Definitive Collection 23 – Fantômius 5

15 DIC 2017
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Introdotto da una piacevole copertina corale, giunge nelle edicole il quinto albo dedicato al ciclo di avventure di Fantômius, ladro gentiluomo, il villain mascherato intorno al quale Marco Gervasio ha saputo creare un microcosmo vivo e divertente, partendo dall'indefinita figura ideata dal mai troppo ricordato Guido Martina.
In questo volume trovano spazio solamente tre storie, più lunghe però rispetto alla media della serie. Si parte con Dolly Paprika, sorta di retrospettiva sulla partner di Fantômius e sulla nascita del loro rapporto sentimentale e furfantesco. L’autore si preoccupa di incastrare coerentemente gli avvenimenti con quanto narrato ne il passato senza futuro, tuttavia ne esce un racconto un po' troppo stereotipato nel presentare la ribellione della protagonista all'ingessata aristocrazia di origine europea per potersi dire completamente riuscito.
Notre Duck porta invece l’attenzione su quello che è, in pratica, l’unico edificio religioso delle due principali città disneyane, ovvero l’omonima cattedrale nata dalla fantasia di Carl Barks. L’atmosfera di grande mistero e suggestione della storia degli anni Sessanta non si ritrova però in questa avventura, in cui Fantômius viene coinvolto in modo fin troppo pretestuoso. Lo scioglimento dell’arcano, parimenti, appare una trovata ripresa dai feuilleton contemporanei all'epoca di ambientazione delle storie.
L’ultima avventura dell’albo, Senza maschera, restituisce invece un po’ di brio al protagonista, finalmente messo in difficoltà – dalle quali esce comunque nel tempo di un batter di ciglia – una volta trovatosi al di fuori del tipico contesto paperopolese, che ormai lo vede spadroneggiare con una certa sicumera che non gli era propria durante le sue prime, strabilianti imprese.
Evoluzione del personaggio? Semplici incidenti di percorso? Segnali di stanchezza di una serie giunta nel frattempo al suo ventesimo episodio (senza contare i prequel, che meriterebbero la ristampa per un ideale numero 0 della raccolta) e per la quale l’autore sta progettando un nuovo ciclo per il futuro? E' certamente innegabile un cambiamento di approccio intercorso fra gli esordi e le ultime avventure, tuttavia le opinioni in rete sono divergenti: detrattori e fan paiono dividersi equamente.
Dal punto di vita della confezione editoriale, il volume si fa preferire rispetto alle precedenti uscite della testata: continuano a latitare gli articoli o le interviste, ma fanno capolino una decina di bozzetti e di tavole a matita, inserimenti veramente graditi che consentono di promuovere l’albo nella sua interezza.

Autore dell'articolo: Federico Pavan

Sabaudo di nascita, romano d'adozione e veneto per amore, leggo fumetti da quando ero bambino e non ho ancora smesso! I miei preferiti: Tex, Asterix, Lucky Luke, Corto Maltese, Mafalda… ma Topolino resta il compagno di viaggio più fedele, una passione che mi ha portato a conoscere il Papersera (e a incontrare tanti amici e una splendida sposa) lungo tutto lo stivale italiano. Il mio idolo disneyano di sempre è Romano Scarpa, ma non posso dimenticare l'emozione del mio primo raduno, nel quale ho avuto la fortuna di incontrare due miti come Don Rosa e Carlo Chendi.