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Topolino 3383

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di Chen Dai-Lem

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Topolino 3383

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tang laoya
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    Re:Topolino 3383
    Risposta #30: Venerdì 25 Set 2020, 02:15:35
    è una coincidenza troppo grande
    Posso assolutamente capire l'obiezione, e tuttavia, per quanto mi riguarda, sono generalmente a favore dell'utilizzo di un personaggio già esistente o comunque già nominato, per quanto un poco stiracchiato nel contesto specifico, rispetto alla creazione di uno ex-novo. Dato lo sterminato bestiario disneiano succedutosi nei decenni, mi fa piacere incocciare in personaggi già conosciuti che offrono un guizzo argomentativo e narrativo in più rispetto alla comodità (e ignavia) di gettare ogni volta nella mischia un nuovo gallinaceo.
    Per restare al numero della settimana, per esempio, non mi sarebbe affatto dispiaciuto se il ragazzino che assiste Archimede nella guerriniana, fosse stato il medesimo corvetto che aiutò Paperone inventando dei piccoli ragnetti robot nel Dollaro Fatale (e d'altra parte la somiglianza grafica è palese, dove purtroppo i nomi invece non coincidono). Ecco, fosse stato utilizzato il medesimo character, avremmo forse oggi un nuovo personaggio, in questo modo invece solo altri due anonimi corvetti destinati a perdersi nella memoria.
    Mi avevano dato le mappe del percorso, ma nessuna idea circa i bizzarri paesaggi che avremmo attraversato durante lunghi mesi. - Per Nettuno Capitano! Con questa luna di sghimbescio gli sgombri cremisi fluttuano flessi!

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      Re:Topolino 3383
      Risposta #31: Venerdì 25 Set 2020, 08:52:52
      Molto velocemente un mio commento alla questione.

      La storia "Paperbridge" non mi sembra disegnata male, sul Topo ho visto ben di peggio ma non voglio alimentare critiche già espresse altrove.
      Inoltre nel suo complesso, trovo sia qualche grado più in alto delle altre storie degli ultimi 2-3 numeri.

      Non sono d'accordo sulla critica alle automobili.
      Potrebbero non essere accettabili in un fumetto realistico (ma anche in quel campo si sono visti orrori come la Citroen DS di Ginko su Diabolik che è sempre stata disegnata in modo orrendo), ma insomma...su un Topolino ricco di 313 e quant'altro quelle berline vanno più che bene.
      E non sono d'accordo sul fatto che sarebbe fuori luogo restare sul "realismo a metà" che in un fumetto di paperi è inevitabile per definizione.

      Detto ciò non ho grande interesse per queste saghe e preferirei qualche bella storia di Paperinik come quelle di un tempo, ma è chiaro che ciò è dettato dalla mia storia personale di "antico" lettore disneyano, la stessa formazione che mi fa apprezzare le storie di Casty.

      E' comunque comprensibile il risentimento di chi passa ore e ore chino su una scrivania a disegnare o a lambiccarsi il cervello per farsi venire qualche buona idea.
      Anche la mia critica fatta a Panaro (sul thread di Topolino 3381) ha generato risentimento nello stesso che infatti non ha risposto né alla mia replica maggiormente argomentata(*), né ad un messaggio che gli ho scritto privatamente.

      Un tempo l'autore di fumetti era, nel bene e nel male, un essere oscuro anche laddove ne veniva indicato il nome come sulle pubblicazioni Bonelli.
      Oggi è oggetto di venerazione e odio come ogni popstar che si rispetti, perché di ciò si tratta. e come ogni popstar messa su qualche altare mediatico fa spesso esercizio di spocchia e supponenza.

      (*)https://www.papersera.net/forum/index.php/topic,17179.msg575796.html#msg575796

      « Ultima modifica: Venerdì 25 Set 2020, 09:09:25 da MarioCX »
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        Re:Topolino 3383
        Risposta #32: Venerdì 25 Set 2020, 09:45:34
        Reputo che una storia sia composta di tanti elementi ma il punto focale è e resta la trama, i suoi sviluppi e il cosa voglia esprimere e raccontare.
        Problemi di elementi non coerenti con l'ambientazione possono darmi e dare fastidio ma se sono orpelli/scelte estetiche/scelte linguistiche per esprimere in maniera più semplice e concreta la trama per il lettore... li bypasso e non mi interessano proprio.

