Ieri sera, una sconfitta che definire un suicidio è pure poco. Cominciamo parlando di Ibra, che amo alla follia per averci resuscitato, ma che sarebbe anche ora che a quarant'anni suonati la smettesse di fare queste sceneggiate. O almeno, le faccia, ma poi tenga a freno le gambe e eviti di fare falli così idioti per i quali sai già che ti beccherai un'ammonizione. Proseguiamo con Leao e quella sua strepitosa scivolata con cui ha atterrato Barella in area. Mi piacerebbe sapere cosa ti deve passare per la testa per fare un intervento così stupido in area di rigore. Purtroppo è quello che succede quando soffri, comprensibilmente, come un cane e anche gli attaccanti devono ripiegare a dare una mano in difesa. Salvo Tatarusanu, che ha fatto una serie di ottimi interventi (di cui uno davvero superlativo, che, forse, neanche Donnarumma sarebbe riuscito a emulare) e Romagnoli, che è riuscito a contenere egregiamente Lukaku, a differenza del derby d'andata dove avevamo sofferto non poco la fisicità del belga. Non male Tomori, subito aggressivo e rabbioso, Dalot impresentabile, soprattutto nel primo tempo, Meite imbarazzante, le cui impressionanti doti tecniche sono confermate dal fatto che se anche il Maestro Giampaolo ha voluto disfarsene, un motivo ci sarà. Kessie generoso come sempre ma, ieri sera, approssimativo e superficiale, Saelemaekers un ectoplasma, Rebic ha sbagliato Pioli a metterlo in campo. Insomma, il succo del discorso è che per lo scudetto, finchè commetteremo queste ingenuità, siamo ancora troppo immaturi.
Piccola curiosità sul fronte arbitri: nonostante la sostituzione di un arbitro sia una fattispecie rarissima, l'ultima volta che accadde in Serie A, ad agosto 2017, in un Benevento - Bologna, a subentrare all'arbitro Calvarese fu, come ieri sera, Chiffi.