Tenevo a fare i complimenti all'accoppiata Panaro-Guerrini per l'ottima
Zio Paperone e il risparmio assoluto.
Per quanto riguarda la trama i complimenti sono sicuramente per una storia che ha il pregio di essere classica nel senso più positivo del termine.
Panaro è riuscito in questo caso a imbastire un intreccio che ti avvolge nell'utilizzo di situazioni note (il risparmio, i giornali nel parco, brigitta), ma che allo stesso non scade mai nel banale. Anche se a un certo punto inizi a capire come andrà a finire, questa previsione non rovina la lettura e anzi si prova una certa soddisfazione nel vedere messi al loro posto i personaggi più antipatici e veder celebrato chi lo merita. Ottima anche la chiosa finale. Sono spesso critico, in silenzio, ma quando c'è da fare un complimento lo faccio sempre molto volentieri.
Ma ciò che più mi spinge a scrivere questo commento sono i bellissimi disegni di
Francesco Guerrini. E visto che non è sempre facile andare a dire nel generale cosa convince di un disegnatore ho selezionato una tavola per me particolarmente esplicativa:
Questa è una tavola per me straordinaria. Ma andiamo per gradi.
Vignetta 1 e 2 Paperone discute con miss paperett e lo fa inquadrato da due punti differenti, il secondo da dietro, in penombra e senza sfondo.
Vignetta 3: vista laterale da dietro il cartello "divieto di strega" che fa ridere già da solo: cartello decentrato e tagliato, ma che comunque lascia al lettore la possibilità di intuire l'immagine.
Vignetta 4, il capolavoro: vista dall'alto Dietro il cancello, che quindi è in ombra, e la scritta è al contrario. Come fosse una telecamera che anticipa Paperone. Cancello bellissimo.
Vignetta 5 (doppia): stavolta abbiamo una vista dal basso (e da dietro lo zione) con sfondo dettagliatissimo. In primo piano stavolta c'è il tizio che dà da mangiare ai piccioni, anche se ZP è al centro della scena. Notare i particolari come l'ombreggiatura dei piedini della panchina, il passero completamente in ombra sotto la stessa, o anche il piccione che guarda malissimo l'uomo che sparge le briciole.
Ma de che stamo a parlà.
E il tutto senza andare nemmeno, per il momento, ad analizzare la bellezza dei personaggi, che magari non tutti (ma chi?) apprezzano.
Ma una bella storia importante, da apertura numero, a Guerrini quando la diamo?
Poche altre parole sul resto del numero:
Vertigo a me non è dispiaciuta. anche se per l'atmosfera inquietante che doveva avere non ho trovato adeguati i disegni di Panaro. Mi è dispiaciuto ritrovare un po' il macchianera ladro di polli che si fa beccare come un fessacchione. Non mi ha convinto la storia muta, nè quella con i personaggi di X factor.
Ho trovato francamente inquietante, ma nel senso di non riuscita, la storia con il
Detective Donald Duck (non bastava Paperino, serviva inventarsi la cosa del detective? Era di tutto un altro livello la serie di Vito, con una ambientazione diversa e il riuscitissimo utilizzo di Paperetta come assistente), mentre invece mi è sembrato che Gagnor si sia trovato coinvolto nella storia di
Area 15, e mi è sembrato raccontasse qualcosa che conosce bene, forse anche con spunti personali, perché il tutto è risultato sentito e credibile. I disegni di Ermetti mi piacciono sempre molto.