Reputo interessante il fatto che quest'insegnante di lettere abbia deciso di proporre agli allievi di tuo figlio dei testi diversi dai soliti classici della letteratura o dai best-seller del momento, tuttavia mi schiero contro il metodo utilizzato nelle scuole per indurre i ragazzi a leggere.
Ho notato che tra gli autori c'è Calvino: ecco, io con Calvino ho decisamente un bel po' di problemi, dal momento che sono stato costretto a leggere suoi testi a partire dalle medie con il pensiero di fare bene una verifica, mica di potermi godere il libro. Calvino non mi piace proprio, anzi, ho finito per odiarlo, quando in realtà è stato uno dei più importanti letterati italiani del Novecento, se non uno dei più noti al di fuori del panorama italiano. E trovo alquanto patetico da parte mia, quando qualcuno mi parla di Calvino, affermare di odiarlo perché mi hanno costretto a leggerlo. Purtroppo è la realtà dei fatti, e ancora oggi non ho ancora trovato la forza di dargli una seconda possibilità... La mia preoccupazione maggiore è che certi libri resteranno odiati a vita da generazioni di studenti perché gli studenti stessi sono stati costretti a leggerli, e a volte nemmeno leggerli per rifletterci sopra, bensì per una verifica.
Poi, intorno a questo problema c'è anche la contraddizione di fondo - se la scuola non "obbliga" a leggere, allora lo studente potrebbe non leggere mai - tuttavia il metodo con cui le letture vengono proposte dalla maggior parte degli insegnanti dovrebbe essere ampiamente rivisto.
Spero, con ciò, che tuo figlio trovi comunque la forza di appassionarsi a questi libri, senza sentire il peso dell'obbligo.