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Che libro c'è sul comodino?

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    Re: Che libro c'è sul comodino?
    Risposta #975: Giovedì 19 Dic 2013, 16:53:05
    Gli Amanti – Matilde Serao

    Questi brevi racconti sono la dimostrazione che si può raccontare d'amore in modo semplice e diretto senza cadere nel banale o nel melenso.
    Le storie narrate sono d'amore, rapporti più o meno riusciti clandestini, ma non solo, in cui ogni attore è delineato così bene e in modo così completo che il lettore si trova disorientato, non riesce, come spesso accade nella realtà, ad erigersi a giudice della vicenda.
    Più che negli altri lavori della Serao qui si percepiscono le sue esperienze romane, la vita nei salotti bene, dove era accolta grazie alla sua grande cultura e alla sua penna così tagliente; le donne raccontate sono realistiche, perché con molta probabilità facevano parte della cerchia che la scrittrice frequentava.
    Se in “Piccole Anime” e negli altri racconti è il popolo ad essere raccontato e svelato in tutta la sua povertà e la sua tenerezza, ne “Gli amanti” è la borghesia che si scopre, che mette in luce lo squallore e la pochezza di pensiero.
    Come accennato poc'anzi è la descrizione delle donne, più che degli uomini ad essere pungente, precisa e a volte cattiva.
    Scorrono sotto gli occhi donne sottomesse, donne vili, traditrici e frivole; è forse proprio quest'ultima qualità la più sottolineata e gli abiti, i cappellini,le cinture, le gale, i pizzi e i merletti  divengono paradigma di una società che è spaccata in due: da una parte il popolo fatto di garzoni e cameriere che agognano quei vestiti e le signore che li regalano perché ormai vecchi e sporchi.
    Se il piano sociologico di quasi tutti i racconti della Serao è il più concreto e tangibile quello narrativo non è da meno, poiché ogni storia ha uno stile così semplice e diretto, asciutto con dialoghi che danno ritmo alla narrazione.
    Cosa resta alla fine della lettura di questo piccolo libro? La sensazione di avere tra le mani qualcosa di etereo, di essere entrati, come un fantasma, da sotto le porte dei palazzi borghesi, di aver osservato quelle vite nascosti dietro un divano damascato, di aver sentito i brividi di passione e la gioia mortale dell'attesa.
    Matilede Serao ha il grande pregio di riuscire a trasmettere ciò che prova in un modo così profondo, così passionale che è difficile scoprire in altre scrittrici, non è ciò che racconta ad essere particolare, è come lo scrive, percorre una strada diritta come un fuso nel telaio, la segue e quando meno te lo aspetti, quando già stai per assaporare quel finale ecco che c'è la deviazione, ecco che rimani stupefatto, perché conosciuto il finale le cose non sarebbero potute andare che in quel modo.
    Piacevole sotto tutti i punti di vista contiene qualcosa di molti generi, dal melodramma alla commedia, dal giallo al racconto pieno di suspance.
    Se si conosce la Serao non si può non ritrovare tutta la sua essenza in questi racconti, in caso contrario un'occasione unica per imparare ad apprezzarla.

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      Re: Che libro c'è sul comodino?
      Risposta #976: Sabato 21 Dic 2013, 16:34:27
      In questo momento, ho sul comodino (letteralmente) Milano calibro 9 di Giorgio Scerbanenco. Ne ho letti i primi due racconti e credo che... scusate, devo correre a leggere gli altri! :)

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        Re: Che libro c'è sul comodino?
        Risposta #977: Sabato 21 Dic 2013, 17:56:59
        Gli Amanti – Matilde Serao

