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Topolino 3439

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di Matteo Gumiero

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La ballata di John D. Rockerduck - Prima parte
Le Giovani Marmotte in L'arcipelago delle tartarughe
Pippo Blog & Tales: Equivoci e guantoni
Calisota Social Media: Pico e gli hashtag su misura
Topolino e l'ingombrante sgombero

Topolino 3439

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Samu
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PolliceSu
    Topolino 3439
    Mercoledì 20 Ott 2021, 20:11:01
    Sommario

    La Ballata di John D. Rockerduck (Primo episodio)
    Da un'idea di Alex Bertani
    Soggetto e sceneggiatura di Marco Nucci
    Disegni di Giorgio Cavazzano

    Le Giovani Marmotte in: L'arcipelago delle tartarughe (Primo e secondo episodio)
    Soggetto e sceneggiatura di Francesco Vacca
    Disegni di Mario Ferracina

    Pippo Blog & Tales - Equivoci e guantoni
    Soggetto e sceneggiatura di Gabriele Panini
    Disegni di Luciano Gatto

    Calisota social media - Pico e gli hashtag su misura
    Soggetto e sceneggiatura di Giorgio Simeoni e Alessandro Sisti
    Sceneggiatura di Alessandro Sisti
    Disegni di Federico Franzò

    Topolino e l'ingombrante sgombero
    Soggetto e sceneggiatura di Davide Aicardi
    Disegni di Marco Mazzarello

    Copertina (Disegno di Giorgio Cavazzano; colori di Mario Perrotta) :

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    hendrik
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      Re:Topolino 3439
      Risposta #1: Mercoledì 20 Ott 2021, 22:32:46
      Speriamo nel secondo episodio della Ballata, perché in questa prima parte mi pare proprio che la terribile narrazione decompressa abbia preso il sopravvento.

      Aridatece un po' di avventura!

      Il mio gusto boccia anche la storia delle GM, sia nel comparto grafico sia in quello testuale.
      ... non ferma a Verkuragon!

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      Davison
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        Re:Topolino 3439
        Risposta #2: Giovedì 21 Ott 2021, 12:19:15
        Speriamo nel secondo episodio della Ballata, perché in questa prima parte mi pare proprio che la terribile narrazione decompressa abbia preso il sopravvento.

        Aridatece un po' di avventura!

        Il mio gusto boccia anche la storia delle GM, sia nel comparto grafico sia in quello testuale.

        Per quanto riguarda la storia di Rockerduck: ho letto anch'io l'episodio e ho avuto la stessa impressione. Inoltre avrei critiche DEL TUTTO PERSONALI:

        1) mi ha fatto storcere il naso la continua sottolineatura del nome di Rockerduck: JOHN. Addirittura più e più volte vediamo anche Zio Paperone chiamarlo con molta naturalezza così, come se fosse una cosa normalissima, quando invece nel 99% delle storie ciò non accade mai.

        2) bellissimo il fatto che si parli del padre e della madre di Rockerduck, facendo anche un riferimento
        Spoiler: mostra
         alla Fossa dell'Agonia Bianca
        ma ciò che non mi è piaciuto è la rappresentazione grafica dei due personaggi. Mi spiego: entrambi li vediamo comparire nella Saga (con addirittura un Rockerduck fanciullo), quindi perché non mantenere lo stesso design? Sono personaggi già esistenti e, citandomi loro due e quanto detto nello spoiler, vuol dire che l'intento dell'autore era strizzare un po' l'occhio ai fan donrosiani, quindi perché non attenersi in tutto e per tutto ai modelli della Saga? Non sono personaggi creati ad hoc esclusivamente per la storia, già esistevano (tra l'altro con caratteristiche estetiche ben definite). Perché disegnarmeli allora con tratti completamente diversi?
        E mi riferisco soprattutto ad Howard che, più che padre di JOHN, potrebbe sembrare uno dei soliti antenati-clichè di Paperone  :P

        3) non ho scoperto l'acqua calda ma Rockerduck a livello grafico è Paperino. Complice il tratto del Maestro, complice il fatto che in più vignette vediamo il personaggio senza occhiali e senza il suo usuale look, in questa storia più che mai mi ha dato fastidio così tanta somiglianza.
        Solo a me piace un sacco quando disegnavano le rughe sotto agli occhi dei personaggi più anziani? Secondo me a RK ci vorrebbero (così come a Nonna Papera e a Brigitta).

        Nel complesso l'episodio non mi è comunque dispiaciuto, mi ha fatto piacere leggere qualcosa di incentrato su un personaggio secondario, trattato quasi sempre come una macchietta.
        Si possono trovare delle similitudini con le nucciane La solitudine del Quadrifoglio e Io Sono Macchianera.
        Il motore è sempre lo stesso: personaggio X che si stanca di essere ciò che è (o meglio: ciò che lo hanno fatto diventare decenni e decenni di abuso da parte di decine e decine di autori, esempio lampante ne è Macchia Nera).
        Ripeto, storia comunque apprezzabile, disegni del Maestro incriticabili anche se ovviamente non si è potuto sbizzarrire in tutta la sua bravura (tranne che in qualche vignetta/tavola, come ad esempio la tavola notturna ambientata nella camera di RK e in quella in cui piove, molto suggestive).
        Mi dispiace per le tre cose sopra elencate che davvero mi sono un po' puzzate.
        Speriamo che il tutto si evolva nei migliori dei modi!


        « Ultima modifica: Giovedì 21 Ott 2021, 14:45:23 da Davison »

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        Micio Nero
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          Re:Topolino 3439
          Risposta #3: Giovedì 21 Ott 2021, 12:30:54
          Cos'altro dire di questo numero se non... LUCIANO GATTO!!!  :heart: :heart: :heart:

          L'ultima apparizione del Maestro sulle pagine del Topo risale ad esattamente due anni fa... adesso non so se questa storia era ancora in magazzino, o se il Maestro ha ripreso a collaborare con la rivista, ma in ogni caso rivederlo mi ha fatto emozionare.  :'( ;D
          « Ultima modifica: Venerdì 22 Ott 2021, 16:25:54 da Micio Nero »
          Alla barba spaziale!

