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Paperolimpiadi

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Kim Don-Ling
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PolliceSu   (7)

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PolliceSu   (7)
    Paperolimpiadi
    Giovedì 23 Apr 2020, 10:31:09
    Premessa. 15 anni fa ci lasciava il Maestro Romano Scarpa: questo è il mio contributo per continuare a ricordarlo.

    Io e Romano Scarpa
    Sono convinto di avere sempre letto fumetti, fin da piccolissimo. Il che vuol dire non avere ricordi nitidi della mia “prima volta”: nessun primo numero di Topolino, nessuna prima storia che mi ha catturato, nessun momento cruciale. I fumetti ci sono sempre stati.

    C’è però un ricordo che si staglia chiaro. Ogni anno, in primavera, mio papà mi portava a Expocartoon, la grande fiera di Roma negli anni Novanta. Arrivarci era un viaggio, ma che soddisfazione poi aggirarsi fra i padiglioni e gli stand… in particolare, uno di questi era una tappa fissa: quello dell’allora gloriosa Comic Art. Mentre mio papà acquistava non so che cosa, io rimanevo in contemplazione dei volumi gialli, cartonati, dei Capolavori Disney. Ogni anno avevo infatti l’occasione di portarne a casa uno, a causa del prezzo elevato (40.000 lire); così dovevo scegliere accuratamente quale, per non sprecare quella meravigliosa opportunità.

    Dopo un paio di anni di assestamento, riuscii a individuare il nome che più di ogni altro mi aveva regalato con le sue bellissime storie ore e ore di lettura e rilettura di quelle tavole in bianco e nero: Romano Scarpa. E ricordo quindi il me bimbetto che punta dritto lo stand e, rispondendo alla domanda dell'addetta, la incalza deciso: “ha qualcosa di Romano Scarpa?” La determinazione fu tale che la commessa, dopo un attimo di sbigottimento, ci fece uno sconto di 10.000 lire per premiare me, giovanissimo appassionato, che non vedeva l’ora di divorare nuove meravigliose avventure di quello che considererò sempre il più grande autore Disney.

    Io e le Paperolimpiadi
    Come i fumetti, anche lo sport è una mia grandissima passione dalla più tenera età. Non solo il calcio, ho sempre seguito ogni competizione possibile: i trionfi pallavolistici della "Generazione di fenomeni", le sfide tennistiche di Coppa Davis, le finals NBA con i Chicago Bulls di "Air" Jordan… e quale momento più simbolico delle Olimpiadi? La Disney sapeva bene di avere tanti giovani lettori appassionati di sport e nell'estate dei Giochi preparava puntuali albi a tema.

    Come primo nacque Topo Olimpiadi, realizzato per Barcellona 1992 con un curioso taroccamento della storia ideata in occasione di Los Angeles 1984; poi, contemporaneo ad Atlanta 1996 arrivò Disney Olimpiadi, che rispolverava nuovamente un’avventura di 8 anni prima, nata quindi per Seul 1988. Un albo dedicato a un’unica lunga storia, ambientata durante la più grande manifestazione sportiva mondiale: imperdibile. Lo comprai e lo divorai, lo lessi e lo rilessi, e ancora oggi sono qui a parlare delle Paperolimpiadi.

    Una storia sportiva (?)
    Già, ma quanto compaiono o vengono citate le Olimpiadi nel corso delle 250* tavole? Poco, pochissimo. Si dice che Scarpa non amasse le storie sportive e per certi versi ne abbiamo qui una perfetta rappresentazione. Eppure, come già era accaduto per i Mondiali di calcio del 1974, anche questa avventura diventa altamente identificativa dell'evento che celebra, pur terminando proprio quando i Giochi Olimpici, finalmente, stanno per iniziare.

