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Che libro c'è sul comodino?

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    Re: Che libro c'è sul comodino?
    Risposta #765: Domenica 3 Mar 2013, 21:20:49
    la neve si sta sciogliendo...e poi ho iniziato le mille e una notte... ma ho finito

    solar

    La vita di un premio Nobel è sempre avvolta da un'aura di sogno e di integrità morale; un individuo che ha messo le sue capacità al servizio dell'umanità e in questo modo donato benefici al mondo. Cosa avverrebbe però se a compiere questo pensiero fosse Ian Mc Ewan? Dopo avere letto Solar ho le risposte. La caratterizzazione del protagonista è caustica, le sue azioni spinte da un temperamento che affonda le radici nell'infanzia, ma non giustifica il comportamento dell'uomo adulto, che è per natura un cinico egoista. Su queste basi si svolge un romanzo che ha molti piani di lettura, quello narrativo, divertente e leggero, fatto di situazioni e scenari improbabili, personaggi secondari grotteschi e destinati a subire il fascino perverso del protagonista; quello sociologico, che secondo me è il più importante, di cui si potrebbe scrivere per ore, poiché descrive e analizza per mano di giornalisti, opinionisti, persone comuni, attivisti e fanatici quello che è lo spauracchio di questi ultimi anni: il surriscaldamento del pianeta. Argomento sulla bocca di molti, ma nel cervello di pochi, che ha il grande pregio di seminare il senso di colpa in chiunque, ma senza rivelare la reale portata e di far arricchire chi ne percepisce il potenziale economico a lungo e a breve scadenza. Con la naturale maestria tipica della penna di McEwan il lettore si sente parte del problema fino quasi a far germogliare il seme del senso di colpa e ripromettersi di non gettare mai più una lattina nel bidone dell'indifferenziata, ma poi tutto si capovolge, perché il punto di vista è quello di un Nobel che nel suo cinismo vede le cose per quello che sono e che riesce a trasmetterci la reale portata del problema che si manifesta più come uno specchietto per le allodole che una catastrofe imminente. Irritante come solo questo autore sa essere, poiché mostra attraverso i suoi personaggi le nostre più profonde pulsioni, quelle che millenni di anni hanno nascosto sotto la corteccia frontale, farà storcere il naso a molti, offesi e quasi inorriditi dalle azioni che percorrono il libro, ma è questa la caratteristica che distingue questo scrittore contemporaneo, uno dei migliori, da i suoi colleghi: non si può rimanere inerti di fronte al suo stile che riesce a rendere lievi anche le azioni più subdole e indecenti, costringendo il lettore a riflettere e far tesoro di ciò che ha letto.

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    Bacci
    Visir di Papatoa
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      Re: Che libro c'è sul comodino?
      Risposta #766: Domenica 17 Mar 2013, 17:35:01
      Ho letto L'automa, di John Dickson Carr. Come sa chi si approccia a romanzi del genere lo stile è quello classicissimo del poliziesco, la prosa è asciutta e finalizzata agli intrighi della trama ma anche questa volta lo scrittore riesce a creare una particolare atmosfera, in cui in una sequenza particolare -più che negli altri suoi libri che ho letto - la tensione si fa molto alta. Come da tradizione l'omicidio è veramente particolare nel contesto e nei modi in cui si attua, e la soluzione trovata dall'esimio criminologo Gideon Fell svela un piano di una fantasia ai limiti del credibile, tanto che ogni singola volta rimango sorpreso. Da questo punto di vista le opere di questo scrittore mi pare sviluppino trame più contorte ed elaborate, con eccezioni, di quelli di agatha christie e di ellery queen, gli altri giallisti che amo e conosco meglio. Consigliato ai puristi!
      « Ultima modifica: Domenica 17 Mar 2013, 17:37:57 da bacci88 »

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      Nebulina
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        Re: Che libro c'è sul comodino?
        Risposta #767: Sabato 23 Mar 2013, 23:44:03
        Il veleno dell'oleansro - Somonetta Agnello Hornby