        Che dei ricchi nobili inglesi avessero automobili e non carri mi pare abbastanza coerente con la ricercatezza di uno status quo sociale più elevato rispetto al resto del popolo e che questo fosse un mezzo ambito anche dai ricchi "decaduti" perché l'apparenza è più importante di qualunque altra cosa. Quella tipologia di automobile non esisteva all'epoca? Ne prendo atto ma ci passo oltre visto che la storia non si focalizza sulle automobili, ma sulla crescita di un giovane rampollo inglese.

        Rampollo che da bambino aveva notato delle incongruenze della nobiltà al punto da voler essere un novello Robin Hood ma che crescendo in quella società, con quella nobiltà, con quegli amici si sia lasciato trascinare al punto da cambiare diammetralmente, al pensare da adolescente che alla fine da solo non poteva cambiare il mondo e omologarsi ai suoi compagni è una triste realtà.
        Il fatto che qualcosa di quel bambino sia rimasto e che esca fuori man mano anche se la paura di essere fuori dal suo gruppo di amici, di non essere più omologato agli altri lo trattiene... mi pare un concetto molto interessante e inesplorato.

        Citarmi come poco più di citazioni personaggi di vecchie storie, fornendo loro un background li rende interessanti anche se nulla vieta di leggere le vecchie storie pensando che queste nuove non siano mai avvenute se non sono piaciute.

        Il fatto che vediamo il personaggio misterioso finale, sapendo che ha avrà dei ruoli  anche nella serie di Fantomius, e che ne ha già avuti fornendoci può farci capire meglio il cosa sia successo nella serie di Fantomius e anche questo lo trovo potenzialmente interessante (anche se per come è presentato mi ha convinto poco ma tocca aspettare per giudicare). Cosa che rende Paperbridge nei fatti un prequel di Fantomius e il dubbio che ho è quanto siano interconnessi (leggasi come gli eventi narrati qui forniranno solo un maggior background o saranno propedeutici ad aventi futuri?) ma questo solo il tempo potrà dircelo.

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          Re:Topolino 3383
          Risposta #33: Venerdì 25 Set 2020, 10:14:02
          Ho cancellato il messaggio di Amedeo. Cerchiamo di mantenerci se possibile IT.

          Ciò che avviene fuori dal forum non dovrebbe coinvolgere questa discussione.

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          Gumi
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            Re:Topolino 3383
            Risposta #34: Venerdì 25 Set 2020, 12:04:25
            E in che modo questo post, walecs, è in topic? Perché scrivere ciò sotto al post di un moderatore che chiedeva di non commentare ciò che avviene il altri lidi?

