L’opera omnia di Romano Scarpa vol. 33
Un altro bellissimo volume con solo storie da autore completo, in un periodo vivacissimo per l’autore veneziano. E per movimentare il panorama topolinese, dopo Bruto Scarpa introduce un altro personaggio: Plottigat. Si tratta di un felino cugino di Gambadilegno, una sorta di inventore malvagio tipo Spennacchiotto, anche se con molto più carisma e un certo physique du role, che gli permette di essere più altolocato e più elegante rispetto al rozzo Pietro, come si vedrà con l’evoluzione del personaggio. Proprio nella storia che dà il titolo al volume escogita un folle piano per un furto urbano, coinvolgendo un malcapitato Pippo. Scarpa mixa in maniera sapiente thriller e horror leggero, influenzato dalla cinematografia licantropica, realizzando ambientazioni di maniera e atmosfere lugubri, fatte di nebbiolina e di paurose trasformazioni. Anche le “pedine” dell’emiro ripropongono lo stesso cast, coinvolto però nello sfondo esotico del Kuwatar. La formula fonica è invece un giallo più tradizionale, con lo stesso diabolico trio di criminali. Interessante la presenza della stella del Sud, che come fa notare Becattini, data l’assenza di Bruto, è stata probabilmente realizzata prima del Rampollo di Gancio.
Passando ai paperi, abbiamo un paio di tipiche storie in cui Filo Sganga è un ideale terzo incomodo nelle lotte affaristiche di Paperone e Rockerduck. Il veggente dei guadagni così come il codice degli affari sono vicende brillanti che si basano su dialoghi efficaci e spunti comici e avventurosi intelligenti. Invece l’energia elettrittica presenta un’idea molto pezziniana, trattata con il dovuto garbo e sense of wonder.
Il deposito piramidale è forse la storia papera più bella dell’albo, piena com’è di invenzioni e di buone interazioni con i personaggi, alle prese con un nuovo deposito fin troppo pericoloso.
Alcune storie sono in versione ricolorata dalla testata Paperino: Il codice degli affari, Il deposito piramidale e Il veggente dei guadagni. Schede finali dedicate a Plottigat e ad Angelo Palmas. Grazie come sempre a Sprea e al suo sito per le utili precisazioni.