Definitive Collection 17 – DoubleDuck 1

15 GIU 2017
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Proprio su questi lidi ci auguravamo, molti mesi fa, lo sbarco della serie DoubleDuck sulle pagine della Definitive Collection, ideale contenitore del ciclo che vede Paperino vestire i panni di un (più o meno) impeccabile agente segreto. Qualche perplessità permaneva, però, a proposito dei tempi necessari per procedere nella ristampa, che si preannunciavano particolarmente lunghi. Le buone vendite di questi primi tre anni hanno però evidentemente indotto l’editore ad aumentare la periodicità della testata, che diventa mensile a partire da questo numero. Un buon successo del quale non possiamo che essere contenti (un po’ meno lo è il nostro portafoglio).
Dunque, dicevamo: è il 2007 quando Paperino aggiunge una ulteriore sfaccettatura alla sua personalità. Quarant’anni dopo essere stato reclutato come Agente QQ7 al servizio della P.I.A., eccolo diventare DoubleDuck, elegante spia arruolata dalla segretissima Agenzia.
La serie, nata da un’idea di Fausto Vitaliano e Marco Bosco, viene progettata nei minimi particolari, come testimoniano il logo elaborato per l'occasione e il look assegnato a Donald per questa sua nuova identità. Nascono inoltre vari personaggi: spiccano fin da subito l’inventore Gizmo e il direttore Jay J, ma soprattutto l’affascinante spia Kay K, che eredita il ruolo della papera seducente precedentemente rivestito dalla Lyla di PKNA. In generale, DoubleDuck deve molto alla serie cult degli anni Novanta e occuperà proprio la finestra che va dalla chiusura della prima serie alla sua recente ripresa, a seguito della quale è stata attualmente tralasciata. Ma stiamo divagando.
Tornando al volume, la storia d’esordio di DD ci mostra quelle che saranno le caratteristiche principali di molte delle sue avventure. Il tono si fa più serio e le trame si fanno più complesse: non ci si può fidare di nessuno, come da tradizione del genere spionistico, e i colpi di scena si susseguono fino all'ultima vignetta… per fortuna Paperino, attraverso le sue numerose gaffes, riesce regolarmente ad alleggerire la tensione e a risolvere gli intrighi di turno. Segnaliamo inoltre come nella serie, oltre ai nuovi characters ideati per l’occasione, siano sempre presenti i personaggi classici, con il nostro eroe puntualmente chiamato a sfuggir loro per difendere la segretezza delle sue missioni.
Dal punto di vista delle matite, le quattro puntate che compongono la storia vedono impegnati quattro nomi diversi, altro segno riconoscibile della serie che vedrà un notevole alternarsi di disegnatori. Qui troviamo Andrea Freccero, autore anche della copertina inedita, Vitale Mangiatordi, Marco Mazzarello e Francesco D’Ippolito. E’ inevitabile quindi notare una certa discontinuità, al di là dell’ottimo lavoro svolto da tutti quanti, compreso lo storico colorista Max Monteduro.
La prima avventura, in ogni caso, svolge bene il suo compito di introduzione alla serie e lascia grandi curiosità e aspettative su quelli che potranno essere gli sviluppi di questo nuovo universo narrativo. I redazionali presenti, ovvero la breve intervista agli sceneggiatori e i brevi commenti dei disegnatori, aiutano a confezionare un buon albo il cui acquisto, quindi, viene sicuramente consigliato.

Autore dell'articolo: Federico Pavan

Sabaudo di nascita, romano d'adozione e veneto per amore, leggo fumetti da quando ero bambino e non ho ancora smesso! I miei preferiti: Tex, Asterix, Lucky Luke, Corto Maltese, Mafalda… ma Topolino resta il compagno di viaggio più fedele, una passione che mi ha portato a conoscere il Papersera (e a incontrare tanti amici e una splendida sposa) lungo tutto lo stivale italiano. Il mio idolo disneyano di sempre è Romano Scarpa, ma non posso dimenticare l'emozione del mio primo raduno, nel quale ho avuto la fortuna di incontrare due miti come Don Rosa e Carlo Chendi.