        Questi brevi racconti sono la dimostrazione che si può raccontare d'amore in modo semplice e diretto senza cadere nel banale o nel melenso.
        Le storie narrate sono d'amore, rapporti più o meno riusciti clandestini, ma non solo, in cui ogni attore è delineato così bene e in modo così completo che il lettore si trova disorientato, non riesce, come spesso accade nella realtà, ad erigersi a giudice della vicenda.
        Più che negli altri lavori della Serao qui si percepiscono le sue esperienze romane, la vita nei salotti bene, dove era accolta grazie alla sua grande cultura e alla sua penna così tagliente; le donne raccontate sono realistiche, perché con molta probabilità facevano parte della cerchia che la scrittrice frequentava.
        Se in “Piccole Anime” e negli altri racconti è il popolo ad essere raccontato e svelato in tutta la sua povertà e la sua tenerezza, ne “Gli amanti” è la borghesia che si scopre, che mette in luce lo squallore e la pochezza di pensiero.
        Come accennato poc'anzi è la descrizione delle donne, più che degli uomini ad essere pungente, precisa e a volte cattiva.
        Scorrono sotto gli occhi donne sottomesse, donne vili, traditrici e frivole; è forse proprio quest'ultima qualità la più sottolineata e gli abiti, i cappellini,le cinture, le gale, i pizzi e i merletti  divengono paradigma di una società che è spaccata in due: da una parte il popolo fatto di garzoni e cameriere che agognano quei vestiti e le signore che li regalano perché ormai vecchi e sporchi.
        Se il piano sociologico di quasi tutti i racconti della Serao è il più concreto e tangibile quello narrativo non è da meno, poiché ogni storia ha uno stile così semplice e diretto, asciutto con dialoghi che danno ritmo alla narrazione.
        Cosa resta alla fine della lettura di questo piccolo libro? La sensazione di avere tra le mani qualcosa di etereo, di essere entrati, come un fantasma, da sotto le porte dei palazzi borghesi, di aver osservato quelle vite nascosti dietro un divano damascato, di aver sentito i brividi di passione e la gioia mortale dell'attesa.
        Matilede Serao ha il grande pregio di riuscire a trasmettere ciò che prova in un modo così profondo, così passionale che è difficile scoprire in altre scrittrici, non è ciò che racconta ad essere particolare, è come lo scrive, percorre una strada diritta come un fuso nel telaio, la segue e quando meno te lo aspetti, quando già stai per assaporare quel finale ecco che c'è la deviazione, ecco che rimani stupefatto, perché conosciuto il finale le cose non sarebbero potute andare che in quel modo.
        Piacevole sotto tutti i punti di vista contiene qualcosa di molti generi, dal melodramma alla commedia, dal giallo al racconto pieno di suspance.
        Se si conosce la Serao non si può non ritrovare tutta la sua essenza in questi racconti, in caso contrario un'occasione unica per imparare ad apprezzarla.

        Che bella recensione Nubulina..mi hai proprio incuriosita..ora controllo se ce l'ho a casa se no lo cerco in biblioteca :-)!
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          Re: Che libro c'è sul comodino?
          Risposta #978: Sabato 21 Dic 2013, 18:01:10
          Io sto per assaporare Dream Team scritto dal maestro Jack McCallum sul famoso Dream Team americano di basket di Barcellona '92,con una meravigliosa prefazione di Federico Buffa.

            Re: Che libro c'è sul comodino?
            Risposta #979: Sabato 21 Dic 2013, 18:41:46
            Spero tu riesca a trovarlo perché non è facile reperire i libri della Serao e secondo me è davvero un peccato perché sono molto belli!

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              Re: Che libro c'è sul comodino?
              Risposta #980: Domenica 22 Dic 2013, 19:32:21
              L'Isola del Tesoro, mi inchino al sommo Stevenson e alla sua abilità nella descrizione dei personaggi. Un libro in cui succede pochissimo alla fin fine, ma che ti tiene incollato dall'inizio alla fine. "Pezzi da otto!, Pezzi da otto!"

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                Re: Che libro c'è sul comodino?
                Risposta #981: Domenica 22 Dic 2013, 19:58:29
                L'Isola del Tesoro, mi inchino al sommo Stevenson e alla sua abilità nella descrizione dei personaggi. Un libro in cui succede pochissimo alla fin fine, ma che ti tiene incollato dall'inizio alla fine. "Pezzi da otto!, Pezzi da otto!"

