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Per la prima volta in vita mia ho ascoltato interamente una live su YouTube. Di solito non ho mai il tempo/pazienza per seguire tutta la durata e mi affido ai "riassunti" di alcuni meritevoli utenti.
Il Direttore mi è sembrato innanzitutto ben calato nel ruolo, sincero e "collaborativo" con Fabio e tutti gli appassionati.
A me una cosa ha fatto pensare più di altre dichiarazioni....
Questo anno, secondo le stime degli analisti, si è avuto un calo delle vendite dopo due anni di segno positivo.
Credo, a mio parere, che queste due cose siano concatenate. Mi spiego meglio....
Ad un primo periodo di grosse novità, apportate dalla nuova direzione, il pubblico (magari complice anche il periodo pandemia) ha risposto bene accettando la nuova visione improntata molto sulla serialità delle storie e sulla curiosità di seguire le trame su più numeri. In più la grossa ondata di gadget ed iniziative commerciali hanno "attirato" pure nuovi appassionati (alcuni spesso legati più al possedimento dei gadget stessi che alla voglia di leggere il settimanale).
Però queste novità hanno potuto essere anche il rovescio della medaglia. E parlo come padre di famiglia più che come appassionato....
Nella crisi attuale diventa sempre più complicato ritagliare un gruzzoletto per le passioni e gli hobby. E dover acquistare più numeri consecutivi (praticamente sempre) diventa sempre più difficile. Ormai non esistono quasi più numeri "finiti" acquistabili a sé. Questo ha portato una nuova visione del settimanale e il raggiungimento di nuovi acquirenti ma ha pure dissuaso numerosi genitori dal seguire con continuità le pubblicazioni.
Se a questo aggiungiamo la proliferazione di gadget, che spesso sono disseminati pure su diverse testate (come nel caso di monete e banconote varie), si capisce che per una famiglia "media" risulta sempre più complicato starci dietro.
Mi si potrà dire che "non si è tenuti a comprare tutto" ma voi come glielo spiegate ad un bambino /ragazzo che non può fare una determinata collezione completa di monete ? E come gli spiegate che non può sapere la fine di una storia perché magari risulta complicato acquistare tante pubblicazioni ?
A questo punto è l'appassionato adulto che si privera' di altre passioni per alimentare quella del fumetto Disney. Ed in questa direzione vanno le pubblicazioni "speciali" come quella inedita su Midthun.
Ma allora il discorso di variare il linguaggio, di cambiare il modo di narrare per attirare i bambini di 7-8/10 anni che dovrebbero essere la futura spina dorsale dei lettori non va un po' a decadere ?
Aspetto vostre impressioni

io però ho sempre in testa una frase della De Poli, in una ormai relativamente datata intervista a "il Giornale", se non ricordo male: i 2/3 dei lettori del Topo sono adulti.

Non è il caso di de-focalizzarsi da questa idea per cui il core-target del settimanale siano i ragazzini, e spostarsi definitivamente sull'"adulto", fermo restando che "Topolino" dovrà sempre restare una roba fruibile dagli 0 ai 99 anni, se si è Giovani Marmotte, e oltre i 99 se si è Anziane Marmotte?

Chiedo, eh...

Vorrei precisare che il direttore ha detto che in base ai loro dati il 50% del pubblico è adulto.
Mi sembra che il direttore non ignori questo pubblico di adulti e il fatto che abbia proposto un regalo agli abbonati che non sia un giocattolo lo conferma.
Mi viene da pensare però che le 2 parti di pubblico non abbiano lo stesso valore.
Per esempio potrebbe essere che i giovani spendono di più. Sto ipotizzando... non so se è vero.

Io invece mi sono chiesto spesso negli anni se potesse essere più vantaggioso passare dal settimanale al quindicinale per avere qualità massima e maggiore assiduità di acquisto oppure se invece un tale storico cambio di formula non possa definitivamente affossare il Topo. Penso che abbiano almeno una volta pensato a questa ipotesi e forse hanno verificato che non sarebbe vantaggioso...

Probabilmente sarebbe stata la fine. La notizia che Topolino diventa quindicinale o mensile finirebbe sul TG e sui giornali. Tutti penserebbero che sta per chiudere e non si abbonerebbe più nessuno.
Forse avrebbero tagliato i costi stampando storie danesi o storie vecchie. Cosa che avrebbe portato comunque il Topo nella fossa entro un certo tempo.

Probabilmente sarebbe stata la fine. La notizia che Topolino diventa quindicinale o mensile finirebbe sul TG e sui giornali. Tutti penserebbero che sta per chiudere e non si abbonerebbe più nessuno.

Probabilmente sarebbe così, anche se io personalmente credo che con un impegno meno ravvicinato lo avrei certamente comprato molto di più in tutti questi anni, avendo io un budget abbastanza basso a disposizione e dovendo fare delle scelte nelle spese

@ Grande Tiranno
"Topolino ha chiuso in passivo, complice secondo Bertani l'aumento di €0,20, considerando che il costo della carta rispetto all'anno scorso è del 70% superiore."

Scusami      ma dove hai sentito dire al Direttore che il topolino ha chiuso in passivo? Ha solo detto che rispetto al biennio precedente ha venduto di meno, il che non vuol dire, per forza, che abbia chiuso in passivo.....