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              Re:Topolino 3383
              Risposta #35: Venerdì 25 Set 2020, 12:06:22
              Poichè vedo che la discussione si infiamma, cercherò di essere il più equilibrato possibile.
              Premetto che sono un ammiratore di Gervasio e generalmente le sue storie mi piacciono molto, ma proprio per questo non lesino critiche le pochissime volte che mi delude. Per dirla tutta, Paperinik, tutto cominciò così per me è stata un errore.
              In generale, però, vedo che le critiche che gli vengono mosse vertono su elementi che di per se non sono nè difetti nè pregi, ma solo legittime scelte d'approccio che possono piacere o meno.
              Il fatto che Gervasio fin dai suoi esordi abbia dimostrato di voler ricorrere ad un tipo di narrativa seriale, sulla falasariga delle serie Tv o delle piattaforme streaming, o degli universi condivisi al cinema, e che questa caratteristica si sia poi andata a ben inserire nella linea della direzione Bertani, è indubbio. Detto questo: cosa vi ha fatto di male questo tipo di narrazione? Non vi piace? Legittimo, anche io non smanio, tanto è vero che non guardo quasi mai le serie odierne e non ho mai seguito gli universi cinematici, tuttavia siamo ai gusti personali. Ad altri, a moltissimi, questo approccio piace, o non si sarebbe diffuso fino a generalizzarsi. Ed è naturale che il fumetto Disney, se vuole sopravvivere e non ridursi a prodotto per nostalgici, debba adeguarsi alle esigenze del pubblico. Non è il modo di fare fumetto tipico della tradizione disneyana? Ma quante volte si è rinnovato il fumetto Disney, proprio per rimanere vivo e vitale?
              Altro aspetto criticato è l'approccio "donrosiano" di Gervasio, e qui la polemica diventa un riflesso dell'eterna e ormai ammorbante contesa su Don Rosa. Anche qui, si tratta di gusti. La continuity a partire dai classici può non piacere, può essere considerata un' inaccettabile bestemmia contro i maestri immortali, o può invece piacere perchè è un gioco divertente per l'appassionato "che sa", e può dare un rassicurante sentimento di "essere a casa". E' indubbio che una grossissima fetta di pubblico sia del secondo avviso, altrimenti Gervasio non avrebbe suscitato tanto interesse. Anche qui ha avuto quanto meno il merito di aver capito e intercettato i gusti di una parte importante del pubblico, che non è certo una cosa secondaria per chi realizza un prodotto di intrattenimento.
              Io penso che Gervasio abbia dato vita ad un approccio innovativo e vincente coniugando questi due elementi, dando vita a qualcosa che è al tempo stesso al passo coi tempi e, grazie ai riferimenti a Martina & C. che a tanti fanno storcere il naso, legato alla tradizione più autentica del fumetto Disney. La stessa scelta di Fantomius come protagonista si colloca su questa linea di faglia: Fantomius è di fatto un personaggio inventato da lui, ma a partire da elementi tratti dalle prime storie di Paperinik. In questo è veramente molto abile.
              Quanto alle storie, anche io sono ancora in attesa del capolavoro, ma, a parte pochissime eccezioni (come quella succitata), sono, a mio avviso, ben scritte e divertenti, il che non è poco, e la mitologia che sta costruendo è, sempre a mio avviso, appassionante.
              Veniamo a Paperbridge: una buona storia, che racconta una vicenda non banale toccando temi come il bullismo, le disparità sociali, l'insofferenza alle regole del proprio ceto, il dilemma fra la lealtà al proprio gruppo di appartenenza e quella a sentimenti come l'amore e l'amicizia, e scusate se è poco. La vicenda è stata ben costruita, ben caratterizzati i personaggi e ben dosati i riferimenti filologici (il professore cattivo avrebbe potuto chiamarsi in altro modo, e la storia avrebbe funzionato lo stesso, ma chiamandolo Krimen lo si è arricchito di ulteriori potenziali sviluppi. Lo ritroveremo contro Fantomius?). Anche l'apparizione inaspettata nel cliffhanger non mi ha così scombussolato: buttare in scena un personaggio che apparentemente non c'entra nell'ultima inquadratura dell'ultimo episodio di stagione è un espediente che fa parte del mestiere nella narrazione seriale e non mi scandalizza. Il giudizio lo si dovrà dare piuttosto sul modo in cui il personaggio sarà trattato nella prossima "stagione", ma non vedo perchè non essere fiducioso.
              Sono quindi soddisfatto e mi complimento con l'autore per questa nuova prova positiva.
              « Ultima modifica: Venerdì 25 Set 2020, 15:32:14 da paolo87 »

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                Risposta #36: Venerdì 25 Set 2020, 13:17:56
                Ma infatti, a parte tutta questa baraonda qualcuno che avesse commentato le altre storie? Io devo ancora acquistare il 3383, speravo di leggere qualche feedback su Minni-prêt-à-porter.
                ex Paperinik il Templare e Volkabug, inventore dell'Immergrün; prima niubbo, poi lurkatore, adesso utente affezionato; secondo la monetazione antica TEMPLI*PAPERINICUS*E*PAPERIBUS*MIRUM

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                  Risposta #37: Venerdì 25 Set 2020, 13:49:12
                  Ma infatti, a parte tutta questa baraonda qualcuno che avesse commentato le altre storie?

                  Posso fare un azzardo?
                  Forse perché Paperbridge resta comunque la storia focale (migliore?), mentre il resto…come lo potrei definire senza urtare nessuno?
                  Facciamo così, ognuno completi la frase come meglio crede.
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                    Re:Topolino 3383
                    Risposta #38: Venerdì 25 Set 2020, 14:31:16
                    Ammazza quanto scrivete  :o

                    Come ogni venerdì è online la puntata settimanale del The Fisbio Show, buona visione: https://youtu.be/g9DveZYo7NY  ;D


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                      Re:Topolino 3383
                      Risposta #39: Venerdì 25 Set 2020, 14:40:13
                      Forse perché Paperbridge resta comunque la storia focale (migliore?), mentre il resto…come lo potrei definire senza urtare nessuno?
                      Facciamo così, ognuno completi la frase come meglio crede.

