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Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale

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    Re:Almanacco Topolino (Nuova Serie) - Discussione Generale
    Risposta #345: Martedì 8 Nov 2022, 09:23:20
    Recensione Almanacco Topolino 10


     La nuova edizione dell’Almanacco Topolino arriva alla prima doppia cifra e finalmente mostra quella maturità che inseguiva da parecchio, di cui abbiamo visto i veri prodromi nello scorso numero. Siamo quindi di fronte ad un miglioramento della metodologia di selezione e di presentazione delle storie. L’Almanacco, quindi, presenta finalmente le caratteristiche di una pubblicazione filologicamente curata.

     E lo fa partendo dalla copertina, il vero biglietto da visita di un albo a fumetti. I disegni di Emmanuele Baccinelli e i colori di Mario Perrotta offrono una rivisitazione della copertina (di Marco Rota) dell’Almanacco Topolino 282 del giugno 1980, in un autentico tripudio di dinamismo e colori dell’autunno.

     La selezione odierna si apre con la solita storia superstar, sempre ripresa dalle precedenti edizioni dell’Almanacco, ma con una novità: tornano, infatti, le alternanze tra pagine a colori e in bianco e nero, come nelle versioni originali delle storie. Una fortunata ripresa che ben si adatta a questo classico, Zio Paperone e il colpo del soldone (Barosso-Barosso/Bottaro). Una storia dove si mischiano la commedia degli equivoci, le fortunate coincidenze e i colpi di scena, magistralmente messi in piedi dai maestri fratelli assieme all’ironia grafica del maestro Bottaro (del quale si apprezzano moltissimo i disegni a china). Un ottimo inizio di lettura.

     La sezione delle storie inedite si muove moltissimo tra i Paesi Bassi e il nord Europa, dove domina il filo conduttore della festività di Halloween. A partire da Paperino e Della – Il primo Halloween (Geradts/Pérez), che però cerca di giocare moltissimo con la situazione equivoca di cui molto spesso si caratterizzano alcune storie a tema. I disegni “soffici” di Carmen Pérez sono apprezzabili e in netto contrasto con i colori dell’ambientazione.

     
    L’evento scatenante della storia

     Un corpo celeste che sta per impattare sulla Terra, un piano per sventare la minaccia, l’unione delle forze tra magia e scienza, la disperazione e la suspence, e infine il ritorno alla normalità. No, non stiamo parlando di Minaccia dallo spazio, ma del suo antecedente, Paperino in: Addio a tutto quanto (Korhonen/Santanach Hernandez), storia in due tempi che anticipa di più di venti anni la saga topolinesca dell’estate 2022.

     Paperino parte alla ricerca di Paperone, scomparso da diverse settimane, e scopre che viene aiutato da Amelia per rimediare ad un terribile incantesimo. La storia sembra già letta, appunto, ma è molto dinamica e rapida nelle sequenze, benché alcune delle soluzioni offerte convincano fino ad un certo punto (un razzo per accalappiare il meteorite?). I disegni di Tino Santanach Hernandez (al suo esordio su questo Almanacco) comunque sono apprezzabili per il loro classicismo e per il dinamismo che sprigionano. Sicuramente, una storia memorabile e che riesce ad attirare l’attenzione.

     Il tema Halloween prosegue con una breve olandese di appena due pagine. I Sette Nani e le strane visite (Moe/Ramón Bernado) riprende il tema del classico Disney d’animazione Biancaneve e i Sette Nani (1937), e traspone alcune iconiche scene nelle prime vignette. Solo nella seconda tavola viene inserito l’elemento di disturbo, che viene chiarito nella vignetta finale. Non eccellente come svolgimento, ma i disegni hanno un tratto molto pulito e dinamico al contempo, impreziosendo perfino i rimandi al film.

     
    It’s Duckin’ time!

     Zio Paperone e Paperino in: Una notte da fantasmi (Schmickl/Cavazzano) è un altro esempio di come l’arte del maestro veneziano abbia trovato il giusto riconoscimento anche all’estero. La storia vede come antagonista Hugh de’ Paperoni, detto Schiumatore. Il capitano torna in forma di spirito e cavalcando il suo veliero fantasma, come un sosia dell’Olandese Volante, per reclamare la sua dentiera d’oro, venduta da Paperone per poter avviare gli scavi in quel di Butte, Montana (quarto capitolo della Saga).

     La storia parte bene e ha un soggetto interessante, ma presto si perde proprio nella ricerca della dentiera (inspiegabilmente in bocca ad un altro tizio) e nei tentativi di recuperarla maldestramente. In alcune vignette, i disegni di Cavazzano si presentano con dettagli che sembrano ricordare sia Barks, sia Rota (come nel caso del veliero fantasma sulle onde), sia infine Bottaro (gli spiriti di Paperone e Paperino deformati), conferendo alla storia una sua piccola dignità.

     
    Il solito Topolino Perfettino! Ah, no…

     Un’altra storia di Halloween a tema equivoco è Scherzetti da strega (Leever e van der Harst/Pérez e Fernández), dove compare la piccola Minima, nipote di Amelia. Storia dove sicuramente gli effetti della magia sono ironicamente inseriti al posto degli scherzetti classici di Halloween, ma la parte centrale è quella più lunga, forse troppo sentimentale, e quella che determina il soggetto della storia. I disegni e le ambientazioni sono ottimi e appaiono molto più caldi di quel che dovrebbe essere.

     Chiude questa sezione Topolino e lo specchio magico (Solstrand/Fecchi). No, nessun coinvolgimento dello specchio magico di Biancaneve, ma solo uno “specchio fintamente rivelatore” del proprio carattere. Storia dove la suggestione e l’insicurezza di Topolino sono chiarite da Minni mentre monta una Billy (sì, la mitica libreria). Non esaltante come storia, ma anche qui i disegni sono ottimi e hanno quello spunto classico che impreziosisce l’arte dell’artista italiano.

     Almanacco presenta in questo albo anche una storia con protagonista Archimede Pitagorico, il folle inventore paperopolese, di cui a maggio di quest’anno si sono celebrati i primi 70 anni. Curiosa soprattutto l’intervista a Barks che viene riportata nell’editoriale antecedente la storia, dove l’Uomo dei Paperi spiega la creazione del personaggio e le differenze con tutti gli altri paperi.