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          Cornelius
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            Re:Topolino 3439
            Risposta #4: Giovedì 21 Ott 2021, 12:40:41
            La ballata di John D. Rockerduck   (prima puntata)
            Non sono d'accordo con il precedente commento di hendrik: è vero che la narrazione di Nucci solitamente tende a 'prologare' molto quello che poi sarà l'autentico plot, ma in questo caso (come in altri) il 'prologo' è molto interessante: conosciamo alcuni antenati del magnate, approfondiamo la sua adolescenza e i rapporti con il padre. Un padre introdotto da Don Rosa nella Saga "Life & Time" di cui Nucci ripropone l'amicizia con lo zione, amicizia osteggiata fin dall'inizio dal piccolo 'Rocky', sicuramente geloso e invidioso di tante attenzioni paterne verso quel giovane rampante scozzese. Sarà una ulteriore umiliazione (forse la più grande) vedere l'Howard Award (premio intitolato con divertente gioco di parole al padre che fu uno dei primi e più rispettati milionari del Calisota) consegnato annualmente nelle mani di Paperone piuttosto che nelle sue: oltre al danno la beffa! Naturalmente il 'prologo' non è fatto solo di dolori ma anche di gioie e di meriti, affiancando alla classica figura del rampollo viziato con la pappa pronta quella del giovane business men pieno di iniziative e di ambizioni. Tornando all'Howard donrosiano, non si può non notare una rappresentazione grafica molto diversa dall'originale: sembra strano che Cavazzano non abbia tenuto conto del look datogli da Don Rosa, senza basette paperoniane ma con capelli folti divisi da una riga centrale e tagliati di netto sopra l'orecchio, oltre ad una riccia barbetta bianca.

                                                                                                             
                                                                                L'Howard di Don Rosa: nulla a che vedere con quello di Cavazzano

            Le GM in l'arcipelago delle tartarughe
            La sceneggiatura marmottiana di Francesco Vacca (non ricordo se autore delle precedenti storie GM ma immagino di si) prevede due parti distinte ma che si completano fra loro: una avventurosa-ecologista, l'altra sentimental-problematica. E per sentimenti si intende non solo l'amore adolescenziale ma anche l'amicizia, con tutte le relative situazioni dovute anche alla giovane età. Ne esce fuori una narrazione sicuramente diversa da quelle tradizionali, più articolata. In tutto ciò troviamo il 'jolly' Newton che perpetua (forse un po' troppo) il suo personaggio tutto dedito ad emulare zii e nonni. Da notare le tavole molto pulite di Mario Ferracina, autore di una nuova paperetta molto simile a Reginella, una probabile new entry della compagnia.
            Pippo Blog & Tales - Equivoci e guantoni
            Una breve 'paninata' (intesa come opera dell'autore Gabriele Panini) poco interessante, se non per i disegni di Luciano Gatto. Immagino uno degli ultimi prodotti della precedente direzione De Poli. Come ricordato da Pacuvio, il maestro veneto allunga ufficialmente di due anni la sua carriera fumettistica cominciata nel 1957 e arrivata al 2019 secondo l'Indukcs che adesso dovrà cambiare la data, portando a 64 anni il curriculum disneyano di Gatto. Forse era già un record mondiale, ulteriormente aumentato, nel caso. Complimenti e auguri, sperando in un 'ripensamento' da parte dell'attuale direzione, magari decifrabile proprio da questa pubblicazione inaspettata.
            Calisota Social Media - Pico e gli hashtag su misura
            Altra breve con un De Paperis molto arrabbiato per l'uso 'improprio' della sua immensa cultura; fatto, oltretutto, da esimi colleghi.
            Topolino e l'ingombrante sgombero
            Il nuovo autore Davide Aicardi forse gioca un po' troppo con le stramberie di Pippo (abusandone senza ottenere un vero effetto comico) e il disegnatore Marco Mazzarello conferma i miglioramenti del suo tratto, sebbene i topi (in senso stretto) mi convincano meno dei paperi come degli 'spilungoni' di Topolinia. Plot quotidiano che sarebbe l'ideale per inserirvi personaggi come Patrizia, in special modo quando si parla di Club organizzati soprattutto da donne.
            TopoGulp - In sala con Paperoga
            Altro 'fondo di magazzino' (speriamo, in questo caso) della direzione precedente. Che dire? La terza di copertina che affianca questa one page è un involontario giudizio sulla tavola.
            « Ultima modifica: Giovedì 21 Ott 2021, 18:22:03 da Cornelius Coot »

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            Cornelius
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              Re:Topolino 3439
              Risposta #5: Giovedì 21 Ott 2021, 13:05:02
              non ho scoperto l'acqua calda ma Rockerduck a livello grafico è Paperino. Complice il tratto del Maestro, complice il fatto che in più vignette vediamo il personaggio senza occhiali e senza il suo usuale look, in questa storia più che mai mi ha dato fastidio così tanta somiglianza. Solo a me piace un sacco quando disegnavano le rughe sotto agli occhi dei personaggi più anziani? Secondo me a RK ci vorrebbero (così come a Nonna Papera e a Brigitta).
              Sono perfettamente d'accordo con Davison: purtroppo Cavazzano non è il solo disegnatore a tratteggiare quattro ciuffetti d'ordinanza a Rockerduck, avvicinandolo, quando è privo di occhiali e bombetta, al 'modello standard' di Paperino. Un tempo disegnatori come Scarpa, Chierchini, Carpi, Dalla Santa, lo stesso primo Cavazzano... davano una folta chioma a John D., facendola roteare tutta intorno alla sua testa. Oggi forse solo Guerrini disegna molto folta la chioma di RK, caratterizzandolo al punto che mai lo si potrebbe scambiare per un 'Paperino'. 

              *

              Anapisa
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                Re:Topolino 3439
                Risposta #6: Giovedì 21 Ott 2021, 14:14:58
                Cos'altre dire di questo numero se non... LUCIANO GATTO!!!  :heart: :heart: :heart:

                L'ultima apparizione del Maestro sulle pagine del Topo risale ad esattamente due anni fa... adesso non so se questa storia era ancora in magazzino, o se il Maestro ha ripreso a collaborare con la rivista, ma in ogni caso rivederlo mi ha fatto emozionare.  :'( ;D
                Ciao,questa è una storia consegnata dal maestro nel 2017,ed è l'ultima che rimaneva nelle storie da pubblicare.
                Spero molto che le cose possano cambiare, ora che l'uniformità dei tratti sembra esser acqua passata

                *

                Davison
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                  Re:Topolino 3439
                  Risposta #7: Giovedì 21 Ott 2021, 15:22:16
                  Plot quotidiano che sarebbe l'ideale per inserirvi personaggi come Patrizia, in special modo quando si parla di Club organizzati soprattutto da donne.

                  Quoto!
                  Una cosa che apprezzerei moltissimo sarebbe usare ANCHE SOLO COME MISERE COMPARSE personaggi che già dovrebbero fare parte della quotidianità dei protagonisti di sempre.
                  A me viene sempre in mente l'universo dei Simpson: quando in qualche scena vi è la presenza di una folla, tra qualche volto anonimo è sempre possibile riconoscervi quello di altri personaggi già apparsi in altri episodi.

                  Stessa cosa secondo me si dovrebbe fare con Paperopoli e Topolinia.
                  Quando si deve costruire una storia in cui poter rappresentare amici random del protagonista di turno, senza alcun ruolo rilevante o con battute piatte e molto basiche, si potrebbe benissimo attingere al vasto catalogo di personaggi già creati in passato.

