https://inducks.org/story.php?c=YM+015Il presente fumetto attua un riuscito miscuglio di fantascienza e gotico, generi introdotti nel mondo disney per l’occasione.
Viene ricreato un ambiente oscuro e affascinante, con trappole e misteriosi congegni, il quale sa regalare sprazzi di inquietudine.
L’aspetto migliore è costituito dagli antagonisti, tra i più memorabili di Gottfredson, in grado di commettere efferatezze con malcelato compiacimento e genuinamente eccitati all’idea del potere e dello sterminio che potranno compiere una volta raggiuntolo.
Talvolta ci si lamenta dei cattivi infantili che ridono da soli: anche questi lo fanno, ma rimanendo credibili. Tale atteggiamento contribuisce a caratterizzarli come pericolosi squilibrati mentali, accentuandone la minaccia anziché limitarla.
Il fatto che temano un collega ancora più spaventoso ne riduce inoltre li allontana dallo stereotipo degli assoluti signori del male.
Gli scienziati seguono i nostri eroi passo passo, instillando loro la paura e godendo del dominio che assumono sui protagonisti. Riescono a produrre voci apparentemente senza fonte, dalle armature e dalle sculture, e vedono tutto grazie ad un avveniristico congegno che anticipa la televisione.
Tutto ciò contribuisce a denunciarne l’elevata competenza tecnologica e a dare la sensazione che nulla di quanto si trovi nel castello sfugga al loro controllo.
Peccato che, a causa dell’ipnosi, il personaggio di Orazio incida poco; per fortuna, la presenza dei professori compensa abbondantemente.
La prima volta che ho assaporato questa storia, non mi tornava il punto in cui Acca e Kappa decidevano di disipnotizzare Orazio. Mi sembrava una mossa molto poco giustificata per permettere che quest’ultimo rivelasse quanto appreso a Topolino, cosicchè prendesse opportune contromisure.
Inizialmente ho pensato che la colpa risiedesse nella traduzione non sufficientemente esplicativa, invece poi leggendola in inglese ho scoperto che il passaggio era uguale anche nell’originale.
Si tratta di un peccato perché rende uno snodo fondamentale poco convincente, pur all’interno di un’opera che in ogni caso resta di ottima fattura.
Un altro punto a sfavore consiste nell’eccessiva preoccupazione di Clarabella, che non vede Topolino e Orazio da poche ore (ricordiamoci che la vicenda si svolge in una notte sola). E quando va dalla polizia quest’ultima comincia subito le ricerche.
Se non altro, tale sequenza ha il merito di mostrarci una Clarabella insolitamente agguerrita.
La conclusione, sebbene ottimista al 100%, non crea fastidio.