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Che libro c'è sul comodino?

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    Re: Che libro c'è sul comodino?
    Risposta #330: Venerdì 11 Giu 2010, 20:50:02
    "Furore" è un libro che racconta un' epoca e un popolo, è fondamentale nel bagaglio culturale di una persona. Aspetta di arrivare al finale, è qualcosa che ti lascia a bocca aperta, se ti piace il genere e non l'hai ancora letto dopo prova "Sulla strada" di Kerouac.
    « Ultima modifica: Venerdì 11 Giu 2010, 20:51:39 da Nebulina »

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      Re: Che libro c'è sul comodino?
      Risposta #331: Venerdì 11 Giu 2010, 20:55:32
      Io di Calvino non ho letto moltissimo (anzi, proprio poco, praticamente solo Il castello (e la locanda)dei destini incrociati, il barone rampante e il sentiero dei nidi di ragno) ma non ho un gran bel ricordo dei suoi libri e del suo modo di scrivere :(
      Ma ero un ragazzino, dovrei rimetterci mano! ;)
      Anche io intorno ai 10 anni lessi Il Barone Rampante e non mi piacque. Verso i 12 lessi Marcovaldo che invece mi piacque moltissimo.
      Arrivata alla veneranda età di 21 anni posso dire che costringere dei ragazzini di quell'età a leggere Calvino senza aver alcuno strumento di lettura (perché a 12 anni non puoi avere strumenti di lettura, non è questione di intelligenza o meno, è semplicemente esperienza) è una grande cretinata. Ci sono romanzi di Calvino che, per la struttura che hanno, sono da considerarsi postmoderni. Ma il postmoderno non si studia neanche al liceo. È molto facile quindi che qualcuno (di noi e non) abbia avuto un'esperienza negativa dei suoi libri ed è per questo che io ho intenzione di rileggere i due libri succitati.
      Chiusa parentesi di sfogo.
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        Re: Che libro c'è sul comodino?
        Risposta #332: Venerdì 11 Giu 2010, 21:00:32
        Anche io intorno ai 10 anni lessi Il Barone Rampante e non mi piacque. Verso i 12 lessi Marcovaldo che invece mi piacque moltissimo.
        Arrivata alla veneranda età di 21 anni posso dire che costringere dei ragazzini di quell'età a leggere Calvino senza aver alcuno strumento di lettura (perché a 12 anni non puoi avere strumenti di lettura, non è questione di intelligenza o meno, è semplicemente esperienza) è una grande cretinata. Ci sono romanzi di Calvino che, per la struttura che hanno, sono da considerarsi postmoderni. Ma il postmoderno non si studia neanche al liceo. È molto facile quindi che qualcuno (di noi e non) abbia avuto un'esperienza negativa dei suoi libri ed è per questo che io ho intenzione di rileggere i due libri succitati.
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        Bè, hai sicuramente ragione e mi è venuta voglia di leggere qualcosa di Calvino, magari partendo proprio da Se una notte d'inverno un viaggiatore, così caldamente consigliato da voi ;)

        Adesso sto leggendo Alzate l'architrave, carpentieri e Seymour. Introduzione, di Salinger.


        « Ultima modifica: Martedì 15 Giu 2010, 15:37:45 da bacci88 »

          Re: Che libro c'è sul comodino?
          Risposta #333: Venerdì 11 Giu 2010, 21:25:16
          " se ti piace il genere e non l'hai ancora letto dopo prova "Sulla strada" di Kerouac.

          E' già fra i libri che leggerò quest'estate.  ;)

          Citazione
          Anche io intorno ai 10 anni lessi Il Barone Rampante e non mi piacque. Verso i 12 lessi Marcovaldo che invece mi piacque moltissimo.
          Arrivata alla veneranda età di 21 anni posso dire che costringere dei ragazzini di quell'età a leggere Calvino senza aver alcuno strumento di lettura (perché a 12 anni non puoi avere strumenti di lettura, non è questione di intelligenza o meno, è semplicemente esperienza) è una grande cretinata. Ci sono romanzi di Calvino che, per la struttura che hanno, sono da considerarsi postmoderni. Ma il postmoderno non si studia neanche al liceo. È molto facile quindi che qualcuno (di noi e non) abbia avuto un'esperienza negativa dei suoi libri ed è per questo che io ho intenzione di rileggere i due libri succitati.
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          Parole sagge. Spesso alcuni libri di Calvino, specie la famosa trilogia de "I nostri antenati" (Il barone rampante, Il visconte dimezzato, Il cavaliere inesistente) vengono superficialmente scambiati per libri per ragazzini e fatti leggere da questi, e letti senza cogliere le chiavi di lettura perdono la loro profondità e appaiono delle semplici favolette, anche un po' sciocche. E' normale che poi questi ragazzini crescendo non avranno un gran ricordo di Calvino.