     La follia dell’inventore torna, per così dire, alle origini con La solita, vecchia roba, sceneggiata e disegnata da William Van Horn, dove Archimede si confronta con un inventore alieno su chi dei due abbia inventato l’invenzione più particolare. Una storia che ricalca moltissimo lo spirito di Barks, non solo nei disegni ma anche nella trama e nello svolgimento.

     
    Comincia la sfida tra i mondi!

     Un piccolo scrigno delle meraviglie lo troviamo con l’ultima sezione che precede l’altra storia “superstar”. Il filo conduttore è quello del rapporto tra Disney e il mondo latinoamericano, che negli anni Quaranta ha caratterizzato la produzione di film, corti e anche di fumetti. Si apre con due storie autoconclusive di una tavola, tratte dal settimanale Good Housekeeping e che adattano due bellissimi cortometraggi d’animazione di Saludos Amigos, Lake Titicaca e Pedro, entrambe disegnate da Hank Porter. Due piccoli gioielli in bicromia che eguagliano la bellezza dei rispettivi corti di derivazione. Una inaspettata, ma graditissima proposta, che speriamo possa avere seguito su queste pagine.

     E la sezione latinoamericana non poteva non proporre anche un classico del fumetto Disney, Zio Paperone e l’oro di Pizarro (testi e disegni di Carl Barks). Non la prima storia dove i Paperi esplorano il mondo andino, ma quella che mette a confronto il moderno e l’antico, idealizzando la presenza di discendenti degli Incas non influenzati dal mondo contemporaneo, e proponendo anche un messaggio ecologista nel finale. Un altro gradito ritorno sulle pagine di Almanacco.

     Chiude infine l’albo Pippo e il maniero del prozio Veniero (Barosso e Barosso/Carpi). Storia che, anche in questo caso, viene presentata con l’alternanza delle tavole colorate e in bianco e nero, ma dove queste ultime permettono di apprezzare le ambientazioni lugubri e gotiche del maestro genovese. Un giallo d’altri tempi, dove le sparizioni e gli intrighi tengono col fiato sospeso fino all’ultimo, mentre il finale permette al lettore di tirare un sospiro di sollievo. Decisamente apprezzabile e ben congegnata.

     In definitiva, l’albo della “maturità” di questa nuova edizione di Almanacco Topolino fa ben sperare per il futuro. Le storie, anche se non pienamente apprezzabili dal punto di vista della trama, sono comunque compensate dai disegni e, al contempo, si ritrovano ad essere anche affiancate da autentici gioielli fumettistici, che rendono ancor più prezioso l’albo stesso. Un risultato sperato e atteso, che sicuramente attirerà e conforterà molti lettori.



    Voto del recensore: 4.5/5
    Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
    https://www.papersera.net/wp/2022/11/08/almanacco-topolino-10/

      Re:Almanacco Topolino (Nuova Serie) - Discussione Generale
      Risposta #346: Domenica 13 Nov 2022, 16:24:22
      Concordo pienamente con l'ottima recensione, anche se per me la piena maturità della testata è stata raggiunta con il numero precedente, dalla composizione perfettamente equilibrata, mentre l'albo di ottobre presente sì ottime storie, se non conclamati capolavori, ma le inedite mi sono apparse mediamente più deboli rispetto al numero agostano.
      Certamente, debole non è l'aggettivo corretto per descrivere "Zio Paperone e il colpo del soldone", avventura solidamente umoristica firmata dai fratelli Barosso che, nel 1964, hanno il merito di introdurre il personaggio di Amelia, creato da Barks nel 1961, in storie di produzione italiana, rendendola l'avversaria temibile, ingegnosa e astuta del magnate paperopolese in una serie di riuscitissime avventure. La vicenda proposta in apertura dell'albo non fa eccezione, irresistibile com'è nel suo ritmo indiavolato e frenetico, costellato da situazioni surreali e squisitamente comiche. Come dimenticare la temibile banda costituita da Maria la tenebrosa, Joe il vecchio e lo Smilzo? Come trattenere le risa davanti agli esilaranti contorcimenti dei disgraziati colpiti dalla magia di Amelia, che si dimenano a ritmo di Charleston o di Boogie-Woogie? La storia è ulteriormente impreziosita da un Bottaro in ottima forma, il cui tratto dinamico, fortemente umoristico e filologico accompagna alla perfezione i toni dell'avventura, concedendosi il vezzo di raffigurare Gastone con una capigliatura più sbarazzina del solito.
      Dopo la consueta one-page con protagonisti i giovanissimi Paperino e Della, questa volta alle prese con uno sketch riguardante Halloween, approdiamo a un'ambiziosa storia in due puntate, proveniente dalle fucine creative della scandinava Egmont. La trama imbastita da Kari Korhonen è chiaramente ispirata ad alcuni disaster movie di discreta fama cinematografica( oltre che richiamare nel tema una lunga storia corale apparsa su Topolino pochi mesi fa), ma si rivela priva di mordente, eccettuate alcune sparute scene dai toni fanta-apocalittici. Contrariamente alla nostrana "Minaccia dallo spazio", che si articolava su cinque puntate e due prequel, "Paperino in: Addio a tutto quanto" consta di appena una ventina di tavole, quindi gli spunti narrativi sono maggiormente limitati, ma non è questo il punto. A parte la sottilmente inquietante sequenza iniziale, con la preoccupazione per la scomparsa di Zio Paperone, la restante parte della storia si rivela inverosimile, inconcludente e mal congegnata, con l'inserimento di Amelia che appare alquanto forzato ed evitabile ai fini della trama. Buoni i disegni di Tino Santanach Hernandez, di evidente ispirazione barksiana. Si prosegue con la breve "I sette Nani e le strane visite", riempitiva che si rivela gradevole ma nulla più, che però ha il pregio di riportare l'ambientazione di Biancaneve , ottimamente resa dal tratto filologicamente accurato di Bernado, sull'Almanacco, in una storia di produzione olandese. A seguire troviamo "Zio Paperone e Paperino in: Una notte da fantasmi", la cui trama, al netto di un buon inizio e della riproposizione di Hugh lo Schiumatore, si rivela ben presto banale e monocorde. Non altrettanto si può dire dei disegni di Cavazzano, come suo solito sontuoso, che ci delizia con quadruple sontuose e riferimenti grafici alle celebri deformazioni di Bottaro. Assolutamente dimenticabile la successiva "Scherzetti da strega", mentre "Topolino e lo specchio magico" rivela i difetti già riscontrati in precedenza: buon incipit che decade nel finale, e disegni di un Massimo Fecchi al suo apice, espressivo e dettagliato.
      Gustata la simpatica "Archimede in-La solita, vecchia roba" del bravo William Van Horn, ecco due autentici gioiellini autoconclusivi pubblicati a loro tempo sulla rivista Good Housekeeping, illustrati da Hank Porter con splendide tonalità tempera.
      "Zio Paperone e l'oro di Pizarro" è una classica caccia al tesoro di matrice barksiana. Piccola gemma, generalmente sottovalutata all'interno dell'enorme corpus di storie del Maestro dell'Oregon, questa vicenda è ricca di riferimenti storici, etnografici e geografici che le attribuiscono un fascino ulteriormente valorizzato dalle splendide tavole di ambientazione sudamericana.
      Il numero si chiude con l'ottima "Pippo e il maniero del prozio Veniero", firmata ancora dai Barosso bros ai testi, mentre i disegni sono affidati al Maestro Giovan Battista Carpi, insuperabile nel rendere con la sua consueta perizia grafica le atmosfere tenebrose richieste da questo giallo abbastanza semplice, ma ottimamente strutturato.
      Oh! Date un posto al cimitero...Yùuuuuu! Al mio cuore di vaquero...Yùuu! Egli è morto e lascia sola, uèeeee! La sua casa, la cavalla e la pistola, uèeee!

