese del fan club altri personaggi minori fanno la loro comparsa, rappresentando uno scorcio di vita scolastica che non compare spesso. Se il fenomeno delle fanzines non è così noto, ha comunque il suo spazio, e tanti di noi in giovinezza ci hanno provato (io compreso :p ), la storia è condotta con interesse e curiosità, svelando colpi di scena non banali e mettendo un po’ di sana genuinità nel comportamento di adolescenti credibili.
Infine, i pezzi forti del numero, per cui vale l’acquisto se non si possiedono. Partiamo da uno Scarpa del periodo d’oro dei ’90, Paperino e l’abilità esplosiva. Un gioiellino di Michelini in gran forma, che rielabora il classico Paperino gran maestro di bizzarre attività di Barks, in cui però il disastro è dietro l’angolo. I tentativi di far esplodere una sequoia gigante ad opera del maestro delle demolizioni sono esilaranti, e Scarpa è grande a dare espressività e carisma a tutti i personaggi, compresi come i più secondari come i membri del mitico “Club degli Svitati”.
Al grande Alessandro Barbucci l’onore di chiudere il numero, con una delle prime storie in cui si presentava l’universo di Paperino Paperotto. Oltre al magnifico stile grafico e alle dolci rappresentazioni dei piccoli paperi, saltano agli occhi un tenero approccio al mondo dell’infanzia grazie ai testi di Paola Mullazzi. Così, un cent per Millicent mostra un nuovo personaggio a tutto tondo, un Paperino vivace come al solito e un’ambientazione agreste che ormai tutti conosciamo, con una grazia affascinante.
Il resto non è il massimo, e spiace constatare che si è pubblicata una solo storia della serie, non particolarmente memorabile, Ciccio tra fame e sonno, in cui Tulipano fa vivere a Ciccio un po’ di normali avventure. Anche se forse, vederle tutte insieme sarebbe stato piuttosto pesante, e avrebbe sacrificato notevolmente lo spazio del numero.Meglio per il Big, piuttosto.
Ora che la Panini ha annunciato un ritorno dei Classici con il prologo, vedremo se ci sarà una sostituzione in corsa, stile staffetta con prosecuzione di numerazione, oppure una brutale cancellazione, ripartendo da zero. Comunque, i Classici continuano a mantenere la loro identità, ovvero pubblicare storie recenti, comprese tra dieci e vent’anni. Come sempre è stato.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.