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Che libro c'è sul comodino?

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Bacci
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    Re: Che libro c'è sul comodino?
    Risposta #525: Domenica 20 Mar 2011, 13:51:28
    Grazie, infatti la penso anch'io così... almeno a te han fatto il buono.
    Non me ne intendo neanche io, però penso che il prezzo della merce in esposizione sia l'effettiva offerta al pubblico, e una volta che decido di comprare tale oggetto, accetto praticamente questa specie di "contratto" tra me e il venditore...

    Grazie anche a Samuele per il suo parere! :)
    « Ultima modifica: Domenica 20 Mar 2011, 13:59:49 da bacci88 »

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    Samuele
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      Re: Che libro c'è sul comodino?
      Risposta #526: Domenica 20 Mar 2011, 13:57:09
      L'avvocato ne sa più di me, ma fa sempre fede il prezzo esposto, nel nostro caso il prezzo di copertina del libro

      Dal Dlgs 114 del 1998:

      Art. 14.
      Pubblicita' dei prezzi

      1. I prodotti esposti per la vendita al dettaglio nelle vetrine esterne o all'ingresso del locale e nelle immediate adiacenze dell'esercizio o su aree pubbliche o sui banchi di vendita, ovunque collocati, debbono indicare, in modo chiaro e ben leggibile, il prezzo di vendita al pubblico, mediante l'uso di un cartello o con altre modalita' idonee allo scopo.


      C'è da dire che però tu hai accettato il prezzo e credo sia come che si fosse creato un nuovo contratto di compravendita di bene mobile (il libro).

      Credo che il commesso abbia detto così seguendo le direttive del suo capo (il prezzo è quello del computer).
      Avresti potuto, ma per un discorso di opportunità non lo hai fatto, chiedere che l'oggetto venisse obbligatoriamente venduto a quel prezzo, minacciando l'intervento della guardia di finanza.
      Ovvio che le circostanze e la cifra erano irrisorie.

      Avvocato, penna rossa e mi corregga ;)






      « Ultima modifica: Domenica 20 Mar 2011, 13:58:14 da Samuele »

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      Gingerin_Rogers
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        Re: Che libro c'è sul comodino?
        Risposta #527: Lunedì 21 Mar 2011, 15:38:57
        A me è successo solo una volta, con una borsa da mare in un supermercato... ho minacciato di chiamare i vigili e mi hanno fatto pagare (sbuffando) il prezzo esposto!

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          Re: Che libro c'è sul comodino?
          Risposta #528: Martedì 22 Mar 2011, 09:21:28
          Bisogna sempre pretendere il rispetto del prezzo esposto, se non altro per compensare le volte che ci attirano con sconti che poi non si applicano a quello che troviamo: per esempio sconto 50% mozzarella da 400 g, ma ci trovo solo quelle da 250 g, capisco il 'trucco' solo alla cassa, ma oramai ho voglia di mozzarella...
          Una volta trovai degli album da disegno di grande formato in un cestone di prodotti al 50%;
          ne presi un bel po', e dovetti insistere per lo sconto (in tutto 30 euro :D), ma alla fine lo ebbi.
          Ripensandoci, credo proprio che li avessero messi là per rialzare il fondo del cestone,
          ma quando sono arrivato io non c' erano altri prodotti ;D
          « Ultima modifica: Martedì 22 Mar 2011, 09:22:00 da Hon-ki-ton »

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          alec
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            Re: Che libro c'è sul comodino?
            Risposta #529: Lunedì 2 Mag 2011, 01:45:15
            "The Bog People", di P.V. Glob, autorevole archeologo danese, scopritore di numerose mummie delle torbiere. Libro archeologico ma adatto a tutti, divulgativo. Naturalmente, in inglese! ;)

              Re: Che libro c'è sul comodino?
              Risposta #530: Martedì 3 Mag 2011, 10:40:56
              Avv. Photomas (o chi vuole rispondere), ho bisogno di una consulenza legale!!