            Re: Che libro c'è sul comodino?
            Risposta #334: Venerdì 11 Giu 2010, 21:59:02
            A proposito leggevo un' intervista a Lucentini (vecchio scrittore italiano che ha scritto quasi tutti i suoi romanzi a quattro mani con Fruttero) che la lettura di un brano o di un romanzo cambia con l'età, portava l'esempio della notte dell'Innominato ne "I promessi sposi", se si legge a vent'anni non suscita interesse, se lo leggi a novanta come ha lui assume tutto un altro significato.
            Calvino viene fatto leggere a un'età che non è quella giusta, io credo che l'unico suo libro leggibile alle medie sia "I sentiero dei nidi di ragno", perchè il piano narrativo è più che sufficiente, mentre la trilogia degli antenati può in effetti apparire banale se non si hanno accanto insegnanti o genitori che Spiegano gli altri piani di lettura.
            Un libro invece che secondo me  da far leggere ai bambini anche molto piccoli, è  il primo libro che mio padre mi ha fatto leggere, è "La fattoria degli animali" di Orwell, perchè è bellissima come storia e pone il seme del significato pià profondo all'interno della coscienza che poi fiorirà con gli anni e la maturità.
            « Ultima modifica: Sabato 12 Giu 2010, 20:21:43 da Nebulina »

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              Risposta #335: Martedì 15 Giu 2010, 15:35:56
              Adesso sto leggendo Alzate l'architrave, carpentieri e Seymour. Introduzione, di Salinger.

              Alla fine ho posticipato la lettura di questo libro e ho letto per primo un altro del medesimo autore: Franny e Zooey, solamente perchè ho capito appena in tempo che quest'ultimo veniva prima cronologicamente.

              Di Salinger avevo anche già letto Il giovane Holden, quasi per caso, visto che ne ignoravo l'esistenza (ne ho fatto la scheda del libro per un compito di scuola di mio fratello, visto che non aveva materialmente il tempo di leggerlo, pieno com'era di compiti in quel momento, ma questa è un altra storia, peraltro poco interessante) e mi era piaciuto moltissimo.

              Franny, il primo racconto lungo, legato in modo indissolubile al secondo, parla di una sorta di crisi spirituale che colpisce la più giovane figlia della famiglia Glass, composta da sette figli e dai due genitori, ex attori brillanti di televisione e teatro. I figli sono stati tutti dei bambini prodigio, e in quanto tali, da piccoli hanno partecipato a turno ad un quiz radiofonico di domande e risposte per giovani dotati mentalmente. Un esperienza, questa, che segnerà la loro infanzia e con la quale dovranno continuamente rapportarsi, anche quando avranno più o meno tutti raggiunto l'età adulta.

              Dopo che la crisi si è palesata, nel secondo racconto Franny torna a casa, dalla famiglia, e si confronta con il fratello Zooey, attore venticinquenne dalla parlantina veloce e tagliente, riuscendo così in qualche modo, a trovare qualche rassicurazione in questo frastagliatissimo ambiente familiare.

              Ora mi appresto a terminare il secondo libro, anch'esso formato da due racconti lunghi, il primo (Alzate l'architrave, carpentieri, che si rifà a una citazione di Saffo) che narra gli episodi relativi al matrimonio del fratello maggiore della Famiglia Glass, narrato in prima persona dal secondogenito,Buddy e il secondo (Seymor. Introduzione)approfondisce aspetti caratteriali e comportamentali dello sposo.

