Continuano le mie considerazioni...
- Della parte precedente ho dimenticato di citare l'ottima panoramica che Frank Stajano fa dell'operato disneyano di Rodolfo Cimino. Data la grande quantità di articoli prodotti dappertutto sull'autore friulano, un articolo di questa mole faceva temere di essere un rimasticamento di cose già scritte come l'articolo su Scarpa, invece è uno dei più degni di essere letti e pressoché completo, con in più una simpatica foto casalinga del Maestro che non avevo mai visto;
Parte terza (Non più solo fumetti):
- Ben scritto l'articolo della (credo) esordiente Piccola Pker sull'invasione di alieni e robottoni nel tran tran italico. Ho avuto pochissime occasioni di leggere suoi interventi, ma so che è diventata presto famosa nel forum;
- del tutto necessario l'articoletto su OkQuack e la sua genesi;
- "L'epopea della Spada di Ghiaccio" e "Verso il passato e oltre": questi articoli li avete veramente scritti in 5? :o Io in queste cose ho difficoltà anche a collaborare con una sola persona!
- ricchi di informazioni e molto utili entrambi gli articoli sulle storie a bivi; desumo che i due articolisti hanno lavorato senza rispettivamente conoscere l'articolo dell'altro, altrimenti avreste collaborato per accorpare i vostri studi in un unico articolo;
- L'intervista a Massimo De Vita è uno dei pezzi forti del volume; peccato lo shock e la tristezza nel leggere della presunta banalità delle storie di Paperinik scritte da Martina, tanto da far pensare che il Maestro non si sia divertito a disegnarle, quando invece traspare tutto il contrario ammirando queste vecchie tavole. E l'intervistatore che concorda pure, equiparando la dichiarata banalità alla "cattiveria" di queste avventure;
- non ricordo sia mai stato fatto un articolo così approfondito sulla produzione brasiliana in Italia. L'autore Giorgio Nadalini è sul forum?
- ti pareva se Vito ti faceva mancare l'articolo sulle Duck Tales!
- doverosa la panoramica che l'Avvocato fa di Carlo Panaro; l'ho sempre detto, Panaro è un mostro e ti saprebbe scrivere una storia Disney persino sun un fazzoletto;
- l'individuazione della vignetta "popeyana" ne "I gialli di Mezzavilla" è stata di Paolo, immagino
- ottimo anche l'articolo su Carlo Gentina; tuttavia non è stata, mi sembra, sottolineata anche l'abilità avuta da Gentina nell'imbastire storie in due tempi con Topolino, che Gentina ha reso protagonista di una delle sequenze più mozzafiato degli anni Novanta;
- le Fantaleggende le conoscevo poco, e Pidipì a contribuito a farmi accorgere del loro valore;
- Stajano e Scrooge McD hanno valorizzato al massimo Silvia Ziche, qualunque detrattore non oserebbe controbattere;
- un eccellente articolo di Sprea è penalizzato da alcune frecciatine gratuite che fanno spesso pensare a una mancanza di obiettività, come se questi articoli debbano formarsi su idee fisse di base immutabili e non su meditazioni effettuate volta per volta. Si riscontrano spesso nei lavori dei critici del fumetto, quasi come se lo scopo sia una guerra paranoica a certe tradizioni fumettistiche, italiane e non. Frasi come
le pessime storie degli anni Sessanta e Settanta in cui Topolino risponde male a Pippo lasciano basiti (cioè, non
mediocri: proprio
pessime!) - almeno me e qualche altro - se con queste frasi si allude a capolavori come "Topolino e il Piranka Kuka Baruka", "Topolino contro il fantasma solitario", "Topolino e il Sole di Mezzanotte", "Topolino e il mistero del solfeggio". Almeno quel Topolino lì aveva un carattere, meglio averne uno particolare che non averne proprio (bella constatazione fatta da un utente di questo forum recentemente in un altro topic sulle storie martiniane). La perfezione non è di questo mondo, perché dobbiamo pretenderla da un fumetto? Semmai, avrei potuto capire un riferimento alle storie degli anni '80, che subirono un generale, notevole calo di interesse dato l'abbassamento di qualità dei primi anni '80 in gran parte degli autori;
- si è parlato in modo approfondito delle Storie della Baia e di Giuseppe Dalla Santa: bene!
(continua...)*
* e mi scuso degli articolisti non citati, i quali hanno ciascuno di essi fatto un buon lavoro.