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Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale

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    Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
    Risposta #375: Giovedì 16 Mar 2023, 14:52:20
    Mi rimane un dubbio sulla storia di Korhonen: come si incastrerebbe nella continuity donorosiana?

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      Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
      Risposta #376: Domenica 19 Mar 2023, 12:27:08
      Mi rimane un dubbio sulla storia di Korhonen: come si incastrerebbe nella continuity donorosiana?
      Sì, neppure io l'ho capito, considerando che è scritto che i Diari sono ambientati prima del Klondike. Forse tra "Il nuovo proprietario del castello de' Paperoni" e "Il terrore del Transvaal".

      Ciao!

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        Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
        Risposta #377: Lunedì 20 Mar 2023, 11:26:40
        Sempre bellissimo l'Almanacco: approccio serio, interessante, istruttivo. La serietà si evince anche dalla grafica e non solo dal contenuto degli articoli: meraviglioso.

        È uno di quei numeri che piacciono molto a me, dove le inedite (escludendo quella di Ciccio) hanno una foliazione in media maggiore: mi hanno coinvolto abbastanza, nonostante non abbia gridato al capolavoro. Mi è piaciuta in particolare la topesca, nonostante la brutta valutazione sull'inducks (ma vero è che i votanti sono pochissimi e quindi è tutto da prendere con le pinze sempre); c'è da dire però che io ho sempre un debole per le storie con i processi: dalla mitica Topolino e i due ladri, al Rattinger della Salvatori fino all'ansiogeno processo della prima metà dei numeri di MMMM.

        Escluso Ciccio, dicevo: questo perché ho trovato questa storia veramente troppo lineare e infantile, troppo poco coinvolgente.

        Buone le riproposte, su cui spicca la storia di Edi, un vero gioiellino.
        Faccio un appunto sui crediti della storia di chiusura: sebbene la sceneggiatura sia sempre stata attribuita a Gentilini, io ho visto i dialoghi e lo stile tipici di Scarpa.

        Direi un numero da 4 stelle, forse senza Ciccio poteva aspirare a qualcosa di più  :tongue:
        Luca Giacalone

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          Almanacco Topolino 12
          Risposta #378: Martedì 18 Apr 2023, 12:40:34
          Recensione Almanacco Topolino 12


          Siamo giunti alla fine anche di questo secondo anno di pubblicazioni di questa nuova serie di Almanacco Topolino. Lo scorso anno abbiamo visto il metaforico passaggio di consegne dal compianto Luca Boschi a Davide Del Gusto. Passaggio, certo, non facile inizialmente, ma che ha saputo trovare una dimensione ottimale già con il numero 9.

           Questo nuovo numero della testata conferma l’ottima tendenza registrata con la nuova curatela e permette anche di capire perché Almanacco Topolino è stata votata come miglior testata regolare Disney nei recenti TopoOscar del Papersera.

           Numero che stupisce già dall’inizio, con una buona serie di curiose inedite. Ma per cominciare (e senza dimenticare la copertina di Emanuele Baccinelli con i colori di Mario Perrotta, con ancora una bella ispirazione dalle copertine classiche), la storia di apertura non deriva dalle classiche di Almanacco prima serie, ma è un’inedita della (all’epoca) rinnovata testata Paperino Mese.

           Pippo e il Carnevale di Topolinia (Salvatori/Pujol) stupisce per essere anzitutto una storia con protagonisti i Topi… sul mensile dei paperi! La storia si caratterizza per una buona interazione tra i personaggi, ed in particolare tra Pippo e Nocciola, che qui recuperano il classico tormentone di pippide scetticismo circa i poteri stregoneschi di quest’ultima. Una buona interpretazione anche da parte del maestro catalano, che prova a portare espressioni degne di un film d’animazione Disney e rende vita ai personaggi della storia.

           
          Un insolito Ciccio in questa inedita danese

           Pujol si ritrova anche in un’insolita interpretazione di Ciccio nella successiva storia che apre la sezione delle inedite, Ciccio e la dolce emergenza (testi di Nordberg).

           Non la solita raffigurazione di Ciccio, l’aiutante scansafatiche e pigro di Nonna Papera, ma quasi un’introspezione, che colpisce in positivo e rende il personaggio meno piatto di quel che si conosce. Tre tavole dense di dettagli, profondità di pensiero e di espressioni ritrovate (ovvero il Ciccio apparso in Just in Time for Dinner, di Karp e Taliaferro). Pujol nettamente migliorato nel tempo, e con un tratto che omaggia degnamente il mondo disneyano.