        Re:Almanacco Topolino (Nuova Serie) - Discussione Generale
        Risposta #347: Martedì 29 Nov 2022, 00:33:09
        Con il consueto ritardo lascio qui le mie impressioni su questo Almanacco Topolino numero 10  :-)
        Questo decimo numero dell'Almanacco Topolino si apre con l'editoriale di Davide Del Gusto che, oltre ad indicare le particolari suggestioni delle storie scelte per compilare l'indice, introduce le motivazioni dietro alla scelta di riproporre le storie nell'originale alternanza del bianco e nero. Una spiegazione magari utile anche a chi acquista abitualmente i Grandi Classici Disney....
        Ma passiamo ora a valutare le storie nel dettaglio:
        - "Zio Paperone e il colpo del soldone" è una storia che sprizza sano classicismo da tutti i pori: dialoghi arguti, siparietti comici legati a situazioni quasi grottesche (vogliamo parlare del tedesco che dice "fuoki artificiali per festa di Pieticrotta (che starebbe per Piedigrotta) ?  :rotfl: :rotfl:) e disegni di un Bottaro altamente comunicativo !
        Storia molto semplice (almeno sembra all'apparenza) che basa il funzionamento su una trama molto lineare ma per questo molto riuscita in tutta la sua naturalezza, oltre ad essere molto importante perché segna il primo incontro di sempre tra Amelia e Gastone (che qui vediamo con un look molto particolare..).
        Dopo un secondo editoriale che introduce sia le ristampe che le storie inedite dell'albo si continua con:
        - La one-page con Paperino e Della, intitolata "Il primo Halloween", è davvero riuscita ed ha realmente un che di lugubre, soprattutto pensando al gusto dei "realistici" dolcetti mangiati dai fratellini...
        - "Paperino in: Addio a tutto quanto" dimostra ancora una volta la bravura e la fervida fantasia di Kari Korhonen che imbastisce una trama particolare che fa l'occhiolino ai classici film apocalittici alla "Armageddon" ma con l'aggiunta dei consueti colpi da matto di Zio Paperone. Tino Santanach Hernandez usa un tratto classicheggiante nelle sue tavole che hanno quel quid in più nel rappresentare le varie espressioni dei paperi in azione (soprattutto gli isterismi indotti dalla paura e le traveggole di Amelia dopo la caduta finale).
        - Davvero riuscita la variazione a tema Halloween che possiamo trovare nella brevissima storia dedicata a Biancaneve e i 7 nani che, date le esperienze, non riescono a cogliere lo spirito goliardico della festività. Le tavole, molto comunicative in quanto ad impostazione "registica", hanno il potere di mettere in mostra il loro ardore ma anche tutta la fifa che da sempre li contraddistingue...
        - "Zio Paperone e Paperino in: una notte da fantasmi" è una ten-page che parte da un'idea molto valida ma, anche funzionando bene così come presentata, avrebbe meritato maggior respiro nella stesura. Le gag concepite sono carine ma piuttosto compresse nelle poche tavole a disposizione. Comunque un'avventura spettrale ben contestualizzata nel tema di Halloween con un Cavazzano recente e a noi inedito che mostra delle tavole in cui coniuga il suo consueto tratto con alcune scelte stilistiche innovative e, in alcuni casi, persino spiazzanti (ad esempio nelle vignette festaiole di pagina 59 si rivedono facilmente alcuni aspetti allucinogeni delle tavole psichedeliche e "tirate" del miglior Bottaro).
        - In "Scherzetti da strega" si può apprezzare, ancora una volta di più, la fortunata abitudine della scuola olandese nello sfruttare in pieno il cast paperopolese in tutta la sua profondità. Qui abbiamo Emy, Ely ed Evy che in una notte di Halloween interagiscono e socializzano con Minima, la nipote della più temuta Amelia. Bello il finale ed il messaggio di fondo che ne deriva.
        - "Topolino e lo specchio magico" è un piccolo gioiello ! In sole 6 pagine unisce gli splendidi disegni di un bravissimo Fecchi (la sua regia sulle tavole e le espressioni che sa dare a Topolino sono mirabili) ad una trama che in poche cose tenta di smontare la fama da "perfettino" di cui il pubblico spesso incolpa Topolino e che inconsciamente lui stesso tende a riconoscersi. E ci riesce ! Il discorso di Minni riporta Topolino a vedere chiare le cose e offre una bella lezione anche a tutti noi lettori.
        - Prosegue con una storia di William Van Horn l'iniziativa di ristampare sull'Almanacco tutte le storie tributo a Carl Barks che furono ospitate nel volume "Bark's Friends". Qui troviamo un Archimede alle prese con un simpatico e grintoso inventore alieno  con il quale tiene una gara di creatività. La rapidità delle sequenze, la strampalata concorrenza e la bellezza dei disegni in stile Barks hanno come risultato una storia molto godibile nel complesso.
        - Interessanti ai fini collezionistici, soprattutto per la comparazione con il reparto dell'animazione visiva disneyana, le due one-page tratte da "Saludos Amigos". Completa il tutto un ottimo redazionale che svela diversi particolari sulla vita di Walt Disney e sugli eventi che portarono alla produzione di due pellicole "minori" ma molto amate dai fans: "Saludos Amigos" e "I tre Caballeros".
        - Magari essendo mezzo matto ma ho sempre trovato "Zio Paperone e l'oro di Pizarro" non una delle avventure più riuscite del Maestro Barks. Questo perché ho sempre faticato a stare dietro alle scene che, valutandole bene, non ispirano una totale concatenazione logica. Sembrano una serie di eventi consecutivi ai quali manca un'amalgama spontanea che possa allietare la lettura. Ovviamente parliamo sempre di una storia di ottimo livello, di disegni magnifici ma in una mia ipotetica classifica questa avventura non occuperebbe i primi posti...
        - "Pippo e il maniero del prozio Veniero" è il classico giallo in stile Barosso che unisce delle trame intricate con situazioni sciocche ed esilaranti ("Quel Bill ha il lampo lento"..  :rotfl: :rotfl:). Qui Pippo viene delineato letteralmente attanagliato dal terrore, tanto da condizionare in alcuni momenti lo stesso Topolino.
        Il finale, anche se piuttosto telefonato, riesce ugualmente a completare un buon risultato. Ai disegni un uso dei neri magistrale, le chine sospinte ed il tratteggio tipico delle notti nebbiose esaltano in modo inequivocabile la bravura di un Carpi smisuratamente bravo !
        In conclusione mi sento di promuovere senza nessun dubbio questo numero che, valutandolo nell'insieme, non pecca in nessuna storia. L'aggiunta di ottimi redazionali e di una copertina molto allegra e ricca di movimento partecipano ad elevare questo decimo numero come uno dei migliori fin qui pubblicati.
        Veramente grandi complimenti !

