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Duckenstein di Mary Shelduck (parte della trilogia gotica)

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    Ho deciso di aprire un topic nuovo su questa singola storia della trilogia per cercare di ottenere opinioni e confronti su questa opera in sé. Era già classificata e, in parte, discussa in topic più generici ma penso che debba avere l'onore di un topic tutto suo.
    Proprio stasera ho riletto questa parodia (o per meglio dire rivisitazione) nella sua pubblicazione avvenuta nella collana Deluxe edition.
    Partirei allinverso e, prima di dare la mia opinione sul contenuto della storia, vorrei prendere in considerazione le parole di Bruno Enna nel suo articolo di postfazione ( dal titolo "Si può fare?").
    Il bravissimo autore in un passo dell'articolo dice testuali parole (le cito anche a favore di chi non possiede tale versione): " L' idea di tradurre la storia in modo quasi letterale era davvero insidiosa. In primo luogo per via dei cosiddetti "paletti" che, giustamente, sottendono a qualsiasi storia a fumetti dedicata ad un pubblico giovane: mi riferisco a tutti quegli argomenti delicati ed importanti che sarebbe meglio affrontare con intelligenza, come la morte e la malattia".
    Da questo passo si può capire il grande lavoro autoriale che c'è stato dietro questa storia e le difficoltà incontrate nel riuscire a confezionare una buona trama.
    Anche se questa non è la storia più riuscita, a mio parere, del trio gotico, bisogna dire che comunque il lavoro di Enna è stato ampiamente buono. Le soluzioni trovate per evitare di essere troppo "bruti" nella sceneggiatura hanno fatto sì che l'opera abbia avuto un suo senso senza essere troppo "annacquata" o bambinesca.
    La trovata dei cartoni inoltre è stata una chicca che ha riportato, ancora una volta, tutta la storia sul campo dei fumetti disneyani con il chiaro richiamo al Calisota.
    Forse la critica che mi sento di muovere è solo quella dell'aderenza tra i personaggi scelti ed alcuni loro comportamenti. Mentre ad esempio in Rattkyll e Hide la versione di Paperino era, in alcuni punti, persino perfida nelle espressioni ed in alcuni gesti, qui Glown risulta troppo gentile e "smielato" (tipo nella vignetta dove confabula amabilmente con i nipotini sull'albero). Non mi sarei aspettato un mostro che mangiasse i bambini in oggetto ma almeno un essere leggermente tormentato che potesse mostrare le sua disperazione interiore.
    Il reparto grafico è, come sempre quando "dipinge" Celoni, fantastico. Le inquadrature, il taglio delle vignette e la cura nella rappresentazione dei particolari è da applausi. Grandi meriti vanno ovviamente anche al lavoro dei colori fatto da Luca Merli che arricchisce e completa l'opera artistica di Celoni.
    Insomma tirando le somme una signora storia che conclude il ciclo gotico in maniera molto buona.
    Ancora una volta questo fa capire che più che ricercare nei "paletti" le recenti difficoltà nella qualità media delle storie, bisognerebbe interrogarsi su quanti autori così meritevoli come Enna abbia a disposizione la Panini Disney.
    Perché se si è riusciti a confezionare storie bellissime come queste "aggirando" con sapienza e maestria alcuni temi difficili come l'horror, la morte, il sangue, la malvagità non si capisce come possano essere dei problemi un sigaro in meno o una coscia di pollo in più.
    Chiudo facendo una domanda a Bruno Enna (se mai leggerà questo post) e ritornando ad un passo del suo articolo: "Rammento ancora l'emozione che provai quando Fabio (Celoni) cominciò a spedirmi i primi bozzetti della Creatura: un misto di tenerezza e paura, simpatia e inquietudine, ma anche di orgoglio per la nascita di quello che mi piace considerare un nuovo character Disney".
    Proprio riguardo a ciò cosa pensa in merito e quando pensa che potrà inserire questo nuovo "character" nel mondo disneyano ?
    Ci sono speranze o progetti in tal senso ?
    Io sono un cattivo... e questo è bello! Io non sarò mai un buono e questo non è brutto! Io non vorrei essere nessun altro... a parte me.

      Re:Duckenstein di Mary Shelduck (parte della trilogia gotica)
      Risposta #1: Martedì 7 Ago 2018, 00:15:33
      Avevo letto il romanzo e non mi era piaciuto troppo, ma questa storia è forse la mia preferita della trilogia. Ci sono dei momenti di comicità improvvisi e scoppiettanti (la frase di Daisy "Giura all'ombra del monte Giura..." mi è rimasta in testa) e un attimo dopo delle vignette da brividi (quella in cui Victor estrae la cassa col cartone, con il cielo tutto rosso...). E alla fine mi sono un po' commossa... veramente eccezionale.
      "E innanzi a lor sta ritto l'Alighieri
      Che li punzecchia con la penna in resta
      In punizion dei lor peccati veri!"

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      Samu
      Visir di Papatoa
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        Re:Duckenstein di Mary Shelduck (parte della trilogia gotica)
        Risposta #2: Venerdì 24 Giu 2022, 21:12:21
        Duckenstein di Mary Shelduck è una storia che considero stupenda.
        Nata dalla creatività di uno dei più brillanti autori di Topolino e magistralmente animata su carta da un comparto grafico e cromatico eccezionale, la ritengo una delle mie storie Disney preferite di quanto è riuscita a coinvolgermi nella lettura e ad appassionarmi ad un racconto tanto intenso quanto fedele all'opera letteraria originale.
        Bruno Enna è stato in grado di trasportare in chiave Disney il romanzo della Shelley in un modo così brillante, intrigante e (a tutti gli effetti!) creativo che non ho potuto fare a meno di innamorarmi della storia da lui scritta, scorrendo le sue pagine ed ammirandone le tavole completamente preso da quanta bellezza mi stava restituendo questa bellissima storia.
        La narrazione va avanti senza concedere alcun momento di noia o che sia poco ispirato ed i cambi di prospettiva sul personaggio o sulla sequenza del racconto al passato risultano vincenti e calzanti di modo tale da rendere il tutto ancora più variegato, sfaccettato e dinamico nella maniera stessa di dare brillantezza e briosità al resoconto esposto da uno dei due personaggi principali, il dottor Viktor Von Duckenstein.
        La regia dello sceneggiatore sardo mi ha veramente conquistato nel suo essere poetica nella maniera più azzeccata possibile trattando dell'indole e dell'impeto creativo (che fanno da base alla storia stessa) con una raffinatezza ed una eleganza che ritengo sublimi ed ammirevoli.
        I personaggi risultano tutti ben gestiti e, con il giusto spazio riservato ad ognuno, costruiscono la storia in maniera efficace ed armoniosa con delle caratterizzazioni ben inquadrate e che creano delle dinamiche interessanti nel momento in cui, inevitabilmente, dovranno confrontarsi l'uno con l'altro.
        Sono arrivato a fine lettura con il cuore ricolmo di bellezza e di entusiasmo per una lettura che si è dimostrata intensa tanto dal punto di vista narrativo quanto di quello grafico e cromatico (con i colori di Luca Merli che vanno a nozze con i disegni vellutati e pennellati di Fabio Celoni) ed affascinato da quella morale sulla spinta creativa imperniata sull'ingegno e sulla fantasia che emerge nel modo più naturale e dolce possibile non solo nel confronto finale tra il dottore e la sua creatura ma anche nella deliziosa tavola conclusiva di una storia che è entrata, di diritto, nel mio cuore e nei miei ricordi più belli legati alla passione che nutro per il Fumetto Disney e per le sue avventure più avvincenti e memorabili!

         

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