        Suspance, intrigo, morbosità rappresentano le fondamenta su cui si poggia quest'opera. L' intento dell'autrice è creare attraverso una saga familiare un micromondo e descriverlo in ogni sua  sfaccettatura, cercando di creare un substrato che lo accolga. L'ambizioso e arduo compito non è di facile soluzione, infatti non è raggiunto;  nel tentativo di stupire e di coinvolgere il lettore quelle che si susseguono sono immagini e situazioni estreme che risultano poco verosimili; un bel mosaico è il risultato della visione d'insieme del suo creatore non della bellezza di ogni singola tessera;  La struttura del racconto è complicata, da una parte per il numero eccessivo dei personaggi che compongono la famiglia siciliana allargata e dall'altra per l'intrecciarsi delle vicende dei  protagonisti. I fili che ordiscono la trama sono troppi, troppo particolari e sfuggono al controllo dell'autrice che finisce per far collimare il tutto in modo forzato.  I personaggi sono mal caratterizzati, inseriti in un contesto melodrammatico e vittime del destino, ma senza che venga mostrata l'essenza del loro animo, senza spiegare ciò che ha permesso una deriva collettiva, senza creare un' empatia con nessuno di essi. Vengono descritte tutte le situazioni che più suscitano emozioni nell'animo del lettore: violenza sulle donne, sadomaso, anoressia, omosessualità, bisessualità., associazione mafiosa, sfruttamento degli immigrati e molto altro; troppo per una sola famiglia, troppo per una sola vicenda. Lo stile con cui il tutto è scritto appare ridondante e cerimonioso, infarcito di metafore che mal si comprendono; le descrizioni sono volte a  fotografare e non a raccontare gli eventi o le persone, uccidendo la possibilità di avvolgere la bella villa Pedrara con quell'alone di magia regalatoci dall'originale incipit, in cui la scelta di far raccontare la storia dallo spirito della salma incuriosisce e ben dispone, ma come un banco di nebbia si dissolve via via che ci si avvicina alla conclusione. Lascia l'amaro in bocca, perché sarebbe bastato poco per rendere la lettura lieve e piacevole, un tocco di ironia col quale tentare di spiegare un destino beffardo che gioca con la vita della famiglia Carpinteri una divertente partita a scacchi, ma il velo della realtà offusca tutto, anche quei pochi barlumi di luce che tra le righe si scorgono.

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        Nebulina
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          Re: Che libro c'è sul comodino?
          Risposta #768: Domenica 31 Mar 2013, 14:37:02
          Cuore Cavo -Viola Di Grado

          Quando si conclude questo romanzo anche l'ultima speranza, quella della pace dopo la morte viene infranta. La disperazione che invade il depresso non è raccontata è fatta intuire dalla delusione e dall'inutilità che la morte si rivela. Chi ha sentito dentro di sé la fredda morsa dell'angoscia, insopportabile a tal punto da far apparire dolce e rassicurante l'eterno oblio, ma le ha resistito, non può non godere nell'apprendere che la sua titubanza l'ha salvato, almeno per un po', dall'eterno attendere qualcosa che non arriverà, senza però la consolazione della morte.
          Attraverso uno stile originale e fresco quello che ci troviamo a leggere è un inno alla vita, raccontato da chi quell'unico bene lo ha reciso con una lametta da barba in una vasca. Un inseguirsi di sentimenti vengono suscitati durante la lettura che trascinano il lettore in un vortice di sensazioni, spesso forzate, ma sempre intense. I pochi personaggi sono caratterizzati molto bene, attraverso dialoghi ed espressioni, nessuno di essi viene descritto in modo fastidioso, ogni volto è appena accennato lasciando libera la fantasia di immaginare. La protagonista è raccontata attreverso la morte, la disgregazione del corpo, creando un rapporto conflittuale con gli organismi che lo stanno putrefacendo. I personaggi secondari sono un po' esagerati per azioni e reazioni, ma verosimili, mai troppo estremi.
          Ciò che rende questo libro molto interessante non è il piano narrativo, ma le molte chiavi di lettura a cui si presta; se ci si lascia trasportare dal sapore agrodolce che suscita, si capisce che l'autrice non ha solo raccontato una storia, ma ha trasmesso delle emozioni, proprie, le ha messe su carta e le ha liberate dal suo intimo. Lo stile se pur talentuoso è ancora acerbo, si alternano paragrafi di pura arte ad di alcuni buon artigianato. L'autrice non ha avuto il coraggio di rendere predominante l'intuizione del geniale incipit, imbibire la carta di quell'ironia tagliente che avrebbe reso questo bel romanzo in un' espressione artistica di alto livello.
          Un'opera da consigliare e un' autrice da seguire e da amare.

