Interstellar, di C. Nolan, USA/UK, 2014, durata 2h e 49min (!).
Questo film s'inserisce nel filone delle idee straordinarie giocate malissimo per smania di grandezza nel fare lungometraggi di durata interminabile.
Per farvi capire bene dovrò fare un non breve riassunto della trama, e poi fare parecchi spoiler: me ne scuso.
Siamo in un futuro piuttosto prossimo. Un virus sta attaccando le piante della Terra, le quali hanno iniziato a produrre sempre meno cibo per i poveri terrestri e, chissà perché, il mondo è spesso colpito da fastidiose tempeste di sabbia. L'umanità è condannata a sparire nel giro di due, massimo tre generazioni appunto per mancanza di consumabili.
In questo bello scenario, un ex astronauta subisce nella stanza della figlioletta (che è un prodigio della matematica) l'apparizione di strani fenomeni apparentemente inspiegabili quali spostamenti e cadute d'oggetti. Uno di questi fenomeni, però, si rivela un'indicazione che la bambina decifra, e che seguendola porta padre e figlia a scoprire una base segreta della NASA.
Il nostro eroe è appunto un ex astronauta la cui abilità di pilota potrebbe tornare utile, perché il solito comitato di menti geniali, guidate dal solito professorone eminenza massima anziano, sta studiando come salvare l'umanità dalla scomparsa.
Si scopre quindi che anni prima un wormhole misterioso è stato aperto da una civiltà ignota nei pressi di Saturno, e che delle spedizioni erano state mandate nel wormhole per trovare dei pianeti abitabili ove trasferire l'umanità.
Solo tre spedizioni stanno inviando segnali utili allo scopo, per cui se ne sta organizzando una nuova affinché si possa salvare l'umanità seguendo uno di questi tre progetti:
1) si trova il pianeta utile, si ha carburante per tornare, avvisare tutti, si creano delle belle astronavi e ci si trasferisce in massa sul nuovo pianeta;
2) si trova il pianeta utile, ma non si ha il carburante per tornare, quindi l'astronave sarà partita con a bordo cinquemila embrioni congelati, che i nostri eroi riattiveranno per popolare il pianeta trovato;
3) nel frattempo, sulla Terra, il professorone seguiterà i suoi studi sulla teoria del tutto, cercando di decifrare equazioni chilometriche, e questo perché comunque potrebbe servire realizzare delle colonie spaziali artificiali cilindriche, sulle quali trasferire l'umanità se la caccia al pianeta ideale non dovesse dare frutti: purtroppo, però, senza decifrare quelle equazioni, la gravità resterebbe una forza incontrollabile che non si saprebbe come dominare sulle colonie cilindriche, palesemente riprese dal mondo di Gundam dove peraltro per creare la gravità al loro interno bastava farle ruotare su sé stesse... Ma questo è un film ultrascientifico, gente, non una storia di robot che si picchiano di fine anni '70!
L'astronauta eroe decide di decollare, e promette alla figlioletta che tornerà di sicuro, nonostante la pericolosità della missione, anche se, poiché i pianeti da esplorare si trovano nelle vicinanze di un buco nero, la gravità potrebbe rallentare il tempo dell'astronauta, e quindi non si saprebbe nemmeno che età avrebbe al ritorno, tanto da poter essere poi più giovane della figlia.
Insomma, la navicella parte, s'aggancia con un'astronave speciale, entra nel wormhole, trova i pianeti, ma il tempo impiegato è enorme a causa della distorsione gravitazionale... Intanto sulla Terra la bambina è diventata una ragazza e un genio della matematica che affianca il professorone nel tentare di decifrare le equazioni. Ma il professore è vecchio e, in punto di morte, confessa alla ragazza di avere decifrato tempo prima le equazioni del tutto, e che però la gravità era comunque incontrollabile, quindi le colonie non potranno mai essere realizzate, e, siccome il carburante dell'astronave è comunque poco, solo il piano n. 2 salverà l'umanità se andrà in porto, con tanti saluti all'astronauta ed alla promessa di tornare dalla figlia...
