L'avevo visto. Solo che il Topic oltre ad avere 12 pagine, il creatore pone domande diverse: "Che cosa vorreste vedere?", qui lo scopo è sottolineare gli errori ed i vantaggi della gestione, oltre al fatto che circa il 50% delle pagine sono state scritte, prima che le storie del settimanale fossero tutte nate sotto il controllo totale di Bertani, l'ha detto proprio lui in una live di Fisbio, che il settimanale diventata totalmente "suo" dalla seconda parte del 2020.
Certo, si può sviluppare un topic sulla direzione Bertani che ha appena raggiunto o sta raggiungendo la sua totale 'indipendenza' dalla precedente e sta quindi svelando il suo 'vero volto'. Attualmente per me ci sono più 'pro' che 'contro'
PRO_________________________________________________________________________________________________ 1) interazioni sempre più specifiche con i lettori, dalla rete con gli youtuber ai redazionali del Topo pieni di passione, entusiasmo e molto dettagliati, asciutti nelle presentazioni di nuove storie, personaggi, situazioni. Bertani si rivolge ad un pubblico attento, 'adulto' (in tutti i sensi), non generico.
2) aver dato più spazio alla 'continuity' che dai tempi delle ultime storie di Gootfredson (prima delle strisce autoconclusive) è stata sempre stranamente osteggiata dall'autoriato disneyano di ogni tempo e luogo. Invece è un 'di più' che arricchisce storie e personaggi, caratterizzandoli ancor meglio, aumentando l'interesse dei lettori ai quali, nella maggioranza dei casi (credo), piace leggere e seguire qualcosa di 'coerente'.
3) il collegamento parallelo tra una storia e l'altra, tra una serie e l'altra, anche su diverse testate. Dunque la 'sinergia' e, se vogliamo, una continuity 'trasversale' (verticale piuttosto che orizzontale) che unisce come un grande network situazioni e personaggi, lasciando ovviamente grandi spazi anche per le storie fini a se stesse, come giusto che sia per una offerta variegata ed eterogenea.
4) la creazione di nuovi personaggi che durino, che abbiano un senso nelle nuove narrazioni. Non più 'one shot' come quasi tutti quelli del passato: quanti personaggi hanno 'bucato' il foglio solo una volta, purtroppo. Molti autori hanno perso grandi occasioni per arricchire il parterre di paperi e topi. Si spera che da oggi ciò non accada più.
5) la ripresa di alcuni personaggi dimenticati o poco utilizzati, già avvenuta all'epoca della direzione De Poli e qui ulteriormente sviluppata in grande stile (vedasi il caso di Newton, ad esempio).
6) la differenziazione dei tre nipotini con singole peculiarità nei campi musicali, sportivi e sociali, in una serie di storie collegate fra loro con nuovi compagni di scuola, di gioco e di vita ben caratterizzati al punto di diventare presenze costanti, se non fisse.
7) aver proseguito solo una parte delle tante (troppe) Definitive Collection e la cosa, pur non conoscendo i reali dati di vendita, non era scontata: gli Extra di Fantomius, DD e altre serie sono un'operazione che avrà sicuramente dei riscontri commerciali ma che poteva anche stopparsi definitivamente.
8 ) aver ripreso storiche testate o averle riportate ad una narrativa più tradizionale e appetibile: vedi i nuovi Classici con prologo d'Autore, il Manuale delle GM, uno ZP completamente diverso dalla vecchia omonima testata ma la cui presenza nel mercato editoriale era doverosa, il ritorno dell'Almanacco Topolino con nuove storie della Egmont e il prossimo Club dei Super Eroi che potrebbe essere una riproposizione di un certo Mega in salsa brasiliana (senza dimenticare il Papersera, altro gioiellino paniniano e bertaniano, nuovo come albo ma tradizionale nel riprendere intelligentemente le storie del quotidiano di Paperopoli, americane, italiane e brasiliane)
9) il lancio di nuovi autori (disegnatori e sceneggiatori) mai visti e sentiti prima, che possono aver lasciato perplessi all'inizio molti lettori (soprattutto per una pubblicità così grande rispetto a dei novellini) ma che poi hanno convinto e stanno convincendo con le loro storie e i loro disegni.
