Definitive Collection 28 – C’era una volta… in America 3

15 GIU 2018
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Il terzo volume della Definitive Collection dedicato a C’era una volta in America costituisce il cuore della saga stessa.

Innanzitutto, il protagonista delle quattro avventure qui ristampate è uno solo: il Topolino sfuggito alla morte in quel di Fort Alamo, sulle cui rovine si apre il nuovo racconto. E’ un Topolino segnato da quella battaglia a cui pure non ha partecipato, ma che lo ha privato di tanti amici e compagni d’arme, ora divenuto un personaggio ben più disilluso e cinico di come siamo abituati a vederlo rappresentato. Giorgio Pezzin e Massimo De Vita ce lo mostrano magistralmente mentre cerca di reinventarsi in un’America ancora tutta da conquistare.

Il nostro eroe si ritroverà quindi coinvolto in alcune delle più classiche situazioni del selvaggio West. Inizialmente si aggregherà ad una carovana diretta in Oregon, dove conoscerà la sua compagna ideale, una Minni battezzata per l’occasione Clementina. Il loro rapporto però non sboccerà come prevedibile, e Topolino, canticchiando la famosa “oh my darling…”, continuerà allora a girare per gli States: prima riuscirà a scongiurare una guerra voluta da cercatori e speculatori bianchi, interessati ad un giacimento aurifero presente in territorio indiano; poi parteciperà alla posa delle rotaie per la ferrovia transcontinentale americana; infine, sarà coinvolto in un duello al sole fra una leggenda della frontiera e alcuni rampanti fuorilegge. Proprio nello sperduto villaggio teatro della sfida, Topolino troverà tracce della sua amata e ripartirà in cerca di lei…

Gli autori pescano a piene mani dalla letteratura e dal cinema di genere western, eppure non rinunciano mai a inserire elementi storici ma al contempo originali, facendo inoltre rientrare qualsiasi ambientazione all’interno di un contesto assolutamente disneyano. E che dire degli scenari, dove si alternano passi innevati, vaste praterie, accampamenti indiani e boomtown dei coloni, senza che venga mai sbagliato un colpo?

La saga, insomma, è un perfetto esempio di fumetto Disney al suo massimo livello, pur applicato ad una serie di storie – per così dire – in costume, che si propongono però non di omaggiare un autore o un’opera, ma di illustrare il periodo più importante della Storia americana, senza mai dimenticare di intrattenere il lettore, sperando anzi che possa anche scattargli la curiosità di saperne di più di quanto raccontato.

L’albo è pertanto altamente consigliato, pur nella totale assenza di redazionali a corredo delle avventure ristampate: ma avrebbe stupito il contrario. Resta almeno, come nelle due occasioni precedenti, una bellissima copertina inedita di De Vita.

P.s. Al momento in cui scrivo, non posso ignorare quanto comunicato negli ultimi tempi dall’editore: ovvero la prossima chiusura della testata, la quale lascerà quindi aperte e incomplete alcune fra le serie ristampate. Fra tutte, C’era una volta in America rappresenta il caso più sanguinoso: se infatti, per esempio, DoubleDuck era ancora all’alba della sua riproposizione, a questa saga mancava solamente un volume per completare la ristampa e consegnare all’appassionato un prodotto completo, atteso da anni, in grado di rendere giustizia a storie di altissima qualità.

L’augurio è che, come forse vagamente lasciato intendere da un annuncio pubblicato sui social network, Panini possa procedere ugualmente alla stampa di tale volume, magari mettendolo in vendita in occasione di una prossima fiera, corredato di un cofanetto se non anche di una litografia come avvenuto per Tutti i Milioni di Paperone e come accadrà a breve per Fantomius. Troppa ingenua fiducia? Probabilmente sì, ma sperare non costa nulla.

Autore dell'articolo: Federico Pavan

Sabaudo di nascita, romano d'adozione e veneto per amore, leggo fumetti da quando ero bambino e non ho ancora smesso! I miei preferiti: Tex, Asterix, Lucky Luke, Corto Maltese, Mafalda… ma Topolino resta il compagno di viaggio più fedele, una passione che mi ha portato a conoscere il Papersera (e a incontrare tanti amici e una splendida sposa) lungo tutto lo stivale italiano. Il mio idolo disneyano di sempre è Romano Scarpa, ma non posso dimenticare l'emozione del mio primo raduno, nel quale ho avuto la fortuna di incontrare due miti come Don Rosa e Carlo Chendi.