Nell’interrogarmi su chi rientra nella definizione del titolo della discussione, non ho considerato i personaggi per le loro caratteristiche intrinseche ma per le sfide (fisiche, psicologiche, etiche) che pongono al nostro eroe. Ho quindi ignorato quale fossero i più simpatici, complessi o affascinanti concentrandomi invece sui sentimenti che suscitano in Topolino e sul grado di avversione che quest’ultimo prova verso di essi.
Avverto solo che sapere chi occupa il quarto posto è una rivelazione abbastanza pesante, per chi non si è gustato una certa stroria walshana (anche conoscerne il titolo può esserlo) perciò lo metto sotto spoiler: leggete a vostro rischio.
Gambadilegno: colui che Topolino fronteggia in campo e situazione e sembra avere le mani in pasta dappertutto. Ma soprattutto suscita nell’acerrimo nemico un odio così forte da averlo voluto (più volte) vedere morto.
E davanti a Pietro ha tremato come non l’ho mai visto fare in nessun’altra occasione. Topolino lo teme in realtà, ma poiché lo disprezza non vuole dargli la soddisfazione di saperlo e assume atteggiamenti combattivi per celare il proprio timore.
I nazisti: qui cito un avversario collettivo perché non esiste un singolo individuo che lo rappresenti nella sua totalità. Ma è l’antagonista che il nostro eroe detesta in modo estremo e manifesto e che combatte con più ardore. Inoltre, anche esso accende nello spontaneo per antonomasia sentimenti omicidi.
Miklos: mentre questa lista è popolata soprattutto da nemici universali, qui ne nomino uno di invece intrinsecamente legato a Topolino, che difficilmente potrà essere usato in una storia in assenza del secondo. Si tratta di colui che pone al protagonista le più grandi sfide sul piano psicologico, tanto da metterne in crisi l’identità e la sanità mentale. In più è capace di rendergli i suoi cari ostili, isolandolo nella lotta contro di lui.
Diversamente dai primi due (e molti altri) Miklos rappresenta un enigma. Infatti gli altri avversari hanno obiettivi, per quanto esecrabili, perfettamente comprensibili (da Gambadilegno ormai, conoscendolo bene, sa già più o meno cosa aspettarsi); quelli del sosia malvagio sfuggono e ciò lo rende imprevedibile, oltre che capace potenzialmente di tutto.
Come vedete, per questi non ho affibbiato un numero corrispondente ad un posto in classifica, poiché li trovo ugualmente le nemesi massime, nessuno dei quali supera veramente gli altri. Da qui in avanti comincio con la graduatoria.
4 – Drusilla: l’altra in grado di far dubitare Topolino di sé stesso, sebbene non al livello del personaggio precedente, nonché di inquietarlo e turbarlo profondamente.
Ma mentre per gli altri avversari il protagonista prova ostilità, per questa no e di conseguenza rappresenta il pericolo che arriva dove egli non si aspetta e dove è più vulnerabile.
Ella resta avvolta nel mistero, cosicchè (come il lettore) l’investigatore/avventuriero può solo immaginare di quali risorse disponeva che non sono state citate; allo stesso modo non si conosceranno mai le intenzioni che aveva per lui stesso.
5 - Spia poeta: costui si presenta come una grande sfida, non solo per i potenti mezzi di cui dispone, ma anche nel combattimento corpo a corpo, nel quale è il più difficile da battere.
Incute soggezione solo con la sua presenza: Topolino deve dare fondo a tutte le sue risorse per affrontarlo, mentre al suo cospetto egli trema vistosamente e viene meno ai propri ideali. E quando l’agente segreto viene vinto, lo spumeggiante prova innanzitutto sollievo, senza mostrare di voler fare qualcosa per salvarlo da una possibile dipartita.
Anche la spia inoltre sfugge alla completa comprensione da parte degli altri.
6 - Dottor Grut: può considerarsi per certi versi un opposto del nostro eroe; mentre quest’ultimo fa dell’adattabilità e della concretizzazione delle idee nella pratica la sua filosofia, il primo rappresenta l’astrattezza ideologica per la quale è disposto a sacrificare tutto.
Lo scienziato riesce ad incutere paura in Topolino e a tenerlo in suo potere; lui d’altro canto lo detesta abbastanza da non volerci avere a che fare e a manifestare l’intenzione di fargli veramente del male (se non eliminarlo addirittura).
7 - Il trio Lasswell – Gump – Milligan: ad Anderville comandano loro e il protagonista è costretto a giocare in territorio nemico, dove essi dettano le regole. Non è possibile combatterli senza sporcarsi le mani.
Inoltre il topolinese (ma nemmeno altri, in realtà) non è mai riuscito davvero a sconfiggerli, ma solo a riportare vittorie parziali, da cui i tre sono stati intaccati minimamente.
8 - Macchia Nera: anche quando non si manifesta fisicamente, la sua presenza aleggia in maniera palpabile. Appare e scompare senza preavviso, tanto da non essere mai certi se si è al sicuro da lui.
E’ il personaggio che più di tutti mette a prova l’astuzia del nostro eroe, senza dimenticare che è stato il primo a fargli provare timore e trasgredire alle regole, pur di combatterlo.
9 - La società nel suo complesso: un altro antagonista collettivo con cui però, a differenza di chi sta al settimo posto, Topolino convive quotidianamente. Come e più del suddetto, non può essere mai veramente battuto.
Ma possiede una caratteristica che la contraddistingue dagli altri presenti di questa lista: mentre tutti sono indubbiamente e categoricamente malvagi, tale entità contiene al suo interno elementi giusti e ingiusti, difficilmente scindibili e perciò tanto difficile da affrontare.
E scoprire di avere questo nemico è stata per Topolino una delle più amare esperienze della sua vita.
10 – Doppioscherzo: è riuscito a prendere il posto del rivale nella stima dei concittadini e a fargli provare invidia nei propri confronti. Non serve aggiungere altro.
Ovviamente ognuno di voi può esprimere pareri contraddicenti quanto ho scritto o creare una propria lista diversa dalla mia. Vi chiedo solo, nel caso lo facciate, di argomentare un minimo le vostre scelte e di evitare quindi interventi del tipo “Per me i più pericolosi sono X e Y” “Per me invece sono W e Z”.