Se aggiungete che tutta la vicenda si regge su un paradosso temporale davvero mal celato (Pkers e fan di Doctor Who lo indovinano alla seconda scena, dopo sette minuti di film), capite che la carne al fuoco è tanta ed abbastanza da mandare in sollucchero i fan di fisica quantistica per tutti in versione Focus come me.
Ma il film scorre con una lentezza elefantiaca, perdendosi in rivoli, chiacchiere e sequenze inutili ed interminabili che ti fanno cadere la palpebra in un modo assurdo, e senza un perché. Dopo un'ora di nulla, la navicella parte, ma nove minuti di viaggio solo per attraccare con l'astronave ed altri sette di attracco ti demoliscono la resistenza, anche se da bambino adoravi le interminabili sequenze di trasformazione dei robot. Ogni gesto sembra durare il triplo, e non c'entra la gravità maggiorata; ogni sequenza sembra al rallentatore anche se non lo è. Speri sempre che succeda qualcosa e ti pare che non capiti mai nulla, nonostante gli effetti speciali eccezionali! Ad un certo punto, la nave appoggio si trova impossibilitata a muoversi e sta per essere investita da un'onda alta come una montagna: suspense e tensione, crederete voi? No, noia perché ti continui a chiedere per quale arcano motivo quella maledettissima onda impieghi vari minuti ad arrivare, con sonno totale (confesso che il primo momento di sveglia, e forse l'unico del film, c'è stato quando ho visto una citazione, di pochi secondi, da Danguard...).
E poi, dopo la lentezza elefantica che ammorba il film, seguono cose idiote che forse in una narrazione meno volutamente realistica ti farebbero chiudere un occhio, ma qui sono intollerabili. Elenco le tre fondamentali, in ordine crescente di insopportabilità (la n. 1 ti fa imprecare, la 2 cadere le braccia, la 3 imprecare e cadere le braccia):
1) si deve trovare un modo per dare alla genietta le equazioni della teoria del tutto, ricevute da una civiltà superiore, e come si fa? Beh, si convertono i dati digitali in un codice morse, che viene trasmesso sulla base degli spostamenti di una lancetta di un banalissimo orologio da polso che ha solo lancette e datario! Al che ti chiedi:
- come fa un orologio da polso con lancetta e datario a memorizzare un codice morse da ripetere all'infinito se non ha un qualcosa che funga da memoria?
- diamo per scontato che ci si riesca, ma una roba, che di suo una volta scritta in caratteri normali occupa decine di lavagne, in codice morse richiederebbe decenni prima di essere decodificata integralmente, mentre la genietta decodifica il tutto in pochi giorni.
2) il professore muore dicendo alla genietta di avere già decifrato le equazioni del tutto, ma che con le stesse la gravità resta incontrollabile: bene, ci volete dire in cosa il lavoro della genietta si distacca da quello del professore? Egli aveva sbagliato a decifrare? Gli mancava un pezzo? Dateci almeno un'idea! Non fateci solo vedere una festeggiante senza dirci almeno accennandolo cosa abbia scoperto di diverso dal professore precedente!
3) quando l'astronave è in viaggio dopo avere agganciato il modulo e si dirige verso il wormhole e oltre, ovviamente si trova in assenza di gravità essendo nello spazio aperto. Bene, sapete dirmi cosa fanno per ottenere della gravità artificiale? Fanno ruotare l'astronave su sé stessa, esattamente come le colonie spaziali cilindriche di Gundam! Ma la gravità non era incontrollabile tanto che stavate decifrando le equazioni del tutto ecc. ecc.? Se basta ruotare su sé stessi per avere gravità, lo possono fare anche le colonie, eh? In puro stile Gundam, ça va sans dire...
Insomma, una noia che poi crolla miseramente. Scorciato di un'ora, con un ritmo forsennato, avrei chiuso un occhio, ma così fa augurare la buona notte e basta.
Davvero una boiata galattica, col difetto supremo di essere interminabile!
Ah, gli anni '70-'80, quando in un'ora e quaranta chiudevi tutti i film...