           Meno felice dal punto di vista grafico, ma intrigante come storia, la seguente Paperino e il tesoro del Doge (Kruse/Verhagen), ennesima storia Disney ambientata a Venezia, ma con risvolti avventurosi che sembrano rievocare Carl Barks.

           Tuttavia, sono diversi i punti deboli di questa storia: dallo stereotipo dell’italiano mangiatore di pasta (il sig. Tortellini, chiaramente originario di Venezia), ai disegni grossolani e forse troppo calcati nella china. Anche il colore, per quanto interessante l’esperimento di mantenere una composizione a tonalità di grigio, appare molto piatto. Una trama che intriga in molte parti, ma che fa molta fatica a portare il lettore in fondo alla storia.

           
          Il ritorno di (un modesto) Lupo

           Un giallo giudiziale è quello che si presenta successivamente. Topolino e la trappola difensiva (Markstein/Petrossi) vede il ritorno come villain di Lupo, uno dei primi antagonisti di Topolino. Qui, però, sembra forse essere meno convincente che nella Valle Infernale e si serve solo di mezzucci legali per cercare di incastrare Topolino.

           Interessante però l’ambientazione della storia nella città di Brutopia, da intendere qui come omaggio alla nazione autocratica creata da Barks nel 1957. Belli anche i disegni di Petrossi, che dimostra comunque una buona osservanza dei canoni classici disneyani.

           Riprende anche la proposizione delle one pages sulle tre nipotine di Paperina. Emy, Ely, Evy – La sfida (de Graaff e Heymans/Barreira) vede anche il ritorno di Herbert, compagno di giochi di QQQ in I tre sporchi piccoli paperi di Barks (1944). Gag divertente, benché forse con una facile ironia, ma gradevole.

           Il secondo dei nuovi capitoli dei Diari di Paperone, curati da Kari Korhonen, ovvero L’oro del faraone, prova ad essere l’ennesima avventura risolutiva del papero più ricco del mondo.

           
          Che l’abbia trovato veramente?

          Anche in questo caso, forse la trama appare molto piatta e con buchi di trama evidenti (benché si debba considerare la stessa come una lettura rappresentativa delle pagine del diario), ma si vedono nelle sequenze delle vignette alcuni tentativi di rendere la storia in maniera cinematografica, e conferire maggiore scorrevolezza e gradevolezza. Permangono comunque i soliti problemi legati ai disegni molto piatti e non definiti di Korhonen, ma il risultato comunque rimane apprezzabile.

           Due sezioni tematiche che riportano storie frizzanti e con buone chicche. La prima viene dedicata al piccolo aiutante di Archimede, Edi, che nel corso degli anni ha assunto sempre meno la caratteristica di comparsa o “personaggio sullo sfondo” ed è diventato sempre più protagonista di storie a lui dedicate.

           Tra queste, troviamo qui quel piccolo capolavoro dei coniugi McGreal (disegni di Rota) che è Il piccolo aiutante smarrito. Storia per lo più senza dialoghi, come ricorda l’editoriale, ma che sembra essere impostata proprio come un corto cinematografico.

           Fantascientifica in ogni suo aspetto, dalla macchina che produce pozzanghere per lo spostamento temporale, fino al viaggio avanti nel tempo di Edi stesso, fino al loophole temporale in cui questo finisce e che è Archimede stesso ad anticipare nelle prime vignette della storia. Immaginifica sotto ogni punto di vista, drammatica e tenera nell’azione di Edi per cercare di sfuggire alle mille peripezie in cui finisce. Un capolavoro riscoperto.

           
          Una delle scene più strazianti della storia

          Nella successiva one gag page (Archimede Pitagorico – Lo scambio), Edi torna ad essere il personaggio di accompagnamento tipico delle storie di Barks, questa volta con i disegni di un altro epigono, Daan Jippes. Una tavola nel puro stile barksiano: un concentrato di ironia e situazioni equivoche. I disegni di Jippes non particolarmente esaltanti, ma efficaci nel rendere appieno la visualizzazione della vicenda.

           L’ultima sezione che chiude questo albo è dedicata a due storie sul piccolo popolo dei folletti, tema molto caro alla produzione disneyana, sia cinematografica che fumettistica (come ci ricorda l’editoriale). La prima delle due, Paperino e la fortuna in pentola (Korhonen/Branca), ha il pregio di avere dei validi disegni del maestro argentino.