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          Nebulina
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            Re: Che libro c'è sul comodino?
            Risposta #769: Lunedì 1 Apr 2013, 12:14:27
            La briscola in cinque - Marco Malvaldi


            Una bella sorpresa questo piccolo giallo, che contiene in sé tutti gli ingredienti per far trascorrere qualche ora di puro divertimento al lettore. Quella che si respira è la più tradizionale Toscana, con i suoi vecchietti a giocare a carte nel baretto e a leggere il giornale come se fosse il pane durante la guerra! Le caratterizzazioni sono perfette, esilaranti, vere e l'atmosfera che si crea sdrammatizza la vicenda, alleggerendola, ma senza mai farla diventare farsa. Il piano narrativo è lineare, il giallo è di facile risoluzione, ma è la caratterizzazione dei personaggi a rendere adorabile questo libretto, il protagonista è forse il più riuscito, poiché da giovane barista laureato, ma non frustrato per questo, si vuole distinguere dai quattro ottuagenari paradigma dell'ultima età della vita, ma inesorabili in esso si vedono comparire i segni di ciò che sarà e sarà inevitabile un giorno giocare a briscola in cinque con i capelli d'argento e mirare "Il Tirreno" per accaparrarselo. I comprimari sono appena accennati, elementi necessari all'indagine, ma del tutto marginali, il cuore della vicenda è il bar ed è lì che la vita del paese si svolge ed è lì che l'essenza del paese, quella vera viene custodita e protetta e come un rito antico tramandato di padre in figli, anzi di nonno in nipote.
            Lo stile è semplice, i dialoghi in dialetto toscano donano un tocco comico a tutta lettura costringendo il lettore più e più volte a interrompersi per ridere di gusto, i tempi narrativi sono serrati e non ci sono falle nella trama.
            Senza dubbio consigliato per respirare l'aria della mia meravigliosa Toscana.
            « Ultima modifica: Lunedì 1 Apr 2013, 12:14:54 da Nebulina »

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              Re: Che libro c'è sul comodino?
              Risposta #770: Lunedì 1 Apr 2013, 12:57:12
              La briscola in cinque - Marco Malvaldi
              -cut-
              Ottima analisi Nubulina, anche a me è piaciuto tantissimo quel libro e in generale tutti quanti quelli della serie del Bar Lume (dovrei averli tutti, o quasi) per la comicità e il divertimento unito anche al giallo. Se posso permettermi, oltre a consigliarti la lettura dei rimanenti romanzi del ciclo dei quattro vecchietti, ti consiglio anche "Odore di chiuso" dello stesso autore, forse l'apice di Malvaldi nei, pochi, libri da lui scritti. Il romanzo non racconta del Bar Lume, ma di un critico culinario (antesignano di Master Chef) che si trova invischiato in un caso di omicidio negli ultimi decenni dell'800. Straconsigliato. Come sono straconsigliate le presentazioni che fa Malvaldi, un personaggio davvero simpatico. ;)

              "Quando il gioco si fa duro....io vorrei essere da una altra parte."

