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Che libro c'è sul comodino?

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    Re: Che libro c'è sul comodino?
    Risposta #750: Domenica 20 Gen 2013, 21:10:53


    Finito Saggio sulla lucidità (altro splendido libro dell'autore portoghese) ho letto Marcel Proust, di Giuseppe Scaraffia, uno studio biografico molto accurato dal punto di vista storico sulla vita dell'autore, ricco di testimonianze di personaggi che hanno frequentato Proust, anche solo di sfuggita, dai quali emergono piccoli aneddoti che contribuiscono a delineare un po' di più la complessa figura dello scrittore. Dunque non un libro sulla critica alle opere, consigliato più che altro per il ricchissimo apparato iconografico, utilissimo per immergersi a fondo nel periodo storico e anche per la lettura della recherche, visto che vi sono indicati molti dei protagonisti della Parigi dell'epoca che vennero presi come modelli per i personaggi creati da Proust.

    Ieri ho comprato alle bancarelle di Torino Il Dottor Zivago, in una bella edizione degli einaudi NUE (il n. 44)  :)
    « Ultima modifica: Domenica 20 Gen 2013, 21:12:10 da bacci88 »

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      Re: Che libro c'è sul comodino?
      Risposta #751: Martedì 22 Gen 2013, 22:47:19
      Una cosa leggera: Delitto e castigo di Dostoevskij, oltre a La morale anarchica di Kropotkin.
      "Ricordati ragazzo, se qualcuno ti dice che il tuo aereo è OK, magari lo è. Ma non fidarti mai prima di averlo provato tu stesso."
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        Re: Che libro c'è sul comodino?
        Risposta #752: Sabato 26 Gen 2013, 00:20:20
        Attualmente sto leggendo Di tutte le ricchezze, il nuovo romanzo di Stefano Benni.



        Il fan non abbandona mai i propri autori preferiti.
        Io amo visceralmente la scrittura di Stefano Benni da quasi 10 anni ormai, e dal primo incontro che ebbi con lui (La Compagnia dei Celestini) ho recuperato tutto quanto realizzato prima e dopo.
        E anche quando gli ultimi due libri li ho trovati meno brillanti del solito, quasi a notare un calo nell'appeal del suo stile, non ho potuto fare a meno di esultare quando nel settembre del 2012 è uscito per Feltrinelli il nuovo romanzo di Benni.
        L'ormai ultra-sessantenne autore sforna con Di Tutte le Ricchezze la sua opera migliore tra quelle degli ultimi 7-8 anni. Questo non significa che sia tornato ai fasti dei romanzi che l'hanno reso celebre, non è più tempo del Benni Furioso o di Comici Spaventati Guerrieri.
        Benni sfrutta l'età e quello che comporta in termini di sentire e di saggezza per scrivere un romanzo sulla vecchiaia e sulla solitudine. I romanzi dell'autore sono caratterizzati spesso dalla moltitudine di personaggi bizzarri, iconici e surreali, qui pure sono presenti ma in misura decisamente minore, e quasi eterea, proprio a sottolineare quella solitudine particolare e pregnante della senilità.
        Perché sarà anche vero che, come recita un passo del romanzo, "ogni solitudine racchiude in sé tutte le solitudini", ma il libro riesce a descrivere in modo mirabile le caratteristiche che contraddistinguono la solitudine dell'anzianità, diversa da quella adolescenziale, voluta o notturna.
        Il protagonista è Martin, un anziano professore in pensione che vive ritirato in una casetta isolata, appena fuori un piccolo paesino. Vive la sua esistenza con grande dignità e rassegnazione, parlando con gli animali del bosco e coltivando la sua passione per la cultura, in particolare per il Catena, poeta maledetto morto da anni. Un giorno una giovane coppia affitta la casa vicina a quella del professore, e Martin conosce così l'attraente e fatata Michelle, che gli ricorda un amore di gioventù.
        Benni regala a questo straordinario e fiero personaggio una nuova avventura, quando pensava che non gli fossero più dovute, quando pensava di essere nella fase in cui tutto è già accaduto. La memoria ha un grande peso nell'economia della storia, insieme ai segreti dell'animo, terribili e cupi, ma Martin ha la possibilità di vivere il tempo presente come non avrebbe mai creduto di poter fare.
        Una riga a parte merita Michelle: Benni è sempre unico nel descrivere le sue figure femminili, e nel descriverle tramite il filtro di osservazione degli altri personaggi. Sia che si evidenzi il lato più "volgare" della femminilità, sia che si accentui la versione più "angelicata" a dirla come Dante, l'autore è sempre riuscito a dare un tocco speciale alle descrizioni delle donne che popolano i suoi romanzi, e qui non fa eccezione regalandoci un'emozionantissima giovane donna.
        Le ultime, malinconiche e disvelatrici, pagine suonano quasi come un testamento letterario, e le ultime due pagine in particolare quasi confermano la sensazione che ho avuto per tutto il libro, cioè che Martin fosse una sorta di alter-ego di Benni, visto che il professore rompe la quarta parete con parole che dicono sulla narrativa più di quanto possano fare 10 manuali di scrittura creativa.

