Topolino Story 1979

03 MAR 2015
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Il particolare volume n°0 che collega la serie 1949/1978 a quella attuale, vuole rendere merito ai collezionisti che all’epoca seguirono fedelmente l’opera, e che ora hanno intenzione di proseguire fino alla conclusione, colmando anche questo buco.
L’introduzione ci ricorda che in quest’anno fa il suo esordio il prolifico autore Bruno Concina, e che l’ondata di robottoni che imperversano in tv, suggerisce un altro spunto a Guido Martina, che crea il mini ciclo degli Ufo pirati di Topolunia.
Si inizia con Zio Paperone e la guerra culinaria, seconda storia disneyana di Rudy Salvagnini, ed ennesimo capitolo della disfida finanziaria fra i due multimiliardari di Paperopoli, fra bassezze e raggiri, complice l’intromissione della Banda Bassotti. Memorabile, tra le altre, la gag del papà che tenta di insegnare ad attraversare le strisce pedonali al figlio, raffigurata da un Cavazzano in piena fase evolutiva.
Paperin-Tarzan e il sentiero degli elefanti (Martina/Carpi) è l’esempio lampante di come si senta la mancanza di un approfondimento prima di ogni storia. Senza un preambolo che racconti dei gorilla King, Queen e Prince, il lettore ignaro si troverà quindi spaesato di fronte ai ripetuti riferimenti alle avventure precedenti del ciclo di Paperin-Tarzan (una delle quali venne ospitata proprio nel volume 1978), nonostante il buon Martina ci tenga a sottolineare il trucco dello champagne ben due volte, a distanza di poche pagine. Disegnata con la consueta bravura da G.B. Carpi, la storia presenta anche uno strano svarione, quando Paperone esclama che non gli è nuovo il nome di Lusky, personaggio nato addirittura 9 anni prima, per mano dei fratelli Barosso.
Le brevi straniere del numero, Cip & Ciop e il cugino invadente e Bambi e la voce incontrollata (Nofziger/Bradbury), entrambe alla loro prima ristampa, vedono appunto come protagonisti il cerbiatto e i chipmunks, che interagiscono fra di loro e anche con Paperino, costretto per una volta dai nipotini ad un armistizio.
Chiusura col botto, con la famosissima Topolino e l’enigma di Mu (De Vita), una storia che trasuda avventura e mistero da tutti i pori, celebre anche per aver dato i natali quasi per caso all’archeologo Zapotec, futuro artefice insieme allo scienziato Marlin di quella Macchina del Tempo che ne farà una delle saghe italiane più amate ed apprezzate di sempre.

Autore dell'articolo: Roberto Fabbricatore

Sulla carta di identità figuro come Roberto, ma per tutti "Pacuvio" è il mio vero nome. Il pallino per Topolino e il fumetto Disney mi accompagna sin dalla tenera età, al punto tale da farmi stilare con costanza, già dai 10 anni, un archivio delle mie storie preferite su un quadernetto, accantonato dopo la scoperta del Papersera nel 2005. Nel tempo libero guardo film e serie tv, mi diletto con la grafica e gestisco la "rassegna stampa" della pagina Facebook del Papersera, per tenere sempre informato chi ci segue.