L’opera omnia di Romano Scarpa vol. 40

20 OTT 2014
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E si comincia con gli inediti di Scarpa, che in questo numero e molto probabilmente anche per tutti i prossimi, faranno capolino qua e là. Se in futuro compariranno storie con personaggi nuovi o poco usati come “Cip & Ciop: agenti speciali” e “Talespin” (si spera), in questo volume assistiamo ai tradizionali personaggi disneyani, in storie perdute dello Studio Program.
Boschi realizza un interessantissimo articolo dedicato a queste vicende, con le tavole che si perdevano a causa della improvvisa chiusura del programma internazionale di storie, che di fatto bloccò tutte quelle già consegnate. Alcune sono riemerse negli anni in maniera burrascosa, spesso senza dialoghi, ricostruiti dall’abile Boschi, che ha individuato il 1984 come data probabile di realizzazione. Il segreto della palandrana e gli uccelli dorati sono due diversi modelli di caccia al tesoro, il primo più elaborato. Restano Brigitta e Filo Sganga, sempre usati da Scarpa per portare nel mondo le sue creature. La marmitta fotonica è un giallo con Topolino pieno di temibili invenzioni e di un clima da guerra fredda e da controspionaggio che in quegli anni andava declinando, con il miglioramento delle relazioni USA – URSS. Si tratta in generale di storie più frizzanti, ben orchestrate e rimaneggiate da Scarpa. Boschi ha poi saputo aggiungervi buoni dialoghi e credibili soluzioni narrative.
Il pezzo forte è composto però dai due inediti. Il primo è a livello mondiale, Nonna Papera e il rospo da guardia, ritrovata tramite a provvidenziali aste (grazie anche ad un nostro utente 🙂 ): una storia tranquilla ambientata nella fattoria con Archimede, in cui un’invenzione genera un incrocio tra un rospo e un cane. La tematica del diverso non è male, ma la brevità non aiuta. Molto più dinamica e brillante l’altra storia, Don’t Worry About It, con uno stralunato Pippo che inguaia in continuazione una Clarabella furiosa. Ritmo da cartoon, è stata rimaneggiata dallo stesso Scarpa quando la ritrovò nei primi degli anni ’00. Il disegno è comunque sempre curatissimo, efficace e chiaro, com’era tipico di quegli anni.
Compaiono in questo volume anche le storie in cui Scarpa appare solo come collaboratore di due sue allievi, che già da qualche anno realizzano storie in proprio: Maurizio Amendola e Sandro Del Conte. La loro presenza è indubbiamente interessante, anche se l’intervento del maestro di Venezia è a volte molto leggero e non particolarmente visibile. Interessante però cercare la sua mano, in storie che si dividono bene tra imprese paperoniane con fin troppi epigoni italiani (l’abusivismo edilizio), disavventure di Paperino e Paperoga e avventure surreali. Ai testi Payne, Michelini e Pezzin. Ed è proprio quest’ultimo a servire una divertente storia con la macchina del tempo, in cui didattica e divertimento vanno a braccetto.
Ma è sempre Romano Scarpa a proporre il meglio, con due storie da autore completo in cui torna al suo primo amore, ovvero i sette nani. A più di vent’anni dalla loro ultima e unica ristampa, ritornano le vicende che davano un ideale seguito al film immortale di Walt Disney del 1937. L’autore può sbizzarrirsi nel creare nuovi personaggi, in questo setting medieval – fantastico, come re Arbor, Rory e altri. Due vicende ricche di situazioni e di spunti creativi forti e validi, in cui i personaggi si muovono benissimo, con dolcezza e pathos.
Un bellissimo volume che dà inizio alle collaborazioni con altri autori e presenta degli inediti, di cui uno a livello mondiale. Il portfolio, stringato, è dedicato agli studi per i nuovi personaggi di Biancaneve, e ci son due schede autori per gli inchiostratori Valentini e Michieli. Grazie come sempre a Sprea e al suo sito per le utili precisazioni.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.