           La storia in sé è molto gradevole, con un happy ending che rende giustizia sociale a Paperino. Molto insolito il comportamento di Paperone (più nelle corde di sceneggiatori italiani, come Martina o Dalmasso), mentre Gastone appare solo come mera comparsa fortunosa in questa storia. Si apprezza anche il tentativo di voler fornire dettagli ulteriori alla lore di Cornelius Coot.

           A chiudere questo albo, troviamo una S-code apparsa nella prima serie di Almanacco Topolino. Zio Paperone e i folletti giganti (soggetto di Davie, testi di Gentilini, disegni di Scarpa) si caratterizza per essere una storia divertente, ma forse molto poco logica sotto molti punti di vista, da quello narrativo fino a quello dello svolgimento di trama.

           
          L’insolita fortuna che arriva a Paperino

           Forse una delle poche storie dove nella famiglia dei Paperi manca all’appello Paperino, ma dove i nipotini vengono sfruttati a dovere come spalle agili di Zio Paperone, meno come controparti nei dialoghi (un po’ troppe volte viene detta la frase “sei un bell’indovino, zio!”).

           Eccelle qui anche il colore, che molto spesso appare essere chiaro e con tonalità e sfumature a pastello. Si tratta di una storia che poteva ben figurare all’epoca nella pubblicazione collaterale di Topolino, benché oggi dimostri alcuni segni del tempo.

           Anche con questo albo, Almanacco Topolino rimane una delle migliori testate del panorama editoriale Disney attuale. Pur sempre con alti e bassi nelle storie, il risultato finale è comunque quello di un volume ben confezionato, corredato da un buon impianto editoriale e che dimostra di valere pienamente il prezzo che si paga.

           Al di là della possibile filiazione dal modello di Zio Paperone serie bianca, la testata attualmente costituisce forse un unicum di cui difficilmente ci si potrebbe privare, e che ci si augura prosperi per molti numeri.



          Voto del recensore: 4.5/5
          Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
          https://www.papersera.net/wp/2023/04/18/almanacco-topolino-12/


            Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
            Risposta #380: Venerdì 28 Apr 2023, 13:31:29
            Il Topolino di Jippes è un recupero all'altezza di quelli di Luca Boschi, grandissimo indice!
            Luca Giacalone

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              Risposta #381: Venerdì 28 Apr 2023, 13:42:17
              Ma davvero? Una storia con Ezechiele? Grande Davide, credevo fosse stato bannato!

              Ciao!

              Il Grande Tiranno
              Catturamento Catturamento!

                Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
                Risposta #382: Venerdì 28 Apr 2023, 14:19:52
                Ma davvero? Una storia con Ezechiele? Grande Davide, credevo fosse stato bannato!

                Ciao!

                Il Grande Tiranno
                Tra l'altro alla prima stampa qui in Italia,per noi è un' inedita!
                Ma ci sono molte storie stampate e andate nel dimenticatoio.. c'è un recupero pazzesco in questo numero!

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                  Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
                  Risposta #383: Venerdì 28 Apr 2023, 14:27:15
                  Arrivato anche da me oggi.
                  Praticamente è l'unica testata per la quale spendo più che volentieri e con il sorriso i miei soldi!
                  Avanti così, complimenti!

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                  Gongoro
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                    Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
                    Risposta #384: Venerdì 28 Apr 2023, 22:31:47
                    Ma davvero? Una storia con Ezechiele? Grande Davide, credevo fosse stato bannato!

                    Non ancora, il bando vale per i personaggi che hanno avuto origine in Song of the South, come Fratel Coniglietto e personaggi collegati, come Compare Orso che spesso compariva anche nelle storie di Ezechiele.

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                      Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
                      Risposta #385: Mercoledì 3 Mag 2023, 11:27:41
                      Ottimo indice , credo sia fondamentale riuscire a recuperare e proporre le storie dei personaggi Disney "meno commerciali" , Fratel coniglietto , I sette nani , Biancaneve , Buci , Lupetto etc , solo così la testata riuscirà a differenziarsi da tutto il resto che è già ampiamente reperibile in edicola .  Ottimo pure il proporre le storie straniere , spesso inedite qua da noi . Per me rimane la testata di punta del mondo Disney Panini.
                      Simo da prato.

                        Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
                        Risposta #386: Mercoledì 3 Mag 2023, 12:28:13
                        Mi dispiace che su almanacco stanno uscendo poche storie di carpi o Chierchini poco ristampate, che sono magari uscite sui vecchi almanacchi. Carpi in generale è un autore davvero poco ristampato e celebrato, chissà perchè.

                          Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
                          Risposta #387: Mercoledì 3 Mag 2023, 17:48:23
                          Ma davvero? Una storia con Ezechiele? Grande Davide, credevo fosse stato bannato!