                  A me ha sempre fatto ben sperare la Wiki presente all'interno del sito dello stesso Topolino, in cui appare anche la coppia Porcelli. E, proprio la biografia di uno dei due, termina con una domanda dove ci si chiede se qualche autore proverà mai a recuperarlo/i e ad approfondirlo/i.
                  So solo dire che per ora tutto tace, nonostante siano passati anni dalla pubblicazione della Wiki (in cui è presente anche un articolo su Musone, che proprio nell'ultimo episodio de La Ciurma del Sole Nero è apparso con un apprezzatissimo cameo)  ;D

                  Per giunta, prima di recuperare una Patrizia o un Patrizio, preferirei di gran lunga un bel lavoro di recupero di Clarabella e Orazio!

                  *

                  Samu
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                    Re:Topolino 3439
                    Risposta #8: Giovedì 21 Ott 2021, 18:36:49
                    Plot quotidiano che sarebbe l'ideale per inserirvi personaggi come Patrizia, in special modo quando si parla di Club organizzati soprattutto da donne.

                    Quoto!
                    Una cosa che apprezzerei moltissimo sarebbe usare ANCHE SOLO COME MISERE COMPARSE personaggi che già dovrebbero fare parte della quotidianità dei protagonisti di sempre.
                    A me viene sempre in mente l'universo dei Simpson: quando in qualche scena vi è la presenza di una folla, tra qualche volto anonimo è sempre possibile riconoscervi quello di altri personaggi già apparsi in altri episodi.

                    Stessa cosa secondo me si dovrebbe fare con Paperopoli e Topolinia.
                    Quando si deve costruire una storia in cui poter rappresentare amici random del protagonista di turno, senza alcun ruolo rilevante o con battute piatte e molto basiche, si potrebbe benissimo attingere al vasto catalogo di personaggi già creati in passato.

                    A me ha sempre fatto ben sperare la Wiki presente all'interno del sito dello stesso Topolino, in cui appare anche la coppia Porcelli. E, proprio la biografia di uno dei due, termina con una domanda dove ci si chiede se qualche autore proverà mai a recuperarlo/i e ad approfondirlo/i.
                    So solo dire che per ora tutto tace, nonostante siano passati anni dalla pubblicazione della Wiki (in cui è presente anche un articolo su Musone, che proprio nell'ultimo episodio de La Ciurma del Sole Nero è apparso con un apprezzatissimo cameo)  ;D

                    Per giunta, prima di recuperare una Patrizia o un Patrizio, preferirei di gran lunga un bel lavoro di recupero di Clarabella e Orazio!
                    Sono pienamente d'accordo con voi riguardo al fatto che sarebbe veramente piacevole vedere utilizzare (e comparire) più spesso dei personaggi che esistono già nel mondo di Paperi e Topi e che troppo spesso finiscono per essere trascurati.
                    L'esempio più lampante che mi viene in mente è conforme a quello di Davison, visto che spero sempre che Orazio (ma anche la fidanzata Clarabella) siano più presenti non solo nelle storie di quotidianità ma anche di altre ambientazioni, in compagnia di personaggi già "assodati" nel cast dei protagonisti come Topolino, Minni e Pippo oppure alle prese con Gancio, Bruto, il simpatico Pluto...

                    Stesso discorso per quanto riguarda i personaggi di Paperopoli.
                    Quanto sarebbe bello rivedere più presenti sulle pagine del settimanale personaggi come Sgrizzo, Gedeone, Bolivar o ancora Pennino?
                    Ce ne sono di bei personaggi da riprendere o che comunque avrei sinceramente piacere nel rivedere in maniera più costante sul Topo e penso che anche gli Autori che lavorano per il settimanale potrebbero trovare nuovi spunti e nuove idee proprio a partire non necessariamente da un'analisi più approfondita dei personaggi (come avviene, per dire, nella Ballata di questa settimana) ma anche a partire da una maggiore attenzione riguardo a queste figure disneyane.
                    Quindi, cari Davison e Cornelius, sappiate che condivido in pieno la vostra "battaglia" per un cast più folto dei personaggi a partire da figure già presenti nel loro stesso universo narrativo ma che a volte, per troppo tempo, finiscono per essere quasi "dimenticati".  ;)

                    Veniamo ora alla "Ballata" protagonista del numero di questa settimana.
                    Dunque, senza indugiare troppo, posso dire con sincerità che le storie di carattere "introspettivo" sono quelle che (se fatte bene) mi toccano più nel profondo e nei confronti delle quali, logicamente, nutro le più alte aspettative.
                    Ebbene, dopo aver letto la prima parte di questa storia in due tempi, posso ritenermi pienamente soddisfatto.
                    Ho letto la storia con molta fluidità e scorrevolezza, senza mai annoiarmi o provare una sensazione di "stanca" nemmeno per un attimo.
                    Capisco benissimo ciò che dice Hendrik riguardo all'azione e alla dinamicità dei fatti che effettivamente sono relegati a ruoli più secondari all'interno della storia ma è anche chiaro che questa prima parte non si rivela tanto una storia di "azione" o di dinamiche concrete (il solito sconto tra Rockerduck e Paperone, per fare un esempio) quanto piuttosto una, secondo me, intensa e profonda analisi introspettiva del personaggio del papero in bombetta.
                    Io posso dire che questa storia mi ha sinceramente "toccato" perché è bello, per me, leggere delle storie un po' più intimiste riguardo ad alcuni personaggi che stanno sempre dalla parte opposta rispetto al protagonista, all'eroe cui il lettore spesso finisce, gioco-forza, per simpatizzare.
                    Per quanto mi riguarda (e questo è chiaramente un mio pensiero) nel lavoro di analisi psicologica di personaggi come Rockerduck e lo stesso Gastone protagonista de La solitudine del quadrifoglio ciò che si prova a trasmettere al lettore è una sorta di rovesciamento della prospettiva.
                    Cerco di spiegarmi meglio.
                    Solitamente, se c'è una "classica" disfida tra Paperino e Gastone ma anche tra Paperone e Rockerduck colui che legge è più portato ad empatizzare e a fare il tifo per i primi piuttosto che per i secondi.
                    Ora, ciò che mi è piaciuto di storie come "La solitudine del Quadrifoglio" e di questa prima parte della "Ballata di John D. Rockerduck" è proprio l'immedesimarsi in maniera più attenta e puntuale nei panni di chi, di solito, sta dall'altra parte del ruolo dell'eroe protagonista e che, conseguentemente, raccoglie più simpatia da parte del lettore.
                    Ed è stato davvero intenso e significativo, per me, vedere tutta quella profonda delusione nello sguardo del secondo papero più ricco del mondo, così perso tra i suoi pensieri, l'ennesima umiliazione subita e la sensazione di non sentirsi adeguato e all'altezza dei suoi antenati e soprattutto "davanti" agli occhi di quel Tagliamazzo che, seppur da un ritratto, sembra guardarlo dall'alto in basso con aria di sdegno.
                    Ho apprezzato molto poi la narrazione in sé della storia, con l'utilizzo di molte didascalie (utili a condensare il pensiero del personaggio che funge da narratore in prima persona) e di vignette mute che, giocando con contrasti di luci ed ombre ma anche di inquadrature, sono riuscite a rivelarsi veramente suggestive e piene di significato, almeno per la mia percezione.
                    Ci sono poi alcune "chicche" molto simpatiche legate al personaggio di Rockerduck e che mi hanno strappato un sincero sorriso, tra cui l'acqua di John, il lago di Rockness, l'Howard Award...
                    Ma anche il nome di quel "Tagliamazzo", primo "grande" Rockerduck e appassionato giocatore di ramino, colui davanti al quale lo stesso John si sente in dovere di dimostrare quanto vale e di che pasta sia veramente fatto.
                    Alla luce di tutto questo non posso che essere assolutamente curioso per il prosieguo di questa storia che, già da questo primo episodio, si è rivelata una ventata di freschezza e piacevolezza davvero palpabile, allietata ulteriormente dai disegni splendidi e sempre espressivi di Giorgio Cavazzano, Autore peraltro (insieme a Mario Perrotta) di quella che considero una delle mie copertine preferite di questo 2021.