              Qualcuno ha letto qualcosa di Salinger? Se sì, cosa ne pensate di questo scrittore? ;)

              /Arhh ho fatto un po'di casino con i quote, ma ora è a posto)
              « Ultima modifica: Martedì 15 Giu 2010, 15:39:45 da bacci88 »

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                Re: Che libro c'è sul comodino?
                Risposta #336: Martedì 15 Giu 2010, 15:48:37
                Qualcuno ha letto qualcosa di Salinger? Se sì, cosa ne pensate di questo scrittore? ;)
                Confesso candidamente che l'unica cosa sua che ho letto è stato il racconto "Un giorno perfetto per i pescibanana" e, ahimè, non ne ho affatto compreso il senso. Ho quindi deciso di tralasciare, almeno per il momento, questo scrittore :P
                « Ultima modifica: Martedì 15 Giu 2010, 15:48:56 da Brigitta_McBridge »
                I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

                "You must be the change you want to see in the world" -- Gandhi

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                  Re: Che libro c'è sul comodino?
                  Risposta #337: Martedì 15 Giu 2010, 15:54:46
                  Confesso candidamente che l'unica cosa sua che ho letto è stato il racconto "Un giorno perfetto per i pescibanana" e, ahimè, non ne ho affatto compreso il senso. Ho quindi deciso di tralasciare, almeno per il momento, questo scrittore :P

                  Quello io non l'ho letto, dovrebbe essere proprio il primo racconto in cui parla della famiglia Glass.
                  Non è uno scrittore che mi fa proprio impazzire, ma Il Giovane Holden e Alzate l'architrave mi sono piaciuti molto. Anche per il fatto che tutti gli eventi di questa famiglia si trascinano per più racconti separati, ma uniti da un unico filo conduttore ;) (cioè nel giovane H. non c'è la famiglia Glass, ma negli altri racconti sì)

                    Re: Che libro c'è sul comodino?
                    Risposta #338: Martedì 15 Giu 2010, 15:58:38
                    Non ho mai letto niente di Salinger, ma quasi quasi tiro fuori Franny e Zooey dalla libreria e lo leggo...dopo che ho finito "Il pendolo di Foucault" di Eco.

                    ricordo che il "Giovane Holden" avrei dovuto leggerlo al liceo, ma allora non volevo mai leggere libri che mi venissero imposti e allora io copiavo la trama sull' Enciclopedia universale Utet e ci facevo pure il commento stilistico Uaz Uaz...a dimostrazione che insegnanti di lettere validi ce ne sono pochi

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                      Re: Che libro c'è sul comodino?
                      Risposta #339: Martedì 15 Giu 2010, 16:10:14
                      Non ho mai letto niente di Salinger, ma quasi quasi tiro fuori Franny e Zooey dalla libreria e lo leggo...dopo che ho finito "Il pendolo di Foucault" di Eco.

                      ricordo che il "Giovane Holden" avrei dovuto leggerlo al liceo, ma allora non volevo mai leggere libri che mi venissero imposti e allora io copiavo la trama sull' Enciclopedia universale Utet e ci facevo pure il commento stilistico Uaz Uaz...a dimostrazione che insegnanti di lettere validi ce ne sono pochi

                      Il giovane holden, che è il suo libro di certo più famoso, è scritto con uno stile quasi antitetico a quello con cui sono scritti gli altri due libri che ho letto e il motivo è molto semplice: nel primo il protagonista (che parla in prima persona) è un ragazzino sedicenne che si esprime in modo molto semplice, con un gergo "da giovani", molto "da giovani" nel 1951, anno in cui uscì il libro, e un po'meno rispetto a oggi.

                      Mentre gli altri libri che ho letto narrano di questa famiglia composta da membri coltissimi e ultra-svegli che non disdegnano mai di fare lunghe digressioni sulla filosofia e su tanti altri argomenti tra i più disparati, risultando forse a volte un po'antipatici, rispetto a Holden che vive la vita più "di pancia" :)
                       
                      « Ultima modifica: Martedì 15 Giu 2010, 16:10:51 da bacci88 »

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                        Risposta #340: Martedì 15 Giu 2010, 17:10:04
                        Spesso alcuni libri di Calvino, specie la famosa trilogia de "I nostri antenati" (Il barone rampante, Il visconte dimezzato, Il cavaliere inesistente) vengono superficialmente scambiati per libri per ragazzini e fatti leggere da questi, e letti senza cogliere le chiavi di lettura perdono la loro profondità e appaiono delle semplici favolette, anche un po' sciocche. E' normale che poi questi ragazzini crescendo non avranno un gran ricordo di Calvino.
                        Ma come fa un docente di lettere a "scambiare per un libro per ragazzini" un libro di Calvino? Dovrebbe sapere di che si tratta.

                        Secondo me il punto è che, un tempo, la sensibilità dei lettori-target dei libri era molto diversa. Oggi il Pinocchio è quello Disney, perché quello di Collodi fa troppa paura, ma una volta Collodi era per ragazzini. Forse anche per gli Antenati di Calvino era così.

