Visto che si è scritto ancora dei miei recenti post mighelici, confermo d'aver criticato con decisione la disegnatrice e non la persona (ci mancherebbe, non la conosco) perché vedere 30 tavole di una buona storia di Carlo Panaro, nel più importante periodico italiano a fumetti, illustrate in quel modo, è davvero inaccettabile.
Riconosco, come ho scritto diverse volte, che la Migheli in passato disegnava meglio e il suo tratto non mi dispiaceva.
Nel topic di Panaro ho consigliato all'autore di non aver più collaborazioni del genere che rovinano le sue eccellenti storie (fino ad ora illustrate dai migliori disegnatori).
Anche in questo caso, intendevo dire con l'ultima Migheli e non con la disegnatrice-persona in toto che, appena quarantenne, dovrebbe avere tempo e modo di risalire la china e tornare ai livelli di quando era 30/35enne. Certo, avrei povuto sviluppare meglio questo discorso ma, al momento, mi sono venute solo quelle poche e taglienti parole.
Non pretendo certo (e non voglio) che sia licenziata; magari mi aspetterei che l'azienda in cui lavora le facesse fare solo Topogulp o brevissime, almeno fino a quando non ritrovasse il tratto perduto, perché questo attuale è improponibile (a detta di molti utenti e di chissà quanti lettori, non solo mia).
Per questo e altri eventuali fraintendimenti mi sembrava giusto, nel topic dell'autrice, scusarmi anche per i toni, se questi potevano esser sembrati aggressivi: però non rinnego nulla di ciò che ho scritto che, oltretutto, non si discosta dalle mie precedenti critiche alle sue storie dell'ultimo anno e mezzo (recenti miglioramenti a Quack Town inclusi, anche se poi hanno provocato ulteriori danni a Paperopoli, infantilizzando i paperi adulti).