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                Re: Che libro c'è sul comodino?
                Risposta #771: Lunedì 1 Apr 2013, 14:07:50
                Bacci il libro di Carr l'hai trovato in libreria o su internet?
                Perché è un po' di tempo che spulcio librerie per trovarne uno ma mi vedo sempre rispondere con una faccia allibita del tipo " e mo chi è questo?".
                Devo proprio decidere di farmi una carta? ;D

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                  Re: Che libro c'è sul comodino?
                  Risposta #772: Lunedì 1 Apr 2013, 19:04:47
                  Io sto leggendo la trilogia di Merlino,un po' lento come libro ma scritto molto bene da Luisa Mattia! [smiley=aiMieiTempi.gif]

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                    Re: Che libro c'è sul comodino?
                    Risposta #773: Martedì 2 Apr 2013, 16:26:55
                    Bacci il libro di Carr l'hai trovato in libreria o su internet?
                    Perché è un po' di tempo che spulcio librerie per trovarne uno ma mi vedo sempre rispondere con una faccia allibita del tipo " e mo chi è questo?".
                    Devo proprio decidere di farmi una carta? ;D

                    Tutti i Dickson Carr che possiedo li ho trovati nei mercatini dell'usato :) Sono soprattutto gialli oscar mondadori economici... Eh, purtroppo non mi pare di aver mai visto sue opere in libreria, solo in alcune biblioteche...
                    « Ultima modifica: Martedì 2 Apr 2013, 16:27:12 da bacci88 »

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                      Re: Che libro c'è sul comodino?
                      Risposta #774: Mercoledì 3 Apr 2013, 20:04:41
                      Santuario - William Faulkner

                      Un libro commerciale; così Faulkner definì, forse in modo ironico, questa sua opera , un mero oggetto finalizzato a far cassa in un momento in cui le poche entrate mal si conciliavano con l'aumento dei componenti della sua famiglia, infatti a se stesso si aggiungeva un lontano amore di gioventù con due figli a carico. Sceglie il genere giallo, una storia che va a cercare ciò che si nasconde sotto la melma, nell'oscuro pantano dell'america proibizionista e bigotta,uno stupro, un omicidio, più sospettati, un avvocato e tanto caos; caos che ricalca la società dell'epoca, peccatori travestiti da benpensanti. E' pura angoscia quella che pervade il lettore fin dalla prima pagina, dove un uomo si accosta a bere ad una polla e un altro uomo rimane per due ore a fissarlo in un climax di inquietudine che all'improvviso si dissolve grazie alla magistrale penna di Faulkner  portando i due a camminare lungo una strada, senza che di fatto abbiamo mai iniziato a camminare, come ad anticipare il cammino parallelo che faranno, senza incontrarsi mai più. Tutti gli orrori sono contenuti in questo romanzo, la disperazione di una donna non sposata con un figlio, costretta a prostituirsi per tirare fuori dal carcere il proprio uomo, uno stupro, un omicidio, un errore giudiziario.  Faulkner descrive il male che alberga come un principe nelle persone, ma non lo fa giudicando, perché non esistono personaggi buoni a fare da contraltare e ognuno ha i propri peccati da nascondere o da santificare. Come le ombre erano il fil rouge de "L'urlo e il furore", qui sono il buio e la penobra che pervadono la trama, trascinando  gli attori di questa storia nelle più grottesche realtà, in vite non vissute, in sogni non realizzati, aspirazioni disattese. La vittima, giovane donna, o per meglio bambina grande, penetrata da una pannocchia come simbolo di virilità da parte di chi non la possiede, non suscita compassione, non è degna di tale sentimento; ella, forse, è il personaggio più corrotto di tutti gli altri, perché non ha un alibi per giustificare la totale assenza di una coscienza. Attraverso le suggestive descrizioni si materializzano intorno a noi, i luoghi e gli odori, la paura e la rassegnazione di una vita che non sa più come definirsi, non sa più che direzione prendere; riesce, Faulkner a trasmettere la disperazione ad ogni parola, le pagine trasudano sensazioni disturbanti, specchio dell'animo di ognuno, con cui il lettore deve in ogni caso fare i conti e riconoscersi, perché non ci sono eroi in questo romanzo solo uomini e donne che vivono un tempo difficile e che hanno difetti e bassezza comuni a tutta l'umanità. Il particolare si fa universale e dalla squallida vicenda del Sud degli Stati Uniti si espande come un fungo atomico il male si spande e si diffonde prima nella mente del lettore e poi in tutto il mondo reale, infarcendolo di una fosca luce grigia.
                      Non certo all'altezza dell'"Urlo e il furore", ma ce ne fossero ancora oggi di "libri commerciali" a questo livello!

