Appunto! Non è vero che è culturalmente troppo distante! Anche il sushi, il ramen e il cus cus lo sono ma li mangiamo, dunque perché non i gatti? Il gatto tra l'altro è ottimo per chi è a dieta: una carne gustosa ma povera di grassi!
Ormai i programmi tv sulla cucina ci insegnano che non bisogna più stupirsi di niente, quindi mi auguro di non scandalizzare nessuno con la mia misera opinione...
Mah, guarda, io questo non credo, anche perchè il gatto è un cacciatore e in quanto tale ha una serie di organi e muscoli più sviluppati rispetto algli animali normalmente classificati come "preda". nella misura in cui laddove le ghiandole secernono determinati ormoni nel felino tali sostanze sono completamente differenti, e vanno ad alterare quello che potrebbe essere il gusto. tanto più che da quanto si evince dalla conoscenza storico geografica che abbiamo oggi in Europa non abbiamo esempi di popolazioni autoctone (dell'oriente e soprattutto dell'Africa Nera, patria dei grandi felini) adoperino tali animali a scopi alimentari.
Certo, immagino che per una tribù ferma a un livello di sviluppo che noi definiremmo arcaico, non ci siano molte possibilità di catturare un felino di 1 quintale e mezzo usando bastoni a punta, rudimentali archi e pietre taglienti, specie considerando la rapidità di movimento dei vari leoni, tigri, leopardi/gheperdi e, spaziando, anche puma, giagiuari, gatti selvatici (presenti anche in Italia), ocelot, altre varietà appartenenti al sottordine Feliformia- Famiglia Felidae- Sottofamiglia Felinae. Tutti ovviamente accomunati dal genere carnivoro.
Del resto come si evince facilmente dall'immortale Wikipedia, i felidi (definizione superiore a felini, sebbene spesse volte tali nomi vengano impropriamente confusi o utilizzati in modo improprio):
I felidi primitivi si svilupparono nel corso dell'Oligocene, circa 30 milioni di anni fa, a partire da antenati simili a Viverridi (ad s. Palaeoprionodon e Stenoplesictis). Questi "gatti" arcaici, come Proailurus, rinvenuto in Francia, avevano un corpo lungo e zampe più corte rispetto ai felidi attuali; la dentatura, inoltre, era più primitiva. Erano però già presenti gli adattamenti per una vita parzialmente arboricola. Felidi successivi, come Pseudaelurus vissuto in Europa tra 20 e 9 milioni di anni fa, della taglia di un puma, sono spesso considerati gli antenati diretti delle forme attuali. Probabilmente il più vicino all'origine dei "gatti" odierni è Pristifelis, vissuto 12 milioni di anni fa e forse derivato da Styriofelis. La famiglia dei felidi produsse anche le cosiddette tigri dai denti a sciabola, riunite nella sottofamiglia Machairodontinae, caratterizzate dall'enorme sviluppo dei canini superiori. Vi furono anche altre forme meno note di incerta collocazione sistematica, come Dinofelis.
quindi tale genere fece la sua comparsa molto tempo prima degli umani sulla Terra,. Umani che comunque come universalmente noto sono riusciti a sovvertire una gerarchia che sembrava vederli svantaggiati in quanto sprovvisti di difese naturali, quali denti accentuati o artigli, se non addirittura il pelo per ripararsi dal freddo. Ordine ribaltato nel corso di un periodo relativamente breve, compreso sicuramente tra il periodo che va dal paleolitico medio, circa 200 000 anni fa, all'epoca odierna, che vede la comparsa in Africa orientale e la diversificazione della specie Homo sapiens. Sebbene fosse significativo il contributo dato allo sviuppo umano dal predecessore del Sapiens, il famso Homo neanderthaliensis, meglio conosciuto come Neandhertal (Prende il nome dalla valle di Neander, così chiamata in onore di Joachim Neander. Il termine Neanderthal, con "h", è corretto solo nel nome latino Homo neanderthalensis, in quanto nel tedesco moderno la parola tal (valle) ha perso la "h" che aveva in tedesco antico. L'area si trova presso Düsseldorf, in Germania, dove vennero ritrovati i primi resti fossil).
Del resto all'epoca non c'era varietà di procacciamento del cibo, per cui era facile che qualsiasi animale venisse cacciato, compreso i piccoli felidi i quali però hanno sempre costituito una risorsa per gli umani sin da quando (facciamo un salto in avanti di qualche millennio) l'uomo ha iniziato a navigare. per cui ha iniziato anche a trovare topi a saccheggiare le proprie provviste, e a qual punto l'animaletto si rivelò un alleato non certo come cibo, bensì come "cambusiere". Vogliamo perfino insinuare che l'America, nel 1492, poteva non essere scoperta dal genovese Colombo se sulla Nina, Pinta e Santa Maria non ci fossero stati gatti a proteggere le derrate alimentari dei marinai che si accingevano a scoprire il nuovo Mondo?
Certo, va anche considerato il trattamento che il gatto ebbe nei secoli bui del medioevo, epoca di eresia e caccia alle streghe, in cui i gatti venivano utilizzati come capro espiatorio per le pestilenze e additati di stregoneria. Anche se noi sappiamo che in realtà , cacciando i topi, contribuivano a debellarla. Che come sappiamo la trasmissione nell'uomo può avvenire attraverso la puntura delle pulci dei ratti (Xenopsylla cheopis), o tramite il morso dei ratti stessi o di altri roditori. La pulce dell'uomo ed i pidocchi, in forma minore, permettono di trasmettere la peste bubbonica anche da uomo ad uomo.
Per cui vista la natura dell'animale (che a differenza del cane ha sempre costituito una risorsa a livello domestico piuttosto che nella caccia, essendo il gatto un animale che caccia esclusivamente da solo) e la cultura tradizionale del Vecchio continente, ritengo inopportuno declassare tale bestiola ad alimento, in umido o in altre salse.