10) l'acquisto di due autori italo-egmontiani come Marco Rota (un Maestro) e Massimo Fecchi, il primo tornato al Topo dopo tanti anni e il secondo dopo un paio di sporadiche presenze di un decennio fa come autore 'interno'.
PRO e CONTRO_________________________________________________________________________________________________ 1) la qualità e le caratteristiche del disegno, sia nelle copertine che nelle tavole. Credo che le cover della direzione Bertani siano le più belle in assoluto della ultrasettantennale storia del libretto: armoniche, pulite, emozionanti... non solo sul Topo ma su tutte le testate della Disney Panini. Una certa omogeneità 'frecceriana' è innegabile. Per quanto bella da vedersi (sempre meglio di quella del Cavazzano anni '80/90 che non mi è mai piaciuta, sia riguardo le tavole del 'capostipite' che quelle dei 'seguaci') questa potrebbe limitare una certa creatività, sebbene veda ancora diversi disegnatori con i propri riconoscibili stili. Una eccessiva presenza delle 'matite frecceriane', per quanto belle, spettacolari, brillanti, al momento può essere un 'pericolo' più teorico che reale, per quanto già visibile e, dunque, da sottolineare. Ad ogni modo i disegnatori che stanno seguendo Freccero hanno comunque migliorato i propri disegni che prima non mi convincevano. Chi già era bravo di suo e sicuro del suo stile lo ha mantenuto
2) aver dirottato Pk su un suo specifico cartonato ad un prezzo decisamente più alto di quello del libretto dove da anni aveva trovato 'casa'. Per quanto il personaggio meriti una collocazione 'deluxe' e i pkers un albo a grandezza simile di quelli originali di PKNA, la maggioranza dei lettori interessati al mondo pikappico ma non al punto di spendere 10 euro per una sola storia saranno rimasti sicuramente delusi.
3) aver 'spalmato' vari gadgets di diversa natura e collegati fra loro su più testate: se da un lato si vuole attirare l'interesse dei lettori su albi che non conoscono (mossa intelligente e positiva), dall'altro c'è la difficoltà di diversi di loro nel reperirli regolarmente in edicole di piccole o medie cittadine non sempre servite a dovere, portando alcuni lettori a far salti mortali o a non poter terminare la collezione.
CONTRO___________________________________________________________________________________________________ 1) alcune serie create per il mercato americano che in Italia vedrei meglio dirottate su altre testate, specifiche o generiche (vedi il prossimo Almanacco). Le Origini di Mickey o un giovane Donald Duck possono sicuramente diversificare l'offerta ma forse lo fanno un po' troppo, almeno per gli standard attuali del Topo che mirano ad un pubblico più attento e esigente, non solo adulto ma anche giovane e adolescente.
2) alcune velocizzazioni di trame con situazioni un po' infantili che rovinano, anche solo per una tavola, un prodotto altrimenti buono. 'Tallone d'Achille' di questi ultimi decenni e non certo del presente. Potrebbe essere 'corretto' proprio dalla direzione Bertani.
3) il persistere di tematiche tabù visto che la censura, esterna o interna che sia, si può abbattere solo con un po' di coraggio e con la forza delle proprie idee. Mi sembra che altri editori europei siano, a volte, più disinvolti nel proporre temi e situazioni 'anomale' in una Italia troppo 'prudente'.
4) il proliferare delle variant, anche quando non hanno alcun senso e si discostano di poco dalla cover originale. Se vuoi che il lettore collezionista prenda tutto fagli trovare prodotti degni di essere presi, altrimenti non ci casca.