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                      Bacci
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                        Re: Che libro c'è sul comodino?
                        Risposta #775: Domenica 7 Apr 2013, 18:21:58
                        Oggi ho comperato:

                        Il deserto dei tartari - Dino Buzzati (l'avevo iniziato a leggere in una sala d'attesa, e ora dopo qualche ricerca ho comprato la stessa edizione  ;);
                        Un eroe del nostro tempo - Lermontov, su consiglio di un'amica;
                        La peste - di Albert Camus;
                        L'indifferente - di Marcel Proust.

                        Direi che sono a posto per un po' :)
                        « Ultima modifica: Domenica 7 Apr 2013, 18:22:36 da bacci88 »

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                          Re: Che libro c'è sul comodino?
                          Risposta #776: Domenica 7 Apr 2013, 23:00:17
                          Il deserto dei Tartari - Dino Buzzati

                          La speranza custodita all'interno di mura sicure, protetta e coccolata, per anni e anni; la speranza che permette di aggiungere un giorno all'altro nel lungo scorrere della vita; la speranza che si materializza quando ormai non c'è più tempo, non c'è più vita. Buzzati non racconta una storia, ma descrive uno stato d'animo presente in ogni uomo: la solitudine. L'attesa dei Tartari, come catarsi, è metafora dell'inutilità della vita che risulta vera solo nell'azione e non nell'immaginazione, la ricerca spasmodica di uno scopo in qualcosa che uno scopo non ha, il lento scorrere di giorni uguali ad altri giorni, l'inverno che aspetta l'estate che aspetta un altro inverno, nell'attesa che anche l'ultimo inverno, che anche l'ultimo giorno si consumi e l'eterno possa infine avvolgere tutto. Capolavoro del novecento italiano non si limita a trattare in modo originale un argomento così intimo e importante, ma lo fa toccando corde che il lettore neppure immaginava di avere, lo fa capovolgendo i normali punti di riferimento, avvolgendo con nebbie e oscurità la vita degli altri, quella fatta di mogli e mariti, genitori e figli, birra, cibo e divertimenti, che appaiono lontani e frivoli, quasi alieni in un mondo fatto di sogno. Infatti quello che Drogo fa per una quantità di anni che appare infinita è coltivare un sogno, costudirlo e sperare di realizzarlo; è paura quella che prova quando è lontano dalle sue mura, paura che i Tartari possano arrivare e non trovarlo e non importa se nessuno ci crede più, egli ci crede e continuerà a crederci, come semplice tenente sentirà questo sogno ancora evanescente prendere forma nel suo cuore, adulto lo confronterà con le gioie che potrebbe avere là nel mondo vero e da vecchio lo consolerà nella malattia. Il sogno vincerà sempre e alla fine si realizzerà, i nemici tanto attesi arriveranno, ma proprio in quel momento, come metafora della vita, si renderà conto che tutto quello che conta, che tutto quello che voleva era raggiungere con dignità l'oblio e l'eternità. Toccante, con uno stile da lasciare a bocca aperta, lascia il lettore pieno di dubbi sulla solidità della propria vita, di quanto davvero tutto il meglio sia ormai alle spalle, non importa l'età, non importa il vissuto, importa solo quanto la speranza dentro il cuore sia viva, se c'è allora si potrà anche morire con un sorriso sincero sulle labbra.
                          Lettura che non può mancare, lettura che lascia un segno nel cuore e nell'animo.