              Ieri sono andato in libreria e ho comprato un Simenon dell' Adelphi con il prezzo di nove euro ben scritto in quarta di copertina... alla cassa il commesso mi ha detto che dovevo pagarlo dieci euro perchè "il prezzo registrato sul computer per quel libro è quello"...
              Alla fine l'ho pagato lo stesso perchè era un po' che cercavo quell' episodio di Maigret e non è un euro in più che mi farà finire in bancarotta, ma mi chiedo: è giusto pagare un oggetto un prezzo superiore a quello che c'è scritto sopra? Il fatto è che non si tratta di adesivi applicati sul libro con offerte speciali, sconti o prezzi maggiorati, sui quali non avrei nulla da contestare (ognuno può decidere di vendere la sua merce come gli pare), ma alla fine mi ritrovo con uno scontrino in mano che segna "repo 1 10 euro" e un libro che nel catalogo online della casa editrice e in quarta di cop. segna di meno. :-? Naturalmente se la sorpresa fosse stata un prezzo ribassato il problema non me lo sarei posto ::)
              Così, giusto per curiosità :)

              Scusate il ritardo, bazzico poco da queste parti.

              Il prezzo valido è quello esposto, ovviamente. In tanti tentano questa manfrina, ma tu hai il diritto di pretendere la riduzione del prezzo, perché la proposta alla quale tu hai aderito è quella pubblicizzata nel negozio via cartellino, prezzo di copertina eccetera eccetera, e, come si dice, l'accettazione cade sulla proposta per come formulata.

              Altrimenti, hai diritto di fare accertare la cosa, come è stato suggerito, alle autorità competenti, vigili, gdf ecc, e poi sono affaracci del venditore! ;D

              PS: Mandatemi un PM, se avete bisogno per queste piccolezze, così sono certo di vederlo, altrimenti c'è il rischio che non capiti per codesti lidi.

              Sul comodino poi c'è Il filosofo portatile, serie di aforismi scelti da Guido Almansi, Teadue, Milano: davvero divertente!
              « Ultima modifica: Martedì 3 Mag 2011, 10:43:19 da pkthebest »

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              Bacci
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                Re: Che libro c'è sul comodino?
                Risposta #531: Martedì 3 Mag 2011, 10:53:16
                Grazie, mi sa che ormai andrò di nuovo in quella libreria a prendere un libro della stessa collana per divertirmi un po' nel caso in cui dovesse ripresentarsi lo stesso problema, per prendermi una piccola vendetta [smiley=other_dcool.gif]  ;D

                Tanto per rimanere IT, sto finendo in questi giorni L'idiota di Dostoevskij, e subito dopo attaccherò con Fuga senza fine di Roth. Adesso andate a rispondere al giochetto del libro!! Che più di così... ::)
                « Ultima modifica: Martedì 3 Mag 2011, 12:05:20 da bacci88 »

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                  Re: Che libro c'è sul comodino?
                  Risposta #532: Venerdì 6 Mag 2011, 13:48:52
                  Al momento sul comodino c'è "The Pastures of Heaven" (I pascoli del cielo) di John Steinbeck. Un classico americano, un piccolo romanzo molto ispirato di quello che a mio parere è stato un grande autore dei nostri tempi.

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                    Re: Che libro c'è sul comodino?
                    Risposta #533: Lunedì 9 Mag 2011, 00:22:33
                    Sono stato costretto ad assentarmi per tutto questo tempo a causa dello studio, e quale migliore modo per ritornare se non parlando di libri? :D

                    In questo momento mi ritrovo sul comodino i "manoscritti economico-filosofici del 1844" di K. Marx. Si prospetta una lettura impegnativa  ::)

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                    Nebulina
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                      Re: Che libro c'è sul comodino?
                      Risposta #534: Lunedì 16 Mag 2011, 16:00:20
                      Una sola parola può sintetizzare settecento pagine di scrittura frenetica, ma mai ridondante o inutile: completo.