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        Bacci
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          Re: Che libro c'è sul comodino?
          Risposta #753: Lunedì 28 Gen 2013, 23:14:58
          Ho appena finito Il giudice e il suo boia. Questo è stato il primo romanzo di Dürrenmatt che ho letto, e devo dire che ne sono rimasto molto colpito! In poco più di cento pagine la tensione sale sempre più, e il narratore è evidentemente a suo agio con i meccanismi narrativi del poliziesco classico, tanto da fornire nella parte finale delle fenomenali rivelazioni, una dietro l'altra con naturalezza, incastrandole benissimo nel tessuto del racconto, ma riuscendo al tempo stesso a essere completamente originale nel suo pensiero, tanto da tirar fuori in poche pagine un giallo anticonvenzionale e a mio parere riuscitissimo. I personaggi sono descritti con l'essenziale ma riescono ad imprimersi nella mente tanto quanto le situazioni in cui si trovano... farò del mio meglio per reperire altri libri di Dürrenmatt.

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            Re: Che libro c'è sul comodino?
            Risposta #754: Lunedì 28 Gen 2013, 23:55:31
            Io sto leggendo le Confessioni di Agostino d'Ippona..

              Re: Che libro c'è sul comodino?
              Risposta #755: Martedì 29 Gen 2013, 17:01:08
              Io sto rileggendo il brevissimo libro la gabbianella e il gatto di sepulveda..
              Nei periodi difficili,lo rileggo sempre,è un racconto di una dolcezza infinita. :) :)

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                Re: Che libro c'è sul comodino?
                Risposta #756: Mercoledì 30 Gen 2013, 00:54:57
                Io sto rileggendo il brevissimo libro la gabbianella e il gatto di sepulveda..
                Nei periodi difficili,lo rileggo sempre,è un racconto di una dolcezza infinita. :) :)
                Condivido totalmente.
                E, se ti interessa, pochi mesi fa è uscito un nuovo libro di Sepulveda, Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico, sulla falsariga della Gabbianella ;)
                Devo ancora recuperarlo, ma mi ispira (un paio d'anni fa lessi anche un altro romanzo dell'autore, di stampo totalmente diverso come molti altri suoi lavori, e ho apprezzato comunque il suo stile).

                  Re: Che libro c'è sul comodino?
                  Risposta #757: Mercoledì 30 Gen 2013, 16:03:23
                  Condivido totalmente.
                  E, se ti interessa, pochi mesi fa è uscito un nuovo libro di Sepulveda, Devo ancora recuperarlo, ma mi ispira (un paio d'anni fa lessi anche un altro romanzo dell'autore, di stampo totalmente diverso come molti altri suoi lavori, e ho apprezzato comunque il suo stile).
                  oh che bella notizia, lo cercherò sicuramente ;D ;D

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                  alec
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                    Re: Che libro c'è sul comodino?
                    Risposta #758: Sabato 9 Feb 2013, 02:33:57
                    "Il passo di Merlino", un ottimo fantasy storico di Louis Fetiaijne

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                      Re: Che libro c'è sul comodino?
                      Risposta #759: Lunedì 11 Feb 2013, 01:20:07
                      Sto leggendo - sono a metà - Febbre a 90' di Nick Hornby, il libro dello scrittore inglese dedicato alla sua fede per l'Arsenal. E' piuttosto piacevole e divertente ma finora anche un pochetto ripetitivo, va bene come intermezzo tra due libri un po' più impegnativi, così come solitamente mi capita di leggere i libri gialli tra roba che dovrebbe essere un po' più corposa  :P