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                          Nebulina
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                            Re: Che libro c'è sul comodino?
                            Risposta #777: Martedì 9 Apr 2013, 13:11:55
                            Oh se sono fastidiosa a inserire tutte le opinioni dei libri che leggo ditemelo.... è che per il lavoro è un periodo un po' morto, quindi leggo tanto...ma se è un problema ditelo....:-)

                            Il Weekend Peter Cameron

                            E' la descrizione di qualcosa di impalpabile a voler essere descritto in questo romanzo breve, la tensione che si sviluppa in  un gruppo di amici, subdola, sgradita, inaspettata. La trama è semplice, di fatto non succede niente in quei pochi giorni e questo incuriosisce oltremodo l'aspirante lettore. Lo stile ancora acerbo di Cameron si svela con tutti i suoi limiti nel delineare gli stati d'animo dei personaggi che appaiono eccessivi. La struttura narrativa è ben costruita, il climax è pressoché perfetto; la vicenda inizia nella calma e nella pace, sottesa la speranza di una vita dopo un grave lutto che trasmette l'eccitazione per un nuovo inizio che possa attenuare il senso di vuoto e di colpa. I personaggi sono introdotti al momento e nel ruolo giusto. Eppure manca qualcosa, manca quella magia che cattura quando l'autore non si limita a raccontare, come un bravo cronista, ma a trasmettere un'emozione. Tutto il romanzo è una ricerca spasmosica di far respirare l'atmosfera pesante che i personaggi creano con i loro rapporti, morbosi il più delle volte, ma è una ricerca vana poiché la caratterizzazione è affidata ai ricordi, anzi al racconto da parte del narratore onnisciente di ciò che è stato che svela in tutto e per tutto, quasi a giustificare, le azioni del presente, ma non basta a far empatizzare il lettore con il nucleo di amici storico, il che potrebbe ancora andare bene se ci fosse un contraltare di rilevo, ma che invece è appena accennato e non ha la forza di sgretolare le sovrastrutture che il gruppo incarna. Tutta la struttura è riconducibile, alla fine, a due entità di persone, la coppia eterosessuale con l'amico "vedovo" omosessuale e il di lui nuovo fidanzato con l'amica italiana della coppia, ma sono sbilanciate, infatti i primi vivono la loro esistenza ovattata e priva di emozioni, protetta dalle consuetudini e dalle abitudine la cui rottura porterebbe a disintegrare quel fragile equilibro esistente; dall'altra parte abbiamo la spontaneità e l'ingenuità, ma se Robert è il personaggio più riuscito e che davvero fa respirare una boccata d'aria pura trasmettendo emozioni profonde, forse foriero del pensiero dell'autore, Laura subisce lo stesso trattamento degli altri, il passato e l'inutile e noiosa descrizione della parte rimanente della sua famiglia che giustifica il suo temperamento, la privano della spontaneità che controbilancerebbe tutta la struttura.
                            Un ottimo esercizio di stile comunque, di cui consiglio la lettura che si esaurisce, purtroppo in poche ore, lasciano il lettore, più o meno, come lo ha trovato.

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                            PolliceSu
                              Re: Che libro c'è sul comodino?
                              Risposta #778: Giovedì 11 Apr 2013, 22:23:10
                              Questi sono i libri che ho letto di recente o che sto leggendo:
                              La trilogia della fondazione- Asimov
                              Gregor la prima profezia- Suzanne collins
                              Prossimi che prenderò:
                              Gli eroi dell'olimpo l'eroe perduto- Rick Riordan
                              Gregor la profezia del flagello- Suzanne Collins
                              Serie preferita:
                              Percy jackson e gli dei dell'olimpo- Rick riordan.
                              Il mondo è troppo piccolo per tutti e due!
                              -Gambadilegno, Topolino e il signore dei cerchi

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                                Re: Che libro c'è sul comodino?
                                Risposta #779: Venerdì 12 Apr 2013, 12:09:52
                                bellissima la trilogia della fondazione!

                                anch'io sto leggendo Asimov, precisamente un Urania del 1976 intitolato Test e Note n.1 con, appunto, testi e note del geniaccio in questione :)

                                 

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