Disney Anni d’Oro 11
Questo numero di Anni d’Oro, pur non brillando per la copertina, presenta un ottimo set di storie e di articoli, e perfino l’intervista è buona, con un dialogo insieme a Marco Gervasio, il bravo autore del logo della testata e di tante storie, tra cui la saga di Fantomius (anche se all’epoca non esisteva ancora). Il protfolio, dedicato a Babbo Natale, è vario ed interessante.
Si apre con la storia strillata in copertina, una graffiante satira firmata da Martina dedicata al mondo televisivo, ben introdotta da Boschi e disegnata con stile da Massimo De Vita. Ottima e perfetta è invece la consueta apparizione di Cavazzano, in coppia con Pezzin. Il Misterioso Organizzatore è una frizzante e vivace spy-story con coloriture di thriller e action visti di rado con questo realismo e questo piglio su Topolino. L’interazione tra personaggi funziona benissimo, e i cattivi risultano davvero minacciosi e credibili.
Anche Carpi è presente in questo numero, con una storia bizzarra, ma affascinante sotto molti aspetti. Il Centenario Bullonario, oltre a presentare una Parigi bellissima, mostra anche come personaggi secondari Gianni Agnelli e Silvio Berlusconi, entrambi mai nominati direttamente, se non con soprannomi e tic vari (da “Sua Emittenza” a “l’Avvocato”), aspetti che raddoppiano il divertimento. Concina per il resto costruisce scene buffe e a tratti slapstick, specialmente nell’assalto alla Tour Eiffel.
Infine, vengono presentate due brevi, una di Gatto con Orazio, carina e piacevole (cui seguirà questa, con grande rigore completistico), e una con i Bassottini, entrambe dello Studio Program. Quest’ultima si rivela una storia assurda, senza capo nè coda, con buchi nella trama incredibili e indegni di qualsiasi pubblicazione. Il povero Scarpa che si è ritrovato a disegnarla deve aver penato non poco. Buoni gli articoli introduttivi.
Un buon numero insomma, con varietà e grandi autori, oltre a ottime prove (a parte quella scarpiana, purtroppo). Si spera che la qualità resti tale anche per i prossimi numeri.
N.B. Questa recensione viene pubblicata a Maggio 2014, per concludere il ciclo di recensioni sulla testata, in modo che il Papersera possa raccogliere in maniera adeguata giudizi su di una testata per collezionisti come questa.
01 NOV 2010