        Io sono un cattivo... e questo è bello! Io non sarò mai un buono e questo non è brutto! Io non vorrei essere nessun altro... a parte me.

        *

        Paolodan3
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          Re:Almanacco Topolino (Nuova Serie) - Discussione Generale
          Risposta #348: Mercoledì 7 Dic 2022, 20:22:12
          Buonasera, vi lascio l'indice di Almanacco 11:

          Un Natale francese   art.
          Topolino in "Il ritorno di Babbo Natale"
          La leggenda di Topoletto e Pippozzo
          Natale, ricchi magnati e paperi fortunati   art.
          Topolino, Pippo e lo speciale incontro natalizio   inedita in Italia
          Le gioie della slitta   inedita in Italia
          Gastone e i riflettori invernali   inedita in Italia
          Paperino in: Vacanze sul Monte Orso   inedita in Italia
          I diari di Paperone: La prima avventura   inedita in Italia
          Buon compleanno, Paperone!   art.
          Zio Paperone - Le candele di compleanno
          Nonna Papera e la trappola
          Paperino e la ghiacciata dei dollari
          Paperino e la ghiacciata di dollari
          75 anni di incredibile buona sorte   art.
          Ritratto di un papero

          Testi di: Davide Del Gusto

          Buona lettura, per quello che sembrerebbe un numero molto vario ...
          « Ultima modifica: Venerdì 9 Dic 2022, 02:22:51 da Paolodan3 »

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            Risposta #349: Venerdì 16 Dic 2022, 00:01:44
            Sembra da Anteprima un aumento di prezzo non indifferente a 5.90€. Per molti un refuso, io temo sia vero. Visto che ogni mese aumentano i prezzi di tutte le testate, ogni volta che guardo una cosa c è un prezzo diverso.

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            mari_comix
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              Risposta #350: Venerdì 23 Dic 2022, 11:38:29
              Sto leggendo l’almanacco n.11 e sono alla terza storia, mi sta piacendo tantissimo non me lo aspettavo, molto interessante e le storie di Natale sono proprio magiche.. 🎄

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                Re:Almanacco Topolino (Nuova Serie) - Discussione Generale
                Risposta #351: Venerdì 23 Dic 2022, 17:01:53
                Davvero un ottimo numero, auguro a chi ne ha preso le redini di risollevare questa testata, puntando sempre su un'alta qualità.

                  Re:Almanacco Topolino (Nuova Serie) - Discussione Generale
                  Risposta #352: Mercoledì 28 Dic 2022, 17:04:43
                  Uno dei numeri migliori, ottima la scelta di puntare anche sul materiale francese, bellissima come sempre la cover