                        Ma il problema di fondo è che la letteratura è andata avanti, mentre il suo insegnamento accademico è rimasto indietro. Ci si è fossilizzati su alcuni autori, come se servissero davvero a qualcosa (in tutta onestà, chi di voi ricorda ancora le poesie trecentesche non di Dante e saprebbe dire che cosa c'era dentro di così importante da studiare?), e si ripudia come "commerciale" tutta la letteratura contemporanea. In pratica ci si mette contro ciò che i ragazzi vogliono leggere. Suppongo che molti utenti di questo forum abbiano imparato a leggere sui fumetti, perciò possiamo dire che i fumetti non sono uno strumento per avviare i bambini alla lettura? Eppure è ancora pienissimo di genitori convinti che i fumetti rincoglioniscano i bambini.

                        Quindi bisognerebbe conoscere quali prodotti letterari sono rivolti a bambini e ragazzi, invece di rimanere arroccati al Barone Rampante che io a 12 anni trovai appunto illeggibile e noiosissimo, oltre che di difficile comprensione (e ciò che non capisci non ti rimane in testa). La scuola, strano a dirsi ma vero, dovrebbe imparare qualcosa dal mercato, perché non puoi insegnare a un pubblico di cui non conosci i gusti, gli interessi e il livello medio di aspettativa e di preparazione.

                          Re: Che libro c'è sul comodino?
                          Risposta #341: Martedì 15 Giu 2010, 23:20:21
                          Io ho il comodino affollato di libri, affollatissimo!
                          Ovviamente gli ultimi due/tre numeri del Tutto-Gott.
                          Un romanzo di Ibrahim Souss, Le rondini di Gerusalemme: un libro che non appena arrivi al punto di pensare "ma che diav... sta scrivendo?" ti sorprende e ammiri e ti inchiodi di nuovo alla pagina.
                          Poi c'è Hovard Buten con Mr. Butterfly - consiglio a tutti di leggerlo, penso che sia il romanzo più commovente e sincero che abbia letto negli ultimi anni.
                          Un libriccino di aforismi d'amore, delizioso, della Ecolibri.
                          Le lettere persiane di Montesquieu.
                          Privo di titolo di Camilleri.
                          e ormai da gennaio, da rileggere ogni giorno, le Troiane di Euripide nella traduzione di Romagnoli e nella "traduzione" di Sartre. :)

                          *

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                            Re: Che libro c'è sul comodino?
                            Risposta #342: Mercoledì 16 Giu 2010, 19:08:35
                            Quindi bisognerebbe conoscere quali prodotti letterari sono rivolti a bambini e ragazzi, invece di rimanere arroccati al Barone Rampante che io a 12 anni trovai appunto illeggibile e noiosissimo, oltre che di difficile comprensione (e ciò che non capisci non ti rimane in testa). La scuola, strano a dirsi ma vero, dovrebbe imparare qualcosa dal mercato, perché non puoi insegnare a un pubblico di cui non conosci i gusti, gli interessi e il livello medio di aspettativa e di preparazione.
                            Io Il Barone Rampante l'ho ricevuto in regalo più o meno alla stessa età da un'amica di mia mamma, che conosceva il mio amore per la lettura. Ma solo a 16 l'ho letto e apprezzato, tanto da recuoperare anche gli altr due libri della Trilogia degli Antenati di Calvino (per Il Visconte Dimezzato, la spinta era stata data anche da Artibani e Lello Arena nella loro parodia, a dire il vero)!
                            Non penso nemmeno io quindi che sia una lettura da ragazzini.
                            Per le mie esperienze scolastiche, invece, mi ritengo fortunato: nei primi due anni di scuola superiore ho avuto un'insegnante di lettere che come libri di lettura ci ha dato Il Giovane Holden (che ho molto amato), Lo Hobbit (ho conosciuto così il grandwe Tolkien), La Compagnia dei Celestini di Stefano Benni e Io Non Ho Paura di Niccolò Ammaniti, questi ultimi 2 sono diventati i miei autori italiani preferiti e li ho conosciuti proprio grazie a questi 2 libri e quindi all'operato della prof, a cui sono veramente molto grato. Questo mi sembra un buon modo di insegnare, durante le lezioni affrontare sì i grandi scrttori del passato, ma avere comunque un occhio di riguardo alla letteratura contemporanea di qualità, che fortunatamente esiste.