    È pur vero che lo sport attraversa tutta la storia, rimanendo però soltanto di sfondo rispetto alla trama principale. Scarpa preferisce mostrarcelo nella sua versione più pura, quella in cui è ancora un divertimento per i ragazzi; quanto di più lontano, quindi, dalle competizioni che si svolgono sotto i riflettori dei massimi palcoscenici. Anzi, l’unica vera gara a cui assistiamo avviene in segreto, fra alcune impervie rocce coreane: una sfida che resterà sconosciuta al pubblico, ma dal valore molto più rilevante rispetto alla kermesse olimpica.

    C’è piuttosto, seminascosto fra le pieghe della storia, uno sguardo disincantato sulla grande esposizione mediatica a cui gli sportivi sono sottoposti, sul crescente interesse di televisioni e sponsor per un evento nato in origine come riservato ai dilettanti, e sulla frenesia degli spettatori di avere in anteprima più che mai notizie, immagini e risultati delle competizioni. Un’osservazione tanto corretta quanto anticipatrice dell'evoluzione della società contemporanea, in cui Internet e gli smartphone ci interconnettono tenendoci informati costantemente, minuto per minuto: uno scenario invero difficile da immaginare in un'epoca così vicina eppure così diversa, come quella di trent’anni fa.

    Ancora una volta dunque Scarpa si conferma autore in grado di vedere lontano, quasi avesse il dono della premonizione – e quale storia avrebbe potuto essere più appropriata per dimostrare questa sua qualità?

    Una storia romantica
    Le Paperolimpiadi, insomma, si caratterizzano come un’avventura molto più elaborata di una tipica storia sportiva. Sono molti i generi che si intrecciano nel corso della narrazione: accanto a spunti classici come l’indagine investigativa, l’invasione aliena, la sfida affaristica, se ne affianca uno sicuramente meno comune, ovvero la storia d’amore.
    Spesso precluso dalle sceneggiature a causa dell’intoccabile status quo a cui sono sottoposti gli standard characters disneyani, Scarpa affida a due personaggi - creati ex novo - il lato romantico della vicenda. È una storia semplice, ma commovente, quella che lega la nordcoreana Chen Dai-Lem e il sudcoreano Kim Don-Ling: innamorati fin da bambini, separati da una ottusa divisione politica, ritrovatisi miracolosamente in un’emozionante lieto fine.

    Kim e Chen sono però molto più di due fidanzati. Sono loro infatti i legittimi rappresentanti della terra che ospita i Giochi Olimpici nel 1988, la Corea. In poche, ma significative vignette, Scarpa ci mostra gli scontri armati che hanno insanguinato la penisola nel XX secolo e che hanno portato alla creazione di due nazioni, da un solo popolo. Il loro ricongiungimento diventa quindi simbolo di speranza per una riunificazione più importante per cui però, a tutt’oggi, non si intravedono concreti passi avanti.

    Una storia “scarpiana”
    È quest’ultimo un tratto tipico delle storie scarpiane: lo sviluppo narrativo di un ideale in cui i buoni sentimenti non siano solo fini a stessi, ma prevalgano e riescano a risolvere i conflitti presenti nel mondo che ci circonda. Forse un atteggiamento ingenuo, ma sicuramente nobile e di cui apprezzare l'inserimento in una storia destinata a intrattenere ed educare i giovani lettori di Topolino

    Non è comunque l'unico elemento caratteristico scarpiano che ritroviamo nelle Paperolimpiadi. Innanzitutto, nel corso degli otto episodi che compongono la storia, incontriamo praticamente l'intero cast di personaggi creati dall’autore veneziano: Brigitta, Filo Sganga, Bruto, Trudy, Plottigat, Sgrizzo*, perfino l’avvocato Cavillo Busillis, in una sorta di grande autocelebrazione della propria instancabile inventiva. Ma non finisce qui. Come antagonisti, tornano infatti in scena gli alieni già visti in Storie stellari: Paperobot contro i Paperoidi, indovinate scritta da chi.
    È un modo in cui Scarpa porta avanti la sua personale continuity. Citerebbe anche la sua Topolino e il ferro d’oro, ma la redazione, ritenendo questa nota troppo autoreferenziale, sbianchetta la battuta in cui Topolino e Paperone, ritrovandosi, ricordano la loro precedente avventura veneziana affrontata insieme.

