Visto che il topic ha ripreso la sua attività, vorrei aggiungere qualcosa al post che lasciai in prima pagina.
A proposito della musica barocca, negli ultimi mesi sono venuto a conoscenza della prolifica scena musicale francese e italiana precedente, rinascimentale e pre-barocca, e ne sono rimasto completamente affascinato. Ma mi ha altresì stupito constatare che in merito se ne sa davvero poco: generalmente il canone vuole che la musica "ascoltabile" cominci da Bach. Un vero peccato.
Vi lascio qualche personale "scoperta":
La berouïsse di Attaignant, compositore francese.
El grillo è buon cantore di Desprez
Ma soprattutto, su tutte, l'Orfeo di Monteverdi, qui in una versione della Capella Reial de Catalunya.
Io adoro Monteverdi!
L'interpretazione di Orfeo che tu hai proposto è, fra l'altro, quella che più adoro
perché adoro Jordi Saval, sia come direttore che come suonatore di viola da gamba.
Detto ciò, se la musica tonale, fu codifica da Jean Philip Rameau nel 1722,questo non toglie che quella precedente, non sia "ascoltabile" e sopratutto priva di grandissimi capolavori e, conseguentemente, di grandissimi compositori.
E' vero che l'ascoltatore medio di musica classica va sostanzialmente dal periodo Barocco al primo Novecento ma questo è tutto un limite suo, sia nel prima che nel dopo.
Mi fa un grande piacere vedere che tu sei orientato ad andare verso la musica antica e, allora prova anche ad ascoltare questo:
https://www.youtube.com/watch?v=9OZCfRsuMaA Il "Ludus Danielis" è un dramma liturgico del secolo XII di un anonimo di Beauvais e narra le vicende del profeta Daniele.
Di fronte agli astanti riuniti entra il re Baldassarre che sale sul trono circondato dalle ovazioni. Egli si fa portare i vasi votivi ma improvvisamente appare la mano di un uomo che scrive su una parete: «Mane, tecel, fares.» Nessuno degli indovini sa spiegare al re il significato di tutto ciò, la regina consiglia quindi di chiedere l’aiuto del profeta Daniele che così risponde: «Dio ha misurato il tuo regno e visto che tu hai adorato gli dei d’argento e di legno, di bronzo e d’oro, ha deciso di porre fine alla tua reggenza». Il profeta viene ricompensato per la sua spiegazione ma, la notte successiva, il re viene ucciso e al suo posto gli succede Dario che entra in scena con i suoi satrapi con un coro accompagnato dai suoni delle arpe, tamburi, viole e trombe. Daniele viene accusato di essere un idolatra e viene condannato e gettato nella fossa dei leoni. Difeso da un angelo scampa alla morte e Dario di fronte a questo miracolo proclama l’onnipotenza di Dio e afferma che Daniele può restare con tutti gli onori alla corte. Il dramma si conclude con il Te Deum.
Se dal punto di vista scenico ci troviamo di fronte ad una sontuosità notevole, con masse di persone sempre presenti che non fungono da semplici comparse in quanto, ad esse, sono assegnate ampi squarci di testo esultante per i due re: Baldassarre e Dario, dal punto di vista musicale bisogna evidenziare che ben 50 sono le melodie che compongono in totale questo dramma liturgico. Una musica più volte ripetuta è quella che accompagna la frase che saluta tanto Baldassarre quanto Dario: «Rex, in aeternum vive»
Per l’ampiezza dello svolgimento il “Ludus Danielis” può essere considerato una vera e propria opera a tema sacro; per l’accuratezza del testo è da considerarsi uno dei drammi più preziosi dell’antichità.
Ascoltandola ti potrai rendere ben conto come già la musica del Medio Evo fosse, seppur non tonale, molto bella e interessante.