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                    Re:Almanacco Topolino (Nuova Serie) - Discussione Generale
                    Risposta #353: Giovedì 29 Dic 2022, 14:21:56
                    Numero riuscitissimo quello dicembrino dell'Almanacco, che in un colpo solo omaggia la festività natalizie e festeggia i settantacinque anni dall'esordio di due iconici personaggi del firmamento disneyano: Paperone de' Paperoni e Gastone.
                    Il numero parte ottimamente, con una selezione di chicche provenienti dal mercato francese che da un lato commemorano la memoria dello sceneggiatore Francois Corteggiani, recentemente scomparso, dall'altra offrono un inedito spaccato della produzione di Claude Marin, misconosciuto in Italia. La storia d'apertura, "Topolino in Il ritorno di Babbo Natale", gode dei disegni di un Cavazzano in forma smagliante, capace con il suo tratto di supportare al meglio la sceneggiatura brillante e un po' magica di Corteggiani. Le successive due, " La leggenda di Topoletto e Pippozzo" e " Topolino, Pippo e lo strano incontro natalizio", firmate dalla premiata ditta Corteggiani/ Marin, sono vicende piacevolissime nella loro semplicità, con un pizzico di ingenuità fanciullesca che non stona mai a Natale. Claude Marin è autore di pregevoli disegni di stampo classico, in alcuni casi pare riprendere fisionomie e pose gottfredsoniane con alcuni guizzi innovativi e moderni.
                    Le successive "Le gioie della slitta" e "Gastone e i riflettori invernali" sono senza dubbio storie modeste, pure riescono a strappare un sorriso nella loro sobrietà. Il loro vero punto di forza sono i disegni, dinamici e guizzanti per Goorhuis, di stampo squisitamente barksiano nel caso di Marco Rota.
                    "Paperino in Vacanze sul Monte orso" è una piccola perla sia per la trama, ben congegnata con gustosi riferimenti a Christmas in Bear Mountain di Barks e a Christmas Carol di Dickens, sia per i testi, brillanti e umoristici, ma soprattutto per il tratto guizzante, dinamico , dettagliato di Peinado: una gioia per gli occhi.
                    Giudizio invece abbastanza negativo per I diari di Paperone: trovo inutile il raffazzonato tentativo di Korhonen di inserirsi forzatamente all'interno della continuità barks-donrosiana, infarcendo queste avventure con continui riferimenti ad essa ma negandone al contempo lo spirito, e non saranno queste modeste vicende a mutare il mio giudizio in proposito.
                    Dopo aver riso di gusto davanti alla deliziosa autoconclusiva di Barks e aver ammirato il primo Paperone made in USA in questa breve di Thompson, arriviamo ai pezzi forti del numero.
                    "Paperino e la ghiacciata dei dollari" di Carl Barks: non solo segna il debutto del Deposito e la seconda apparizione della Banda Bassotti, ma questa tenpage è pure un capolavoro di per sé per il piglio beffardo della narrazione, il ritmo dinamico, i dialoghi sulfurei e pepati, i disegni curati e impareggiabili nel definire la recitazione dei personaggi! Da leggere, rileggere e conservare.
                    "Paperino e la ghiacciata di dollari" non raggiunge il livello della sua omonima, ma è comunque ottima. Godetevi lo spietato Paperone e il lessico dirompente di Martina, e i disegni squisitamente taliaferriani del primo Bottaro.
                    "Gastone- Ritratto di un papero" è l'altro capolavoro del numero. Ferioli riesce a condensare in dodici tavole umorismo, avventura, satira ( sull'arte moderna), riflessioni sui personaggi. Il tutto unito a un tratto moderno ma con rimandi retrò a Lost in the Andes e Luck of the North, capisaldi barksiani.
                    Insomma, anplen di festeggiamenti per un numero quasi perfetto, da massimo dei voti, in quanto riesce a coniugare passato e moderno, rarità e bellezza.
                    Oh! Date un posto al cimitero...Yùuuuuu! Al mio cuore di vaquero...Yùuu! Egli è morto e lascia sola, uèeeee! La sua casa, la cavalla e la pistola, uèeee!

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                      Re:Almanacco Topolino (Nuova Serie) - Discussione Generale
                      Risposta #354: Giovedì 29 Dic 2022, 17:25:29
                      Numero riuscitissimo quello dicembrino dell'Almanacco, che in un colpo solo omaggia la festività natalizie e festeggia i settantacinque anni dall'esordio di due iconici personaggi del firmamento disneyano: Paperone de' Paperoni e Gastone.
                      Il numero parte ottimamente, con una selezione di chicche provenienti dal mercato francese che da un lato commemorano la memoria dello sceneggiatore Francois Corteggiani, recentemente scomparso, dall'altra offrono un inedito spaccato della produzione di Claude Marin, misconosciuto in Italia. La storia d'apertura, "Topolino in Il ritorno di Babbo Natale", gode dei disegni di un Cavazzano in forma smagliante, capace con il suo tratto di supportare al meglio la sceneggiatura brillante e un po' magica di Corteggiani. Le successive due, " La leggenda di Topoletto e Pippozzo" e " Topolino, Pippo e lo strano incontro natalizio", firmate dalla premiata ditta Corteggiani/ Marin, sono vicende piacevolissime nella loro semplicità, con un pizzico di ingenuità fanciullesca che non stona mai a Natale. Claude Marin è autore di pregevoli disegni di stampo classico, in alcuni casi pare riprendere fisionomie e pose gottfredsoniane con alcuni guizzi innovativi e moderni.
                      Le successive "Le gioie della slitta" e "Gastone e i riflettori invernali" sono senza dubbio storie modeste, pure riescono a strappare un sorriso nella loro sobrietà. Il loro vero punto di forza sono i disegni, dinamici e guizzanti per Goorhuis, di stampo squisitamente barksiano nel caso di Marco Rota.
                      "Paperino in Vacanze sul Monte orso" è una piccola perla sia per la trama, ben congegnata con gustosi riferimenti a Christmas in Bear Mountain di Barks e a Christmas Carol di Dickens, sia per i testi, brillanti e umoristici, ma soprattutto per il tratto guizzante, dinamico , dettagliato di Peinado: una gioia per gli occhi.
                      Giudizio invece abbastanza negativo per I diari di Paperone: trovo inutile il raffazzonato tentativo di Korhonen di inserirsi forzatamente all'interno della continuità barks-donrosiana, infarcendo queste avventure con continui riferimenti ad essa ma negandone al contempo lo spirito, e non saranno queste modeste vicende a mutare il mio giudizio in proposito.
                      Dopo aver riso di gusto davanti alla deliziosa autoconclusiva di Barks e aver ammirato il primo Paperone made in USA in questa breve di Thompson, arriviamo ai pezzi forti del numero.
                      "Paperino e la ghiacciata dei dollari" di Carl Barks: non solo segna il debutto del Deposito e la seconda apparizione della Banda Bassotti, ma questa tenpage è pure un capolavoro di per sé per il piglio beffardo della narrazione, il ritmo dinamico, i dialoghi sulfurei e pepati, i disegni curati e impareggiabili nel definire la recitazione dei personaggi! Da leggere, rileggere e conservare.
                      "Paperino e la ghiacciata di dollari" non raggiunge il livello della sua omonima, ma è comunque ottima. Godetevi lo spietato Paperone e il lessico dirompente di Martina, e i disegni squisitamente taliaferriani del primo Bottaro.
                      "Gastone- Ritratto di un papero" è l'altro capolavoro del numero. Ferioli riesce a condensare in dodici tavole umorismo, avventura, satira ( sull'arte moderna), riflessioni sui personaggi. Il tutto unito a un tratto moderno ma con rimandi retrò a Lost in the Andes e Luck of the North, capisaldi barksiani.
                      Insomma, anplen di festeggiamenti per un numero quasi perfetto, da massimo dei voti, in quanto riesce a coniugare passato e moderno, rarità e bellezza.

                      A completezza di una recensione i cui giudizi concordo pressoché davvero in pieno, si sottolinea come la pubblicazione, tranne un paio di tavole in bianco e nero, abbia ripreso la sua veste a colori.