    Già, perché oltre ad essere tutto quanto finora esposto, Paperolimpiadi è una grande storia corale, in cui trovano spazio topi e paperi, parte dello stesso universo disneyano, abitanti sì di due città diverse ma per nulla separati in compartimenti stagni: un altro principio cardine della narrativa scarpiana.

    Una storia incompleta*
    Per due volte ho inserito l'asterisco poco sopra, perché le vicissitudini editoriali di questa avventura meritano comunque di essere ricordate. Sull'albo di cui parlavo all’inizio del pezzo, la storia comparve monca di 6 tavole rispetto alla pubblicazione sulle pagine di Topolino, quelle nelle quali il duo Sgrizzo-Paperoga dà sfogo alla propria indole più distruttiva.

    Quello che allora in pochi sapevano era l'esistenza di una tavola, per la precisione l'ultima del terzo episodio, mai apparsa sul libretto ma presente nelle versioni estere. Una rivelazione di cui venni a conoscenza grazie all'amico Sprea e che, dopo una dimenticabile edizione “di pregio”, in cui veniva reintegrata questa tavola ma non 4 delle 6 già mancanti nel 1996, ha portato finalmente in edicola, all'interno della collana dedicata alla opera omnia di Romano Scarpa, la versione originale e completa della storia nelle sue 250 tavole.

    Io, Kim Don-Ling
    Era il 3 novembre 2014, e così scrivevo pochi giorni dopo
    sulle pagine del forum: "Cogliendo l'occasione offertami dalla tanto attesa pubblicazione integrale delle Paperolimpiadi, a oltre 25 anni dalla prima apparizione su Topolino, ho deciso di abbandonare il mio storico ma provvisorio nickname. […] se mai qualcuno se lo domandasse... perché Kim Don-Ling[…] Perché è un personaggio allegro, sportivo, ingenuo, romantico, coraggioso, onesto: non credo di possedere tutte queste doti, ma mi piacerebbe averle. Perché è un personaggio creato da Romano Scarpa, da me considerato il più grande Maestro disneyano (più di Barks e Gottfredson dai quali discende)."

    Insomma, non è solo un dato oggettivo come l'inarrivabile qualità delle sue avventure a legarmi a Romano Scarpa, ma anche un fattore soggettivo, quello di un autore che mi ha accompagnato fin da quando ero bambino, e continua a farlo anche oggi che utilizzo – forse impropriamente – il nome di un suo personaggio minore, che però mi è rimasto dentro fin dalla prima volta che l'ho incontrato.

    E che mi ha anche portato fortuna: proprio come lui, infatti, anche io ho trovato la mia Chen Dai-Lem, per non lasciarla più.

    Leggete, condividete e fate condividere la pagina principale dell'articolo:
    http://www.papersera.net/wp/2020/04/23/romano-scarpa-paperolimpiadi/
    « Ultima modifica: Giovedì 23 Apr 2020, 16:49:27 da Kim Don-Ling »
    "Se nato cigno nessuno ti trasformerà in avvoltoio"

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    Paper_Butler
    Gran Mogol
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    • Soffia il vento del sud...
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    PolliceSu   (2)
      Re:Paperolimpiadi
      Risposta #1: Giovedì 23 Apr 2020, 12:25:29
      Mi fa molto piacere la ripresa di questa sezione del forum, in occasione di una pur triste ricorrenza. Impressiona pensare che siano già passati quindici anni dalla scomparsa del Maestro (e cinque dalla nascita dello spazio "Romano Scarpa forever", che ne ricordava il decennale).