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                Un capolavoro. Lo lessi a trent'anni suonati e mi tenne incollata alle pagine fino alla fine. Se è diventato un classico della letteratura d'avventura è per un ottimo motivo :)
                I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

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                  Re: Che libro c'è sul comodino?
                  Risposta #982: Domenica 22 Dic 2013, 20:23:51
                  Spero tu riesca a trovarlo perché non è facile reperire i libri della Serao e secondo me è davvero un peccato perché sono molto belli!
                  In teoria l'ho trovato su amazon..ma c'è "Gli amanti" e "Le amanti"? sono due libri diversi? Scusa l'ignoranza ma non ho mai letto niente di questa autrice :)
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                    Re: Che libro c'è sul comodino?
                    Risposta #983: Lunedì 23 Dic 2013, 00:39:46
                    Io ho letto un'edizione dell'epoca in cui si sono racconti di amanti uomini e donne e il titolo è "Gli amanti" non so se il titolo è stato modificato..mandami l'indice, così confrontiamo i titoli dei racconti!

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                      Re: Che libro c'è sul comodino?
                      Risposta #984: Mercoledì 25 Dic 2013, 18:12:07
                      Io ho letto un'edizione dell'epoca in cui si sono racconti di amanti uomini e donne e il titolo è "Gli amanti" non so se il titolo è stato modificato..mandami l'indice, così confrontiamo i titoli dei racconti!
                      Allora su ebay ho trovato un'edizione de "Gli amanti" dove ci sono: "L'imperfetto amante", "Il perfetto amante", "Il perfettissimo amante", "Viale degli oleandri", "Nella via", "La veste di seta", "La veste di crespo", "Un suicidio", "Il convegno", "L'ineluttabile", "Il segreto", "L'ultima lettera"..è questo l'indice del tuo? Poi andrò a vedere in libreria che differenza c'è tra questo e "Le amanti"..intanto grazie e Buon Natale Nubulina :)!!!
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                        Re: Che libro c'è sul comodino?
                        Risposta #985: Giovedì 26 Dic 2013, 00:23:48
                        Grazie ad un regalo di Natale colmo una lacuna: Guida galattica per autostoppisti a poco più di trent'anni dalla pubblicazione è già un classico

                          Re: Che libro c'è sul comodino?
                          Risposta #986: Giovedì 26 Dic 2013, 23:35:05
                          Allora su ebay ho trovato un'edizione de "Gli amanti" dove ci sono: "L'imperfetto amante", "Il perfetto amante", "Il perfettissimo amante", "Viale degli oleandri", "Nella via", "La veste di seta", "La veste di crespo", "Un suicidio", "Il convegno", "L'ineluttabile", "Il segreto", "L'ultima lettera"..è questo l'indice del tuo? Poi andrò a vedere in libreria che differenza c'è tra questo e "Le amanti"..intanto grazie e Buon Natale Nubulina :)!!!

                          Sì questo è quello che ho letto io :-) Buon Natale anche a te!

                            Re: Che libro c'è sul comodino?
                            Risposta #987: Giovedì 26 Dic 2013, 23:35:19
                            Addio Amore Matilde Serao