                        Re: Che libro c'è sul comodino?
                        Risposta #760: Lunedì 11 Feb 2013, 16:47:45
                        Sto leggendo - sono a metà - Febbre a 90' di Nick Hornby, il libro dello scrittore inglese dedicato alla sua fede per l'Arsenal. E' piuttosto piacevole e divertente ma finora anche un pochetto ripetitivo, va bene come intermezzo tra due libri un po' più impegnativi, così come solitamente mi capita di leggere i libri gialli tra roba che dovrebbe essere un po' più corposa  :P

                        Beh, ovvio che se non sei un Football fan febbre a 90 e' un bel libro, ma non e' un capolavoro come per noi vecchi patiti del calcio inglese e discreti giocatori di Subbuteo (bello il film tratto dal libro, con Colin Firth). Il miglior libro di Hornby, IHMO (se gia' non l'hai letto) e' "Alta fedelta'".
                        Sul comodino ora ho un piccolo Adelphi : Marius Schneider - La musica primitiva.
                        Conosciuto anche come : Velodromo Vigorelli

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                        Bacci
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                          Re: Che libro c'è sul comodino?
                          Risposta #761: Lunedì 11 Feb 2013, 17:04:20

                          Beh, ovvio che se non sei un Football fan febbre a 90 e' un bel libro, ma non e' un capolavoro come per noi vecchi patiti del calcio inglese e discreti giocatori di Subbuteo (bello il film tratto dal libro, con Colin Firth). Il miglior libro di Hornby, IHMO (se gia' non l'hai letto) e' "Alta fedelta'".
                          Sul comodino ora ho un piccolo Adelphi : Marius Schneider - La musica primitiva.

                          Infatti seguo il calcio ma anche così di tutti gli atleti dell'Arsenal degli anni '60, '70 e '80 citati nel libro ne conosco ben pochi, a parte i giocatori più famosi. Per non parlare di quelli che militavano nella quarta divisione inglese di allora  :) Da questo punto di vista è comunque un bel libro, interessante anche perché per ogni giocatore citato cerco di fare un minimo di ricerca per curiosità, ma certo aver vissuto direttamente quegli anni deve essere un'altra cosa. Comunque il libro è bello lo stesso, anzi, ora che sono quasi alla conclusione devo dire che andando avanti con le pagine la passione per questo sport descritta da Hornby alla fine contagia, anche se sono tempi diversi dai miei (il mio periodo d'oro da tifoso è stata l'inter di Mancini e Mourinho, figuriamoci :D), e proprio per questo ne sono forse ancora più affascinato. Le assidue visite allo stadio di casa dell'arsenal da parte di Hornby alla fine fanno immaginare di essere stati un po' di volte con lui a vedere e tifare in qualche finale di coppa.
                          Alta Fedeltà l'ho letto e mi era piaciuto parecchio :)
                          « Ultima modifica: Lunedì 11 Feb 2013, 17:09:29 da bacci88 »

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                          Nebulina
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                            Re: Che libro c'è sul comodino?
                            Risposta #762: Lunedì 25 Feb 2013, 13:13:23
                            L'urlo e il furore- William Faulkner

