Topolino 3338

17 NOV 2019
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L’editoriale di questa settimana ci fa respirare ancora il clima festoso di Lucca Comics: il direttore Bertani, che scrive queste righe proprio nel bel mezzo della fiera, ringrazia tutti quanti sono passati allo stand per salutare non solo i componenti della redazione, ma anche i molti ospiti presenti al PalaPanini. Fa piacere vedere che in molti, oltre a salutare i grandi nomi, come Don Rosa e Marco Rota, abbiano fatto la fila per salutare i giovani emergenti, come il “nostro” Emmanuele Baccinelli.

Proprio come finisce l’ebbrezza della kermesse lucchese, lasciandosi alle spalle una vera e propria marea di emozioni, così questo Topolino scende un po’ dalle vette toccate sette giorni fa, ma rimane un numero di buona qualità.

Riusciamo infatti a ritrovare al suo interno sia le note moderne che Claudio Sciarrone ci regala con il terzo episodio di Foglie rosse, la cui traiettoria prosegue speditamente, lasciando la curiosità di conoscerne il seguito, sia quel tocco molto classico che Marco Rota riesce a dare alla sua Ingorgopoli.

Leggendo questa storia, infatti, il lettore può quasi fare un salto indietro nel tempo, ritrovando un modo di sceneggiare e di caratterizzare i personaggi (soprattutto i comprimari, dal poliziotto al camionista) che era un po’ che non si vedeva nelle pagine del settimanale. Se a questo aggiungiamo la nota abilità al disegno dell’autore milanese, la storia non può che considerarsi riuscita; basta infatti una qualsiasi vignetta di traffico a farti sentire la claustrofobia che probabilmente ha percepito anche Paperino, così come basta la tavola finale a farti respirare tutta la vastità delle strade americane che abbiamo imparato a conoscere nei film.

Piacevole è anche Paperino bodyguard in prestito (Sisti/Panaro), in cui Paperone, per non sfigurare di fronte ai partecipanti del “Mondial Pocoeconomic Forum”, si ritrova a necessitare urgentemente di un bodyguard. E chi meglio di Paperino può svolgere questo compito, soprattutto gratis? L’avventura offre delle buone gag e mostra un Paperino normale, non necessariamente ed eccessivamente imbranato.  

Una buona prova la offrono anche Gaja Arrighini e Vitale Mangiatordi con Gastone e la fortuna stregata. Il biondo papero, a causa di un sortilegio di Amelia, perde temporaneamente la sua proverbiale fortuna e Paperina, impietosita dalla sua situazione, lo soccorre, dandogli il pretesto per provare a conquistarla, anche con l’inganno: i conflitti con Paperino che seguono fanno sorridere in più occasioni.

L’unica storia breve del numero è Ciccio e il metodo antistress (Bosco/Chierchini). Bosco realizza una buona sceneggiatura utilizzando un personaggio che non offre molti margini di movimento (si sa, Ciccio o mangia o dorme), ma, proprio a partire dai suoi limiti, riesce a creare una storia un po’ diversa rispetto al solito. Dispiace un po’ rivedere i disegni di Giulio Chierchini (purtroppo recentemente scomparso), ben lontani dai livelli a cui l’autore ligure ci ha abituati.

Per quanto riguarda i redazionali, non possiamo non citare l’articolo su Petra realizzato dallo stesso Alex Bertani, che ci illustra le meraviglie del luogo non solo attraverso le parole, ma anche e soprattutto attraverso delle immagini straordinarie. Complimenti al direttore fotoreporter!

Autore dell'articolo: Carlotta Franceschini

Sono cresciuta prima con la Pimpa, i disegni di Tony Wolf, ma anche e soprattutto Cip e Ciop, e poi leggendo Topolino. Sono appassionata di cinema, amo leggere, ma la mia passione più grande è la montagna e, quando possiamo, io e mio marito Kim saliamo a fare trekking tra le amate Dolomiti. Papersera per me significa fumetti, ma soprattutto amici, è un po’ una famiglia allargata sparsa in tutta Italia..e non solo!