                      Commento davvero illuminante, ora sì che posso valutare l'acquisto dopo aver ascoltato un valido parere. Vabbè, mi sa che questi tre euro glieli do anche stavolta.


                      Come ogni venerdì è online la puntata settimanale del The Fisbio Show, buona visione: https://youtu.be/g9DveZYo7NY  ;D

                      Almeno... top!
                      « Ultima modifica: Venerdì 25 Set 2020, 14:41:50 da Volkabug »
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                        Re:Topolino 3383
                        Risposta #40: Venerdì 25 Set 2020, 15:28:08
                        Volkabug, ti rispondo io: Minni pret-a-porter è una serie con potenzialità, solo che siamo ancora in una fase introduttiva. Tuttavia è sacrosanto dare risalto alla fidanzata di Topolino.
                        Per il resto ho trovato molto spassosa la storia di Pesce e Bertolucci, che parodizza i monster movie di annicinquantesca memoria,  così come la storia di Panaro che parte da un presupposto non originale ma si sviluppa fra gag divertenti,  illustrate da un Guerrini sempre monumentale. Geniali i quadretti che ha menzionato tang nel topic sulla lirica nel fumetto Disney.
                        Anche la storia finale si difende bene, riprendendo un classico stilema ciminiano con le disavventure dei paperi alla ricerca di un tesoro.

                        Le critiche a Paperbridge ovviamente sono eccessive e motivate con i piedi, per usare un'espressione gentile.
                        If you can dream it, you can do it.

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                        MarioCX
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                          Re:Topolino 3383
                          Risposta #41: Venerdì 25 Set 2020, 15:41:11
                          Le critiche a Paperbridge ovviamente sono eccessive e motivate con i piedi, per usare un'espressione gentile.

                          Credo anch'io siano eccessive, però apprezzo molto la capacità di sintesi e tendono ad annoiarmi filippiche interminabili che richiedono risposte altrettanto labirintiche.
                          Mi piace chi scrive poco (diciamo "il giusto") facendosi capire senza dettagliare fino allo sfinimento, in fondo più per convincere che per effettiva necessità di chiarezza.
                          E' un'osservazione generale non particolarmente attinente agli scambi di opinioni in questo thread.

                          Per cui sono dell'opinione opposta: possiamo non condividerle, ma le critiche a Paperbridge sono state motivate con un piglio ed un dettaglio al limite della ridondanza.
                          Fin troppo bene direi.
                          Poi ci possono non piacere, ma non è il caso di definirle scritte "con i piedi".
                          « Ultima modifica: Venerdì 25 Set 2020, 16:07:47 da MarioCX »
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                            Risposta #42: Venerdì 25 Set 2020, 16:36:01
                            Recensione Topolino 3383


                             Si conclude in questo numero Paperbridge, la serie in cinque puntate scritta e disegnata da Marco Gervasio che ci ha tenuto compagnia nelle scorse settimane e a cui è dedicata anche la copertina di Andrea Freccero. È giunto quindi il momento di tirare le somme. La storia ad una prima lettura risulta abbastanza riuscita anche grazie alle suggestive atmosfere del college e delle confraternite, che molta presa hanno nell’immaginario collettivo. I colori rétro, già ampiamente usati in tutta la saga di Fantomius, non fanno che aumentare la sensazione di mistero. I problemi sorgono però se vogliamo scavare un pochino sotto la patina.

                             Ci rendiamo conto, infatti, che – come purtroppo a volte capita nelle storie dell’autore – la trama scorre via senza particolari colpi di scena e senza essere approfondita al meglio. Un esempio a supporto di quella che è comunque un’impressione personale è la scoperta, avvenuta nello scorso episodio, che riguarda il Professor Krimen, guida e mentore della Confraternita dei Mascherati. Ebbene, il personaggio, chiaro riferimento a una classica storia di Guido Martina, non viene in alcun modo introdotto nel corso della trama, quindi la sua rivelazione non sortisce alcun effetto nello spettatore e finisce per diventare un po’ una citazione fine a sé stessa. E non è l’unico caso, basti pensare alla ripresa del “sursum corda” o alla comparsa di un noto personaggio nell’ultima vignetta; un cliffhanger che apre ad un secondo ciclo di storie, ma che al contempo sembra messo lì solo per far spalancare la bocca ai lettori.