                          Ciao!

                          Il Grande Tiranno
                          Tra l'altro alla prima stampa qui in Italia,per noi è un' inedita!
                          Ma ci sono molte storie stampate e andate nel dimenticatoio.. c'è un recupero pazzesco in questo numero!

                          Anch'io apprezzo Ezechiele, Lupetto  e i 3 P e spero tanto in un monografico con le storie dedicate a questi personaggi di TURNER, EISENBERG, BUETTNER, MURRY, ecc. e in fine JIPPES
                          « Ultima modifica: Venerdì 12 Mag 2023, 14:35:14 da ferricaldi »

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                          Cornelius
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                            Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
                            Risposta #388: Lunedì 8 Mag 2023, 19:37:13
                            I Diari egmontiani hanno sempre un certo interesse: dopo quelli del Klondike e di Paperopoli, anche questi dello zione (precedenti lo stesso Klondike) passano da una infanzia alla 'corte' della regina Vittoria (evidentemente il piccolo Scrooge soleva pascolare le pecore dello zio Walter - personaggio creato da Korhonen - nei pressi di Balmoral) fino ad avventure già 'adulte' nell'Egitto e nel Giappone di fine '800 da 'incasellare', nel caso, nella cronologia donrosiana della quale l'autore finlandese tiene conto.

                            Da notare come in questi paesi i nemici di Paperone siano sempre dei Bassotti, parenti di quelli americani contemporanei (come Capitan Bassotto Cuornero e figli) e antenati di quelli futuri (lo stesso 'immortale' Nonno con i relativi nipoti, di sicuro meno affascinanti e coraggiosi dei loro predecessori, almeno in diverse occasioni). Da notare, come da tradizione barksiana, un villain egiziano simile a Gambadilegno, magari anche in questo caso un suo lontano parente o, più probabilmente, un grosso felino somigliante a Pietro.

                                                                                                                         

                            Interessante la presenza, fino ad ora solo accennata, delle sorelle, ricordate dal fratello maggiore in occasioni 'burrascose' e segnalate dai giornali, nel caso di Ortensia, come viaggiatrice nei mari del sud della Cina sfuggita alla cattura di pirati. Paperone rimanda il suo viaggio in Australia per, probabilmente, incontrare un'Ortensia anch'essa avventuriera e non troppo lontana da suo fratello che si trova in Giappone. Dei tre fratelli Matilda è sicuramente la più tranquilla ed infatti sarà lei in futuro a vivere nel castello di famiglia e a gestirlo.

                            Un incontro in Oriente fra i due dovrebbe avvenire nel prossimo Almanacco n.14 dove sarà festeggiato il compleanno di Paperino con una storia di Cimino e Scarpa (la Perfetta letizia) e dove Kari Korhonen, oltre a presentarci il quarto capitolo dei Diari di Paperone (sebbene non sia stato segnalato), sarà l'autore di una storia molto particolare disegnata da ben dodici disegnatori diversi. Inoltre piccole perle inedite dalla Francia e dall'Olanda e due indagini di Basil l'investigatopo, protagonista al cinema negli anni '80.                                                                                   
                            « Ultima modifica: Lunedì 8 Mag 2023, 20:08:46 da Cornelius Coot »