                    *

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                      Re:Topolino 3439
                      Risposta #9: Giovedì 21 Ott 2021, 19:58:28
                      Riguardo alla storia di Pico… https://www.papersera.net/forum/index.php/topic,16781.msg568419.html#msg568419

                      Ciao!

                      Il Grande Tiranno
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                        Re:Topolino 3439
                        Risposta #10: Giovedì 21 Ott 2021, 20:46:04
                        Ma quindi Howard Rockerduck disegnato da Cavazzano nella storia è simile al ritratto che c'è in copertina?

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                          Re:Topolino 3439
                          Risposta #11: Giovedì 21 Ott 2021, 21:25:02
                          Se mi è permesso… vorrei dire la mia riguardo alla “Ballata di John D. Rockerduck”.
                          Da grande fan del personaggio e, negli ultimi mesi, ricercatrice e studiosa di Rockerduckologia attendevo questa storia con grande trepidazione e, complice forse anche la mia abitudine a costringermi a mantenere delle aspettative piuttosto basse per non rimanere delusa, devo dire che questo primo episodio è andato ben oltre le mie più rosee speranze. L’ho trovata una partenza molto toccante e sì, lenta, ma parliamo di una storia dal forte valore introspettivo che va a scandagliare lati nascosti di un personaggio bloccato in un loop di sfide/sconfitte con Paperone, un personaggio macchiettistico per il quale tendiamo a dare molto per scontato, ma che ha però molto da dire e sa rivelare una tridimensionalità di cui si sente la presenza nelle storie, ma che viene sempre solo appena lambita.
                          Spoiler: mostra
                          Che il problema con Paperone fosse il profondo senso di inadeguatezza e il complesso di inferiorità che Rockerduck prova è sempre stato deducibile, ma qui ne abbiamo conferma. Il suo continuo mettersi in gioco deriva dalla necessità di dimostrare a sé stesso e a Paperone (quasi il fratello maggiore inarrivabile e perfetto) che anche se è nato ricco, anche se ha avuto “la pappa pronta” non significa che sia un pivello o uno scansafatiche, che anzi sa essere abile quanto lui. Anche perché, diciamocelo: Rockerduck non è né uno sprovveduto, né un incapace, è il miglior affarista sulla piazza dopo Paperone.

                          Poi, condivido le critiche di Davison. Neanche a me piace particolarmente il Rockerduck di Cavazzano, personalmente amo il design di Chierchini, Scarpa o Bradbury con i capelli lunghi, ma anche solo Sciarrone o Guerrini; però non è che la cosa mi abbia disturbato particolarmente: ero troppo presa dalla storia per farci caso.
                          Riguardo al John… personalmente sono molto felice che il suo nome di battesimo venga usato sempre di più, PERO’: mai, e dico mai Zio Paperone lo ha chiamato per nome, altri personaggi sì, ma Paperone mai e vederlo in quelli che dovrebbero essere dei flashback chiamarlo John è vero: suona strano (tanto più che agli esordi addirittura si davano del voi), forse avrei preferito un passaggio più graduale da Rockerduck a John, ma direi che è un problema risibile e in tema con la storia.
                          Spoiler: mostra
                          Dopotutto lo conosce da quando era bambino, perché non chiamarlo per nome?

                          Un po’ più grosso il problema con Howard che nemmeno avevo capito subito fosse lui in copertina. Non capisco il cambio di design… neanche della madre a dirla tutta: quella signora non somiglia né alla signora Rockerduck di Rosa, né all’infermiera di Martina (e qui è dovuto un appunto, perché in The Great Egg Robbery proprio Cavazzano aveva usato il design di Martina per la madre di Rockerduck). Mi viene da pensare che vista la sua propensione a fare il piacione con le belle papere, Howard abbia avuto più di una moglie  ;D
                          Unica vera critica che posso fare è: se decidi di chiamare una cosa in un certo modo, almeno usa lo stesso nome per tutta la storia  ;)
                          Spoiler: mostra
                          Ho visto una Rock Hill Mansion diventare Rock Hill House nella pagina affianco e uno Swindle Peak diventare uno Swindle Rock per qualche strana ragione XD

                          Nel complesso, questo primo episodio è riuscito a toccarmi nel profondo, vista anche la vicinanza che ho sempre sentito verso il personaggio e soprattutto negli ultimi mesi di ricerche dove continuo a ingollarmi storie su storie di RK. La sua delusione e l’abbattimento che prova sono palpabili e anche condivisibili, io mi sono sentita veramente dispiaciuta per lui. E ha saputo anche essere divertente: quella prima parte di monologo è davvero spassosa e con moltissimi dettagli interessanti sulle industrie Rockerduck.
                          Spoiler: mostra
                          2.635.316 dipendenti totali. Quasi 300.000 più di Walmart che è la holding col maggior numero di dipendenti nel modo reale: complimenti John! Adesso però mi viene la curiosità di sapere quanto sono grandi le holding di Paperone e Famedoro…

                          E va detto che mi è piaciuto molto anche Lusky, sempre fedele e pronto a sostenere il suo capo in tutto. Ma sbaglio o questa è la prima volta di Lusky su una copertina del Topo?

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                          Davison
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                            Re:Topolino 3439
                            Risposta #12: Giovedì 21 Ott 2021, 22:02:24
                            Ma quindi Howard Rockerduck disegnato da Cavazzano nella storia è simile al ritratto che c'è in copertina?

                            Purtroppo sì.