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                        Re:Almanacco Topolino (Nuova Serie) - Discussione Generale
                        Risposta #355: Giovedì 29 Dic 2022, 23:41:01
                        Oggi recuperato in fumetteria il 3 4 5 7 10, mi mancano il 2 6 8 9. Per il prossimo che uscirà a febbraio chissà.. l’aumento di prezzo è un indice negativo per noi e la testata

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                          Re:Almanacco Topolino (Nuova Serie) - Discussione Generale
                          Risposta #356: Lunedì 2 Gen 2023, 18:05:39
                          Ieri ho finito il n.11 ho letto con molta calma per gustarmelo ed è stato un gran numero natalizio con belle storie! Ha compensato la mancanza delle storie natalizie e celebrative del topolino 3500

                            Re:Almanacco Topolino (Nuova Serie) - Discussione Generale
                            Risposta #357: Giovedì 26 Gen 2023, 14:32:39
                            Recensione Almanacco Topolino 11


                            Copertina inedita per i 75 anni di Paperone e Gastone

                             Siamo giunti alla fine del 2022, e Almanacco Topolino è prossimo ad un nuovo giro di boa, dopo un anno di passaggi di consegne, minirivoluzioni editoriali e una qualità della selezione finalmente ottima. Una selezione, quella odierna, che si divide idealmente in tre parti, ma dove una di queste sembra inglobare le altre due.

                             Questo bimestre, la testata non è solo dedicata al Natale (che connota le pubblicazioni Disney dalle origini), ma anche ai due personaggi che compaiono nella copertina di Emanuele Baccinelli (colorata da Mario Perrotta), ovvero Zio Paperone e Gastone.

                             75 anni di apparizioni per entrambi, connaturati anche da svariate storie dove il loro status quo molto spesso è stato mutato e gestito in maniera tale da portare al lettore le più svariate novità.

                             L’albo parte con una piccola celebrazione di un compianto e troppo presto dipartito autore disneyano, François Corteggiani, che ha segnato le sorti delle pubblicazioni italiane a francesi. È scritta da lui la prima storia “superstar” presente in questo albo, Topolino in “Il ritorno di Babbo Natale” (disegni di Cavazzano). Storia che, in questa selezione, si collega alle due seguenti per il filo conduttore artistico, ovvero la presenza (qui come personaggio) di Claude “Magic” Marin, artista disneyano francese che più volte ha collaborato con Corteggiani.

                             Questa storia è anche un modo per ringraziarlo: sul finire del XX secolo, molti erano in preda alla smania di accedere nel nuovo millennio e si erano dimenticati che il periodo natalizio è speciale. Solo gli artisti disneyani sembrano essere i “reali custodi dello spirito natalizio”, quello autentico, che porta sempre un po’ di magia Disney alla festività.

                             La storia è molto gradevole e, a tratti, con spunti ironici e ben dosati, tipici dell’autore francese. La parte metafumettistica, dove compare Marin, non sembra essere dissonante rispetto al resto della storia. Cavazzano, in un periodo artistico straordinario, ci regala delle ottime tavole, la cui resa grafica è lodevole.

                             
                            Del resto, era la mania di fine 1999…[/size][/i]

                             Meno d’impatto, e con problemi anche nel comporre il finale, la successiva storia, La leggenda di Topoletto e Pippozzo (Corteggiani/Marin), che mette in scena una fiaba in costume dal sapore disneyano. Storia che si basa su una dinamica della trama molto simile al Canto di Natale di Topolino, mostrando inizialmente le difficoltà della famiglia dei Topi, mentre diventa l’ennesima storia sul salvataggio del Natale (attraverso la liberazione di Babbo Natale) verso la fine. Il finale appare abbastanza monco e affrettato, benché il grosso della vicenda sembri essersi consumato una tavola prima. I disegni di Marin qui si connotano come molto poco lineari, ma ugualmente intuitivi.

                             La coppia francofona si era distinta, qualche anno prima, nella terza storia di questa selezione, ugualmente basata sul salvataggio del Natale e sulla sconfitta delle male intenzioni di Gambadilegno. Topolino, Pippo e lo speciale incontro natalizio, a differenza della precedente, si connota per essere una buona storia natalizia, dove anche la grafica appare molto posata e di bell’aspetto, e che sembra caratterizzarsi per un’impostazione molto più simile a quella da animazione (e ciò è provato sia dalla fisionomia “tondeggiante” di Babbo Natale, sia da alcune vignette che assumono una connotazione molto slapstick e iperbolica).

                             La selezione delle storie inedite prosegue con Le gioie della slitta (Leever e van der Harst/Goorhuis), in cui si nota l’aspetto grafico (che in gran parte sembra riprendere sia i disegni di Barks, sia dell’animazione Disneyana anni Quaranta) come nota positiva.

                             
                            Un Paperone che dice sempre le cose papale papale

                            Gastone e i riflettori invernali (Schmickl/Rota) è la prima delle due storie di questo numero dedicate al cugino fortunato dei Paperi. Storia breve, non particolarmente entusiasmante, ma dove Rota ancora riusciva ad avere un tratto che rievocava i disegni di Barks. Molto gradevole soprattutto per questo aspetto.

                             Nel mese del 75° anniversario paperoniano, non poteva mancare anche qui un’altra storia ambientata nella leggendaria baita di Monte Orso. Paperino in: Vacanze su Monte Orso (McGreal/Rodriguez Peinado) non è però una rivisitazione della prima storia di Barks, ma usa un pretesto (come quello della vacanza nella baita) per comporre una piccola commedia degli equivoci, il cui finale è però scontato.

                             I disegni di Peinado si distinguono per una certa freschezza, affiancata da linee e modelli classici (come nel caso del primo piano di Paperone, rievocante quello in ombra de Il papero più ricco del mondo di Don Rosa, o dell’orso “spirito del Natale che avrebbe potuto essere”, che si rifà a quello sbarazzino del corto d’animazione Le vacanze di Paperino diretto da Jack King). Storia che, in ogni caso, arricchisce la selezione, anche per le firme prestigiose che l’hanno creata.