                             La sensazione è che l’autore sia sempre più impegnato in una insistente ricerca di una continuity fra le sue storie e quelle dei suoi predecessori, nell’incessante inseguimento del fuoco d’artificio, e tralasci poi di sviluppare la trama, che ha anche un buon potenziale ma non riesce ad esplodere. Anche i personaggi sono abbastanza stereotipati: da una parte abbiamo i ricchi arroganti, dall’altra i poveri intelligenti, da un lato il bene e dall’altro il male, ma in una divisione talmente netta, talmente sottolineata che risulta un pochino stucchevole. Nel mezzo si posiziona Quacky, ricco e arrogante all’inizio, che grazie anche al nuovo amico Tommy e all’amore per la sorella di quest’ultimo cambia e si posiziona in una sorta di limbo, indeciso se fare la cosa giusta o rimanere fedele ai vecchi amici. Anche questa sua evoluzione appare però un po’ casuale perché non viene approfondito molto il rapporto di amicizia con Tommy.

                             
                            L’enigma da risolvere…

                            Il fatto che poi nessuno dei due (giovani paperi promettenti, iscritti ad un college prestigioso) riesca a decifrare inizialmente il Libro degli errori lascia sconcertati (le cose poi che vi sono scritte non suscitano neanche un qualche effetto comico). Detto questo non ci troviamo sicuramente di fronte ad una brutta storia ma, appunto, forse sarebbe preferibile una citazione in meno e un po’ più di attenzione ai dettagli.

                             Prosegue in questo numero anche la nuova serie Minni prêt-à-porter sceneggiata da Valentina Camerini, con la prima parte dell’episodio In passerella ragazze, disegnata da Marco Mazzarello. Minni deve aiutare l’amica stilista Betty a realizzare una collezione di moda per partecipare ad una importante sfilata in un grande centro commerciale. Purtroppo come spesso accade, Betty, sotto pressione, attraversa un blocco creativo e tocca a Minni aiutarla, riportandola ai tempi della scuola, quando creare era ancora solo un divertimento e non un lavoro. La sfilata ha quindi luogo, ma la puntata si interrompe proprio sul più bello e non sappiamo se la collezione creata dalle due amiche sarà apprezzata da pubblico e critici oppure no. La storia è molto carina, la trama semplice ma fresca e, come già detto la settimana scorsa, ricorda un po’ le atmosfere di Minni & Company, storico mensile degli anni Novanta dedicato a un pubblico per la maggior parte femminile. Bella l’idea poi di concludere l’episodio lasciando un po’ di suspense nei lettori che dovranno attendere una settimana per conoscere l’esito della sfilata.

                             Paperino e l’effetto Ingordzilla (Pesce/Bertolucci) vede Ciccio ingigantito per errore da un’invenzione di Archimede e i danni, ahilui!, ricadono sul parente più ricco della pigra oca: Paperon de’ Paperoni. La storia è molto carina, richiama le sensazioni dei grandi giganti delle pellicole, da Godzilla appunto (a cui il titolo fa riferimento) a King Kong, ma l’effetto finale risulta molto mitigato trattandosi di Ciccio, il più mansueto e goloso personaggio di Paperopoli, un po’ come nel film Tesoro, mi si è allargato il ragazzino, commedia fantascientifica degli anni Novanta (sequel di Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi) dove era un pupone gigante a “terrorizzare” la città.

                             
                            Fumetto e cinema a confronto

                             In L’assistente talentuoso (Panaro/Guerrini), Archimede, oberato come sempre di lavoro, mette un annuncio per cercare un nuovo assistente e, quando finalmente lo trova, trascura un pochino il suo fedele amico Edi. La storia è semplice, portata avanti di mestiere, e scorre via liscia dall’inizio alla fine.

                             
                            Notare le divertenti citazioni musicali riadattate per Archimede!

                             Vita da rock band: Registrare un disco (Salati/Urbano) assolve al suo ruolo di breve, presentandoci tutti gli step che servono per arrivare ad avere una registrazione professionale completa, conditi con qualche simpatica gag.