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                              Re:Topolino 3439
                              Risposta #13: Giovedì 21 Ott 2021, 22:09:56
                              E va detto che mi è piaciuto molto anche Lusky, sempre fedele e pronto a sostenere il suo capo in tutto. Ma sbaglio o questa è la prima volta di Lusky su una copertina del Topo?
                              Sì, è la prima volta anche se c'era stato un precedente molto recente di una sua apparizione in copertina non sul Topo settimanale, bensì sul Topolino Extra.
                              Concordo con te poi sul fatto che Lusky si sia rivelato un buon amico per il suo "capo" in questa occasione e lo rivela soprattutto nei momenti in cui "John" cercava di scacciarlo (dicendogli per esempio di "non pensare" perché non è pagato per fare quello).
                              Ecco, proprio in quei momenti io ho avvertito la sensazione che Rockerduck non volesse rivelare ad altri, diciamo a quel mondo esterno rappresentato in quel momento dal suo unico contatto con chi si trova al di fuori della sua stessa persona, tutta la sua fragilità.
                              Anche se, secondo me, nonostante la sua ritrosia a mostrarsi debole e "perdente" in quel momento, il papero in bombetta ha comunque apprezzato e sentito veritiero il calore umano che il suo segretario ha cercato di trasmettergli e la vicinanza, mista ad un senso di preoccupazione, che ha cercato di comunicargli.
                              « Ultima modifica: Giovedì 21 Ott 2021, 22:33:27 da Samu »

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                                Re:Topolino 3439
                                Risposta #14: Venerdì 22 Ott 2021, 23:27:44
                                D'ora in poi userò anch'io la parola "calamintoclastico". Anche se non vuol dire niente, mi piace troppo.
                                O Patria, mia solleva il capo affranto / Sorridi ancora, o bella tra le belle / o madre delle madri asciuga il pianto! / Il ciel per te s'accenda di fiammelle / Splendenti a rischiarar ancor la via / Sì che tu possa riveder le stelle! / Dio ti protegga Italia, così sia.

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                                Samu
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                                  Re:Topolino 3439
                                  Risposta #15: Sabato 23 Ott 2021, 17:51:35
                                  Oltre al primo episodio della "Ballata", ho apprezzato molto almeno altre due cose di questo numero.
                                  La prima è legata al tema del rispetto ambientale che emerge in maniera pregna di significato nella storia delle GM di questa settimana.
                                  Io, lo dico apertamente, non avevo chissà quanto apprezzato la storia precedente delle Giovani Marmotte legata alla Missione Tropici perché non l'avevo trovata particolarmente briosa e mi aveva anche un po' annoiato durante la lettura.
                                  Sensazione che non ho proprio percepito con questa nuova avventura delle Giovani Marmotte che, al contrario, mi è proprio piaciuta!
                                  Il fine è certamente educativo al riguardo del rispetto dell'ambiente in cui viviamo e della natura che ci circonda ma, a mio avviso, non risulta essere pesante o eccessivamente didascalico.
                                  Mi ha fatto piacere vedere l'indignazione di una ragazzina (Beth) che esplode in tutto il suo sdegno non appena nota un comportamento scorretto e che deriva tutto dalla superficialità e dal disinteresse di un cittadino poco attento al rispetto di quel suolo che sta calpestando egli stesso.
                                  È un tema che mi interessa molto perché troppo spesso mi capita di assistere a comportamenti scorretti di alcuni che, senza farsi troppi problemi, gettano qualunque cosa sulla strada o in qualunque luogo si trovino.
                                  Ed è giusto e anche apprezzabile che Topolino affronti queste tematiche e che porti avanti questo intento di sensibilizzazione per i lettori e soprattutto per i più giovani che, magari, leggendo una storia come questa possono già farsi un'idea di quanto possa essere dannosa l'incuranza nei confronti del proprio territorio e di come un gesto scorretto, compiuto con leggerezza e senza troppa attenzione, possa colpire negativamente l'ambiente che rappresenta la nostra stessa "casa".
                                  Una nota di merito va poi anche al disegnatore della storia, Mario Ferracina che, oltre ad avere un bel tratto già di suo, realizza una splendida tavola doppia di ambientazione marina che si rivela essere, a mio avviso, davvero bella e notevole.

                                  L'altro elemento che ho apprezzato molto di questo numero è stato il ritrovarmi davanti ad una storia disegnata da Luciano Gatto che era assente dalle pagine del Topo, se non erro, da due anni.
                                  Il tratto non è sfiorito per nulla ed è stato un vero piacere ritrovarmelo con una storia inedita che, nonostante la sua brevità, si è rivelata un buon divertissement visto che mi ha strappato delle buone risate.
                                  A questo punto mi viene spontaneo e soprattutto dal cuore ringraziare Luciano Gatto per tutta la passione che ha messo fin dagli anni '50 nelle sue storie, con un tratto che per me è sempre una gioia per gli occhi perché mi rilassa e mi dà una sensazione di "famiglia" e di calore umano, con tutta la tenerezza di cui sono impregnati i suoi personaggi, i quali mi restituiscono sempre una simpatia e un trasporto che sento palpabili e che mi lasciano davvero delle belle sensazioni di familiarità e di genuinità.
                                  « Ultima modifica: Domenica 24 Ott 2021, 20:51:28 da Samu »

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                                    Re:Topolino 3439
                                    Risposta #16: Sabato 23 Ott 2021, 22:41:57
                                    Quoto in tutto quanto espresso qui sopra di me da Samu,quindi non mi dilungo,quello che penso è già stato descritto approfonditamente.
                                    Molto brevemente,ho apprezzato la storia delle GM a tema ambientale,narrata piacevolmente e non in modo saccente.
                                    È stato bello anche rivedere Gatto,speriamo proprio,anche se sembrerebbe la sua ultima storia inedita su Topolino,di poterlo vedere collaborare di nuovo.
                                    Il Topolino monostile mi annoia un po'.

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                                      Re:Topolino 3439
                                      Risposta #17: Domenica 24 Ott 2021, 15:28:17
                                      Quoto in tutto quanto espresso qui sopra di me da Samu,quindi non mi dilungo,quello che penso è già stato descritto approfonditamente.
                                      Molto brevemente,ho apprezzato la storia delle GM a tema ambientale,narrata piacevolmente e non in modo saccente.
                                      È stato bello anche rivedere Gatto,speriamo proprio,anche se sembrerebbe la sua ultima storia inedita su Topolino,di poterlo vedere collaborare di nuovo.
                                      Il Topolino monostile mi annoia un po'.
                                      Mi fa piacere che condividi quanto ho scritto, Anapisa.
                                      Riguardo al tuo accenno su un Topolino "monostile", devo dire che anch'io apprezzo molto la varietà stilistica degli Artisti del Topo e ci sono alcuni tratti assolutamente personali che amo e per cui stravedo, basta pensare a Guerrini, Pastrovicchio, Celoni, Mottura...
                                      E, proprio per questo motivo, mi ha fatto veramente piacere rivedere il tratto di Luciano Gatto sul settimanale visto che è sempre riconoscibile, personale e gradevolissimo.
                                      Però è altrettanto vero che, personalmente, preferisco gli stili attuali di alcuni disegnatori che fino a qualche tempo fa non mi piacevano (Picone e Mazzarello su tutti) e che adesso trovo molto più puliti e "fluidi".
                                      Ed un esempio concreto di questi passi in avanti l'ho trovato proprio nella storia conclusiva di questo numero disegnata dallo stesso Mazzarello e che ho letto, anche dal punto di vista grafico, con molta scorrevolezza e fluidità.
                                      Ecco, a volte preferisco un tratto meno "personale" ma più leggibile e pulito anche se può sembrare somigliante allo stile di qualche altro disegnatore rispetto ad un tratto "unico" ma che mi lascia sensazioni di pesantezza e poca gradevolezza, almeno per il mio gusto.
                                      E proprio a questo proposito posso dire che sto accogliendo con molto piacere l'evoluzione stilistica di autori come Picone e Mazzarello le cui storie, adesso, si rivelano per me molto più leggibili e piacevoli.