Leggendo alcuni dei vostri interventi mi pare di capire che molti non sono abbonati e comprano il Topo non in modo continuativo.....
Premesso che ognuno è libero di fare ciò che meglio crede, e che stiamo vivendo un periodo di crisi,ma ve lo dice uno che ha comprato il Topolino in edicola, tutti i mercoledì, per 25 anni e poi negli ultimi 16 anni si è abbonato. Fatevi l'abbonamento risparmiate e vi potete leggere tutti i numeri, senza così dovervi  stressare per il fatto che  i topolini che stanno uscendo sono pieni di storie a puntate.
Certo molte non arriva a casa il mercoledì, ma vabbè c'è anche la app per gli abbonati con cui potete temporeggiare fino a quando non vi arriva la versione cartacea.
Un saluto 

Concordo con chi afferma che il passaggio eventuale della periodicità da settimanale a quindicinale sarebbe, per Topolino, un boomerang senza probabile ritorno. Confido che l'editore e la direzione continuino con entusiasmo per migliorare, e altrettanto confido in un miglioramento delle condizioni socio-economiche e del quadro geopolitico, che permettano un ritorno a costi di materie prime più gestibili e più soldi in tasca da parte di molti italiani. Nel contempo, auspico anche in una maturazione della società che restituisca valore alla lettura anche del fumetto, quando anche per un ragazzino era più che normale comprare Topolino al mercoledì piuttosto che scaricare i contenuti a pagamento delle app dei propri cellulari. Un salto culturale che sarebbe ossigeno per il futuro di tutti, non solo di Topolino.

Ascoltato pure io, seppur in differita; molto interessante: bel lavoro, Fabio!

Sul calo, mi pare che nessuno abbia pensato al Covid: nel 2020 e 2021 le vendite di libri e fumetti erano gonfiate dai lockdown. Finiti quelli...

I pkers mi pare di aver capito non siano migliaia, ma un migliaio.

Sembra, ascoltando che lui farà di meno per Topolino per altri incarichi Panini. Al suo posto ci sarà dietro le quinte sempre di più Nucci.
Ho capito male?

Su Nucci mi auguro che sia una battuta

Ascoltato pure io, seppur in differita; molto interessante: bel lavoro, Fabio!

Sul calo, mi pare che nessuno abbia pensato al Covid: nel 2020 e 2021 le vendite di libri e fumetti erano gonfiate dai lockdown. Finiti quelli...

I pkers mi pare di aver capito non siano migliaia, ma un migliaio.

purtroppo Bertani non ha lo staff in grado di calcolare il numero effettivo di vendite 'depurato' da effetti contingenti. Le vendite non erano aumentate due anni fa, come non sono scese l'anno scorso. Se poi depuriamo dall'effetto gadget, allora sì le vendite sono scese, ma questo è proprio un trend inarrestabile... infatti che senso aveva festeggiare in pompa magna i 90 anni di Topolino... perché non si era sicuri di arrivare a 100

C'è però una cosa che vorrei capire e che non è stata approfondita. MI scuso perché ho recuperato solo in differita e per ora ne ho veduta poco più della metà, ma sul punto si è palesemente glissato.

Bertani è stato chiaro che nel 2017/2018 la mannaia stava per cadere sul settimanale: okay, qualcuno sa spiegarmi esattamente cosa sia successo in quel periodo per avere corso un simile rischio e quale sia stato lo stimolo che, a partire dal 2018/2019 ha salvato il giornale?

Non ditemi solo il cambio di direttore: magari un po' più di precisione non guasta...

A me vengono in mente gli ultimi sei mesi disastrosi, con tutto il rispetto, della gestione De Poli, dei quali ricordo solo due storie meritevoli: "La ballata del Topo Salato" all'inizio, e in conclusione "PK: Droidi". Possibile che quei sei mesi, totalmente diversi dalla linea editoriale De Poli precedente, peraltro, avessero segnato così tanto il destino del fumetto?

Credo che la risposta sia proprio il cambio di direttore. Credo inoltre che sia la prima volta che qualcuno del Topo dice esplicitamente che Valentina è stata "allontanata". Era un po' quello che tutti sospettavamo...
Non so Photomas se sei già arrivato a sentire questa affermazione.

Non ditemi solo il cambio di direttore: magari un po' più di precisione non guasta...

Anche perché, se non vado errato, almeno fino alla saga estiva di Zio Paperone del 2019 il Topo in quei mesi è stato ancora 100% De Poli. Le prima storie veramente bertaniane sono cominciate ad apparire verso l'autunno, con il nuovo ciclo di Paperinik e soprattutto Foglie Rosse che ha aperto le frontiere al nuovo modo di narrare (ma anche quelle apparivano ancora in un mix tra storie della nuova direzione e quelle acquistate dalla vecchia).

EDIT Comunque l'effetto novità, anche semplicemente supportato dal cambio del nome del direttore, può incidere... E ricordiamo anche che fin da subito ha rivoluzionato le copertine, cosa da non sottovalutare. Le cover dell'era bertaniana sono quasi tutte dei piccoli capolavori e sembrano proprio dire "acquistami"