                            Una miriade di sentimenti si susseguono veloci nella lettura di questo romanzo e ognuno diviene il suo contrario nello spazio di poche pagine.
                            La Serao mette a disposizione una trama semplice, un melodramma classico, senza colpi di scena, senza eccessivi virtuosismi narrativi e lo fa con uno stile così particolare da rendere l'atmosfera rarefatta e ironica.
                            La storia è ambientata nella Napoli di fine ottocento e già dalle prime pagine le descrizioni degli abiti, del mobilio, delle carrozze è così vivido da risultare quasi reale, da manifestarsi davanti agli occhi, ma ciò che rende il romanzo degno di essere letto è la caratterizzazione dei personaggi.
                            Come già aveva fatto nei racconti, dove in ogni caso risulta più a suo agio, quest'autrice riesce a delineare la personalità di ogni attore in modo quasi perfetto, con pochi tratti.
                            La protagonista Anna, nome scelto forse non a caso, è la tipica donna viziata e preda delle proprie passioni, con il melodramma nel sangue, che non riesce a fare a meno di fare scene per ogni cosa, di portare tutto all'estremo, di diventare vittima: dell'amore in primo luogo, della società, ma soprattutto di se stessa; il primo sentimento è di antipatia per questa donna così testarda, di una testardaggine fine a se stessa, inutile e priva di un oggetto, se non un bisogno spasmodico di amare ed essere riamata, il secondo è di totale incomprensione. La sorella Laura è forse il capolavoro della Serao, un personaggio enigmatico, quasi accennato, ma presente in ogni respiro, in ogni alito di vento, costante; Cesare Dias il tutore che muove tutta la vicenda.
                            Come sempre accade con le opere della Serao l'inizio è in sordina, l'impressione è quella di leggere un romanzo rosa, gli ingredienti ci sono sempre tutti, la donzella di ricca famiglia che vive un amore contrastato con un poveretto, ma quando ci si aspetterebbe che l'amore debba prevalere su tutto ecco che tutto prende una strada diversa e ci porta a percorrere una vita alternativa, in cui nulla va nella direzione prevista; la Serao riesce ad utilizzare in un modo magistrale, che in pochissime altre autrici è presente, l'ironia verso il genere femminile del suo tempo, descrive donne che fanno del melodramma la loro ragione di vita e donne perfide, donne calcolatrice e donne ingenue, ma di tutte ha compassione, quasi pena e tutte vengono prese in giro dalla tagliente penna che niente perdona alle donne borghesi, piene di oggetti, ma prive di spessore, prive di quella profondità d'animo che invece si scorge nelle popolane, nelle figure descritte ne “Il ventre di Napoli”.
                            Discorso opposto per le figure maschili che sono, come in questo caso, odiose e ciniche o almeno dovrebbero esserlo, ma sono rese in modo così schietto, prive di qualsiasi velo o maschera che non si possono non adorare, non si può non sorridere della loro non sempre corretta condotta.
                            Un altro piano di lettura oltre a quello narrativo e sociologico è possibile ed è quello psicologico; infatti le azioni di ognuno dei personaggi principali sono in qualche modo giustificate dal loro passato, che non è descritto in modo pedissequo, ma sempre accennato e comunque inserito in contesti adeguati, mai ridondante o invadente.
                            Un romanzo complesso pur nella sua apparente semplicità, che può apparire frivolo e leggero, ma che nasconde nelle pieghe del melodramma tanta ironia che lo eleva a opera più che valida e che merita di essere letto.

                              Re: Che libro c'è sul comodino?
                              Risposta #988: Sabato 28 Dic 2013, 09:50:56
                              L'analfabeta che sapeva contare – Jonas Jonasson