                                      *

                                      Bunz
                                      Papero del Mistero
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                                        Re:Topolino 3439
                                        Risposta #18: Domenica 24 Ott 2021, 17:18:00
                                        Ecco, a volte preferisco un tratto meno "personale" ma più leggibile e pulito anche se può sembrare somigliante allo stile di qualche altro disegnatore rispetto ad un tratto "unico"
                                        Pensa te che questa cosa ha sempre rivestito una connotazione negativa...
                                        Anzi, calamintoclastica:))

                                        *

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                                          Re:Topolino 3439
                                          Risposta #19: Martedì 26 Ott 2021, 15:17:21
                                          Speriamo nel secondo episodio della Ballata, perché in questa prima parte mi pare proprio che la terribile narrazione decompressa abbia preso il sopravvento.

                                          Aridatece un po' di avventura!

                                          Il mio gusto boccia anche la storia delle GM, sia nel comparto grafico sia in quello testuale.
                                          Tristemente, devo concordare.

                                          Nelle grandi storie degli ultimi mesi vedo sempre più spesso troppa poca sostanza e, di contro, molta, troppa, introspezione, che finisce per rendermi quasi stucchevole la lettura.

                                          Qui abbiamo, in 30 tavole, un buon 80% di monologhi e riflessioni interiori, mentre la trama, la sostanza, si può riassumere nelle restanti 6 pagine: "nonostante l'impegno, Rockerduck subisce l'ennesimo affare sballato da parte di Paperone, e si ritira depresso, finchè non gli balena un'idea per capovolgere la situazione."

                                          Nella storia delle GM, anche lì, tanta poca sostanza: Buona parte della storia affronta la difficoltà di parlarsi di Beth e Qui, una altrettanto buona parte è dedicata allo smaltimento differenziato dei rifiuti - che va benissimo sia presente su Topolino, ma se deve essere la struttura portante di una storia, tanto vale farci su una storia dedicata - e il resto si riassume in un semplice "le GM vanno in un posto nuovo per catalogare nuove specie animali, fanno pulizia spiagge e raccolta differenziata e fanno pace tra loro."

                                          80 tavole in cui succedono una manciata di avvenimenti.

                                          Non dico di volere l'avventura a tutti i costi in ogni vignetta, ma è inevitabile pensare come sembri diventato impossibile avere delle trame un minimo sostanziose. Barks in 10 pagine faceva succedere l'impossibile, qua in 50 tavole (per prendere a paragone la storia delle GM) mi sono annoiata in attesa che succedesse qualcosa.

                                          Va bene esplorare nuove strade, ma per me così si perde il carattere - fondamentale per il fumetto, a maggior ragione quello Disney - dell'intrattenimento, per sfociare in quello dei dilemmi esistenziali.
                                          In pratica per buona parte dell'albo, tra dilemmi personali e complessi di inferiorità, mi è sembrato di leggere Cioè in salsa Disney. :(

                                          *

                                          Gumi
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                                            Risposta #20: Martedì 26 Ott 2021, 16:38:18
                                            Recensione Topolino 3439


                                             È un dato di fatto che uno degli effetti della gestione Bertani sul settimanale sia stato quello di intensificare la presenza di storie lunghe. O, forse, di “allungare” le storie.

                                             Riuscire a concentrare ottime idee in pochissime pagine infatti è una qualità per pochi: il re indiscusso di questa pratica era Barks che in sole 10 pagine (seppur con quattro strisce invece che tre), le cosiddette ten pager, riusciva a dare vita a piccoli capolavori.

                                             In tutti gli altri casi invece la dilatazione dello spazio della vicenda può aiutare nel racconto. Certo, il pericolo opposto è quello di annoiare il lettore, se non si riesce a narrare in maniera efficace, ricorrendo all’umorismo, all’atmosfera, ai trucchi di sceneggiatura che sempre più spesso vengono messi da parte in favore di sviluppi lineari nella forma e nella sostanza.

                                             Ed è secondo questi canoni di semplicità e di efficacia narrativa che può essere incasellata, perlomeno per ciò che riguarda le sue “produzioni” più ambiziose, l’opera recente di Marco Nucci.

                                             In queste storie svetta sempre di più la tendenza ad una narrazione rilassata e decompressa, in cui la trama si sviluppa secondo pochissimi snodi fondamentali, ma raccordati con una scrittura coinvolgente che permette l’immedesimazione del lettore con i personaggi e con la pur semplice vicenda.

                                             Spesso i suoi protagonisti, come nel caso de La ballata di John D. Rockerduck sono gli sconfitti, seppur di successo. Sono personaggi creati appositamente per perdere, ma che possono, in alcuni casi diventare protagonisti. Un’operazione simile nei mesi scorsi era stata effettuata anche con Gastone e Macchia Nera.

                                             
                                            Ode agli sconfitti

                                             Queste tre storie partono tuttavia, oltre che da un presupposto comune (l’infelicità dello sconfitto), anche da una medesima base di trama in cui il protagonista per risollevarsi deve allontanarsi dalla fonte dei suoi dispiaceri. Questo allontanamento lo porterà a una nuova consapevolezza di sé.

                                             Quindi, pur partendo da un presupposto a questo punto tendenzialmente ripetitivo, l’autore riesce a declinarlo in modalità differenti. La narrazione è accompagnata da racconti, didascalie, ricordi, riflessioni, silenzi e vignette di impatto, oltre che gag, che fanno sì che la pur esile trama non venga a costituirsi come un elemento prettamente negativo ma funzionale al tipo di racconto che si è scelto di portare avanti.

                                             
                                            Lo scorrere del tempo

                                            Certamente vi è nel corpo dei lettori chi preferisce un diverso tipo di narrazione, più pregna di eventi e di situazioni. Tuttavia, la strada intrapresa da Topolino, che sembra riscuotere un certo successo, è proprio quella rappresentata da La ballata di John D. Rockerduck, che incorona sempre più, se mai ce ne fosse stato bisogno, il suo autore come “faro” a tutti gli effetti di questa gestione, sia per la costante presenza che per la rilevanza nelle storie pubblicate.

                                             Particolarmente riuscita la serie di vignette in cui, per raffigurare il tempo che passa, Rockerduck viene raffigurato esattamente nella stessa posizione, nei diversi ambienti della villa, associando alle necessità di trama anche un effetto comico davvero apprezzabile.