                             Tornano anche i Diari di Paperone di Kari Korhonen, che si rifanno alla continuity di Don Rosa senza dimenticare Barks. La prima avventura si colloca idealmente poco prima di L’ultimo del Clan de’ Paperoni e di Decini e destini, evidenziando lo spirito d’avventura mai domo del papero scozzese.

                             Per l’occasione, Korhonen imbastisce un piccolo giallo, dove compaiono i camei della regina Vittoria (1837-1901, chiamata col diminutivo del primo nome di battesimo) e del giovane Arthur Conan Doyle (1859-1930); inserimento di camei che già era stato fatto ne Il cowboy delle terre maledette e L’invasore di Forte Paperopoli e che ugualmente mette altre figure storiche al servizio dell’autore e del worldbuilding. Storia che, camei a parte, si connota forse per un eccesivo dinamismo e per la presenza abbastanza costante di colpi di fortuna nella risoluzione del caso.

                             Le celebrazioni dei due anniversari si articolano nella parte finale dell’albo, dove maggior rilevanza ha quello più atteso di Paperon de’ Paperoni. Si parte dalla gag page di Barks forse conosciuta ma immotivatamente trascurata. Zio Paperone – Le candele di compleanno rivela che Paperone, nel 1955, ha compiuto… 75 anni, e quindi sarebbe nato nel 1880 e non nel 1867, come indicato da Don Rosa. Tuttavia, la storia non ha mai avuto pretesa di canonicità alcuna, e di fatto la rende ancor più verosimile e cerca di strappare un sorriso non da poco sulle idee per evitare sprechi del tirchiaccio di Glasgow.

                             
                            Il Paperone di Martina non va mai per il sottile

                             Un tirchiaccio piuttosto cinico, e che pare essere più in linea con le prime rappresentazioni di Paperone in Italia, è quello che invece si trova in Nonna Papera e la trappola (disegni di Riley Thomson). Storia che sottolinea ulteriormente le velleità del papero più ricco del mondo di buttarsi in ogni affare, anche laddove l’odore di cantonata è forte.

                             I disegni, peraltro, forse sono una deformazione del primo Paperone barksiano, ma di rilievo vi è la presenza di personaggi secondari tratti dall’animazione disneyana, quando ancora i due ambiti creativi erano strettamente collegati.

                             Interessante anche la “variazione sul titolo” che si evince nelle due storie successive. La prima, Paperino e la ghiacciata dei dollari (testi e disegni di Barks), è un grande classico del fumetto disneyano, dove appare per la prima volta il simbolo della ricchezza di Paperone, il Deposito (qui senza il simbolo del dollaro e senza la cupola, frutto dei disegni degli artisti italiani). Inutile dire che la meraviglia di questa storia si ritrova sempre nel rapporto equivoco tra le idee di Paperino e l’accettazione di esse da parte di Paperone.

                             Similmente la seconda, Paperino e la ghiacciata di dollari (Martina/Bottaro), dove rimangono centrali i dollari e il ghiaccio, ma dove la natura ha un ruolo marginale rispetto all’iniziativa papera (con Archimede che brevetta un cannone congelante, utilizzato per ghiacciare il lago) e dove, al solito, sono i dettagli della trama a conferire alla storia una dignità diversa dalla mera sequenza di gag grottesche (come quella della tavola finale). I disegni di Bottaro sono molto gradevoli quanto a dinamismo e impressione visiva.

                             
                            Paperone in una posa plastica, frutto di una diversa prospettiva dell’olio di Barks intitolato Spoiling the Concert

                             A chiudere questa selezione, Gastone – Ritratto di un papero (testi e disegni di Ferioli Pelaez), storia che rientra nel quadro degli omaggi a Barks e che è da sottolineare come una delle più vicine allo stile narrativo e grafico dell’artista dell’Oregon.

                             Anche in questo caso, la scelta è azzeccata, non solo per aver riportato un esempio di artista il cui tratto rimane ancora fresco, ma anche una storia che riesce a cogliere appieno lo spirito del migliore Barks, quello degli anni Cinquanta, ancora oggi apprezzato.

                             Decisamente questo albo si colloca in un periodo florido per Almanacco Topolino, dimostrando come la testata sia particolarmente cresciuta e dove la filologia e l’accuratezza delle selezioni si evidenziano in maniera ottimale, anche quando si tratta di proporre piccole celebrazioni.



                            Voto del recensore: 4.5/5
                            Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
                            https://www.papersera.net/wp/2023/01/26/almanacco-topolino-11/

