Ho sempre amato
questa storia, sin dalla prima lettura.
È vero, si tratta di una storia abbastanza breve (solo quindici pagine) eppure quando penso alle mie storie preferite con il personaggio di Paperoga, mi viene spontaneo ricondurre il pensiero e la memoria a questa bella storia.
È una storia che per me ha fondamentalmente tutto, dal divertimento genuino alla commozione, dall'effervescenza del personaggio di Paperoga ai sentimenti che emergono nel rapporto tra lo stesso papero e il cucciolo d'alce cui si è tanto affezionato.
Ci sono poi alcune battute veramente simpatiche e che mi fanno sempre ridere di cuore.
Come dimenticare, ad esempio, la scena in cui Paperoga dà una pacca sulla spalla al vecchio Joe facendogli cadere le chiavi dell'auto nel pozzo, seguita dal divertentissimo scambio di battute tra i due:
Paperoga -
Ehilà, Joe ! Come andiamo ?E Joe che risponde, con faccia sconfitta e rassegnata, -
A piedi !Ma, oltre a Paperoga, c'è anche un altro personaggio che assurge al ruolo di protagonista.
Ed è lo stesso cucciolo d'alce, chiamato affettuosamente "Ciclamino" dal simpatico Paperoga e che trova in lui un amorevole sostituto della sua mamma che lo cerca strenuamente.
E penso che siano veramente toccanti le tavole finali di questa storia, non solo per il rapporto ritrovato tra Ciclamino e la sua mamma ma anche e soprattutto per la dichiarazione d'affetto e d'amore che lo stesso cucciolo d'alce rivela apertamente a chi si è preso cura di lui.
Una storia veramente tenera, toccante, che unisce al brio e al divertimento portato avanti con genuinità e freschezza dal papero con il maglione rosso e il pon-pon, tutta la dolcezza e l'affetto sincero e palpabile che traspare nel rapporto tra il papero e il suo nuovo
amico.