                                             Nucci è aiutato in questo dagli splendidi disegni di Giorgio Cavazzano, che fa un lavoro straordinario soprattutto nelle tavole ambientate nella villa del buen ritiro dell’infelice multimiliardario. Meno buona è la resa del personaggio di Rockerduck, spesso troppo simile a un Paperino con gli occhiali, e soprattutto non convince la raffigurazione di papà Howard, la cui classica iconografia è molto differente da quella che il maestro veneziano ha riportato in questa avventura.

                                             Un’ultima osservazione occorre farla sull’insistente rimando all’interno della storia al nome di battesimo di Rockerduck, John. Nome quasi assente nella pluridecennale vita editoriale del personaggio e che in questa avventura sembra essere (fin troppo) utilizzato: è chiaro che la sua ripetizione avvicina ancora di più i lettori al personaggio, ma l’effetto di vederlo usato finanche da Paperon de’ Paperoni, risulta per certi versi straniante.

                                             Chissà se, anche in questo caso, non si tratti di un’usanza che prenderà sempre più piede come è stato nel caso di Nonna Papera, il cui nome, Elvira, fino a qualche anno fa non era mai stato preso in considerazione e che invece ora sembra essere imprescindibile per identificare la decana dell’universo di Paperopoli e dintorni.

                                             
                                            È lui o non è lui? Certo che è lui

                                            Il resto del numero è invece abbastanza deludente.

                                             Le Giovani Marmotte in L’arcipelago delle tartarughe (Vacca/Ferracina) è una storia in due parti che prosegue l’ormai consolidato filone delle GM. Particolarmente apprezzabile la scelta di pubblicare entrambe le parti nello stesso numero, consentendo ai lettori di ottenere sì le storie lunghe di cui si è discusso, ma senza troppi frazionamenti su numeri diversi. L’auspicio è che questa scelta possa essere utilizzata spesso all’interno del settimanale.

                                             La storia è in stretta continuità con le avventure precedenti, con ampio uso di comprimari che assurgono al livello di protagonisti e che presentano caratterizzazioni e problemi che non è sempre semplice seguire se non si ha ben presente tutto il pregresso.

                                             Peculiare in questo senso la scelta di esordire nella storia con uno di questi nuovi personaggi, Beth, assoluta protagonista delle prime tavole. L’intento ecologista e didattico della storia è evidente, ma in alcuni passaggi risulta forse un pochino pedante. Ferracina mi è sembrato a suo agio nei disegni, in particolare nella doppia tavola delle pagine 54 e 55 e nelle belle ambientazioni sottomarine.

                                             Pippo Blog & Tales: Equivoci e guantoni non passerà certamente alla storia per la trama. Si tratta infatti di una gag allungata che si ricollega per certi versi ai Mercoledì di Pippo, narrazioni improbabili di quest’ultimo che, magnificando sé stesso attraverso i suoi alter ego, finisce per ridicolizzare i vari contraltari di Topolino.

                                             
                                            L’ultimo gatto

                                             La trama in questo caso, non solo per la brevità, non riesce ad avvicinarsi minimamente ai livelli di delirante comicità della fortunata serie inaugurata da Salvagnini e Gorlero. Il motivo per cui questa storia potrà invece essere citata negli annali è dovuto al fatto che costituisce, in tutta probabilità, l’ultima storia di Luciano Gatto. Un saluto va al disegnatore veneziano che per tanti anni è stato protagonista delle letture di diverse generazioni di giovani lettori.

                                             Il numero prosegue con una nuova puntata di Calisota Social Media, Pico e gli hashtag su misura, di Alessandro Sisti e Federico Franzò, su soggetto di Giorgio Simeoni e dello stesso Sisti.

                                             Gli hashtag del titolo infatti sono poco più che un pretesto per mostrarci due parole poco conosciute e desuete: sono infatti i termini “arfasatto” e “cialabardone”, a lungo conservati dall’autore in attesa della giusta occasione, gli assoluti protagonisti di questa storia.

                                             Conclude infine un numero non esaltante Topolino e l’ingombrante sgombero dove la new entry Davide Aicardi e Marco Mazzarello danno vita a una avventura di stampo classico, in cui l’imprevedibile logica “laterale” di Pippo, come già in passato, riesce a mostrarci come è sempre possibile dare una seconda vita a ciò che viene considerato uno scarto o un rifiuto.



                                            Voto del recensore: 2.5/5
                                            Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
                                            https://www.papersera.net/wp/2021/10/26/topolinp-3439/


                                            Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


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                                            Gumi
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                                              Re:Topolino 3439
                                              Risposta #21: Martedì 26 Ott 2021, 17:25:32
                                              Barks in 10 pagine faceva succedere l'impossibile, qua in 50 tavole

                                              Giuro che la recensione era già scritta quando tu hai postato ciò!!

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                                              GioReb
                                              Giovane Marmotta
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                                                Re:Topolino 3439
                                                Risposta #22: Martedì 26 Ott 2021, 21:11:23
                                                Mi unisco al coro degli insoddisfatti della rappresentazione di Howard Rockerduck per nulla fedele a quella di Don Rosa (dal momento che vogliamo fare una saga, occorre un minimo di coerenza). Senza contare che quest'ultimo è - anzi, era - assai più anziano di Paperone (era già un papero maturo quando era in Scozia ancora scapolo e il nostro un ragazzino) mentre qui sembrano persin coetanei o quasi.

                                                Idem il nome: da che io ricordi è sempre stato "Rockerduck" o al limite "Mr. Rockerduck" per chiunque. Adesso, di punto in bianco diventa John come se nulla fosse!

                                                Un po' meglio quando Lusky si allarga definendosi addirittura "amico" del suo principale e questi subito lo rimette al suo posto evitandoci ulteriore melassa che ultimamente sta fin troppo imperversando le storie disneyane.

                                                La storia non la posso giudicare perché non conclusa ma temo un ennesimo deja vu.

                                                GioReb
                                                « Ultima modifica: Mercoledì 27 Ott 2021, 08:04:32 da GioReb »

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                                                  Re:Topolino 3439
                                                  Risposta #23: Martedì 26 Ott 2021, 22:53:34
                                                  Barks in 10 pagine faceva succedere l'impossibile, qua in 50 tavole

                                                  Giuro che la recensione era già scritta quando tu hai postato ciò!!
                                                  Com'è quel detto sulle scuse non richieste?... ;D

                                                  Comunque, a me è piaciuta la storia di Rockerduck (non l'ho trovata lenta, ma con i giusti tempi per una storia di quel tipo), mentre non mi è piaciuta quella delle GM: tanto buonismo, tanta ecologia, tanta amicizia, tanto miele, ma poca storia e taaanta noia! :(
                                                  Io son nomato Pippo e son poeta
                                                  Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
                                                  Verso un'oscura e dolorosa meta

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                                                    Re:Topolino 3439
                                                    Risposta #24: Martedì 26 Ott 2021, 22:57:13
                                                    Barks in 10 pagine faceva succedere l'impossibile, qua in 50 tavole

                                                    Giuro che la recensione era già scritta quando tu hai postato ciò!!
                                                    Great minds think alike.  ;D

                                                    Scherzi a parte, concordo con la recensione, ma faccio davvero fatica ad inserirmi in questo nuovo corso lineare e introspettivo.
                                                    Non parliamo poi della tendenza (come già fatto notare, siamo già al terzo) di rendere empatici i personaggi che sono nati per essere personaggi di contrasto agli standard characters, e quindi per forza di cose con delle connotazioni anche negative, che hanno però contribuito a farli diventare quelli che sono ora. Possibile che l'unico modo di utilizzarli oggigiorno sia o sminuirli in situazioni macchiettistiche o renderli gli eroi da compatire e comprendere? Davvero non può esserci una terza via?

