La storia di apertura di questo numero di Topolino ci presenta una situazione classica, con un Paperone che, grazie alla sua inventiva ed al supporto di Archimede, si lancia in un' avventura utile ad incrementare il suo patrimonio. Se l'idea è classica ed è classico il suo svolgimento, l'esito della vicenda vuole essere moderno, anzi contemporaneo, con il richiamo ai reality dei nostri tempi. La storia è gradevole, anche grazie ai deliziosi disegni di Leoni; mi domando però se, letta fra vent'anni, il riferimento ad una situazione così prettamente contingente, e cioè ad un reality televisivo ben preciso, non farà perdere punti alla storia, cosa che non accade mai, invece, con le storie di Cimino.
Riguardo alla storia con Paperinik, mi aspettavo una storia dal registro più "serio", vista la copertina che richiama un po' la figura del Paperinik vendicatore, per poi scoprire che trattasi invece di vicenda trattata in chiave umoristica: è comunque una bella storia, con un villain interessante.
La terza storia ha un effetto inizialmente straniante, perchè non è usuale vedere Topolino cimentarsi in situazioni di carattere domestico o comunque di vita quotidiana. Una volta accettato, l'esperimento non è poi così male: se proprio vogliamo dirla tutta, la vicenda accentua anzi l'immagine un po' pesante del Topolino perfettino su cui spesso abbiamo discusso in questo forum.
Veramente interessante, infine, l'ultima storia; c'è tutto: il richiamo agli avi improbabili di Pippo con le loro altrettanto improbabili invenzioni, Il Topolino razionale a fianco dell'amico "beatamente innocente", gli altri amici dell'universo di Topolinia a fare corona alla vicenda, ed uno spruzzo di tensione e di inquietudine intorno alla figura dell'ammiratrice di Pippo, sulla quale aleggia per tutta la storia un'aura di ambiguità che si chiarirà solo nel finale.
Carine le storie brevi, ed interessante l'articolo sul sito Aranzulla.