                            Faulkner ci getta di prepotenza nella vita della famiglia Compson e non lo fa raccontando le loro vicende, ma mostrandoci i loro pensieri, come questi si presentano nella loro mente.
                            Abile conoscitore di Joyce e del suo Ulisse, Faulkner riesce nel rendere proprio quel flusso di coscienza, a perfezionare ciò che era già perfetto, creando uno stile unico.
                            La famiglia diviene un'unica entità, fatta di tante sfaccettature e ognuna di queste è un mondo a sè fatto di pensieri, emozioni e contraddizioni. Ciò che rende questa saga familiare il capolavoro di Faulkner non è la trama, ma lo stile. Non è un pedissequo avvicendarsi di eventi, non è un racconto, sono i pensieri che di volta in volta affollano la mente dei protagonisti, è attraverso questi che capiamo, a poco a poco, ciò che sottende alla sventura.
                            L'impresa non è delle più semplici e l'autore non lo nasconde; è il primo capitolo ad essere il più complicato, poichè i pensieri sono quelli di un idiota, che si affollano in una dimensione dove il tempo e lo spazio non esistono, i piani sono sovrapposti e dove i cinque sensi hanno dei limiti sfumati e quasi si compenetrano. E' necessario abbandonare ogni logica, ogni schema e lasciar scorrere le parole in un fluire di delicate e emozioni che accompagnano in un mondo semplice, ma doloroso di un uomo senza colpa e senza coscienza di sè. Un viaggio meraviglioso dove ogni precedente visione del mondo è scardinata, distrutta, dissolta, in cui non c'è spazio per la pietà, ma l'oportunità di conoscere l'inconoscibile, di capire ciò che davvero non ci sarà mai concesso di apprendere con l'esperienza diretta: ciò che un idiota prova.
                            Faulkner si spinge oltre il limite del concepibile, facendoci conoscere i tormenti di un suicida che si insinuano nel quotidiano, improvvisi e repentini, ma continui, come insetti che non riesce e forse non vuole, debellare, così in ogni strada, in ogni toccante episodio di quel giorno i pensieri tornano e aggiungono angoscia all'angoscia e come un gorgo risucchiano tutto.
                            Le ombre che avvolgono tutto il libro, che velano e svelano la realtà, sono le vere protagoniste ed è attraverso di esse che il particolare si fa universale e che la singola famiglia diviene portavoce della miseria dell'umanità e molto lontano, forse proprio nel loro mondo, dove sono libere e padrone, che un bagliore di luce può generare la speranza che spinge gli uomini ad andare avanti.
                            Un'opera che lascia il segno, che come fu per L'Ulisse, non può lasciarci come ci ha trovato.
                            Un inno alla scrittura che si fa arte.
                            « Ultima modifica: Lunedì 25 Feb 2013, 14:32:24 da Nebulina »

                              Re: Che libro c'è sul comodino?
                              Risposta #763: Martedì 26 Feb 2013, 15:35:14
                              C'è ancora tanta neve da me..si sta sciogliendo a poco a poco, ma sciogliere sessanta centimetri non sarà una cosa breve... per cui ieri mi sono metta un altro libro:

                              Rosa candida di Audur Ava Olafsdottir

                              Una fuga dal proprio mondo, isolato e sperduto, dai legami e dai ricordi; voglia di indipendenza e di rivalsa. Questi sono i temi fondamentali presenti in questo romanzo. Il soggetto è interessante e gravido di promesse del tutto non mantenute nella stesura dello stesso.
                              Il difetto maggiore, forse complice la traduzione di Stefano Rosatti, è nello stile e nella scelta dell'io narrante utilizzato per raccontare e non trasmettere le emozioni del protagonista.
                              Tutto il romanzo è una serie di eventi, di binomi causa-effetto che lasciano poco spazio all'interiorizzazione di eventi tragici, non viene trasmessa la drammaticità delle vicende, non si riesce ad empatizzare con nessuno dei personaggi, perchè questi non sono caratterizzati, ma solo abbozzati; nessuno dei comprimari è davvero necessario o ha un peso nella vicenda del protagonista; eppure l'ambientazione si presterebbe bene alla creazione di figure di spessore. Senza citare capisaldi della letteratura che vantano tale scenario, basta immaginare quanto i monaci di un monastero possano essere sfruttati per descrivere vizi e virtù del nostro mondo; invece sono solo ombre che si spostano su un muro senza lasciare un segno.
                              Come sabbia tra le mani, le pagine scorrono senza alcun guizzo stilistico, senza alcun colpo di scena; forse, ma non credo fosse l'intenzione dell'autrice, con una riflessione sull' illusione del libero arbitrio. L'acqua non potrà mai cambiare la bottiglia, potrà solo plasmarsi ad essa.

                              *

                              Kim Don-Ling
                              Diabolico Vendicatore
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                                Re: Che libro c'è sul comodino?
                                Risposta #764: Mercoledì 27 Feb 2013, 20:52:33
                                Dopo averlo letto una prima volta in edizione scolastica censurata, sto rileggendo in questi giorni "Il buio oltre la siepe", finalmente nella sua interezza.
                                Le differenze non sono sostanziali, ma le pagine mancanti aiutano a delineare un quadro più completo della vicenda.
                                E' certamente un libro straordinario, capace di far passare un messaggio importante nella maniera migliore.
                                "Se nato cigno nessuno ti trasformerà in avvoltoio"

                                 

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