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                                                      Re:Topolino 3439
                                                      Risposta #25: Martedì 2 Nov 2021, 10:26:08
                                                      Ho da poco terminato il numero in questione. Giusto due cose da dire

                                                      La prima magari al sbaglio ma non ho qui il numero con me: Nell introduzione alla storia delle GM c'è un riferimento a Newton che vuole dimostrare 'di non essere l unico genio in famiglia' ! Ho letto male o ho maleinterpretato oppure voleva essere che voleva significare che anche lui è un genio in famiglia?

                                                      La storia delle Giovani Marmotte non posso che concordare con Paperinika: Dopo poche tavole mi salta fuori il solito intreccio adolescenziale che non ho fatto mistero di non trovare molto interessante, poi la parte sulla raccolta differenziata che per quanto nobile poteva essere un filo ridotta e avrebbe ottenuto lo stesso effetto.
                                                      Sono assolutamente  a favore della decisione sul ritorno delle GM e adoro i manuali (non tutte le storie ma trovo che sia una pubblicazione che ha un identità unica nel panorama disney e che vada coltivata) ma preferirei un diverso bilanciamento tra i piccoli drammi adolescenziali e la parte avventurosa della storia.

                                                      Grazie Babbo anche per quella volta nel 1980 in cui sei tornato a casa con un Topolino in mano chiedendomi se mi andava di leggerlo...non ho più smesso.

                                                      *

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                                                        Re:Topolino 3439
                                                        Risposta #26: Martedì 2 Nov 2021, 10:35:20
                                                        La prima magari al sbaglio ma non ho qui il numero con me: Nell introduzione alla storia delle GM c'è un riferimento a Newton che vuole dimostrare 'di non essere l unico genio in famiglia' ! Ho letto male o ho maleinterpretato oppure voleva essere che voleva significare che anche lui è un genio in famiglia?

                                                        Se han scritto così, han scritto male. Newton vuole dimostrare che Archimede non è l'unico genio della famiglia, o al massimo che c'è un altro genio nella famiglia.

                                                        *

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                                                          Re:Topolino 3439
                                                          Risposta #27: Martedì 2 Nov 2021, 11:01:33
                                                          Possibile che l'unico modo di utilizzarli oggigiorno sia o sminuirli in situazioni macchiettistiche o renderli gli eroi da compatire e comprendere? Davvero non può esserci una terza via?
                                                          Magari una terza via partorirà proprio da questi 'esperimenti', sempre che tutti gli autori ne traggano conto, che ci siano 'sinergie' fra loro. Che poi una 'terza via' già c'era, se vogliamo, ed era quella dei vecchi autori che muovevano i 'cattivi' senza estremismi (né macchiette né eroi) ma con la dovuta personalità 'negativa' che li rendeva particolarmente antipatici, coinvolgendo maggiormente i lettori in storie dove si aveva una certa empatia per i 'buoni' inizialmente in difficoltà ma poi, in qualche modo, vincitori.

                                                          All'epoca fra i cattivi c'era anche Zio Paperone (più malignamente cattivo dei cattivi ufficiali, se vogliamo) e non sempre il 'buono' Paperino alla fine prevaleva, forse perché le cattiverie erano 'in famiglia' e non prevedevano situazioni da stigmatizzare, come potevano essere quelle esterne della società (furti o tentativi di omicidio). Certa violenza psicologica se non fisica era vista come necessaria (e non sempre da redarguire) per rendere più 'pepate' certe storie quotidiane.

                                                          Anche in questo caso zio-nipote abbiamo visto negli ultimi decenni un grande ammorbidimento alternato a macchiettismo e poi, di recente, un certo approfondimento (vedasi, ad esempio, il comportamento di Paperone verso Paperino nell'ultima storia di Reginella), un po' come negli altri casi sebbene meno 'invadente', anche perché i protagonisti non sono di una 'seconda fascia' da dover approfondire particolarmente.
                                                          « Ultima modifica: Martedì 2 Nov 2021, 11:10:03 da Cornelius Coot »

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                                                            Re:Topolino 3439
                                                            Risposta #28: Mercoledì 3 Nov 2021, 18:49:28
                                                            ciò che non mi è piaciuto è la rappresentazione grafica dei due personaggi. Mi spiego: entrambi li vediamo comparire nella Saga (con addirittura un Rockerduck fanciullo), quindi perché non mantenere lo stesso design? Sono personaggi già esistenti e, citandomi loro due e quanto detto nello spoiler, vuol dire che l'intento dell'autore era strizzare un po' l'occhio ai fan donrosiani, quindi perché non attenersi in tutto e per tutto ai modelli della Saga? Non sono personaggi creati ad hoc esclusivamente per la storia, già esistevano (tra l'altro con caratteristiche estetiche ben definite). Perché disegnarmeli allora con tratti completamente diversi?
                                                            E mi riferisco soprattutto ad Howard che, più che padre di JOHN, potrebbe sembrare uno dei soliti antenati-clichè di Paperone  :P
                                                            Trovo molto interessante il fatto che Howard, più che all'omonimo donrosiano, pare essere ispirato al padre di Rockerduck senza nome disegnato in una storia danese riportata qui. Curioso anche che la madre non sia la stessa di Storia e Gloria (inchiostrata all'epoca da Giorgio) e che peraltro il medesimo Cavazzano già ha disegnato in un'altra recente storia danese (sempre citata nel link sopra). Suppongo che in redazione Bertani si sia ritenuto più adeguato mostrarla come una donna borghese piuttosto che un'infermiera, per giustificare il fatto che il pivello sia ricco di nascita.

                                                            *

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                                                              Re:Topolino 3439
                                                              Risposta #29: Giovedì 4 Nov 2021, 21:03:07
                                                              Forse sono un po' controcorrente ma questo numero mi è piaciuto un sacco. Mi sono divertito con tutte le storie, mai annoiato.
                                                              Quella più debole forse è "Pippo Blog & Tales - Equivoci e guantoni" ma è brevissima o per lo meno è commisurata allo scopo.
                                                              Belli i disegni di Gatto che tra l'altro, almeno in questa storia, secondo me si sposano benissimo con il nuovo corso grafico.

                                                               

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