      Per questioni anagrafiche, ebbi la fortuna di gustare subito le "Paperolimpiadi", in occasione della prima uscita, settimana dopo settimana sul libretto. Come Kim, anche io, oltre che di fumetto Disney, ero appassionato di sport a 360 gradi e per me era fantastico trovare su "Topolino", e così a lungo, una storia del genere (seppure lo sport facesse appunto solo da cornice). La trama complessa e coinvolgente, i diversi piani di lettura, il cast quanto mai ampio e nuovi azzeccati personaggi hanno fatto sì che l'avventura sia rimasta indelebile nella memoria di tanti.

      Davvero interessante l'articolo di Kim, esaustivo e anche "sentito", ricco di informazioni sulla storia e al contempo "personale" (dall'infanzia a oggi). :)

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      Samu
      Visir di Papatoa
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      PolliceSu   (1)
        Re:Paperolimpiadi
        Risposta #2: Sabato 9 Lug 2022, 17:16:57
        Condivido in tutto e per tutto l'entusiasmo di Kim e di Paper_Butler a riguardo della bellezza delle Paperolimpiadi.
        Anche io, come Kim, ho letto la storia sul volumetto del '96 uscito in concomitanza con i giochi olimpici di Atlanta ma questo, a differenza dei miei due predecessori di questa discussione, è avvenuto appena una settimana fa.
        Ho infatti trovato l'albo Disney Olimpiadi in una delle mie consuete visite al mercatino dei fumetti di seconda mano e non appena ho visto che ristampava, al suo interno, questa grande storia scarpiana l'ho acquistato senza indugio.
        Certo, per "grande storia" - prima che la leggessi - potevo intendere soltanto la sua mole considerevole essendo una vicenda di oltre duecento tavole e tra l'altro tutta frutto di un solo autore, ai testi e ai disegni.
        Ma parlando di un Autore a dir poco straordinario nel suo modo di animare e creare storie con protagonisti i personaggi Disney, la speranza che mi ha spinto a comprare il volumetto senza esitare neanche per un momento era chiaramente quella di ritrovarmi una "grande storia" anche e soprattutto per la bellezza che ne avrai ricavato una volta finita di leggere.
        E ancora una volta, Romano mi ha emozionato!
        E l'emozione di cui parlo non riguarda solo il lato sentimentale della vicenda che emerge specialmente nella storia d'amore di Kim Don-Ling e Chen Dai-Lem e, per certi versi, anche nel bel rapporto che lega il giovane coreano all'anziana e prodigiosa Mae-Wang...
        Scarpa mi emoziona proprio per come riesce a farmi VIVERE le storie che racconta per narrazione e tramite immagini e la vicenda delle "Paperolimpiadi" rientra nel novero delle mie storie predilette del mio autore preferito di tutti i tempi!
        È un'avventura che si dipana coinvolgendo un nutrito cast di personaggi e dove figurano oltre ai classici Topolino, Paperino, Zio Paperone e nipotini anche gli scarpiani Bruto, Plottigat, Filo Sganga, Trudy, Brigitta... dando così vita ad una storia corale che parte dal ritiro di Archimede del prestigioso premio Snobbel nella fredda terra della "Norvezia" e che giunge a mettere in relazione tanti personaggi con i giochi olimpici di Seul '88 a fare solo da sfondo, adibiti a "palcoscenico" in cui i nostri hanno modo di muoversi e di dare sfogo della propria natura e del proprio carattere in maniera centrata e sempre intrigante.
        Sono giunto al termine della lettura pienamente soddisfatto di tutto quello che vi ho ritrovato all'interno di questa grande storia - tra cacce al tesoro, combattute storie d'amore che fungono da veicolo di speranza per un futuro che possa essere migliore e più fraterno per le due Coree, alleanze e meschinità tra furfanti matricolati, minacce dallo spazio, indagini investigative e tante altre cose belle.
        Tutte da leggere, da vivere e da amare accompagnati dalla Maestria imperitura e che scalda il cuore e l'anima di quell'autore meraviglioso che era, che è e che sarà sempre Romano Scarpa!  :heart:

         

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