                      La sensazione che si ha durante la lettura e soprattutto allo scorgere dell'ultima parola de "I Demoni" di Dostojevskij è quella di avere assorbito qualcosa che alla coscienza sfugge.
                      Infatti la perfezione dell' Opera non si trova solo nella correttissima prosa (mi riferisco ad un'edizione Einaudi del 1946 tradotta da Polledro), ma anche e sopratutto nei ritmi che cambiano al variare della tematica, come la sinfonia che accompagnia un'opera lirica.
                      Il tema trattato è quasi impossibile da definire, la trama si snoda intorno a una cellula terroristica formata da cinque persone più un capo, Pëtr Stepanovi[ch269] Verchovenskij . La cellula diviene mezzo del capo per arrivare ai propri scopi e i cinque le pedine che casella dopo casella porteranno il Re a realizzare i suoi desideri.
                      Se questo è grosso modo il filo narrativo che compone l'ordito, si snodano nel suo scorrere innumerevoli altri fili colorati che andranno a comporre la trama di un prezioso arazzo, che solo alla conclusione del romanzo si mostrerà nella sua straordinara perfezione e completezza.
                      C'è la Russia del 1870 che trasuda da quelle pagine, la società che cambia, da poco i servi della gleba non erano più tali; questo è ciò che più mi ha colpito:  ho sentito di appartenere a quel popolo attraverso il racconto pedissequo dell' io narrante Anton Lavrentievi[ch269] G...v.
                      Ogni personaggio non è solo un attore di questa tragedia è anche rappresentazione a volte di una classe sociale e altre proprio di personaggi dell'epoca, un esempio per tutti Karmazinov, letterato molto in vista in città, è preso per stigmatizzare e ironizzare su Turghenev.
                      Insomma Dostojevskji utilizza tutta la sua arte per divertire il lettore, con moltissime scene esilaranti e grottesche, ma non lascia il tempo di empatizzare con un personaggio che subito ne svela debolezze e meschinità, metafora del suo pensiero nei confrotti della società che si trova nella sua Patria.
                      Non basterebbe un libro per approfondire tutti gli aspetti di questo capolavoro e il mio intento è quello di invogliare la lettura, tenedo stretto il filo che l'autore ci adagia nelle mani quando apriamo il volume portandoci a conoscere Stepan Trofimovi[ch269] Verchovenskij, padre di Pëtr Stepanovi[ch269] Verchovenskij, elemento trasversale che unisce tutto il romanzo, personaggio che fa tramite tra la vecchia società e la nuova e che ci da spesso la chiave di lettura e la giusta angolazone per comprendere gli altri personaggi.
                      Chi avesse già letto il libro si starà chiedendo perchè non ho menzionato il protagonista effettivo Nikolaj Vsevolodovi[ch269] Stavrogin, la risposta è presto data, Nikolaj è complementare a Stepan Trofimovi[ch269] Verchovenskij, ma nel male, è il male assoluto, rappresenta la nuova società, il nichilismo imperante che l'autore detesta, ma troppo poetica ed elevata è la caratterizzazione della sua figura che ogni mio tentativo di spiegarla non le renderebbe merito.

                      La lettura è senza dubbio impegnativa, ma è uno di quei romanzi che arricchiscono ad un livello che si apprezza con il tempo e che come un buon vino d'annata va lasciato decantare.
                      « Ultima modifica: Lunedì 16 Mag 2011, 16:11:59 da Nebulina »

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                      Nebulina
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                        Re: Che libro c'è sul comodino?
                        Risposta #535: Martedì 17 Mag 2011, 19:02:04
                        ne metto un altro poi non imperverso più ehehehe:

                        vivere per raccontarla: Marquez

                        Una volta che la quarta di copertina di "Vivere per raccontarla" si presenta agli occhi...il primo istinto è di ricercare la foto di Gabriel da piccolo e ricominciare da capo...la sensazione è quella di essersi persi qualcosa, di non riuscire a credere di aver concluso quella finestra sul mondo misterioso e fantastico. Rimane la voglia di concludere immediatamente la sua bibliografia e ritrovare tutti gli articoli che lui ha scritto, ricercare le oltre quattrocento "La Giraffa" che ha firmato, partire per la Colombia e non tornare più. Per chi ama Gabriel Garcia Marquez, questa sua autobiografia è un atto d'amore, un regalo che Gabriel ci ha fatto. L'atmosfera che ci ha regalato in ogni romanzo è qualcosa di magico, come magici ha reso i luoghi di cui parla, ma questa sua ultima fatica è qualcosa di più, è rendere reale la magia, rendere vero ciò che sembrava finzione, ci regala insomma la speranza e la voglia di vivere, che lo ha accompagnato per tutta la sua esistenza. "Vivere per raccontarla" non è esattamente un'autobiografia, almeno non lo è nel senso che normalmente si attribuisce a questo termine, non inizia con la nascita del suo autore per arrivare al momento in cui egli scrive in un succedersi d'eventi, bensì un magistrale flusso di pensieri che raccoglie istantanee ambrate di un'esistenza che non è stata facile, che non ha regalato nulla....Si riesce a sentire l'odore dei luoghi descritti e quello stesso odore si mischia per confondersi con l'atmosfera rarefatta degli scenari dei suoi racconti...fino a rendere un unico incanto la favola di "Cent'anni di solitudine" e la vecchia Colombia degli anni '50...