                              Avvicinandosi a questo libro ci si avvicina alla follia, all'irrealtà e al divertimento più puro.
                              Fin dalle prime pagine si respira un'aria strana, ci si rende conto che ad essere raccontato è qualcosa che trascende la realtà e che si pone in quella dimensione in cui stazionano i cartoni animati, dove ogni legge della fisica è dimenticata e dove i personaggi sono al limite dell'umano, in cui le caratteristiche peculiari di ognuno sono portate all'estremo creando delle situazioni esilaranti.
                              Jonasson riesce a scrivere un romanzo nel vero senso della parola, poiché non è presente solo l'intricatissima trama all'interno dello spesso volume, ma è raccontata la storia di almeno due paesi, il Sudafrica e la Svezia con alcuni accenni ala Cina e ad Israele.
                              Già da questi pochi elementi si può intuire quanto sia necessario sospendere l'incredulità, se poi si aggiunge che la protagonista, una analfabeta nera si troverà su un camion di patate con il re e il primo ministro di Svezia in compagnia di una bomba atomica e due fratelli gemelli, allora si capisce che il rischi di creare un disastro letterario è più concreto, troppi elementi, troppa carne al fuoco, troppa fantasia; ma il miracolo, invece si compie e pagina dopo pagina si delineano dei personaggi che nella loro estrema unicità riescono a risultate veritieri se posti in quella particolare dimensione e i rapporti tra essi divengo fluidi, così come i dialoghi raffinati e veloci che regalano un ritmo serrato. I personaggi minori sono comunque ben tratteggiati, i Mossad, il presidente della Cina, sono descritti con una lievità che non possono non suscitare l'interesse e l'empatia nonostante tutto.
                              Quindi il lettore fa un lungo viaggio che lo porterà a conoscere il Sudafrica dell'apartheid e la Svezia in un arco di tempo che compre cento anni e più.
                              La carta vincente di questo romanzo oltre alla trama che non può non coinvolgere è l'ironia con cui l'autore riesce a infarcire ogni singola parola, ogni dialogo e attraverso questa leggerezza racconta i drammi che hanno attanagliato il mondo, esprime le sue opinioni nascondendole tra gli spazi bianchi delle righe.
                              Una lettura piacevole, che non vuole innalzarsi un livello superiore di ciò che si prefigge, insegnare qualcosa intrattenendo e divertendo.
                              Consigliato per trascorrere qualche giorno divertendosi.

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                                Re: Che libro c'è sul comodino?
                                Risposta #989: Domenica 29 Dic 2013, 23:48:39
                                Un paio di libri.
                                IL RICHIAMO DELLA FORESTA - ZANNA BIANCA (Jack London)
                                Breve commento


                                Il richiamo della foresta e zanna bianca sono senz'altro i racconti piu noti dello scrittore.Letti la prima volta piu di vent'anni fa. Il richiamo della foresta rappresentò il passaporto di Jack london per l'immortalità letteraria.
                                E un bellissimo lungo racconto sul rapporto uomo - cane.E' una splendida esaltazione dell'istinto e della natura, ambientato nel freddo Klondike e le sue nevi(ambiente che Jack ben conosceva).
                                Buck sente sempre di piu affiorare in se stesso l'antica natura di lupo, il richiamo di un mondo atavico che riconosce alla vista della foresta e all'ululato notturno dei lupi. E nemmeno l'amore per l'uomo sembra pu trattenerlo da quel selvaggio richiamo e sceglie di seguire il proprio istinto e di fuggire da chi l'aveva ingabbiato in una vita non sua......Un richiamo sempre piu irresistibile.
                                Ma è facile anche per un essere umano identificarsi in Buck, nel desiderio di sfuggire alla giungla di cemento che ogni giorno ci avvolge e ci strangola(per non parlare dello smog), nel desiderio di riunirci a quella natura da cui tanto ci siamo allontanati, di sfuggire a queste "gabbie" che noi stessi ci siamo costruiti...
                                Il richiamo della foresta resta comunque una delle piu belle descrizioni del rapporto uomo - cane.
                                Da leggere e rileggere.

                                Saggio : SUL VIVERE E SUL MORIRE
                                "Non sappiamo come morire perche siamo sempre intenti ad accumulare, accumulare ed ancora accumulare. Pensiamo sempre in termini di domani:" Sono questo e sarò quello". Non raggiungiamo mai la completezza di un giorno; non viviamo come se ci fosse un solo giorno da vivere. Viviamo sempre nel domani o nello ieri. Non rendiamo omaggio a ogni nostro giorno, stiamo sempre pensando a cosa accadra domani, alla partita o all'esame, oppure a come ci godremo un buon pranzo, a quali vestiti ci compreremo, e via dicendo....Cosi facendo non stiamo mai vivendo"



                                   
                                « Ultima modifica: Domenica 29 Dic 2013, 23:51:56 da Paperock »

                                 

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