                            Detto questo, mi sono divorato in 4 giorni La Canzone di Susannah, sesto libro della saga della Torre Nera di Stephen King, il mio parere lo trovate qui. Ora inizio l'ultimo libro della saga, che si intitola proprio La Torre Nera.
                            « Ultima modifica: Mercoledì 16 Giu 2010, 19:09:02 da Everett_Ducklair »

                              Re: Che libro c'è sul comodino?
                              Risposta #343: Mercoledì 16 Giu 2010, 19:23:39
                              Hai avuto davvero fotuna ad incontrare una professoressa così in gamba.
                              Benni è davvero particolare, bravo, anche se ultimamente si sta un po' adagiando su se stesso, almeno secondo me, pur essendo davvero un ottimo scrittore e avendo avuto davvero delle belle idee, anche da un punto di vista strutturale e non solo narrativo.
                              Ammanniti non lo trovo per niente  talentuoso nè da da un punto di vista dell'originalità nè della tecnica narrativa.
                              Ho letto "Ti prendo e ti porto via" e "come dio comanda" e non mi sono piaciuti nessuno dei due, per vari motivi, uno dei quali è che sembra di leggere la sceneggiatura di un film, sembra che siano romanzi scritti ad uso e consumo della resa visiva della trama, lasciano poco all'immaginazione e trattano storie al limite del credibile. Non ho mai letto "Io non ho paura", se dici che è diverso provo a tirarlo giù dalla libreria....

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                                Re: Che libro c'è sul comodino?
                                Risposta #344: Mercoledì 16 Giu 2010, 19:55:12
                                Hai avuto davvero fotuna ad incontrare una professoressa così in gamba.
                                Benni è davvero particolare, bravo, anche se ultimamente si sta un po' adagiando su se stesso, almeno secondo me, pur essendo davvero un ottimo scrittore e avendo avuto davvero delle belle idee, anche da un punto di vista strutturale e non solo narrativo.
                                Ammanniti non lo trovo per niente  talentuoso nè da da un punto di vista dell'originalità nè della tecnica narrativa.
                                Ho letto "Ti prendo e ti porto via" e "come dio comanda" e non mi sono piaciuti nessuno dei due, per vari motivi, uno dei quali è che sembra di leggere la sceneggiatura di un film, sembra che siano romanzi scritti ad uso e consumo della resa visiva della trama, lasciano poco all'immaginazione e trattano storie al limite del credibile. Non ho mai letto "Io non ho paura", se dici che è diverso provo a tirarlo giù dalla libreria....
                                Sì, sono stato decisamente fortunato ;) Benni l'adoro, è vero che di certo i suoi libri più recenti non sono come quelli precedenti, ma per esempio il penultimo, La Grammatica di Dio, col suo essere una raccolta di racconti mi è sembrata quasi un ritorno ai tempi d'oro per la genialità che li pervadeva (senza nulla togliere al suo romanzo dell'anno scorso, Pane e Tempesta, che conserva comunque il suo magnifico stile e una bella potenza narrativa).
                                Al contrario di te invece adoro anche Ammaniti. Certo, anche lui ha uno stile tutto suo, molto particolare, e forse si può dire che o lo si ama o lo si odia.
                                I due libri che hai citato dell'autore sono forse proprio i miei due preferiti tra quelli che ha scritto (insieme forse al più recente, uscito un po' di mesi fa), proprio per le trame spesso al limite dell'assurdo delle sue storie, un po' il suo marchio di fabbrica, che non di rado sfocia nello splatter ma mai senza motivo. Mi piace molto per come sa descrivere la disperazione di uomini allo sbando, di persone che sono essenzialmente dei falliti, dei "vinti" alla Verga o degli "inetti" alla Svevo per fare riferimenti colti, persone che Ammaniti sa ben descrivere nella loro miseria ma anche nei loro lati comici e di riscatto. Questo si riscontra con i personaggi di entrambi i romanzi che hai citato, ma anche con Io Non Ho Paura. Non so davvero se consigliartelo in realtà visto quello che hai scritto, a mio parere lo stile e la trama si discontano un po' dalla struttura dei due romanzi che hai letto, quindi potrebbe anche piacerti, ma non vorrei che poi invece gli elementi che non ti attirano della sua scrittura li ritrovi comunque anche in Io Non Ho Paura e ti avrei così mal consigliato. Vedi te, insomma ;)  

                                 

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