                        La vita di Gabito attraversa gli stessi percorsi che tutti noi abbiamo intrapreso, la scuola, il liceo, l'università, i genitori che vogliono in ogni modo un figlio dottore, senza che il diretto interessato sia d'accordo, quello che cambia è il genio insito in lui e la bussola nascosta nel suo spirito nell'orientarsi in situazioni e luoghi in cui poteva trovare amici veri che lo avrebbero accompagnato, istruito, consigliato nel migliore dei modi. La sua caparbietà nel voler imparare a scrivere, quell'ansia da prestazione che lo ha accompagnato per tutta la vita, quell'insicurezza grammaticale che conferma la grandezza del suo genio. Il continuo fluire degli eventi personali finisce per intrecciarsi in un sinodo inscindibile con gli avvenimenti politici dell'epoca per sfociare come un fiume in piena nel sanguinoso 9 aprile 1958 di Bogotà, raccontato attraverso gli occhi di un "giornalista felice e sconosciuto", con particolare attenzione ai particolari, alla folla impazzita e al lato umano del presidente Gaitan accasciato a terra morto ucciso in un attentato. In sottofondo Mercedes lo accompagna per tutta la vita, come una presenza inarrivabile, come il sogno troppo sognato, come un desiderio troppo grande che si realizza...

                        Si potrebbe continuare a parlare ed a scrivere migliaia di parole su un libro che descrive alla perfezione quello che Marquez rappresenta: un incantesimo.
                        « Ultima modifica: Martedì 17 Mag 2011, 19:02:28 da Nebulina »

                          Re: Che libro c'è sul comodino?
                          Risposta #536: Mercoledì 18 Mag 2011, 17:20:50
                          Sono stato costretto ad assentarmi per tutto questo tempo a causa dello studio, e quale migliore modo per ritornare se non parlando di libri? :D

                          In questo momento mi ritrovo sul comodino i "manoscritti economico-filosofici del 1844" di K. Marx. Si prospetta una lettura impegnativa  ::)

                          Soprattutto se hai la traduzione di Palmiro Togliatti: auguri da uno che a sedici anni si trovò a leggere il Manifesto del Partito Comunista tradotto da Togliatti. E si chiese dove diavolo il cosiddetto Migliore avesse imparato a scrivere in Italiano noiosissimo e pesantissimo.

                          Solo un tale Gian Dauli ha fatto peggio di lui, traducendo Padre Brown.

                            Re: Che libro c'è sul comodino?
                            Risposta #537: Lunedì 20 Giu 2011, 17:31:40
                            Sul comodino è arrivata la mia vecchia grammatica inglese: Marinoni e Scagliotti, New English (1989), molto vecchio stampo, mi sta aiutando in una bella rinfrescata di una lingua che non parlo da vent'anni.

                            Saranno cambiati i metodi d'insegnamento, ma un po' di sintassi e di traduzione contrastiva non fa mai male, ecco!

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                            Dialga
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                              Re: Che libro c'è sul comodino?
                              Risposta #538: Lunedì 20 Giu 2011, 21:06:56
                              Adesso sto leggendo "ci rivedremo all'inferno" di wilbur smith.. un bel romanzo storico d'avventura..  :D

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                              alec
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                                Re: Che libro c'è sul comodino?
                                Risposta #539: Martedì 5 Lug 2011, 00:27:03
                                "Historia Langobardorum" di Paolo Diacono! ;) ;)
                                « Ultima modifica: Martedì 5 Lug 2011, 00:36:01 da alec »

                                 

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