                              Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
                              Risposta #389: Martedì 9 Mag 2023, 17:46:20
                              Questa volta, superando ogni record, sono riuscito a leggere e commentare il dodicesimo numero mentre è già uscito da un po' il tredicesimo  :minishock:. Ma tutto ciò non ha smorzato il mio entusiasmo  :crazy:
                              Il dodicesimo numero dell'Almanacco Topolino parte con un'introduzione di Davide Del Gusto che anticipa (almeno in parte) il corso editoriale del 2023 della testata.
                              - Poi si entra dritti nei contenuti del volume con la storia "Pippo e il Carnevale di Topolinia" di Claudia Salvatori che mette in scena un nuovo incontro/scontro tra la strega Nocciola e Pippo. La storia sfrutta i "soliti" meccanismi di questa disputa (creata inizialmente da Chendi e Bottaro) senza avere nessun guizzo particolare. In più non aiutano tanto le matite di Miquel Pujol che risultano acerbe, molto semplici ed elementari anche negli sfondi.
                              - La crescita stilistica del disegnatore si nota prepotente nella storia a seguire "Ciccio e la dolce emergenza", dove l'intero cast della fattoria si muove all'unisono per soccorrere Nonna Papera. In questo caso Pujol incarna lo spirito scandinavo offrendo dei disegni curati e con un tratto elegante.
                              - "Paperino e il tesoro del Doge" è un piccolo gioiellino di Jan Kruse che combina in modo perfetto storia, caccia al tesoro ed un bello sguardo sulla magnifica Venezia. L'utilizzo dei protagonisti è ottimale e i disegni di Verhagen risultano ariosi, dettagliati e con la giusta dose di sarcasmo.
                              - In preparazione al 95° anniversario di Steamboat Willie, l'Almanacco Topolino (e soprattutto il suo curatore) ha intavolato un percorso di avvicinamento composto da avventure inedite che omaggiano i personaggi storici delle gloriose storie di Gottfredson. In questa prima, intitolata "Topolino e la trappola difensiva", ritroviamo Lupo ed i suoi loschi modi intendere la legge. Canovaccio che parte in piena trama e che con un furbo espediente racconta una storia interessante e coinvolgente. Il processo è ben condotto alternando azioni al limite dell'onestà a momenti surreali e spiritosi. Disegni di Petrossi splendidi, dinamici e con espressioni facciali che offrono una vastissima gamma di sensazioni. Bello poi chiudere una storia con un finale solo "intravisto" ma libero da pesanti spiegoni....
                              - Dopo la simpatica one-page dedicata alle frizzanti nipotine Emy, Ely ed Evy troviamo un nuovo capitolo dei diari di Paperone ad opera di Korhonen. "L'oro del Faraone" però probabilmente (almeno per me) esula dalle consuete avventure del giovane  Paperone tanto da sembrare quasi fuori contesto e portando il personaggio al limite delle sue capacità. Diciamo un capitolo di queste saghe accessorie che non mi ha convinto in pieno.
                              - Continua la riproposizione delle storie dedicate a Carl Barks e che al tempo furono contenute nel volume "Bark's Friends".
                              Questa volta è il turno dei coniugi McGreal che costruiscono una trama quasi completamente muta che, in un modo molto semplice (ma assolutamente non banale), ha il potere di mostrare la complessità di emozioni su cui si basa il rapporto tra Archimede ed Edi. L'avventura è rocambolesca, veloce, piena di ostacoli per il piccolo aiutante ma sorprende soprattutto per alcune punte di emozione che riesce a raggiungere in modo portentoso solo attraverso i disegni e lo storytelling. Le matite di Rota poi sono sontuose nel loro classicismo mutuato da Barks e nella "grandezza" (proprio inteso in centimetri) delle figure disegnate che riempiono le tavole in maniera opulenta. Davvero un'ottima storia che ho riletto con grande piacere !
                              - "Paperino e la fortuna in pentola" è una spassosa caccia al tesoro ideata da Korhonen nella quale ci vengono mostrati pezzi della storia di Paperopoli (e di Cornelius Coot) e la fervida fantasia con cui spesso gli scrittori disneyani hanno fatto "incontrare" i loro protagonisti con i personaggi del "Piccolo popolo". La trama è costruita bene: si basa su aspetti già visti più volte ma riesce a rielaborarli con ottima mano, ottenendo così un canovaccio fresco ed allegro. Il risultato deve tanto anche alle matite di Daniel Branca che sono anch'esse di ispirazione barksiana ma a questo spunto aggiungono delle espressioni facciali stralunate e, in alcuni punti, quasi demenziali (da vedere il volto "liquefatto" di Paperino nella prima pagina). In più c'è da sottolineare il ghigno malefico di Paperone che non ha bisogno di ulteriori parole....
                              - Chiude il numero "Zio Paperone e i folletti giganti" che, a dire il vero, non mi ha per nulla impressionato e che ho faticato a leggere. Ad una storia che varia solo i personaggi di uno spartito molto abusato, si aggiungono le formule magiche di Paddy che ho sempre mal sopportato e che mi sono sembrate anche molto poco riuscite. Ottimi invece i disegni del Maestro Scarpa tra linee cinetiche a volontà, azioni rocambolesche e sfondi dettagliati.
                              In totale un dodicesimo numero davvero rimarchevole per la varietà di temi e di storie presentate, tutte anticipate da articoli interessanti e pregni di notizie utili per il lettore al fine di ottenere una migliore contestualizzazione dell'opera.
                              Mentre il valore intrinseco delle avventure è stato buono anche senza raggiungere l' ottimo.
                              Molto appetitose le anticipazioni finali sul prossimo numero (ormai) già in commercio.
                              Io sono un cattivo... e questo è bello! Io non sarò mai un buono e questo non è brutto! Io non vorrei essere nessun altro... a parte me.

                               

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