                             Zio Paperone e il dedalo invisibile (Moscato/Vian), infine, è una classica avventura di Paperone e nipoti che, di ritorno da un viaggio a Diafanovia, si imbattono in un castello invisibile e si mettono alla ricerca del tesoro di Ottico VIII; purtroppo non sono gli unici ad essere sulle tracce del prezioso forziere. I disegni di Vian ci restituiscono un’atmosfera un po’ inquietante, soprattutto nella caratterizzazione dei nemici.

                             Passando ai redazionali, proseguono anche in questo numero i reportage dedicati ai viaggi e al mondo della natura: questa volta la meta è la giungla del Borneo.

                             In conclusione, ricordiamo che nell’editoriale il Direttore Bertani ci prepara ad una nuova serie ambientata nella Roma repubblicana da lui ideata in collaborazione con Matteo Venerus e con i disegni di Emmanuele Baccinelli, in partenza proprio sulle pagine di Topolino la prossima settimana. Nello stesso numero farà il suo esordio anche Licia Troisi (nota scrittrice fantasy a cui è dedicato anche un articolo) in coppia con Francesco Artibani.



                            Voto del recensore: 3/5
                            Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
                            https://www.papersera.net/wp/2020/09/25/topolino-3383/
                            "Un libro es un espejo y solo podemos encontrar en él lo que ya llevamos dentro"
                            - Carlos Ruiz Zafón -

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                            Carlo Panaro
                            Pifferosauro Uranifago
                            PolliceSu   (13)

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                              Re:Topolino 3383
                              Risposta #43: Venerdì 25 Set 2020, 18:30:59

                              Anche la mia critica fatta a Panaro (sul thread di Topolino 3381) ha generato risentimento nello stesso che infatti non ha risposto né alla mia replica maggiormente argomentata(*), né ad un messaggio che gli ho scritto privatamente.

                              Un tempo l'autore di fumetti era, nel bene e nel male, un essere oscuro anche laddove ne veniva indicato il nome come sulle pubblicazioni Bonelli.
                              Oggi è oggetto di venerazione e odio come ogni popstar che si rispetti, perché di ciò si tratta. e come ogni popstar messa su qualche altare mediatico fa spesso esercizio di spocchia e supponenza.

                              (*)https://www.papersera.net/forum/index.php/topic,17179.msg575796.html#msg575796

                              Ciao MarioCX,
                              mi spiace ma, per quanto mi riguarda, sei completamente fuori strada. Da parte mia, ti garantisco che non c'è stato alcun tipo di risentimento nei tuoi confronti: come ho già scritto, rispetto e accetto da sempre le opinioni di tutti gli utenti del forum. Sono iscritto al Papersera fin quasi dall'inizio e, chi mi conosce e legge da parecchi anni, sa bene che sono sempre stato rispettoso e garbato con tutti. Nel tuo caso, non ti ho risposto semplicemente perchè pensavo che il tuo fosse un commento alla mia precisazione, un semplice, amichevole e molto cordiale scambio di opinioni, non credevo che implicasse una mia nuova risposta. Ho preso atto di quanto tu hai scritto e terrò conto della tua opinione.
                              In quanto alla birra, ti ringrazio di cuore, Savona e La Spezia non sono proprio vicinissime ma, se avessimo occasione di incontrarci, sarebbe sicuramente un piacere scambiare quattro chiacchiere con un affezionato lettore come te, anche se dovrei virare su un caffè perchè... sono astemio!  :))
                              Ti saluto con simpata, ti auguro buon weekend e, come sempre, buon Topolino!  :)

                              *

                              MarioCX
                              Diabolico Vendicatore
                              PolliceSu

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                                Re:Topolino 3383
                                Risposta #44: Venerdì 25 Set 2020, 20:30:53
                                Ciao MarioCX,
                                mi spiace ma, per quanto mi riguarda, sei completamente fuori strada. Da parte mia, ti garantisco che non c'è stato alcun tipo di risentimento nei tuoi confronti...

                                Ciao Carlo,

                                molto meglio così, ero sinceramente spiaciuto del presunto urto che il tuo silenzio mi faceva temere ancora in essere.
                                Allora appena ci saranno possibili spostamenti diciamo "più sereni", aspettati un mio MP di invito birresco (o caffettesco)...però questa volta rispondimi!

                                Buon week end e buon Topolino anche a te!
                                Mario
                                 
                                ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

                                 

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