L’opera omnia di Romano Scarpa vol. 31
Questo è un numero particolarmente importante perché inizia con forza la seconda fase di Scarpa autore completo, quella degli anni ’80 e dei primi ’90 in cui l’autore veneziano realizza validi gialli e thriller con Topolino in coppia con Bruto (di cui parleremo nel prossimo numero) mentre i paperi sono un ottimo pretesto per lunghe storie attorno al mondo, avventurose e magiche, con elementi tratti dalla storia o dal mito, oltre che dalla fantascienza e da altre suggestioni. Un periodo in cui il suo tratto è completamente maturo, preciso ed efficace, ed ogni sguardo appare magnetico e capace di parlare in maniera diretta al lettore. Un po’ meno noto rispetto a quello grandioso degli anni ’60, a torto forse, e questa collana permetterà di riscoprirlo.
Il volume comincia con un ormai classico Siegel, che propone un plot spiazzante per Paperino legionario, mentre nel viaggio nel paese-che-non-c’è si ripresenta un nemico potente e incantato, che fa delle ricchezze il suo strumento di attacco, interessante denuncia dell’abbondanza, incarnata dai magnati Paperone e Rockerduck (presenti in copertina).
Martina propone una nuova rivisitazione dei Nibelunghi, senza essere però molto frizzante, mentre Dalmasso idea una trama mondana fatta di sfide a colpi di feste: particolare ed originale, visto il personaggio generalmente severo di Paperone. Di Cimino c’è il classico Tesoro degli Amurei: alto linguaggio, scienziati svitati, luoghi misteriosi, i tipici ingredienti che l’autore veneto usa anche in quest’occasione in maniera brillante. Anche Gazzarri compare con la piramide di Marsethe IV, senza essere particolarmente memorabile.
Invece è con la grande minaccia, storia intitolata a Pippo, che Scarpa comincia una lunga fase di sceneggiature, e qui combina bene il sapore del giallo insieme a quello della quotidiana commedia degli equivoci. Il vero thriller, solidamente costruito ed emozionante, è la Magnon 777, dagli scenari metropolitani pericolosi e ambigui. Gli uomini ostrica chiudono in bellezza questo numero, con un cattivo solido e capace di sana malvagità.
In aggiunta, c’è un interessante lista dei film con Bogart e i giudizi di Scarpa, suo grande fan, il portfolio dedicato a Erinna De’ Paperinni e la scheda sull’autore Bruno Mandelli.
Grazie come sempre a Sprea e al suo sito per le utili precisazioni.