Sabato scorso mi sono approcciato a questo film con tutte le migliori aspettative di questo mondo. Al contrario dei due amici fan tolkeniani che erano piuttosto scettici, io fin da quando lo scorso anno era stato diffuso il primo trailer ufficiale avevo in cuore un hype tremendo, e questo poteva essere un'arma a doppio taglio per la mia fruizione.
Fortunatamente, nel corso degli ultimi mesi ho iniziato a prepararmi al fatto che il film avrebbe avuto così tanti aspetti di cui tenere conto e tra cui fare slalom, che inevitabilmente potevano anche esserci cose che non mi avrebbero convinto.
Le "migliori aspettative di questo mondo", infatti, erano un buon dosaggio di attesa colma di fiducia verso Peter Jackson (meritata con la trilogia di LOTR) e di cauto atteggiamento guardingo, che teneva conto dei vari fattori che intervengono in un'opera del genere e con i suoi vari background di cui tenere conto, tra romanzo di origine, trilogia filmica di LOTR, fan esclusivamente di quest'ultima, fan tolkeniani duri e puri e fan di entrambe le cose.
E...
...
... e ho apprezzato!
Lo Hobbit - Un Viaggio Inaspettato è davvero un signor film, che ripaga di tutte le attese e di tutte le scelte compiute dalla produzione. Perché regista e sceneggiatori riescono a stare in un equilibrio quasi perfetto (quasi, eh) tra fedeltà al romanzo di Tolkien e atmosfere del
Signore degli Anelli cinematografico, cosa di per sé nient'affatto semplice vista la natura diversa delle opere in questione. Invece gli autori riescono a dare una continuità narrativa e di clima con quanto precedentemente visto sullo schermo - grazie alla presenza del Bilbo anziano che scrive le sue memorie, della comparsata di Frodo, ma anche di quell'accento posto su alcune battaglie e scene d'azione - senza tradire
Lo Hobbit, la cui storia viene pressoché mantenuta invariata salvo alcuni cambiamenti che comunque IMHO non stravolgono il senso della trama, e alla quale vengono però aggiunte scene, quest e side-story prese da altri scritti di Tolkien con il compito di legare maggiormente questa nuova trilogia con la precedente. Tutta la parte sul Negromante, nel libro appena accennata, qui trova grande spazio e attenzione, rubando forse in alcuni punti l'attenzione dello spettatore nei confronti di quella che dovrebbe essere la storia principale ma che, ad essere onesti, per ora non è ancora entrata più di tanto nel vivo.
Ho apprezzato la ripresa paro paro di alcune cose dal libro (come le prime righe lette da Bilbo stesso, l'arrivo di Gandalf, la scena-chiave con Gollum che ha subito irrisorie modifiche) così come ho trovato ben amalgamate al contesto le aggiunte, che a mio parere non tradiscono la trama (lo spirito originario della fiaba di Tolkien sì, per ovvi motivi, ma altrettanto ovvi sono i motivi per cui non si poteva fare altrimenti... ed è stato fatto benone) ma la integrano in modo sensato con il contesto più ampio. Lamento solo che in alcuni punti forse c'è qualche lungaggine di troppo, e può calare momentaneamente l'attenzione, ma in realtà meno di quello che si potrebbe temere in un film di quasi 3 ore. Che è solo l'intro, di fatto, della trama vera e propria del romanzo.
Sul versante attori non posso fare a meno di lodare anch'io il giovane Bilbo, un Martin Freeman spettacolare che dimostra ancora una volta di essere un ottimo professionista e di aver colto appieno lo spirito del personaggio interpretato. Sempre ottimo Galdalf, poi, e i nani mi sono piaciuti più o meno tutti, merito della storia è anche quella di non mettere troppo da parte alcuni a discapito di altri, senza rinunciare comunque a sottolineare l'importanza di Thorin.
E Gollum, è sempre uno spettacolo
A proposito di spettacolo, ovviamente non si può dire niente contro le spettacolari vedute che la Nuova Zelanda ha nuovamente offerto agli spettatori, una Terra di Mezzo perfetta e assolutamente calzante, valorizzata devo dire dal 3D.
Insomma, un film che partiva con oggettive e numerose difficoltà di gestione della storia se ne esce con un primo capitolo decisamente riuscito, che a mio parere riesce ad accontentare sia i fan dell'opera originale sia coloro che volevano ritrovare il feeling che
Il Signore degli Anelli aveva dato loro al cinema. Non con tutti la formula riesce, però, specie dal versante dei fan dei romanzi, e io ne so qualcosa, ma cercando di essere il più obbiettivo possibile direi che i difetti, qui, sono davvero risibili.