                              Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
                              Risposta #358: Giovedì 2 Feb 2023, 08:53:07
                              Ma che per caso è uscito il numero di Dicembre dell'Almanacco ?  :rotfl:
                              Sì, lo so....sono più in ritardo del solito ma cerco di lasciare ugualmente le mie impressioni su questo undicesimo numero  :thankYou:
                              Questo di Dicembre è un albo che, nel migliore dei modi, celebra il periodo natalizio e i concomitanti anniversari di Zio Paperone e Gastone.
                              Per ottenere ciò si è deciso di stravolgere appositamente (solo per questa volta..) la costruzione dell'ormai ben rodato sommario.
                              Ma per capire il perché è giusto analizzare le storie nel dettaglio.
                              - In "Topolino e il ritorno di Babbo Natale" possiamo vedere, come ben evidenziato da Davide Del Gusto nell'editoriale di apertura, una sincera e sentita manifestazione di stima professionale e vicinanza umana ad un vero alfiere della produzione artistica disneyana francese, quel Claude Marin ritratto con aria simpatica e paffuta da Cavazzano.
                              La lettura della storia, grazie alle ripetute gag di Corteggiani, risulta piacevole e disincantata.
                              La fantastica verve comica del tratto di Cavazzano (tra figure dinamiche, espressioni vulcaniche e dentoni in bellavista) contribuisce ad ottenere un prodotto fresco ed allegro.
                              - "La Leggenda di Topoletto e Pippozzo" è la classica storia natalizia da far leggere ai bambini in cui viene sottolineato il "bisogno" di credere in un qualcosa che, alle volte, è più potente della comprovata esistenza stessa. Le atmosfere medievali rimandano immediatamente ad alcuni corti animati tra i quali "Il principe ed il povero".
                              Disegni di Marin estremamente rotondi e carichi di una simpatia ai limiti del "caricaturale".
                              La sezione inedite ci regala 5 avventure che spaziano in generi e personaggi differenti, dando un'ottima visuale sulla eterogenea produzione europea.
                              - "Topolino, Pippo e lo speciale incontro natalizio" parte con una colorazione talmente luminosa ed accesa da sembrare quasi "brillantinata", i fiocchi di neve fitti come se uscissero dalle tavole.
                              La storia è disseminata di piccole ma divertenti gag che ne allietano la fruizione: deliziosa la gag in cui Gamba ed il compare si trovano faccia a faccia con una miriade di "Topolino peluche" di varia grandezza, quando si dice una ossessiva ossessione  ;D !
                              - "Le gioie della slitta" propone una ulteriore visione delle consuete peripezie di Paperino in cui si possono notare le classiche, ma ilari e cinetiche, matite di Henrieke Goorhuis.
                              - "Gastone e i riflettori invernali" mette a confronto lo spirito affaristico di Paperone con la proverbiale fortuna di Gastone. La rapidità degli eventi è ben raccontata visivamente dalle abili matite del Maestro Rota ed il finale a "sorpresa" ci offre una risoluzione divertente e ben gestita.
                              - Francisco Rodriguez Peinado è un artista che mi sta impressionando sempre di più ! Il suo utilizzo del chiaroscuro, i suoi tagliati primi piani ricchi di ghigni "cattivi", le sue espressioni facciali "esplosive" offrono una gamma di sensazioni diverse tra loro ma perfettamente in linea con il soggetto della storia.
                              In "Paperino una vacanza sul Monte Orso" tutto ciò è tangibile e si lega in modo indissolubile alla bellissima trama imbastita dai coniugi McGreal: l'evoluzione di Paperone, sulla scia del "Canto di Natale", porta il lettore a credere che, anche questa volta, l'opera di dissuasione dello spirito arrivi a compimento. Fino alle ultime pagine in cui, con l'espediente di un Paperino calato alla perfezione nei panni dello Zione (con comportamenti e tagliente linguaggio di chiara impronta martiniana), il riccastro riprende il suo ruolo da avaro riuscendo anzi a trovare nuova "linfa spilorcica".
                              10 pagine di puro godimento e di ottima conoscenza del media !
                              - Di parere opposto invece sono orientato per "I diari di Paperone : La prima avventura".
                              Korhonen mi aveva sempre coinvolto alla grande in questi suoi progetti "revisionistici" ma questa volta ho captato una tendenza troppo marcata nell'accelerare la narrazione. Eventi i quali potevano essere dipanati con maggiore respiro, sono invece confluiti in pochissime pagine che hanno tarpato le ali a queste imprese giovanili di Paperone (curioso il fatto che a breve le rivedremo narrate, da un altro autore, nella collana Glenat). A far scemare ulteriormente il mio gradimento ci sono anche dei disegni che, stranamente, ho trovato tirati via e poco curati.
                              Molto carino invece l'incontro sul treno con Arthur Conan Doyle al quale Paperone "profetizza" il nome della sua futura creazione, spingendolo proprio ad intraprendere una carriera da scrittore di racconti polizieschi....
                              Dopo la sezione inedite abbiamo quella dedicata all'anniversario dello Zione che viene introdotta da un articolo di presentazione su due pagine: editoriali sempre più interessanti, ricchi di notizie e scritti in modo amabile nell'uso del linguaggio e delle figure retoriche.
                              - "Zio Paperone le candele di compleanno" è una one-page di Barks che mostra una furba intuizione di Paperone al fine di ottenere il sempre sospirato risparmio ! (meglio non soffermarsi eccessivamente sulla data di creazione della storia e sul compleanno che lo Zione dice di voler festeggiare....si potrebbero aprire numerosi flame  :laugh:)
                              - "Nonna Papera e la trappola" mette in campo la versione più sadica e arrivista del vecchio papero scozzese. Così tra minacce senza ritegno ("Perché ho qui l'ipoteca sulla tua fattoria"), freddure pungenti ("Specie di usuraio impiccione" - "L'adulazione con me non attacca"...) e situazioni rocambolesche per lo Zione si materializza una sonora lezione morale ed economica ("Comprate un gatto per un cent e ne avrete in regalo un vagone"). Bellissima !
                              - Nelle due storie seguenti vediamo il "confronto" tra due mostri sacri del reportorio disneyano: Carl Barks e Guido Martina (coadiuvato dalle splendide matite di Bottaro).
                              Il punto di partenza è simile per entrambe le avventure ma mentre in quella di Barks si assiste più che altro ad un one-man show di Paperone, nella storia di Martina (forte anche di un maggiore numero di pagine a disposizione) è la coralità dei personaggi ad esaltare la trama. Il risultato finale è sempre lo stesso ma il percorso per arrivarci ci permette di godere davvero di due fantastiche rappresentazioni.
                              - L'ultima storia prosegue la riproposizione degli omaggi a Carl Barks tratti dal volume "Bark's Friends" che, simultaneamente, serve anche a celebrare il personaggio di Gastone nel suo 75esimo compleanno. Questa volta è il turno di Cesar Ferioli Pelaez che in "Gastone in Ritratto di un papero" ricalca fedelmente la "lezione" del grande Maestro sia nell'interazione tra i personaggi che nei tratti del disegno. Inoltre la trama mette in risalto quelle componenti narrative che hanno creato un marchio di fabbrica barksiano, spesso emulato dai suoi epigoni (anche senza arrivare alle sue vette artistiche).
                              Nel totale siamo dinnanzi ad un albo davvero molto bello, con una costruzione particolare rispetto al solito (ma adatta nell'intento di toccare ed esaltare i vari punti) ed una scelta di storie interessanti e mai banali. Conferma di una impennata qualitativa che, viva Dio, non conosce sosta.
                              Chiudo omaggiando la cover di Baccinelli che unisce e celebra i due protagonisti del numero in una immagine semplice, pulita e ben impostata  :heart:
                              Io sono un cattivo... e questo è bello! Io non sarò mai un buono e questo non è brutto! Io non vorrei essere nessun altro... a parte me.

                              *

                              GaeT
                              Gran Mogol
                              PolliceSu

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                                Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
                                Risposta #359: Sabato 25 Feb 2023, 20:10:35
                                Il 28 Febbraio dovrebbe uscire il n. 12 dell'Almanacco, ma non ce n'è traccia nel sito Panini. È stato rimandato? Panini ha comunicato una data?
                                Essere originale è un pregio; volerlo essere è un difetto


                                 

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