Sì, la Glénat c'ha guadagnato una cifra senza quasi muovere un muscolo. Sul prezzo doppio però, andrebbe confrontata la qualità della carta. Non conosco quelli italiani, ma i volumi francesi sono su carta molto spessa e del tipo molto "plastificato" per capirci.
Immagino che la Glénat avrà dovuto pagare alcuni diritti d'autore alla RCS, visto che la collana è la sua esatta copia. Da qui il prezzo maggiorato che, in ogni caso, essendo gli albi francesi il doppio di quelli italiani, doveva per forza essere aumentato anche se, con 29 euro (rispetto agli 8 euro in Italia) lo hanno più che triplicato: in proporzione agli albi italiani la Glénat poteva fare 20, ma non più.
Circa la carta, anche l'edizione italiana ha le caratteristiche che hai riscontrato in quella francese.
Curioso il titolo che vede Donald Duck assolutamente al centro di ogni situazione che dovrebbe, invero, essere più generalizzata.
La nostra (giustamente titolata) Dinastia dei Paperi per i francesi diventa la Dinastia di Donald Duck (casomai poteva essere quella di Oncle Picsou, patriarca della famiglia dei paperi, ma forse la si sarebbe potuta confondere con quella di Don Rosa).
Anche la nostra Paperopoli (ottima traduzione dell'originale Duckburg) per i francesi è la 'Città di Paperino' ovvero Donaldville: in questo caso si cade nel ridicolo.
Sebbene anche da noi, negli anni '40, una prima traduzione della città fu Paperinopoli ma, per fortuna, durò poco.