Numero di media qualità.
Si parte con Fast Track Mickey, nonché la seconda prova di Claudio Sciarrone come autore completo e c'è da dire che questo primo episodio mi fa presumere che il buon Sciarrone si sia ripreso (come sceneggiatura) dopo Foglie Rosse, che mi aveva annoiato forse per il troppo protagonismo di Tip e Tap nella vicenda e una presenza molto marginale di Topolino [tanto che a volte in FR non si vedeva neanche il volto, come se Topolino non fosse al Top (scusate il gioco di parole...
) per essere protagonista insieme ai nipotini]. Qui invece la vera prospettiva ce l'ha Topolino, e mi fa davvero piacere che il protagonismo di questa trama in tutti gli episodi in teoria dovrebbe essere il gioco di squadra di Topolino, Orazio (di cui vediamo un ritorno appunto non marginale, cosa che mi pensare che verrà approfondito e ne sono contento), Basettoni e Tip e Tap, anziché le classiche storie in cui il Topastro è sempre protagonista da solo oppure come in Foglie Rosse lo sono solo TT.
Comunque, chiudendo il discorso sul protagonismo, la trama mi è davvero piaciuta (almeno per ora per il poco che si è visto in questo primo episodio):
Basettoni spiega a Topolino che a Topolinia, sull'enorme area di cantiere per la costruzione di una tangenziale, di notte vengono disputate delle gare illegali di auto da corsa. Quindi il Topo viene incaricato di partecipare a un torneo di automobilismo per acculturarsi in materia, in modo da poter battere in velocità e fregare questi criminali. Per farlo gli servirà l'aiuto di Orazio che dovrà sistemare un'auto molto vecchia e avrà bisogno di pezzi di ricambio, di cui forse Tip e Tap si potranno occupare del reperimento, considerando che anche loro sono ora più esperti nel campo dell'automobilismo visto che hanno un visore che garantisce l'esperienza di chi è alla guida...
Segue la terza storia su cinque del ciclo dell'economia, di cui ho alcune cosette da dire. Ricordo che il secondo episodio era decisamente migliore del primo, perché il primo era proprio secondo me senza una trama vera e propria. Qui invece, nel terzo la trama c'è e risulta interessante ma forse un filino troppo lunga per ciò che aveva da dire. Una cosa notevole è come venga spiegato in maniera semplice ma efficace che cosa siano le azioni finanziarie, sempre con qualche gag per non annoiare. Il problema forse è che ad annoiare c'è tutto il resto, nel senso che quando la trama è passata a parlare di
Zio Paperone che ricorda una determinata esperienza nel Klondike, si perde secondo me il significato riguardante la finanza che la storia dovrebbe avere (cosa che non succedeva nella seconda storia del ciclo, e neanche nella da me non apprezzata prima). So che in quella vicenda nel Klondike Paperone dava ai tre individui delle azioni (in modo che una minima parte dei futuri guadagni di Zio Paperone sarebbe stata loro), però il Klondike mi è sembrato totalmente fuori contesto in questa tipologia di argomento e, soprattutto, crea secondo me confusione sull'argomento economico affrontato, come lo crea ciò che Zio Paperone, Paperino e QQQ fanno quando non trovano una delle tre azioni che erano state restituite allo Zione: vanno a cercare i tre tipi e poi alla fine si scopre che la famosa azione è scomparsa per un motivo stupido, cioè è bruciata. Ciò per me non ha minimamente a che vedere con l'insegnamento che la storia vuole dare e magari è stato fatto solamente per allungare il brodo, perché altrimenti la storia sarebbe risultata troppo corta ma, più che altro, più corta delle altre storie del ciclo finanziario. Diciamo che per me questa storia avrebbe senso fino a prima che saltasse fuori il ricordo del Klondike, anche se in quel modo non ci sarebbe una vera e propria trama (come nel caso della prima storia del ciclo), ma almeno verrebbe comunque spiegato bene, in modo semplice e efficace, il concetto di azione (invece nella prima storia del ciclo neanche la spiegazione intuibile avevano inserito).
La storia successiva di Paperino è di media lunghezza e fa il giusto lavoro che una riempitiva dovrebbe fare: diverte e intrattiene senza annoiare. Quando, prima di leggere la storia, avevo intravisto tra le vignette un Paperino giovane con i capelli un po' scompigliati, ho avuto seriamente paura che ci fosse un collegamento con quella cicca di JDD. Invece no, per fortuna. E la storia è risultata godibilissima. La trama, molto semplice ma interessante, si incentra su
Paperino che, essendo un campione di un misto tra calcio e ping pong, partecipa insieme al suo vecchio allenatore di calcio a un torneo di questo particolare sport. C'è solo una pecca in questa storia. A un certo punto l'allenatore, da solo in spiaggia, incontra il coach di altri due partecipanti al torneo e lo minaccia di non ridargli più il suo vecchio premio che gli ha rubato, se non perderà volontariamente il torneo. Poi arrivano Paperino e i nipotini e questa brutta situazione su risolve in poche pagine. Ripeto: questa è l'unica cosa negativa di questa favolosa storia di intermezzo, che forse si sarebbe sviluppata meglio con più spazio, più pagine, magari togliendone alla storia della finanza.
Poi abbiamo una breve storiella di Gastone che non passa inosservata perché abbiamo l'esordio di un nuovo disegnatore su Topolino: Ivan Bigarella. Devo dire che ho apprezzato il suo stile di disegno: era molto... tridimensionale, non si se mi spiego bene. Comunque ripeto: mi è piaciuto. La storia invece non è niente di che in cui
Gastone viene scambiato per Pico e da lì partirà questa trama comica che sul momento fa ridere ma che è una di quelle storie che ti dimentichi facilmente secondo me.
L'altra breve del numero, che ha Pippo come protagonista, è risultata più divertente rispetto a quella con Gastone. Qui la situazione è paradossale:
Pippo vuole attirare le mosche in casa sua in modo che svolgano le faccende domestiche al posto suo... non ho mai sentito niente del genere ed è proprio questo che mi fa ridere e mi fa apprezzare questa breve storia.
Veniamo poi alla storia di chiusura che secondo me è anche la chiusura della qualità di questo numero, nel senso che per me si tratta della storia più brutta dell'albo. Ciò non significa che come storia sia brutta, ma in un numero mediamente buono come questa, è quella meno riuscita. Io non ho mai letto storie di questo ciclo dei tesori del grande blu, ma questa storia mi ha annoiato abbastanza e, come per la storia del ciclo dell'economia, risulta forse un po' troppo lunga per quello che ha da raccontare.
Zio Paperone è alla ricerca di un tesoro ma sarà costretto a cercarlo in un'isola di fronte a una spiaggia affollata di Paperopoli, quindi ci saranno occhi indiscreti a non farsi gli affari propri. Ci saranno addirittura i Bassotti (sai che novità!).
Dunque, in conclusione, ripeto, un numero di media qualità che però ha Fast Track Mickey che è decisamente sopra la media e mi dispiace dover aspettare due settimane per ogni episodio, come detto da Alex Bertani. In ogni caso lo consiglio appunto per Fast e per la storia di Paperino alle prese con il particolare sport, ma anche direi per la breve di Pippo che è talmente demenziale, che fa scoppiare dalle risate (almeno a me).